Imakagami
L'Imakagami (
Data e autore
[modifica | modifica wikitesto]Si è ipotizzato che l'opera sia stata compilata nel 1170[3] o poco dopo;[2][4] Donald Keene, citando Isao Takehana, affermò che l'opera fu scritta probabilmente tra l'ottavo mese del 1174 e il settimo mese del 1175.[5] L'autore è incerto,[3][4] ma il candidato più probabile è il poeta waka Fujiwara no Tametsune (
Struttura e stile
[modifica | modifica wikitesto]Il testo è in dieci volumi,[2][3][4] ed è raccontato dal punto di vista di una donna anziana descritta come una nipote di Ōyake no Yotsugi (
L'opera contiene 140 waka e innumerevoli riferimenti alla letteratura giapponese e cinesi.[8]
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]L'opera comincia con un gruppo di pellegrini che visitano i templi della provincia di Yamato che sono avvicinati da una donna anziana che, quando le chiedono se vive nella regione, dice di aver vissuto nella Capitale per cento anni e poi nella provincia di Yamashiro per altri cinquanta, prima di spostarsi a Yamato.[9] Gli ascoltatori sono sbalorditi dalla sua età elevata, ma ella replica umilmente elencando parecchi altri in Cina e Giappone che avevano presumibilmente vissuto fino ad un'età elevata, incluso suo nonno Yotsugi.[9] Dice che il suo nome è Ayame (iris), che le fu messo a causa della nascita nel quinto giorno del quinto mese, lo stesso giorno della Festa dell'iris (
Il resto dell'opera descrive i ricordi del passato della vecchia signora.[9] Descrive il periodo di circa 150 anni[3] dal 1025 al 1170.[1][2][4] ed è focalizzato principalmente[2] su un resoconto della famiglia imperiale e dei clan Fujiwara e Murakami-Genji.[2][3]
Relazione con altre opere
[modifica | modifica wikitesto]L'opera è classificata come uno dei quattro "specchi" della storia giapponese insieme all'Ōkagami, al Mizukagami e al Masukagami.[2][4][11][12] È considerata una diretta continuazione dell'Ōkagami.[1]
Sebbene sia stato scritto durante il periodo di dominio del clan militare Taira, la sua attenzione è sulla poesia waka e sugli affari dei nobili a corte.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Keene 1999, p. 559.
- ^ a b c d e f g h i j Articolo "Imakagami", Britannica Kokusai Dai-hyakkajiten, 2007, Britannica Japan Co.
- ^ a b c d e f g h Articolo "Imakagami, MyPedia, 2007, Hitachi Systems & Services.
- ^ a b c d e f g Voce "Imakagami", Digital Daijisen, Shogakukan.
- ^ Keene 1999, p. 559, citando (p. 566, nota 28) Takehana 1986, p. 620 (Vol. 3).
- ^ Keene 1999, p. 559, citando (p. 566, nota 29) Takehana 1984, pp. 620-622 (Vol. 3) e Matsumura 1979, pp. 156-161.
- ^ Keene 1999, p. 560, citando (p. 566, nota 30) Takehana 1984, p. 42 (Vol. 1).
- ^ Keene 1999, p. 560, citando (p. 566, nota 32) Matsumura 1979, pp. 168-180.
- ^ a b c Keene 1999, p. 560.
- ^ Keene 1999, p. 560, citando (p. 566, nota 31) Takehana 1984, pp. 38-39 (Vol. 1).
- ^ Keene 1999, p. 564.
- ^ Nishizawa, Rekishi-monogatari, in Nishizawa 2002, p. 249.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Donald Keene, A History of Japanese Literature, Vol. 1: Seeds in the Heart — Japanese Literature from Earliest Times to the Late Sixteenth Century, New York, Columbia University Press, 1999, ISBN 978-0-231-11441-7.
- Hiroji Matsumura, Rekishi Monogatari, Tokyo, Hanawa Shobō, 1979, ISBN 978-4-827-33016-8.
- Masashi Nishizawa (a cura di), Koten Bungaku o Yomu tame no Yōgo Jiten, Tokyo, Tōkyō-dō Shuppan, 2002, ISBN 4-490-10600-9.
- Isao Takehana, Imakagami (3 voll.), Tokyo, Kōdansha, 1984, ISBN 978-4-061-58329-0.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Imakagami
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (JA) Testo completo su Nihon Bungaku Denshi Toshokan.
- (JA) Copia scansionata disponibile dall'Istituto nazionale per la letteratura giapponese.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 253279474 · LCCN (EN) n81047442 · NDL (EN, JA) 00634707 |
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