matteo bettini corinaldo
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sabato 18 gennaio 2014
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"ho la sensazione che tu abbia ancora buone chance,con janet".
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Nodo alla gola(o "Rope"-corda-o ancora "cocktail per un cadavere")è uno dei film più sottovalutati della storia del cinema.e non solo per quanto riguarda il film in sé,ma pure per alcuni attori(su tutti John Dall,qui bravissimo,e Joan Chandler,graziosa e intraprendente)che non riuscirono a decollare del tutto a Hollywood.la trama è incentrata su un caso di omicidio dalla cronaca dell'epoca e si basa sulla visione superomistica di Nietzsche,secondo cui due studenti,la cui natura sessuale rimane ambigua(tutto fa però credere che siano omosessuali),si sentono legittimati a uccidere un loro compagno di studi solo perché ritenuto inferiore."Le persone come lui occupano solo spazio,nel mondo"sentenzia Brandon,il leader carismatico dei due(l'altro è Philip,succube della sua personalità impressionante).
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Nodo alla gola(o "Rope"-corda-o ancora "cocktail per un cadavere")è uno dei film più sottovalutati della storia del cinema.e non solo per quanto riguarda il film in sé,ma pure per alcuni attori(su tutti John Dall,qui bravissimo,e Joan Chandler,graziosa e intraprendente)che non riuscirono a decollare del tutto a Hollywood.la trama è incentrata su un caso di omicidio dalla cronaca dell'epoca e si basa sulla visione superomistica di Nietzsche,secondo cui due studenti,la cui natura sessuale rimane ambigua(tutto fa però credere che siano omosessuali),si sentono legittimati a uccidere un loro compagno di studi solo perché ritenuto inferiore."Le persone come lui occupano solo spazio,nel mondo"sentenzia Brandon,il leader carismatico dei due(l'altro è Philip,succube della sua personalità impressionante).i due credono di aver appreso appieno le teorie proposte loro,tempo prima,da il professore Rupert Cadell(James Stewart,alla prima collaborazione con Hitchcock).il quale,a mano a mano che il film procede,smaschera l'intrigo e non può che bloccare i due e avvertire la polizia.non senza,prima che il film si chiuda,pentirsi amaramente di quanto esposto e professato con tanto vigore tempo prima,poiché travisato in modo irreparabile in particolare da Brandon,fervente sostenitore dei precetti di Stewart.a parte un solo stacco,l'inquadratura è sempre ripresa dallo stesso punto,in modo da far credere che sia incessante.inquietante,angoscioso,ben recitato.
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everlong
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lunedì 14 febbraio 2011
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esercizio di stile di un genio del cinema
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Vezzo di un genio, esercizio di stile, riscrittura del linguaggio cinematografico, Nodo alla Gola potrebbe essere tutto questo e mille altre cose. Film sottovalutato all'epoca della sua uscita ma che a distanza di anni è riuscito a trovare conferma della sua importanza e genialità, tanto da rimanere nella storia come un film "da studiare", una sorta di paradigma della tecnica cinematografica del piano-sequenza. Infatti, tratto da una commedia teatrale del 1929, questo piccolo gioiello si basa tutto sull'intenzione di Hitchcock di restituire la continuità teatrale dell'azione, ricostruendo la storia attraverso un' unica sequenza che non prevedesse alcun taglio o stacco di montaggio.
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Vezzo di un genio, esercizio di stile, riscrittura del linguaggio cinematografico, Nodo alla Gola potrebbe essere tutto questo e mille altre cose. Film sottovalutato all'epoca della sua uscita ma che a distanza di anni è riuscito a trovare conferma della sua importanza e genialità, tanto da rimanere nella storia come un film "da studiare", una sorta di paradigma della tecnica cinematografica del piano-sequenza. Infatti, tratto da una commedia teatrale del 1929, questo piccolo gioiello si basa tutto sull'intenzione di Hitchcock di restituire la continuità teatrale dell'azione, ricostruendo la storia attraverso un' unica sequenza che non prevedesse alcun taglio o stacco di montaggio. Per ragioni dovute al cambio di bobina (che era della durata di circa 10 minuti), Hitchcock fu costretto ad inventarsi degli escamotage per poter staccare e quindi sostituire la bobina. Ad esempio, per ben quattro volte egli ricorre ad un primissimo piano sulla giacca di uno dei personaggi; in questo modo l'inquadratura sfuma a nero, offrendo la possibilità del taglio. Ovviamente, questa modalità di ripresa necessitava di una preparazione millimetrica di ogni singolo dettaglio: gli attori dovevano sapere perfettamente la loro parte, ma anche i loro movimenti (come e quando muoversi), i macchinisti e gli elettricisti idem, gli scenografi dovevano spostare oggetti e scenografie all'unisono con i movimenti del dolly e degli attori. Creare una sincronia precisa e un affiatamento totale fra tutti i componenti della troupe risulta di per sé un'operazione che non poteva non richiedere giorni di prove e la stesura di "partiture" per ogni singolo membro dell'orchestra, compresi i tecnici. Grazie a questo straordinario piano-sequenza, Hitchcock tira dentro lo spettatore, lo invita al cocktail party, legandolo indissolubilmente alla sostanza delle immagini e immobilizzandolo nella continuità dell'evoluzione della trama, in modo naturale e senza artifici; senza frammentare la realtà e proteggendo così la complessità temporale e spaziale della realtà stessa. Nel crescendo incalzante in un continuum di suspence e di tensione, Hitchcock butta dentro anche temi e teoremi filosofici sull'omicidio fine a sé stesso, su un certo modo di pensare e di male-interpretare (sulle onde del nazi-fascismo) Nietzsche e il superuomo, ma anche il Dostoevskij di Delitto e Castigo, alternando atto e potenza, bene e male, giudizio morale e coinvolgimento emotivo. Sono colpevoli gli assassini che per cinismo, per arroganza, ma in fondo anche per ingenuità, hanno creduto di poter essere al di sopra della stessa intepretazione etica delle cose, di essere, a priori, estremi decostruttori nichilisti in grado di poter ricreare nuovi canoni morali; è colpevole Rupert (James Stewart) in quanto inconsapevole ispiratore di teorie anti-sociali e pericolose. Ma il vero colpevole è lo spettatore, perché seppur incatenato ad una suspense da cui è dominato e sopraffatto, diviene emotivamente il complice tacito di quanto accaduto. Perché Hitchcock lo mette al fianco degli assassini senza che egli se ne accorga; e quindi è lì, presente, a sperare che la cassapanca non venga aperta e che Rupert non vada in fondo nell'indagine, alimentato da sospetti più che plausibili. Pervasiva è la tensione stringente, cadenzata attraverso primissimi piani su dettagli pieni di senso: l'orrore nelle mani di Philips, il cinismo e la crudeltà nella cassapanca, il sospetto e il conflitto morale nel portasigarette dell'involontario complice Rupert e così via. Il tutto senza un accenno di colonna sonora esterna: vi sono solo le poche note di pianoforte (anch'esse pura tensione, suspense allo stato acustico!) suonate da Philip e quelle suonate dal giradischi, quindi interne alla storia. Hitchcock guida sapientemente lo sguardo dello spettatore, perciò quest'opera può esprimere tutto tranne che la sottomissione della macchina da presa a quella che a primo impatto appare una vera e propria rappresentazione teatrale. Al contrario, Nodo alla Gola è un'opera fortemente cinematografica. Anzi, Nodo alla Gola rappresenta uno dei paradigmi del cinema, geniale per tecnica, calcolo e precisione. Bellissima la scena della cameriera (un classico alla Hitchcock) che, facendo avanti e indietro tra cucina e salotto, sparecchia la tavola, annunciando la possibile scoperta del cadavere (vera e propria filosofia della suspense), il tutto mentre lo spettatore ascolta la coversazione tra Rupert e gli assassini, tutti e tre non inquadrati, se non per un braccio e una parte della schiena di Rupert stesso, come ad annunciare il rischio del "disvelamento"; una presenza inquietante che incombe sullo spettatore più dell'atroce misfatto.
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flegiàs tn
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martedì 4 dicembre 2007
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una metafora centrale del cinema hitchcockiano
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Film decisivo, film-esperimento, film-svolta, Nodo alla gola è tanto famoso quanto poco visto. Molti sanno che si tratta del paradigma del piano-sequenza, girato, senza effettuare tagli, con tutte riprese di 10 minuti ciascuna: utilizzando cioè solo il tempo di durata del caricatore, 300 metri di pellicola. Pochi, invece, immaginano che il film è dedicato allo smontaggio di un'idea nicciana e superomistica dell'«atto superfluo», allo psicodramma di un assassinio «ispirato» a Dostojewski, Gide e Poe. La superiorità «ideologica» e intellettuale dei due ricchi snob vuole arrogarsi il diritto di eliminare l'amico «insignificante», che vuole sposare un altro essere insignificante e che soprattutto vuole sposare una donna.
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Film decisivo, film-esperimento, film-svolta, Nodo alla gola è tanto famoso quanto poco visto. Molti sanno che si tratta del paradigma del piano-sequenza, girato, senza effettuare tagli, con tutte riprese di 10 minuti ciascuna: utilizzando cioè solo il tempo di durata del caricatore, 300 metri di pellicola. Pochi, invece, immaginano che il film è dedicato allo smontaggio di un'idea nicciana e superomistica dell'«atto superfluo», allo psicodramma di un assassinio «ispirato» a Dostojewski, Gide e Poe. La superiorità «ideologica» e intellettuale dei due ricchi snob vuole arrogarsi il diritto di eliminare l'amico «insignificante», che vuole sposare un altro essere insignificante e che soprattutto vuole sposare una donna. Il mosaico si compone a partire da questa piccola ma micidiale reazione a catena: applicazione di una teoria (ricorrente) alla pratica, più frustrazione amicale, più revanche omosessuale. La commedia teatrale su cui si basava il film si svolgeva in tempo reale, e l'azione non prevedeva i tradizionali intervalli; per ottenere sullo schermo l'effetto cronologico continuato, Hitchcock dovette pianificare i sia pur minimi spostamenti della macchina da presa ed «inventarsi» un metodo per non ricorrere al montaggio: facendo passare un personaggio davanti all'obiettivo per oscurarlo proprio nel momento preciso in cui la pellicola del caricatore finiva («Così c'era un primissimo piano sulla giacca di un personaggio e all'inizio della bobina successiva si riprendeva ancora col primissimo piano sulla sua giacca»).
Ci troviamo di fronte ad un'esemplare soluzione di problemi scenografici, squisitamente teatrali: tutto il film si svolge nell'ambito di un ingresso, un soggiorno e un angolo di cucina, e, sullo sfondo, una grande vetrata «apre» la prospettiva sul cielo e sui grattacieli newyorkesi. La natura sperimentale della produzione (per la prima volta, inoltre, Hitchcock lavorava col colore) significò un milione e mezzo di dollari in quanto a costi, aggravati da alcuni errori commessi dall'operatore (un tramonto arancione costrinse il regista a rifare le ultime cinque bobine) e dall'esorbitante compenso (300.000 dollari) pagato a James Stewart. Il pauperismo ambientale, insomma, si tramutò in palestra tecnica di primaria importanza cinematografica e industriale.
Ispirato ad un «caso» di cronaca nera di duraturo scalpore (il delitto Leopold-Loeb), Nodo alla gola esclude l'improvvisazione e s'affida ad un ritmo cadenzato, ad una fissità angosciosa che pietrifica a poco a poco la suspense in percorso obbligato alla perdizione. La gratuità del crimine e la sfida antisociale raggiungono una macabra durezza: nella cassapanca, che diventa il fulcro della messa in scena, giace il cadavere, cioè la sostanza blasfema e disumana del ragionamento; ma nel cocktail, affollato da ignari partecipanti, i bluffs di Brandon avvolgono il misfatto - la sua concretezza agghiacciante - in una rete indistruttibile di sofismi logici. Il doppiofondo morale degli studenti-boia fa «esplodere», in un certo senso;- l'innocente complicità del professor Cadell: il quale rinnega i propri postulati filosofici man mano che accetta le provocazioni dialettiche. Alle spalle di questo simposio, oscillante tra false apparenze e nette evidenze, la giornata trascorre da un assolato pomeriggio al crepuscolo alla notte, trapunta di luci metropolitane: paesaggio «finto» (come la normalità della situazione) ed insieme contrappunto dell'unità di tempo, di luogo e d'azione, nel segno stilistico della tragedia classica.
Per realizzare il film furono necessari solo diciotto giorni di riprese, ma Nodo alla gola è considerato addirittura metafora centrale del cinema hitchcockiano: pensiamo alla continuità della bobina di pellicola, srotolabile linearmente proprio come l'interminabile inquadratura, dai raccordi invisibili, che «contiene» la vicenda. Certo, l'opera di Sir Alfred è tutta giocata sulla frammentazione e sul virtuosismo del
montaggio (e Gli uccelli è l'antitesi esatta di Nodo alla gola), ma quest'esperienza spericolata serve benissimo a svelare il sostrato unitario e omogeneo, rigidamente «incatenato», di un racconto hitchcockiano.
Gli «eroi» del mortuario balletto sono John Dall e Farley Granger: due volti persino biechi nella loro liscia proprietà espressiva, nella loro eleganza, più che volgarmente omosessuale, viziosa. Al primo è affidato il compito di condurre praticamente il gioco, da croupier nichilista che tenta di barare al suo stesso tavolo; al secondo, uno show nevrotico di pause e di occhiate, culminate nella splendida scena in cui suona il piano per scaricare la tensione.
Una battuta del dialogo li inchioda definitivamente: «Voi scegliete spesso delle parole per il loro suono piuttosto che per il loro significato». James Stewart, all'esordio hitchcockiano, è ancora compresso da un understatement imperfetto: ma la sua intelligenza scenica gli permette un'andatura sorniona, sospesa tra ingenuità e determinazione, ed un surplus ironico solo apparentemente fuori registro. I suoi primi piani sono pour cause caratterizzati dalla curiosità, carta vincente in una comunità che, al massimo, concepisce sentimenti di sospetto e di preoccupazione. L'imprevedibilità delle situazioni è accentuata dalla sua presenza disinvolta; l'esito del puzzle, legato alla minaccia involontaria di cui è portatore.
Resta impresso di forza il climax finale, tipica partitura di corrispondenze ipnotiche: gli ospiti escono, Brandon e Charles sono frustati dallo squillo di telefono che annuncia il ritorno del professore, la verità è «pronunciata» («lui era migliore di voi...»), un colpo di pistola lacera l'aria della notte, le sirene della polizia squarciano finalmente la cappa paralizzante di una pace perversa. Nodo alla gola, con la sua catarsi sonora, stabilisce il trionfo della verità (del «fuori») sull'apparenza (del «dentro»).
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dodo
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venerdì 1 giugno 2007
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film geniale
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Solo l'attributo "geniale" qualifica al meglio questo capolavoro diretto da un "genio" come Hitchcock.
La narrazione parte da un omicidio compiuto da due uomini all'interno della loro abitazione. Da qui tutto il racconto sarà incentrato sui profili psicologici dei personaggi (specialmente dei protagonisti) e tutta l'azione sarà concentrata sempre nello stesso luogo - la casa dei due assassini.
Hitchcock cala lo spettatore in un excursus psicologico, che vede protagonisti principalmente i due uccisori e il personaggio che avrà il ruolo di smascherarli, interpretato da James Stewart.
I due omicidi dopo il compiuto attentato, nascondono il corpo della vittima all'interno di una cassapanca. Il cinismo di Brandon - uno dei killer, interpretato da John Dall - è il leif motive dominante.
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Solo l'attributo "geniale" qualifica al meglio questo capolavoro diretto da un "genio" come Hitchcock.
La narrazione parte da un omicidio compiuto da due uomini all'interno della loro abitazione. Da qui tutto il racconto sarà incentrato sui profili psicologici dei personaggi (specialmente dei protagonisti) e tutta l'azione sarà concentrata sempre nello stesso luogo - la casa dei due assassini.
Hitchcock cala lo spettatore in un excursus psicologico, che vede protagonisti principalmente i due uccisori e il personaggio che avrà il ruolo di smascherarli, interpretato da James Stewart.
I due omicidi dopo il compiuto attentato, nascondono il corpo della vittima all'interno di una cassapanca. Il cinismo di Brandon - uno dei killer, interpretato da John Dall - è il leif motive dominante. Brandon decide di sfidare la sorte organizzando un festino - non senza prima quietare le insicurezze del più timoroso complice e compagno Farley (interpretato da Philip Charles) - proprio in casa e precisamente nella sala dove è situata la cassapanca.
Hitchcock gioca molto sul "ruolo" attribuito alla cassapanca, ideando diverse scene che porteranno i vari convitati ad avvicinarsi alla scoperta del terribile delitto.
Ma il più arguto dei personaggi - convitati sarà proprio il professor Rupert (James Stewart).
I profili più importanti sono infatti: Brandon, che si caratterizza per il suo cinismo e sarcasmo, ma soprattutto per le sue bizzarre teorie di superuomo (egli ritiene che "l'omicidio è un arte per pochi eletti") e per l'insana mania di mettere alla prova le sue abilità da stratega nel nascondere l'efferato crimine sotto il naso dei commensali;
il suo compagno Farley, che al contrario è sovrastato dalla paura di esser scoperto e non comprende le manie di Brandon;
infine Rupert, che avrà l'abilità di seguire attentamente il comportamento dei due omicidi, sfruttando le allusioni dell'uno, ed i nervosismi dell'altro.
Il film si consuma su questi elementi, ed è straordinaria la capacità del "maestro del brivido" nel mantenere sempre accesa la curiosità e la partecipazione dello spettatore.
La suspence ovviamente non manca, soprattutto nella scena finale, che non sveliamo.
Si tratta di una vera lezione di cinema. Un thriller psicologico tutt'ancora ineguagliato per intelligenza ed originalità. A nostro parere, forse il migliore di Hitchcock.
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devlin
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martedì 30 gennaio 2007
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un gioiello atipico: "nodo alla gola".
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E' un film atipico per l' epoca in cui è stato prodotto. Al di là dell'ambientazione che si svolge quasi interamente in un appartamento, apparendo così più una rappresentazione teatrale che un film, ciò che colpisce è come è stato affrontato il tema dell' omosessualità: tutto si capisce ma niente si nomina mai espressamente.Ciò è comprensibile per il periodo storico, il 1948 e il luogo,l' America, ma il grande Hitch riesce a camminare sulle uova senza romperle. Detto ciò, il film si ispira a un fatto realmente accaduto a Chicago, dove due giovani ne uccisero un altro per puro divertimento. Qui invece il taglio è un pò diverso, poichè l'assonanza con le ideologie naziste esplicate da uno dei due assassini è evidente.
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E' un film atipico per l' epoca in cui è stato prodotto. Al di là dell'ambientazione che si svolge quasi interamente in un appartamento, apparendo così più una rappresentazione teatrale che un film, ciò che colpisce è come è stato affrontato il tema dell' omosessualità: tutto si capisce ma niente si nomina mai espressamente.Ciò è comprensibile per il periodo storico, il 1948 e il luogo,l' America, ma il grande Hitch riesce a camminare sulle uova senza romperle. Detto ciò, il film si ispira a un fatto realmente accaduto a Chicago, dove due giovani ne uccisero un altro per puro divertimento. Qui invece il taglio è un pò diverso, poichè l'assonanza con le ideologie naziste esplicate da uno dei due assassini è evidente. La suspence ha un ritmo crescente e tutti gli attori entrano molto bene nelle rispettive parti. Nel dietro le quinte del dvd si dice che James Stewart risulta essere un buon detective ma non un buon "complice" nel senso indiretto del termine, in quanto proprio lui, in quanto ex professore di entrambi gli assassini, avrebbe ispirato il loro orrendo gesto. Infatti, la sceneggiatura originale ne prevedeva un maggiore coinvolgimento, poichè l' ex professore era sospettato di avere avuto una relazione con uno dei due colpevoli. Il film è molto gradevole,elegante, ricco di spunti di riflessione sull' animo umano e sulle conseguenze di ciò che può avere un'attività spesso sottovalutata ma che è una delle più importanti in tutti i tempi:l'insegnamento e il suo distorto recepimento. Consiglio a tutti di vederlo, non ne rimarrete delusi e vi riconcilierete con il vero grande cinema.
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(di eddieche)
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donald93
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lunedì 12 settembre 2011
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regia impressionante
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Un "giovane" Hitchcock (non aveva realizzato ancora capolavori classici come "Psyco", "La finestra sul cortile", "Gli uccelli") spunta fuori sorprendendo tutti con questa innovativa pellicola. Il film verrebbe considerato "sperimentale" anche con le tecnologie di oggi per via della geniale regia; difatti anche lo spettatore meno attento verrà colpito dal fatto che il film venne girato con soltanto UNDICI PIANI SEQUENZA, montati per far si che sembri una lunghissima scena. L'omicidio che apre il film fece scalpore per via della sua "gratuità"; protagonisti di questo delitto sono due giovani coniugi omosessuali (Hitchcock non fa capire nemmeno questo in maniera diretta, poiché in quegli anni l'omosessualità era vietata sul grande schermo).
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Un "giovane" Hitchcock (non aveva realizzato ancora capolavori classici come "Psyco", "La finestra sul cortile", "Gli uccelli") spunta fuori sorprendendo tutti con questa innovativa pellicola. Il film verrebbe considerato "sperimentale" anche con le tecnologie di oggi per via della geniale regia; difatti anche lo spettatore meno attento verrà colpito dal fatto che il film venne girato con soltanto UNDICI PIANI SEQUENZA, montati per far si che sembri una lunghissima scena. L'omicidio che apre il film fece scalpore per via della sua "gratuità"; protagonisti di questo delitto sono due giovani coniugi omosessuali (Hitchcock non fa capire nemmeno questo in maniera diretta, poiché in quegli anni l'omosessualità era vietata sul grande schermo). Le personalità dei due "killer" contrastano fra loro; Brandon (John Dall) si rivela il membro meno spaventato, mentre Philip (Farley Granger) risulta sempre turbato ed insicuro riguardo la vicenda. Nel frattempo si capisce che la vittima era un'invitata della festa, festa che la coppia terrà quello stesso giorno. Così, aspettando l'invitati, nasconderanno in un "cassone" il cadavere; la coppia inventerà molti stratagemmi per sviare ogni sospetto sulla vicenda da poco accaduta.
Con l'arrivo dei primi arrivati, la situazione scorre perfettamente, ma l'arrivo di Rupert (James Stewart) cambia le carte in tavola. Il fascino del grande attore si nota fin da subito; la sua presenza cade all'occhio dello spettatore, presenza percepita nel film soprattutto da Philip che, con delle domande ben architettate da parte di Rupert, diverrà presto nervoso, entrando in piena crisi per l'aggravarsi della situazione. Senza rovinare il finale, va fatto un elogio agli attori, che, nelle 11 sequenze recitano continuamente, con pochissimi stacchi di ripresa. Molto dettagliati svariati dialoghi, che non appaiono mai scontati anche al pubblico più attento.
Per questo insieme di elementi può esser considerato uno dei 5 migliori film di Hitchcock.
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[+] 1948
(di donald93)
[ - ] 1948
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g. romagna
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venerdì 21 gennaio 2011
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nodo alla gola
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Phillip e Brandon, giovani dell'alta società, uccidono un amico, ne nascondono il cadavere in una cassapanca sopra la quale allestiscono il tavolo sul quale saranno servite le vivande per un imminente ricevimento cui partecipano il padre della vittima, la zia, la fidanzata, l'ex compagno della fidanzata e Rupert (James Stewart), un brillante ex compagno di studi dei due che trova il tempo, durante le chiacchiere tra commensali, per illustrare sue particolari teorie sulla legittimità dell'omicidio in particolari circostanze. E' proprio costui ad accorgersi di alcune stranezze: David (l'ucciso) era infatti stato invitato, ma non si presenta e non avverte nessuno sul perchè della sua assenza; la tavola è stata imbandita in un luogo insolito e uno dei due organizzatori non riesce a celare il proprio nervosismo.
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Phillip e Brandon, giovani dell'alta società, uccidono un amico, ne nascondono il cadavere in una cassapanca sopra la quale allestiscono il tavolo sul quale saranno servite le vivande per un imminente ricevimento cui partecipano il padre della vittima, la zia, la fidanzata, l'ex compagno della fidanzata e Rupert (James Stewart), un brillante ex compagno di studi dei due che trova il tempo, durante le chiacchiere tra commensali, per illustrare sue particolari teorie sulla legittimità dell'omicidio in particolari circostanze. E' proprio costui ad accorgersi di alcune stranezze: David (l'ucciso) era infatti stato invitato, ma non si presenta e non avverte nessuno sul perchè della sua assenza; la tavola è stata imbandita in un luogo insolito e uno dei due organizzatori non riesce a celare il proprio nervosismo. Il consistente ritardo di David induce i suoi familiari ad abbandonare la festa per correre a sapere cosa gli sia accaduto. Anche Rupert li segue. I due sembrano averla fatta franca, ma Rupert stava bluffando: decide infatti di fare ritorno nel luogo del delitto immediatamente, ove cercherà di mettere in luce ciò che i due hanno da nascondere... Girato interamente in un unico piano sequenza (con solo due minimi tagli di montaggio), Nodo alla Gola è un giallo mirabile in cui tempo della storia e tempo del racconto si fondono (come testimonia il cielo che gradualmente imbrunisce fuori dalla finestra) ed in cui trovano posto non solo le teorie oltreomistiche di Nietzsche (esplicitamente citate), ma anche lo Stato di Natura di Hobbes, la percezione del sistema sociale tramite il Super Io di Freud ed il Dostoevskij di Delitto e Castigo. Rispetto agli altri capolavori di Hitchcock, qui un ruolo maggiore è giocato dalla parola, senza però che sia per nulla svilita la significanza delle immagini. Pienamente confacente allo stile del maestro è invece l'ambiguità del finale: se Rupert nega esplicitamente le sue teorie pro-omicide perchè le ha così chiaramente illustrate precedentemente? E' stato solo un eccesso di spacconeria, una leggerezza intellettuale frutto della mancata presa di coscienza dell'argomento, o forse c'è l'intenzione di mondarsi di un delitto che, viste le sue parole, sente anche come suo? La tragicità della contingenza gli ha fatto maturare seduta stante la decisione di aderire al sistema sancito dal diritto, ma prima attraverso quali princìpi poteva allora muoversi in società? E cosa dirà ora sul suo ruolo nell'uccisione a chi incastrerà gli assassini? Tre spari nell'aria, e che ognuno tragga le sue conclusioni...
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aristoteles
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sabato 15 agosto 2015
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tensione senza 3d
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Altro grande film del maestro Hitchcock.
Tutto il film si svolge in una sola piccola stanza,eppure non ci si annoia mai.
L'azione infatti è continua,incessante,sorprendente e si rinnova costantemente attraverso dialoghi raffinatissimi.
Uno di questi verte sul fatto di poter concepire il delitto perfetto e sul concetto che solo menti superiori possono essere giustificate nell'esecuzione dello stesso.
MA l'uomo si sa,in quanto tale, non è perfetto......
Brandon è ,a mio avviso,il cinismo fatto persona ed il personaggio più "attraente" del film.
Nessun effetto speciale a sostenere la sceneggiatura ma guardatelo,non ve ne pentirete.
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Altro grande film del maestro Hitchcock.
Tutto il film si svolge in una sola piccola stanza,eppure non ci si annoia mai.
L'azione infatti è continua,incessante,sorprendente e si rinnova costantemente attraverso dialoghi raffinatissimi.
Uno di questi verte sul fatto di poter concepire il delitto perfetto e sul concetto che solo menti superiori possono essere giustificate nell'esecuzione dello stesso.
MA l'uomo si sa,in quanto tale, non è perfetto......
Brandon è ,a mio avviso,il cinismo fatto persona ed il personaggio più "attraente" del film.
Nessun effetto speciale a sostenere la sceneggiatura ma guardatelo,non ve ne pentirete.
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gianleo67
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sabato 7 aprile 2012
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delitto e castigo secondo hitchcock
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Interno giorno. Coppia di amici ne strangola un terzo nascondedone il corpo in una cassapanca su cui apparecchiano per il party cui parteciperanno altri amici, parenti del defunto e...un loro professore. Sarà quest'ultimo ad incastrarli facendoli confessare. Unità di luogo, di tempo e d'azione, le tre regole aristoteliche del teatro costituiscono le coordinate scenografiche di un giallo da camera in atto unico. La dialettica tra le parti da cui si sviluppa la vicenda delittuosa ed il suo progressivo ed inesorabile disvelamento originano dal contraddittorio tra le psicologie dei due assassini. L'uno eccessivamente emotivo e l'altro totalmente razionale e controllato.
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Interno giorno. Coppia di amici ne strangola un terzo nascondedone il corpo in una cassapanca su cui apparecchiano per il party cui parteciperanno altri amici, parenti del defunto e...un loro professore. Sarà quest'ultimo ad incastrarli facendoli confessare. Unità di luogo, di tempo e d'azione, le tre regole aristoteliche del teatro costituiscono le coordinate scenografiche di un giallo da camera in atto unico. La dialettica tra le parti da cui si sviluppa la vicenda delittuosa ed il suo progressivo ed inesorabile disvelamento originano dal contraddittorio tra le psicologie dei due assassini. L'uno eccessivamente emotivo e l'altro totalmente razionale e controllato. Essi agiscono all'unisono come le personalità complementari di un omicida schizofrenico. Il tema centrale è rappresentato da una visione perversa e distorta di un presupposto teorico che ha le sue fodamenta nella libertà niciana del pensiero ed in una visione 'sociologicamente' laica dei valori fondanti la convivenza civile . Da cio emerge il relativismo etico che è alla base del delitto (ma potrebbe esserlo di qualunque delitto). Tuttavia è l'agitarsi del 'senso di colpa' (radicato nella società borghese) che porta anche il più spietato omicida a tradirsi e confessare il proprio crimine. In ciò sta il ruolo del professor Rupert , quale nemesi di questa distonia etica ed umana. A livello tecnico,data l'esiguità dello spazio, si gioca tutto sul campo corto e sul piano sequenza con alcuni momenti memorabili: l'insistita presenza dell'arma del delitto usata provocatoriamente per usi più "domestici"; i riferimenti letterari e narrativi al "Fantasma della cassapanca" ed all'usanza rurale dello sgozzamneto dei polli (classico divertissement alla Hitchcock); la zelante solerzia con cui la domestica si agita indaffarata attorno alla cassapanca; le lettere D.K. sul cappello della vittima come decisivo indizio rivelatore; infine l'escamotage dei colpi sparati dalla finestra come statagemma per sciogliere la tensione nel precipitare finale degli eventi. Contraddizione di fondo della dichiarata accidentalità del delitto nel fatto che gli assassini calzano dei guanti di pelle. James Stewart misurato ed acuto tra una compagine di interpreti funzionali. Sospettoso.
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shiningeyes
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sabato 21 settembre 2013
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tensione in pieno stile hitchcock!
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Tratto da una piece teatrale che fece sfondo ad una storia vera, “Nodo alla gola” è uno dei migliori esperimenti tecnici operati dal maestro del brivido, con un piano sequenza effettuato in una stanza sola (dove si svolge tutto il film) e i brevi ed invisibili stacchi che servirono ad alimentare la tensione creata dalla storia. La trama parla di Brandon e Philip, studenti universitari omosessuali che premeditano e compiono l'omicidio dell'amico loro David per un capriccio megalomane di Brandon, che influenzato da alcune teorie di un suo vecchio professore Cadell, si convince che eliminare qualcuno senza essere scoperto sia una qualità di una mente superiore.
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Tratto da una piece teatrale che fece sfondo ad una storia vera, “Nodo alla gola” è uno dei migliori esperimenti tecnici operati dal maestro del brivido, con un piano sequenza effettuato in una stanza sola (dove si svolge tutto il film) e i brevi ed invisibili stacchi che servirono ad alimentare la tensione creata dalla storia. La trama parla di Brandon e Philip, studenti universitari omosessuali che premeditano e compiono l'omicidio dell'amico loro David per un capriccio megalomane di Brandon, che influenzato da alcune teorie di un suo vecchio professore Cadell, si convince che eliminare qualcuno senza essere scoperto sia una qualità di una mente superiore. L'introspezione psicologica che ci viene mostrata da Hitchcock è ben riuscita nei primi piani dei colpevoli e di chi sospetta di loro(il professor Cadell), oltre la preoccupazione e smarrimento di chi è all'ignaro di tutto; umoristica e geniale anche la trovata della ripresa del luogo dove si trova il cadavere.
C'è anche da lodare l'ottima interpretazione del cast che riesce nel difficile compito di intrattenere gli spettatori in un arco di eventi così ristretto, ma maledettamente avvincente, tanto da farti pensare che ti ritrovi tu stesso dentro il film e riuscendo così ad essere gradevolmente teatrale.
“Nodo alla gola” sarà forse un po' troppo scarno e decisamente inferiore agli altri capolavori di Sir Alfred, ma lo si può ritenere un esperimento di successo che lo encomia anche come uno dei cineasti più avanzati dell'epoca.
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