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Giù le mani dalla storia. Il caso di Torino e delle gallerie di Pietro MiccaTribuno del Popolo
sabato , 23 luglio 2016
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Giù le mani dalla storia. Il caso di Torino e delle gallerie di Pietro Micca

Giù le mani dalla storia. Il caso di Torino e delle gallerie di Pietro Micca

In Italia basta scavare per imbattersi in vestigia del passato. Lo sanno bene a Roma, ma anche a Torino dove durante i lavori per la costruzione di un parcheggio interrato le ruspe si sono imbattute in una delle gallerie dell’ex Cittadella dei primi del Settecento. Sono i cunicoli dove nel 1706 Pietro Micca si fece saltare in aria fermando l’assedio dei francesi, e in tanti vorrebbero salvarle dalla distruzione. 

Nel 1706 poteva cambiare la storia della città, e quindi anche d’Italia, quando le truppe francesi vennero respinte dall’assedio di Torino anche grazie al sacrificio del soldato torinese Pietro Micca che si fece saltare in aria nei cunicoli della cittadella impedendo così ai francesi di fare breccia. Il suo eroismo fu il preludio alla vittoria dei torinesi, e Pietro Micca da allora è divenuto una sorta di simbolo cittadino. Molti di quei cunicoli esistono ancora, sottoterra, e le ruspe si sono imbattute proprio in quelli dei primi del Settecento, quelli del sacrificio di Pietro Micca. Stiamo parlando delle ruspe che scavano per realizzare un parcheggio interrato in quel di corso Galileo Ferraris, con tanto di via libera ottenuto dalla Soprintendenza. Eppure le ruspe, come riferito da “La Stampa” hanno demolito un tratto di decine di metri della galleria principale. Inevitabili quindi le polemiche, con le vestigia del passato che vengono sacrificate sull’altare del profitto e della modernità, e di conseguenza sui social network si è assistito a un fiorire delle proteste anche solo di semplici cittadini, stanchi di vedere i beni culturali della città completamente svenduti o distrutti per costruire dei parcheggi. Su Change.Org una petizione rivolta al sindaco Piero Fassino ha raccolto ben 1500 firme in pochi giorni, ma sempre più torinesi man mano che vengono informati esprimono la loro indignazione a difesa delle gallerie simbolo di Pietro Micca. Su Facebook è stata anche creata una pagina dal nome inequivocabile “Salviamo il patrimonio archeologico della Città“, ma la sensazione è che le autorità andranno avanti facendo finta di nulla, mentre il parcheggio ovviamente si farà. Chi sta cercando di fermarli è il consigliere del Movimento Cinque Stelle Bertola, che ha chiesto una mozione urgente firmata da colleghi di maggioranza e opposizione per bloccare i lavori. Intanto però alcune gallerie sono già state distrutte per far spazio a un parcheggio da 15,2 milioni di euro (4 milioni li ha messi la Regione). Tralaltro le gallerie militari sotterranee di Torino rappresentano un unicum a livello mondiale, come sottolineato anche dal Museo di Pietro Micca. Noi non possiamo che registrare con preoccupazione e impotenza che in Italia al posto che valorizzare dei tesori si preferisce distruggerli per costruire parcheggi o altre amenità che alla fine non fanno altro che arricchire privati e impoverire il pubblico.

Dc

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Un commento

  1. Concordo, a parte il fatto che Pietro Micca non “si fece saltare in aria” ma venne ucciso dallo spostamento d’aria causato dall’esplosione mentre cercava logicamente di mettersi in salvo. Ciò è stato attribuito alla lunghezza troppo corta della miccia, scelta obbligata dato che quelle lunghe erano inutilizzabili perchè umide. E’ stato anche scritto che il Micca sbagliò il percorso durante la fuga e ciò gli fu fatale, ma la cosa non è accertata.
    Inoltre, non fu certo l’esplosione di un barilotto con 20 kg di polvere a salvare Torino dal corpo di spedizione franco-spagnolo bensì l’arrivo di Eugenio di Savoia con i suoi reparti, comprendenti anche austriaci e prussiani, che respinsero gli assedianti dopo una cruenta battaglia nei dintorni della città.

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