Cheaters - Tradimenti
Anno | {{{anno prima visione}}} |
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Puntate | 264 |
Realizzazione | |
Conduttore | Tommy Habeeb |
Cheaters – Tradimenti è un reality show americano disponibile negli USA su The CW Plus, mentre in Italia viene proposto sul digitale terrestre da Cielo. Lo show, condotto da Joey Greco, si propone di documentare con filmati ripresi dagli investigatori del programma i tradimenti delle coppie americane. Lo show è ripreso per la maggior parte degli episodi in Texas; nel mese di settembre del 2010 è stato annunciato l’inizio delle riprese degli episodi che costituiranno l’undicesima stagione dello show.
Storia
Lo show, creato da Bobby Goldstein, fece il suo debutto nel 2000. Fino al 2003 il presentatore era uno dei produttori del programma, Tommy Habeeb, ma in seguito ad un litigio con la produzione decise di lasciare lo show. A lui subentra, dal 2004 Joey Greco.
Struttura
Una persona si rivolge al programma quando teme che il suo compagno o compagna stia portando avanti una relazione con un’altra persona. Una volta ricevuti maggiori dettagli, gli investigatori di Cheaters filmano, a sua insaputa, le azioni del sospettato. Nel momento in cui i filmati provano l’esistenza di un’altra relazione, lo show entra nel secondo segmento: il confronto. Quando gli investigatori rintracciano il ‘’traditore’’ con l’amante, questo/a viene accerchiato/a dal presentatore e da un gruppo di cameramen, oltre che dalla persona tradita, mostrando le immagini e video che inchiodano la sua infedeltà. Molto spesso i traditori reagiscono in maniera violenta nei confronti del presentatore e della troupe.
Critiche
Nel 2002 il giornale Houston Press intervistò alcuni protagonisti dello show i quali affermarono di essere stati pagati per fingere il tradimento.[1] [2]
Censure
L’uso di parolacce o di termini non appropriati per la televisione sono molto frequenti nello show: per questo motivo nella versione americana vengono censurate attraverso l’offuscamento della bocca. Il doppiaggio italiano del reality, invece, non prevede la censura delle parolacce.