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Claudia Cardinale biografia | MYmovies.it
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Claudia Cardinale

Claudia Cardinale (Claude Joséphine Rose Cardinale) è un'attrice tunisina, è nata il 15 aprile 1938 a Tunisi (Tunisia).
Nel 1993 ha ricevuto il leone d'oro alla carriera al Festival di Venezia. Dal 1961 al 1993 Claudia Cardinale ha vinto 8 premi: David di Donatello (1961, 1968, 1972), Festival di Venezia (1984, 1993), Nastri d'Argento (1965, 1982, 1985). Claudia Cardinale ha oggi 86 anni ed è del segno zodiacale Ariete.

Claudia e l'altra... C.C.

A cura di Fabio Secchi Frau

Brava e preziosissima attrice italiana, destinata a diventare un'icona in grado di sopravvivere nel tempo, malgrado lei non si sia mai considerata tale, ma solo una donna con una certa sensibilità. Sensibilità che le ha permesso di accostarsi con grande umiltà a personaggi cinematografici che sono vissuti dentro di lei, usandola. «Io amo calarmi nel personaggio con l'esperienza che ho della vita, della mia vita. Mi piace recitare, per la possibilità che mi dà di vivere, oltre la mia, altre vite, altre storie: parto da me, e cerco di inventarmi nuovi modi di essere donna», disse nel 1995.
Senza particolari ambizioni si è lanciata nel cinema italiano anni Sessanta mantenendo un certo distacco dal suo lavoro e dai suoi colleghi («gente cupa», dice «silenziosa, poco comunicativa») e diventando l'attrice prediletta di autori di serie A del cinema nostrano come Pietro Germi, Valerio Zurlini, Damiano Damiani, Sergio Leone, Federico Fellini, Mauro Bolognini e Luchino Visconti che ne hanno segnato la carriera e la maturazione esistenziale. Nota internazionalmente, ha rappresentato il trittico delle attrici maggiorate italiane più conosciute all'estero in quel periodo, rappresentato da lei, Sophia Loren e Gina Lollobrigida. Dotata di una bellezza solare, ruvida e calda, viene valorizzata in ruoli di donna onesta, ma pur sempre indecifrabile o conturbante per il genere maschile, imponendosi a tratti come ostinata e aggressiva, ma sempre rafforzando quel nuovo modello femminile libero, emancipato e indipendente che ha poi trasposto anche nella sua vita privata. Sotto quest'ottica cambiano anche i suoi ritratti di donne siciliane, all'interno delle quali fa di queste fimmine simboli di una sessualità esplosiva che fiammeggia nei suoi occhi e sull'abbronzatura della sua pelle. Il genuino talento recitativo ha poi garantito la sua celebrità a lungo termine.

La vita in Tunisia
Nata come Claude Josephine Rose Cardinale a La Goletta, in Tunisia, il 15 aprile 1938, ha genitori di origine siciliana (i nonni paterni erano commercianti di Gela che poi si erano trasferiti a Tunisi, quando ancora la città era sotto il protettorato francese, mentre i nonni materni avevano un'impresa di costruzione marittima a Trapani, preferendo poi stabilirsi a La Goletta, dove esisteva una numerosa comunità italiana). Suo padre era un ingegnere delle ferrovie. Famiglia benestante, dunque, che permise alla Cardinale e a sua sorella minore Blanche di essere educate nel collegio privato delle suore di Saint-Joseph-del'Apparition a Cartagine. Bambina piuttosto irrequieta e vivace (viene ricordata come costantemente punita) impara l'arabo tunisino, il francese e il siciliano, ma non l'italiano.
Diplomata al liceo Paul Cambon, sogna di diventare maestra, ma la sua adolescenza denotata, come per tutti gli adolescenti di ogni epoca, da una certa chiusura caratteriale e da una quiete alternata a momenti di selvaggia aggressività, la spinge a sognare una vita diversa e meno ordinaria. Fan sfegatata di Brigitte Bardot (che era allora celebre mondialmente per E Dio creò la donna), accetta di apparire, assieme alle sue compagne di scuola, nel cortometraggio Anneaux d'or del regista francese René Vautier, che sarà presentato al Festival di Berlino.

Il contratto con la Vides
Lì, il regista Jacques Baratier la nota e le propone di lavorare nel cast di un film che sta per girare con Omar Sharif. La Cardinale accetta, ma con riluttanza, e si ritrova nel cast di I giorni dell'amore (1958) nei panni di Amina. Parallelamente, durante la Settimana del Cinema Italiano a Tunisi, organizzata dall'Unitalia-Film nel 1957, vince il concorso di bellezza "La più bella italiana di Tunisi" e ottiene come premio un viaggio a Venezia, durante la Mostra del Cinema. Al Lido, questa ragazza appena diciottenne non passa certo ignorata. Le viene offerto di frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Lei è combattuta, il sogno di essere attrice è già svanito e non sembra bramosa di protagonismo sul grande schermo. Convinta di non meritarsi tutte queste attenzioni, accetta e diventa l'allieva della grandiosa Tina Lattanzi che la metterà sotto nello studio dell'italiano e della dizione, seppur i risultati siano insoddisfacenti e scarsi e la spingano ad abbandonare gli studi dopo solo un trimestre, tornando alla sua amata Tunisia. La scelta di voltare le spalle al cinema, le fa avere una copertina sul settimanale EPOCA dove emerge tutta la sua eccezionale fotogenia, che tuttavia spinge il produttore della Vides, Franco Cristaldi, a proporre un esclusivo e ricco contratto che lei firmerà.

Carmelina in I soliti ignoti
Comincia così il periodo italiano di Claudia Cardinale. Si comincia con il capolavoro I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli, con Gassman, Mastroianni e Totò. Lei recita totalmente atterrita, ma riesce comunque a rendere comico il ruolo di Carmelina, una ragazza siciliana segregata in casa dal fratello (Tiberio Murgia), che colpisce al cuore il ladruncolo Renato Salvatori. Il personaggio di Carmelina sarà poi ripreso nel 1960 con Audace colpo dei soliti ignoti (1960).

La fidanzatina d'Italia e Pietro Germi
Imposta da tutte le copertine come "La fidanzata d'Italia", viene diretta da Claudio Gora in Tre straniere a Roma (1959) e La prima notte - Le nozze veneziane (1959) di Alberto Cavalcanti con Vittorio De Sica (che poi ritroverà in Napoleone ad Austerlitz, 1960). Il primo ruolo da protagonista, oltretutto drammatica, è in Un maledetto imbroglio di Pietro Germi. Con questo regista, la Cardinale avverte subito un'affinità particolare. Germi, come lei, è un individuo di poche parole e molto scorbutico, ma è colui che le insegna cosa sia veramente la recitazione. «Mi si è messo vicino, durante la lavorazione del film, e mi ha spiegato scena per scena cosa significava, cosa dovevo esprimere. Per la prima volta mi sono sentita a mio agio davanti alla macchina da presa e ho cominciato a capire che potevo fare tutto», con queste parole la Cardinale vince la sua paura della cinepresa, malgrado la sua voce sia sempre doppiata (come noterà tristemente un altro suo fan Pier Paolo Pasolini). Intanto, colpisce persino l'animo erotico di uno scrittore come Alberto Moravia che scriverà un articolo (poi pubblicato sull'ESQUIRE) dedicato totalmente al corpo dell'attrice.

La gravidanza nascosta
A questo punto della sua carriera, scopre di essere incinta, ma nasconde la gravidanza a tutti. È frutto di una violenta e breve relazione con un uomo francese (di cui mai dirà l'identità) più grande di lei di una decina d'anni. Caduta in depressione e spaventata, non cede ai pensieri suicidi, bussa all'ufficio di Cristaldi per chiedergli l'interruzione del contratto, in modo da potersene tornare in Tunisia, ma il produttore l'aiuta invece ad affrontare la famiglia e la spedisce a Londra, dove, lontano dalla stampa, con la scusa di dover imparare la lingua inglese per un film (lingua che imparerà davvero) termina la gestazione, diventando madre di Patrick Cardinale. Unica imposizione di Cristaldi è quella di non rivelare a nessuno la propria maternità e di far crescere il proprio figlio dai suoi genitori, come fosse suo fratello. Il motivo pare fosse legato al contratto all'americana, che vincolava la Cardinale in ogni aspetto pubblico e privato della sua vita, e al fatto che la visione di una Claudia Cardinale madre avrebbe creato scandalo nella bigotta società italiana, mettendo di fatto fine alla sua carriera. Il segreto rimarrà tale per sette anni, poi alla fine, un giornale scandalistico scoprirà la verità e la Cardinale, invece di sentirsi vittima, si sentirà libera di poter vivere come avrebbe voluto il suo essere madre.

I film con Luchino Visconti
Dal 1960 cominciano le megaproduzioni internazionali, ma soprattutto si segna l'incontro con un Maestro del cinema di casa nostra. Altro regista che segnerà drasticamente la sua crescita professionale, infatti, fu Luchino Visconti, che le insegnò ad avere una piena consapevolezza del proprio corpo, indottrinandola sui precetti base delle interpreti teatrali (del resto più volte tentò di convincerla a passare al palcoscenico, come similmente fece Giorgio Strehler). Cristaldi ha una strategia importante per lei: farle girare piccoli ruoli, ma con grandi autori, di modo che questi, conoscendola, possano poi richiederla per ruoli da protagonista. E così avviene. Si comincia con Luchino Visconti e con Rocco e i suoi fratelli (1960). Seguito, nel 1963, da Il Gattopardo con Alain Delon e Burt Lancaster, dove diventa (nel ruolo di Angelica) quasi il simbolo della pellicola in una scena di valzer che farà la storia del cinema italiano e mondiale; nel 1965 da Vaghe stelle dell'Orsa (1965); e nel 1974 da Gruppo di famiglia in un interno (1974) con Silvana Mangano.

I film con Mauro Bolognini
La stessa strategia viene usata per I delfini di Citto Maselli e permetterà alla Cardinale di cucire un importante sodalizio artistico con Mauro Bolognini che la imporrà in ben cinque film: Il bell'Antonio (1960) con Marcello Mastroianni, La viaccia (1961) con Jean-Paul Belmondo (che ritroverà nel 1962 in Cartouche e con il quale vivrà una breve storia d'amore), Senilità (1962) e Libera, amore mio... (1975). L'attrice rivede in lui un nuovo Pietro Germi, ma trova anche un amico sensibile e sincero, di gusto e cultura notevoli. Bolognini le regala ruoli femminili che richiamano quelli di una mantide religiosa. È proprio durante le riprese di Il bell'Antonio che Mastroianni perde la testa per lei, corteggiandola. Ma la Cardinale non cede e lo respinge, e la tensione che si crea fra i due sarà un buonissimo fondamento interpretativo per l'ottima riuscita del film.

La ragazza madre... con la valigia
Arriva poi La ragazza con la valigia (1961), di Valerio Zurlini, che le regalerà il ruolo di una donna che nasconde un figlio, mettendola nelle condizioni di interpretare provocatoriamente, ma perfettamente il personaggio della ragazza-madre Aida. La scelta, osteggiata da tutti, fuorché dal regista, si rivela poi essere quella perfetta. Talmente in stato di grazia da meritarsi un David di Donatello Speciale.

C.C. diventa amica di B.B.
Comincia a essere paragonata a Sophia Loren e a Gina Lollobrigida, anche se molte riviste francesi rivedono in lei un'anti Brigitte Bardot e, per giocare meglio su questo antagonismo, la battezzano C.C. tanto quanto la Bardot è B.B. Incredibile poi, il fatto che le due invece di provare astio e invidia come stampa vorrebbe, diventano migliori amiche l'una dell'altra. Amicizia saldata nella pellicola Le pistolere (1971).

La ragazza della fonte per Fellini
Federico Fellini la preferisce alle sue colleghe e la immerge nel suo 8 ½ (1963) con Barbara Steele. Chiamandola "Claudina", la guida nel personaggio della "ragazza della fonte" in lunghe passeggiate e chiacchierate, riprendendola, mentre ancora una volta si trova ad aver a che fare con un lascivo Mastroianni che la accusa, stavolta, di non credere minimamente ai sentimenti amorosi che prova nei suoi confronti.

Due volte diretta da Comencini
Finalmente vince la sua battaglia contro il doppiaggio e riesce a mantenere la sua voce nel film La ragazza di Bube (1963) di Luigi Comencini che le vale il Nastro d'Argento come migliore attrice protagonista.

Altri film italiani
Altri film di questi anni sono: Il magnifico cornuto (1964) di Antonio Pietrangeli con Ugo Tognazzi (che come l'amico Mastroianni la corteggerà); Gli indifferenti (1964) con Rod Steiger; il film collettivo Le fate (1966).

Il periodo americano
All'apice della sua carriera, l'America si accorge di lei e, nella fattispecie, Blake Edwards che, fra le tante attrici italiana che può scegliere per la megaproduzione La pantera rosa (1964) vuole proprio lei, affiancandola a Peter Sellers e David Niven, che la definirà «la più bella invenzione italiana dopo gli spaghetti», ritrovando poi Edwards in Il figlio della pantera rosa (1993) con Roberto Benigni. Altri film stranieri sono: Il circo e la sua grande avventura (1964), con John Wayne (con il quale stringerà una forte amicizia) e Rita Hayworth; I professionisti (1966); Piano, piano, non t'agitare (1967) di Alexander MacKendrick con Tony Curtis e Sharon Tate; e La tenda rossa (1969) con Sean Connery. Spesso partner di Rock Hudson, frequenta fuori dalle scene questo attore (di cui ignora l'omosessualità), ma anche la coppia Barbra Streisand ed Elliott Gould, diventando amica di Steve McQueen ed Anthony Quinn. La Universal le propone un contratto esclusivo simile a quello della Vides, ma lei rifiuta con decisione l'offerta (malgrado milionaria) e firma di volta in volta per singoli film.

Il matrimonio con Cristaldi
Nel 1967 viene raggiunta negli Stati Uniti da Cristaldi che, in quattro e quattr'otto, organizza il loro matrimonio ad Atlanta. Matrimonio che non sarà mai ufficializzato in Italia, ma che permetterà a Cristaldi di adottare il figlio. La Cardinale per quanto innamorata, ha dei dubbi sui sentimenti del produttore e pensa che lo faccia per tenerla maggiormente legata alla Vides (la faceva spiare da autisti, segretarie e responsabili stampa).

La Gil di C'era una volta il West
Etichettata come "Diva", la casa editrice Longanesi pubblica per lei un insolito volume dal titolo "Cara Claudia... Lettere dei fans alla Cardinale" (1966). Nel 1968 è la star femminile del capolavoro del cinema C'era una volta il West di Sergio Leone e la protagonista di Il giorno della civetta di Damiano Damiani. Nel primo ha il ruolo della prostituta Gil, nel secondo conquista il suo primo David di Donatello come miglior attrice protagonista.

I film degli anni Settanta
Negli anni Settanta, la Cardinale lavora principalmente in Italia (in Francia non le arrivano proposte interessanti). Difende Jerzy Skolimowski dal licenziamento quando la sta dirigendo nella commedia Le avventure di Gerard (1970), condivide la leggerezza di Marco Ferreri in L'udienza (1971) e conquista il suo secondo David di Donatello come miglior interprete femminile protagonista per Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata(1971) con Alberto Sordi (che colpito dalla Cardinale la vorrà dirigere in Il comune senso del pudore del 1976).

Fine del contratto con la Vides e ritorsioni di Franco Cristaldi
Distaccata sentimentalmente da Franco Cristaldi, prende la decisione di non rinnovare il suo contratto con la Vides. Nel 1975, la Cardinale è un'attrice libera e questo le permette di poter lavorare con un giovane regista emergente: Pasquale Squitieri. L'autore napoletano la impone in I guappi (1974) e fra i due non corre buon sangue. Apparentemente sembra che si detestino e che nutrano l'uno per l'altra una diffidenza molto ovattata. Ma la Cardinale rimane comunque attratta dal regista e capitola sentimentalmente, fino a sposarlo e a diventare la musa di gran parte dei suoi film. I due festeggeranno la libertà dell'attrice con un viaggio on the road per gli Stati Uniti, all'interno del quale la Cardinale rivive la sua adolescenza, ritrova la propria spensieratezza, ma soprattutto il piacere di vivere un'esistenza libera e non condizionata da scelte professionali. Ma la vendetta di Cristaldi arriva puntualissima. Non solo le crea attorno un vuoto cinematografico con l'intenzione di mettere fine alla sua carriera, ma convincerà Visconti a scartarla per il ruolo da protagonista in L'innocente (1976) e la lascerà con un debito nei confronti del fisco di cento milioni di lire.

Il ritiro per due anni e una gravidanza
Accostata spesso a Monica Vitti, trova in questa grande interprete del cinema di casa nostra una persona con la quale era impossibile lavorare. A questo punto, Claudia Cardinale chiede uno stop e per ben due anni sta lontana dalle scene. Ma nonostante le amarezze professionali, arriva la gioia nella vita privata: a quarant'anni la Cardinale diventa per la seconda volta madre. Nasce una bambina, la piccola Claudia. Purtroppo, è perseguitata dai fotografi e lo stress della coppia Squitieri-Cardinale è così forte da spingere il regista a minacciare con una pistola i paparazzi appostati fuori dalla loro villa romana.

La carriera negli anni Ottanta
Gli intenti di Cristaldi, però, falliscono. Claudia Cardinale è Claudia Cardinale: con o senza la Vides. La Francia la reclama proponendole Una donna due passioni (1977), mentre negli anni Ottanta, Liliana Cavani le offre un piccolo ruolo in La pelle (1981) che le varrà un secondo Nastro d'Argento. Werner Herzog, da sempre colpito dalla sua bellezza, ne fa la protagonista femminile di Fitzcarraldo (1982) con Klaus Kinski. Arriva il terzo Nastro d'Argento e il Premio Pasinetti alla Mostra del Cinema di Venezia per il ruolo di Claretta Petacci in Claretta (1984) e un Enrico IV (1984) diretto da Marco Bellocchio. Lavora con Roberto Faenza in Si salvi chi vuole (1980) e con Jamie Lee Curtis in Un uomo innamorato (1986).

La vita a Parigi e il teatro
Ormai matura, sceglie di risiedere a Parigi, seppur mantenendo la cittadinanza italiana per rispetto paterno (nonostante suo padre fosse stato educato in scuole francesi, il legame per le sue origini fu così forte da spingerlo a mantenere la cittadinanza nostrana e a non scegliere quella francese anche sotto la Seconda Guerra Mondiale). Partecipa al kolossal La rivoluzione francese (1989), dove veste i panni della Duchessa di Polignac, ma a questo punto sente di dover trovare una sua nuova dimensione e temendo l'immobilità professionale debutta a teatro, diretta da Maurizio Scaparro, nella versione parigina di "La venexiana", cui seguiranno con molto successo: "Come tu mi vuoi" (2002-2003); "Doux oiseaux de jeunesse" (2005) e "Lo zoo di vetro" (2006-2007).

La parentesi televisiva
Irrilevanti le sue partecipazioni televisive, se non per il ruolo dell'adultera in Gesù di Nazareth (1977) che segnerà il suo ritorno alle scene dopo i famosi due anni di ritiro.

Attivismo e riconoscimenti
Vincitrice di un Orso d'Oro onorario al Festival di Berlino, si impegna nella lotta contro l'AIDS e diventa ambasciatrice dell'Unesco, ma anche Commendatore e Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e per ben tre volte avrà la Legion d'Onore passando da Chevalier a Commandeur.

Ultimi film

Commedia, (Italia - 2017), 91 min.
Avventura, (Italia - 2017), 90 min.
Commedia, (Italia - 2016), 100 min.

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