fabio secchi frau
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giovedì 1 settembre 2005
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c'era una volta un regista
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Ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile (1575-1632), ma ripreso e sceneggiato da Tonino Guerra, Raffaele La Capria e Giuseppe Patron Griffi, il film è una delle più belle ed originali fiabe del panorama cinematografico italiano, firmate nientemeno che dal regista della “passione civile” Francesco Rosi (qui anche sceneggiatore). Dunque: c’era una volta, il principe spagnolo Rodrigo (un Omar Sharif che ha smesso i panni del Dottor Zivago), dotato di grande fascino e coraggio, ma restio a sposarsi secondo l’ordine di suo padre che gli impone la scelta fra 6 principesse. Così si reca da Fra’ Giuseppe da Copertino, il frate che vola per chiedere consiglio. Egli gli profetizza che si sposerà con una ragazza che avrà cucinato per lui 7 gnocchi.
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Ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile (1575-1632), ma ripreso e sceneggiato da Tonino Guerra, Raffaele La Capria e Giuseppe Patron Griffi, il film è una delle più belle ed originali fiabe del panorama cinematografico italiano, firmate nientemeno che dal regista della “passione civile” Francesco Rosi (qui anche sceneggiatore). Dunque: c’era una volta, il principe spagnolo Rodrigo (un Omar Sharif che ha smesso i panni del Dottor Zivago), dotato di grande fascino e coraggio, ma restio a sposarsi secondo l’ordine di suo padre che gli impone la scelta fra 6 principesse. Così si reca da Fra’ Giuseppe da Copertino, il frate che vola per chiedere consiglio. Egli gli profetizza che si sposerà con una ragazza che avrà cucinato per lui 7 gnocchi. Casualmente il principe incontra la stupenda e saguigna contadina napoletana Isabella (una Sophia Loren da mozzare il fiato) e da lei si farà preparare 7 gnocchi, ma Isabella ne mangia uno e il vaticino non si avvererà! Nonostante questo, il loro amore nasce fulmineo ed improvviso, anche se sfortunato. Isabella chiedendo consiglio alla sua strega-fata madrina (interpretata da un divertente Carlo Pisacane) sbaglia sortilegio ed invece di farlo rimanere con lei, lo paralizza. Per punizione verrà chiusa dentro una botte, ma sempre grazie all’aiuto della strega, riuscirà a fuggire e ad arrivare alla reggia, dove si infiltrerà come sguattera. Ritrovato il suo amore, Rodrigo la farà passare per una principessa (la 7°) e per sposarla, impone alle principesse pretendenti (fra cui una smorfiosa Marina Malfatti) una gara: chi laverà più piatti nel minor tempo senza romperli sposerà Rodrigo. Ma sia Isabella che Rodrigo non hanno fatto i conti con gli infidi complotti di corte… Una bellissima fiaba/contro-fiaba incastonata in paesaggi dipinti dall’oro del grano e fra le mura di massicci manieri, in cui spuntano una splendida Sophia Loren, costantemente a piedi nudi (e che mette in mostra il suo davanzale, riuscendo ad essere fantastica anche se coperta da stracci, i costumi sono di Giulio Coltellacci ed Enrico Sabbatini) e il tenebroso, bizzoso e disubbidiente Sharif che sembra perfettamente a suo agio nei panni di un principe non tanto azzurro. La vicenda fa decisamente fantasticare, non si può non rimanere incantati dai colpi di scena e dal gioco di specchi che Rosi usa con sapiente maestria, aprendo e chiudendo, con questo film, una piccola porta sul mondo del fantastico che noi vorremo tenere socchiusa...
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luigi chierico
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lunedì 22 dicembre 2014
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un sano divertimento
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Un film di Francesco Rosi. Con Dolores Del Rio, Sophia Loren, Omar Sharif, Georges Wilson, Leslie French.
Fantastico, durata 115 min. - Italia 1967.
UN SANO DIVERTIMENTO
Francesco Rosi, attraverso Sky, dopo 50 anni ci regala per Natale la fiaba “C’era una volta” con una splendida coppia : Omar Sharif, il principe Rodrigo Fernadez, e Sophia Loren, Isabella Candeloro. Non è il solito panettone natalizio che ha per ingredienti, il tradimento, l’allegra avventura farcita di sesso e volgarità, il tutto accompagnato da un linguaggio spesso scurrile, una sceneggiatura povera. “C’era una volta” è una fiaba per grandi, leggera e gradevole nella forma e contenuto, ma superbamente narrata e mostrata da un Omar Sharif ed una Sophia Loren in gran forma.
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Un film di Francesco Rosi. Con Dolores Del Rio, Sophia Loren, Omar Sharif, Georges Wilson, Leslie French.
Fantastico, durata 115 min. - Italia 1967.
UN SANO DIVERTIMENTO
Francesco Rosi, attraverso Sky, dopo 50 anni ci regala per Natale la fiaba “C’era una volta” con una splendida coppia : Omar Sharif, il principe Rodrigo Fernadez, e Sophia Loren, Isabella Candeloro. Non è il solito panettone natalizio che ha per ingredienti, il tradimento, l’allegra avventura farcita di sesso e volgarità, il tutto accompagnato da un linguaggio spesso scurrile, una sceneggiatura povera. “C’era una volta” è una fiaba per grandi, leggera e gradevole nella forma e contenuto, ma superbamente narrata e mostrata da un Omar Sharif ed una Sophia Loren in gran forma. Allo sguardo penetrante del principe rispondono due occhi stupendi della popolana Sophia Loren.
Li vedremo i suoi luminosi occhi ripresi tante volte in pieno schermo, apparire attraverso una specie di improvvisato hijab, sono spettacolari. Scalza, discinta sulla spiaggia, priva di sensi, ma saensuale con le sue gambe che non hanno uguali,circondata da un popoòo di stupiti ragazzi. Il racconto si svolge nelle campagne della Campania nel 1600 quando i campi erano ricoperti da spighe di frano e verdi prati e pascoli, ricchi orti, quando, con un meraviglioso cavallo bianco con la criniera al vento, un principe può percorrere le sue terre, fiero come fiero ed indomabile è il suo cavallo. L’amore a cui la madre ed il suo stato lo condannano non va cercato tra le caste a cui appartengono le sette principesse, forse poco caste ma ricche,bensì in una semplice fanciulla del popolo, una plebea che ama col cuore piuttosto che per interesse. Al principe viene donato da un fraticello un sacchetto di farina perché mangi sette gnocchi. Il sette è ricorrente,infatti sette saranno i giorni entro cui deve scegliere la sua sposa, sette le principesse, tra cui quella di Altamura,oggi città famosa per il pane. Ed è proprio la principessa di Altamura ad essere prescelta avendo superato con l’inganno la prova ai danni Isabella. Ed è’ con la farina, da cui si fa il pane, che Rodrigo ritrova la bellissima Isabella,mai nome fu più appropriato.
La vicenda si svolge nel 1600, i contadini nei campi e nel palazzo sono e parlano napoletano, era giusto che Sophia parlasse la sua lingua madre, come quando anche lei c’era una volta tra la sua gente.
Quando tutto sembra essere andato perduto riappare il fraticello. E’ San Francesco da Copertino che appare sospeso nell’aria, disceso dal cielo, dove è cercato da altri santi, a consigliare alla popolana cosa deve fare per far ricredere l’uomo di cui si è innamorata con un solo bacio!
San Francesco da Copertino lo vediamo fare nel film quello che era solito fare in vita per miracolo: levarsi in alto mentre diceva messa, la levitazione lo ha accompagnato sino alla morte, e questa non è una favola, è storia.
Il film è molto gradevole, ottima l’ambientazione, la ricostruzione storica di un dominio spagnolo che ha preceduto quello borbonico che fece di Altamura la leonessa di Puglia. Le musiche di Piccioni gradevoli, la regia accorta, molto belle le riprese e fotografia.
Un elogio alla bellezza per Omar e Sophia.chibar22@libero.it
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