"La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba, siamo legati agli altri. Passati e presenti. E da ogni crimine e da ogni gentilezza, generiamo il nostro futuro".
Questa frase si ripete in tutte e sei le storie di Cloud atlas, adattamento cinematografico del romanzo di David Mitchell. È un film fanta-filosofico a sei mani, della durata di ben 172 minuti.
Da un lato, il film è stato presentato come uno dei prodotti holliwoodiani più importanti del nuovo millennio, dall’altro, il New York Times lo ha messo in cima alla classifica dei film peggiori del 2012. La verità sta sempre nel mezzo.
L’atlante delle nuvole è un film molto ambizioso, complesso per certi versi in quanto i personaggi di ciascuna storia ruotano anche nelle altre, con costumi e ruoli diversi, a volte irriconoscibili. Ma, tutti sono connessi da un filo conduttore. «Passato, presente, futuro. Ogni cosa è connessa». È questo il messaggio che i registi Tom Tykwer e i fratelli e creatori di Matrix, Andy e Lana Wachowski hanno voluto dare al pubblico attraverso sei storie che corrono parallelamente, ma al contempo, si intrecciano e attingono ad elementi new age, ambientate in epoche storiche (alcune inventate) diverse e in cui si affrontano vari temi quali la discriminazione razziale, la bramosia del denaro e del potere, il controllo dittatoriale della società, ma soprattutto la reincarnazione (la voglia a forma di stella cometa uguale a tutti i protagonisti). Tuttavia, in ogni racconto, anche se tutto si trasforma, rimane la volontà di ricercare qualcosa. Si è alla ricerca della verità e per coglierla, bisogna essere aperti al quel tipo di amore che è privo di pregiudizi (Platone docet).
Cloud atlas è un’opera mosaica che unisce fantascienza, filosofia, azione, sentimenti e piccoli motti di spirito, è sorretta da un montaggio slegato, discontinuo ed impregnato di continui déjà vu che inducono il pubblico ad una elasticità mentale non indifferente ed è supportata da una colonna sonora sublime e sinfonica che inonda lo spirito e il corpo.
Anche se il film presentasse delle sbavature, si possono perdonare i registi perché hanno azzardato (e questo, nel cinema, si può consentire) con Cloud atlas in quanto è un film di ampio respiro, bello visivamente e sublime sonoramente, immerso nei contenuti e immenso per la bravura infinita di un cast spettacolare: Tom Hanks, Halle Berry, Hugh Grant, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, Bae Doo-na, Susan Sarandon, Ben Whishaw, James D’Arcy, Keith David.
Cloud atlas è un’opera filmica che vola attraverso il tempo e lo spazio, suggestionando e allo stesso tempo, terrorizzando lo spettatore che (si spera) prenda coscienza di sé in quanto ha possibilità di migliorare il futuro per vivere in un mondo migliore, anche se si dovesse ricorrere ad una rivoluzione.
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