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Maltempo, neve al Centro sud: scuole chiuse. In Abruzzo ancora 80 mila senza elettricità - la Repubblica

Cronaca

Il centro per gli aiuti dei volontari ad Amatrice (ansa)

Maltempo, neve al Centro sud: scuole chiuse. In Abruzzo ancora 80 mila senza elettricità

La perturbazione continuerà anche domani. Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio: "Tutti i mezzi sono prioritariamente impegnati per i soccorsi, stiamo lavorando senza sosta". In più parti crollano stalle e si segnalano morti di animali. Una valanga a Farindola, alle falde del Gran Sasso

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ROMA - La neve blocca il centro sud, scuole chiuse Marche e Abruzzo, ma anche in Campania, Sicilia e Sardegna. Bora a 140 chilometri da Trieste mentre nei luoghi colpiti dal terremoto gli allevatori bloccati dalla tormenta chiedono aiuto per riuscire a raggiungere i bestiame e nutrirlo.

Il presidente della provincia di Teramo assediata da maltempo e neve, lancia l'allarme e chiede all'esercito di intervenire mentre battaglioni sono in arrivo alcuni paesi della Sardegna rimasti isolati. Una valanga ha investito l'hotel Rigopiano di Farindola, alle falde del Gran Sasso pescarese: l'allarme è stato dato da due clienti. "Purtroppo è accaduta una terribile tragedia sembrerebbe ci siano delle vittime, ma è tutto da confermare" scrive su Facebook il presidente della provincia di Pescara Antonio Di Marco. "A Rigopiano è in atto in queste ore una bufera di neve. In albergo c'erano 20 ospiti", conclude Di Marco.

"Ci sono state tre scosse di terremoto e la situazione è di totale emergenza in tutta la provincia. Ci sono centri isolati per neve, non riusciamo a capire se ci sono danni. La sala operativa è stata sgomberata e dalla Prefettura ci stiamo spostando al Parco della Scienza. Abbiamo bisogno di aiuto. Dovrebbero intervenire Esercito e Genio militare. Ci sono paesi senza energia da più di 48 ore". Così in un video su Facebook il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino. Appelli anche dal sindaco di Ascoli Piceno: "Emergenza senza fine". In Abruzzo intanto sono ancora 80 mila le persone senza elettricità, 5mila senz'acqua, diversi paesi sono sommersi e irraggiungibili causa neve come Castelli, in provincia di Teramo, nel parco nazionale. Il maltempo sta causando forti disagi alla popolazone e i sindaci hanno chiesto aiuto al governo che ha promesso di inviare l'esercito. E prima delle nuove scosse di terremoto, questa mattina è scattata un'altra emergenza: dopo ore di pioggia e gonfiato a monte dalle nevicate degli ultimi due giorni, a Pescara il fiume omonimo ha iniziato a esondare alle 5 circa; le golene sono state chiuse già alle 4,30, quando si sono accesi i semafori segnalando la situazione di allarme.

Le utenze elettriche disalimentate sono 98 mila in Abruzzo, 14 mila nelle Marche. Lo rende noto l'Enel in relazione all'emergenza neve, facendo il punto alla mezzanotte, sottolineando che "proseguono le attività di riparazione ed installazione gruppi elettrogeni ostacolate dai numerosi guasti riscontrati sulle linee, compatibilmente con la percorribilità delle strade che risulta difficile soprattutto nel Teramo. L'allocazione dei gruppi elettrogeni disponibili è concordata con la Regione e la Protezione Civile". I problemi più rilevanti - precisa un comunicato - riguardano Teramo e la Provincia di Pescara (nei pressi della Cabina Primaria di Penne dove si concentrano numerosi guasti riscontrati in seguito alla rialimentazione dell'Alta Tensione) Le utenze senza elettricità in Abruzzo sono così suddivise: all'Aquila sono rientrati 8.600, ne rimangono 1.300; a Teramo, 61 mila, circa 20.000 dei quali interessati dai problemi che riguardano la rete di Alta Tensione che comportano il fuori servizio delle cabine primarie di Teramo ZI e Civitella del Tronto. La rete di Alta Tensione non è stata ancora rialimentata e si prevede che non rientrerà nel corso della notte per presenza di guasti multipli. Le attività di ricerca guasti sulla rete di media tensione potrà avvenire solo a valle della rialimentazione delle Cabine; Pescara, 17.000; Chieti, 19.000. Per quanto riguarda Teramo, Chieti e Pescara, l'Enel conferma che - a valle del rientro delle linee di Alta Tensione - entro il pomeriggio di domani saranno rialimentati 50 mila clienti. Nelle Marche, la situazione dettagliata è la seguente: 11 mila clienti in provincia di Ascoli Piceno; 2.000 in provincia di Macerata e 1.000 in provincia di Fermo. Proseguono le attività per rialimentare circa 4.000 ulteriore utenze nel corso della notte.
 

Teramo: l'esercito sgombera le strade dalla neve


Criticità non solo a Pescara, ma anche a Montesilvano (Pescara) e Francavilla al Mare (Chieti) per gli allagamenti, con strade e sottopassi chiusi in più punti. A Montesilvano, in particolare, è stato chiuso un tratto di lungomare perché le traverse che portano alla riviera erano invase dall'acqua. Al lavoro la protezione civile con nove idrovore.

Sul fronte della neve, l'Enel ha provveduto a ripristinare la fornitura di corrente a buona parte dei 300mila rimasti senza elettricità ieri, ma rimangono ancora oltre 80 mila utenze al buio. La situazione più grave nel Teramano. A fornire l'aggiornamento il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, sulla sua pagina Facebook: "Le utenze Enel non servite, in questo momento, sono 48mila nel Teramano, 27 mila nel Chietino e 12 mila nel Pescarese". Paesi isolati, scuole chiuse, è problematica la situazione anche nelle Marche tra neve e le nuove scosse. Sono numerosi i centri rimasti isolati, tra i quali Monte Monaco in provincia di Ascoli Piceno, irragiungibili perchè le strade non sono percorribili a causa del maltempo, centri abitati dove la luce è saltata.
  Emergenza neve, scuole nuovamente chiuse a Benevento. Con un'ordinanza, il sindaco Clemente Mastella ha disposto la chiusura di tutte le scuole di ordine e grado, compresa l'Università e gli asili nido, nonché la chiusura ai visitatori del cimitero comunale, la chiusura dei parchi cittadini (Villa comunale, giardini De Falco e parco archeologico dell'Arco del Sacramento) e il divieto di sosta in prossimità degli alberi di alto fusto. Le scuole, il cimitero e i parchi pubblici cittadini resteranno chiusi in via precauzionale anche domani, 19 gennaio

Uffici e scuole chiusi a Nuoro. Scuole e uffici chiusi a Nuoro e in mezza Barbagia, sino a Lanusei e all'Ogliastra, ovili isolati nelle campagne, anziani dei paesi di montagna assistiti dai servizi sociali, continui black out dell'energia elettrica e strade interne impraticabili. È questa la fotografia che si presenta questa mattina nel Nuorese dopo un'altra notte di neve e gelo. Fra le strade più importanti la situazione più critica è quella della Ss 389 Nuoro-Lanusei che al Passo Correboi e per una ventina di chilometri è stata chiusa per consentire ai mezzi spazzaneve di operare. Nella statale si circola solo con le catene o con i pneumatici da neve. Un battaglione dell'esercito e i mezzi pesanti dei vigili del fuoco, allertati dalla Prefettura di Nuoro, sono in arrivo da Cagliari a Fonni e Desulo, i due paesi più alti del Nuorese isolati da ieri per le abbondanti nevicate. I mezzi dell'Anas e della Provincia non riescono a sfondare i muri di neve e ghiaccio depositati sulle strade.
 
In Sicilia, una tempesta di neve si è abbattuta su Ragusa, spingendo il sindaco Federico Piccitto a disporre la chiusura di tutte le scuole, dagli asili alle superiori. La decisione, presa nella notte, è stata assunta dopo il repentino peggioramento delle condizioni meteo. Chiuse anche le scuole del Comune di Chiaramonte Gulfi. Da sei giorni sono poi interrotti, a causa del maltempo, i collegamenti via mare fra Trapani e Pantelleria.Le condizioni nel Canale di Sicilia sono date pero' in miglioramento e stasera, o al massimo domani mattina.

Terremotati chiedono aiuto: "Siamo sommersi dalla neve, dobbiamo raggiungere le frazioni isolate e portare da mangiare agli animali. Aiutateci": il grido d'allarme arriva dal sindaco di Ussita, devastata dal sisma di fine ottobre, Marco Rinaldi. "La situazione è disperata - aggiunge -, ho chiesto alla Protezione civile di inviarmi due grandi mezzi per raggiungere Vallestretta e Casali, dove ci sono ancora degli allevatori con il loro bestiame".

Governo. ll ministro delle Politiche agricole e forestali, Maurizio Martina, risponderà oggi ad una interrogazione sulle misure a favore del comparto agricolo in relazione alla recente ondata di maltempo. In Veneto - ha infatti spiegato la la Coldiretti - il maltempo tra freddo e assenza di pioggia  mette in pericolo le cinque varietà di radicchio a marchio Igp, dal variegato di Castelfranco, anche nella variante del bianco "Fior di Maserà", al Treviso precoce e tardivo, dal Chioggia al rosso di Verona, oltre agli altri ortaggi invernali, dai cavolfiori alle verze, fino ai broccoli. Ma le piogge si sono quasi azzerate anche in Piemonte, Val d'Aosta e Friuli Venezia Giulia, con le conseguenti difficoltà per le produzioni locali.