Celebrità del cinema italiano, purtroppo dimenticata dal pubblico a favore di altre star senza particolare arte e neppure parte, ma con un decoltè incredibilmente più pieno. Viso minuto, occhi piccoli, capelli lisci, corpo sottile, questa è Chiara Caselli, l'ultima interprete ad aver conquistato Antonioni, Liliana Cavani e Gus van Sant.
Dopo essersi diplomata alla Scuola di Teatro di Bologna, debuttando giovanissima al Teatro Stabile di Bolzano, si fa interprete di opere come "Ready Made" (1986), "Casa fondata nel 1873" (1986) e "Provaci ancora Sam" (1987). Successivamente, comincia a frequentare anche il piccolo schermo con una piccola partecipazione nella miniserie Il commissario Corso (1987) di Gianni Lepre e Alberto Sironi con Diego Abatantuono, Tomas Arana, Francesco Benigno, Claudio Bisio, Luigi Diberti, Nicola di Pinto, Antonello Fassari, Alessandro Gassman, Carla Gravina, Rosalia Maggio, Margaret Mazzantini, Anna Melato, Daniela Poggi e Paola Quattrini, seguita poi dalla serie tv tedesca Das Nest (1989) di Vivian Naege e Gabriela Zerhau.
È Francesco Maselli a sceglierla come una delle interpreti femminili de Il segreto (1990), pellicola drammatica con la quale la Caselli esordisce accanto a Nastassja Kinski, Franco Citti, ma soprattutto con Stefano Dionisi, con il quale si vocifera una lunga relazione romantica. Sempre nel 1990, la Caselli affianca Stefania Sandrelli in Tracce di vita amorosa (1990) e sarà una delle attrici presenti accanto a Philippe Noiret nel film a episodi La domenica specialmente (1991), che aveva fra i suoi autori Giuseppe Bertolucci, Giuseppe Tornatore e Marco Tullio Giordana.
Ma il ruolo che maggiormente la catapulterà verso il panorama cinematografico italiano è paradossalmente un film americano Belli e dannati (1991) di Gus Van Sant, dove la minuta e timida Chiara ruba il cuore a un escort - in realtà milionario - interpretato da Keanu Reeves, recitando accanto al tanto compianto e realmente maledetto River Phoenix, ma anche al fianco di James Russo e Udo Kier. Sarà questo road-movie, nel quale interpreta una ragazza italiana, a portarla poi nei set di: Zuppa di pesce (1992) di nuovo con Noiret, la fiction Senso (1993) e il film dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani Fiorile (1993).
Assolutamente superba la sua interpretazione di una ragazza sordomuta ne Dove siete? Io sono qui (1993) di Liliana Cavani che poi le varrà perfino il Nastro d'Argento come miglior attrice protagonista, seguito dalla chiamata sul set di Al di là delle nuvole (1995), progetto a due mani di Wim Wenders cui partecipò anche Michelangelo Antonioni che, per l'appunto, la diresse assieme a John Malkovich, Marcello Mastroianni e Jeanne Moreau. Vincitrice anche del premio François Truffaut al Giffoni Film Festival, ottiene un secondo Nastro d'Argento, ma questa volta come regista del miglior cortometraggio: Per sempre (1999) che le farà ottenere anche una candidatura nella stessa categoria ai David di Donatello.
Nel 2000, è ancora una volta assieme a Stefania Sandrelli nella commedia Aspettando il Messia, passando poi al ruolo di un'arpista nel thriller Nonhosonno (2000) con Max von Sydow. Protagonista della miniserie Senza confini (2001), torna sotto l'occhio cinematografico della Cavani con Il gioco di Ripley (2002) accanto a John Malkovich, senza disdegnare le fiction religiose come Il Papa buono (2003).
Continua poi il suo percorso nel cinema d'autore con l'acclamato Cover Boy - L'ultima rivoluzione di Carmine Amoroso, La terra degli uomini rossi - Birdwatchers di Marco Bechis, passando per il Vicari de Il passato è una terra straniera. Non disdegna progetti internazionali - sempre autoriali - come Mr. Nobody di Jaco Van Dormael e Il padre dei miei figli di Mia Hansen-Løve, pur tornando a lavorare in Italia (Un milione di giorni di Emanuele Giliberti, Come il vento di Marco Simon Puccioni).