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Venezuela. I media e la manipolazione del consensoTribuno del Popolo
sabato , 11 giugno 2016
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Venezuela. I media e la manipolazione del consenso

Venezuela. I media e la manipolazione del consenso

Secondo un luogo comune consolidato in Venezuela il governo avrebbe in mano tutta l’informazione. Ma non sembra essere proprio così, innanzitutto in Venezuela nessun giornalista è stato mai arrestato per aver espresso le sue idee, poi i privati hanno il controllo della netta maggioranza di emittenti tv e radio e della carta stampata.

Eduardo Galeano nel corso di una sua visita in Italia, come ricordato dal sempre puntuale quotidiano Lantidiplomatico, ebbe a dire circa il Venezuela alludendo al golpe subito da Chàvez: “Chávez toccò gli intoccabili. Gli intoccabili proprietari dei mezzi di comunicazione”. Dunque la premessa da cui partono i media occidentali nel parlare di Venezuela andrebbe in primis smentita e derubricata come falsa in quanto il governo di Caracas non sarebbe affatto in controllo dell’informazione all’interno del Paese. Come ha dimostrato RT infatti, il giornalista Ignacio Ramonet ha detto sull’argomento: “L’11 aprile del 2002 c’è stato il primo colpo di stato mediatico del mondo, ha avuto luogo qui a Caracas, questo è il motivo per cui il Venezuela è il luogo dove più si è riflettuto sulla manipolazione dei media privati nei confronti della popolazione”. 

Invece i media occidentali tendono a presentare un quadro del Venezuela a tinte cupe dove la dittatura del governo manipola e controlla l’informazione, il tutto ovviamente pretendendo però di essere creduti sulla parola dal momento che in Venezuela non vi è alcun giornalista in carcere per aver espresso le proprie idee. Ma non solo, non è assolutamente vero che lo Stato ha una preminenza nel settore dell’informazione rispetto ai privati, anzi è vero il contrario. Secondo la Commissione Nazionale delle Telecomunicazioni del Venezuela (Conatel) nel 2015 in Venezuela sono attive 876 emittenti radiofoniche, di cui 262 comunitarie, 98 statali e 516 private. Anche parlando delle concessioni televisive  se ne contano 44 comunitarie, 96 pubbliche e ben 198 private. Parlando di giornali invece si contano 98 pubblicazioni private contro 7 dello Stato, quindi semmai bisognerebbe rovesciare le accuse lanciate dai media mainstream che ormai attuano la disinformazione come pratica quotidiana al fine di screditare i governi che per qualche motivo sono sgraditi ai loro gestori.

Fonti Utili

http://epoliticainternacional.blogspot.it/2016/05/la-guerra-de-los-medios-ciudadanos.html

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