brando fioravanti
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venerdì 13 aprile 2012
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cult
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Cinque uomini con precedenti penali vengono riuniti per un confronto all'americana. In seguito a questa occasione formeranno una banda. In realtà il piano è stato organizzato da un genio del male che ha bisogno di uomini esperti per una pericolosa missione. Il film comincia con una delle scene finali per far capire allo spettatore che siamo difronte ad un giiallo perchè l'identità del genio manipolatore è conosciuta dal protagonista. La soluzione sarà spiegata solo in parte perchè si scoprirà la persona che cè dietro questa vicenda, ma si saprà anche che parte del film è pura invenzione. Sceneggiatura geniale nel lasciare molti dubbi allo spettatore.
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Cinque uomini con precedenti penali vengono riuniti per un confronto all'americana. In seguito a questa occasione formeranno una banda. In realtà il piano è stato organizzato da un genio del male che ha bisogno di uomini esperti per una pericolosa missione. Il film comincia con una delle scene finali per far capire allo spettatore che siamo difronte ad un giiallo perchè l'identità del genio manipolatore è conosciuta dal protagonista. La soluzione sarà spiegata solo in parte perchè si scoprirà la persona che cè dietro questa vicenda, ma si saprà anche che parte del film è pura invenzione. Sceneggiatura geniale nel lasciare molti dubbi allo spettatore. Per molti attori questa è stata la loro migliore interpretazione. Mai vista tanta bravura tutta insieme. Scenografia ottime.
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hulk1
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sabato 20 agosto 2011
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anni 90
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In coppia a Seven fu il maggior successo , non solo dal punto di vista economico, ma creò un vero e proprio lessico legato ai 'Soliti sospetti' durante la metà degli anni 90. Partendo da una sceneggiatura tra le migliori mai scritte, ma a differenza di seven resterà un pezzo unico, mentre Seven genererà la serie Saw l'enigmista una sorta di Horror moralista, contrario alla natura stessa del genere, usato per scardinare il pensiero deminante, ascoltare le parole del maestro Cronenberg. Pensandoci bene l'idea al solito non è nuova, originale, geniale, una variazione molto sofisticata del capolavoro 'La sporca dozzina'.
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In coppia a Seven fu il maggior successo , non solo dal punto di vista economico, ma creò un vero e proprio lessico legato ai 'Soliti sospetti' durante la metà degli anni 90. Partendo da una sceneggiatura tra le migliori mai scritte, ma a differenza di seven resterà un pezzo unico, mentre Seven genererà la serie Saw l'enigmista una sorta di Horror moralista, contrario alla natura stessa del genere, usato per scardinare il pensiero deminante, ascoltare le parole del maestro Cronenberg. Pensandoci bene l'idea al solito non è nuova, originale, geniale, una variazione molto sofisticata del capolavoro 'La sporca dozzina'. La differenza viene riposta nell'analisi dei personaggi attravesro l'uso di dialoghi serrati, chi è il maestro della materia?? Ovvio Quentin, si incrociano di coneguenza in questo film due direttive, la classica e la post moderna di ultima generazione. Viene aggiunto un sapiente utilizzo del depistaggio, attraverso la voce off, le varie versioni dell' unico superstite, che magistralmente si prenderà gioco di un bovinesco super agente FBI. ed anche in questo caso l ' aggiunta della farsa, la geniale intuizione 'Erano da poco partiti gli X Files' , della prossima invasione di super agenti, con 100 lauree, dotati di intuito sovraumano, le quali dopo un decennio di successi , ora intasano l 'atmosfera peggio delle zanzare. Singer si divertirà nelle vesti di produttore esecutivo ,nella distruzione dei medici più belli, buoni, bravi della storia della tv ER, creando il Dott.House, il bastardo per eccellenza, anche se 'A mio parere' una macchietta dopo la terza serie. Giocando abilmente su di un montaggio, bak e for di stampo francese 'Anche Nolan con Memento non inventa nulla', getta fumo negli occhi allo spettatore, anche se il sopetto numero uno, al termine della giostra non stupirà nessuno, anzi tutti gli indizi vengono indicati durante il film. Una presa in giro anche delle spettatore tipo, che vuole scoprire, capire tutto in anticipo.
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ivan91
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sabato 3 luglio 2010
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un thriller eccezionale
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uno dei migliori thriller degli anni 90 insieme a seven e al silenzio degli innocenti,il colpo di scena finale è semplicemente indimenticabile. ottima la sceneggiatura e gli attori a partire dal bravissimo kevin spacey che per questa prova ha vinto l'oscar come miglio attore non protagonista. una storia che coinvolge dall' inizio alla fine facendoci restare col fiato sospeso fino all' ultimo minuto da vedere e rivedre!!!
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(di johhhn)
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noodles87
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domenica 25 marzo 2007
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un gran film per un grande spacey
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Un film che esalta il genio artistico di Kevin Spacey, nelle vesti di uno ingenuo zoppo, prima, e poi rivelatosi genio del male.Attori bravissimi al servizio di una storia che non smette mai di catturare l'attenzione fino al magistrale colpo di scena finale. Una pietra miliare del genere. Voto:8,5
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kobayashi
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mercoledì 13 agosto 2008
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una intellighenzia criminale, kaiser soze
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Questo film è difficilissimo da sintetizzare. La trama è complessa, ma avvincente. E' l'esordio alla regia di Brian Singer, se non erro, ed è a tutti gli effetti un prodotto low-cost, ma con una riuscita spettacolare e un cast eccezionale. In testa Kevin Spacey nel ruolo di Verbal Kint (Kaiser Soze), senza dimenticare Chazz Palminteri (Il Mafioso di "Bronx" di De Niro), Gabriel Byrne, Benicio del Toro e via di scorrendo. Inutile dire, visto che mi firmo "Kobayashi su tutto mymovies, che questo è il mio film preferito di sempre, almeno per quanto attiene al genere. E' asciutto, senza sfronzoli, ha suspance, ha colpi di scena, è intelligente e poco scontato, coinvolgente: ha una storia vera piena di capovolgimenti di fronte.
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Questo film è difficilissimo da sintetizzare. La trama è complessa, ma avvincente. E' l'esordio alla regia di Brian Singer, se non erro, ed è a tutti gli effetti un prodotto low-cost, ma con una riuscita spettacolare e un cast eccezionale. In testa Kevin Spacey nel ruolo di Verbal Kint (Kaiser Soze), senza dimenticare Chazz Palminteri (Il Mafioso di "Bronx" di De Niro), Gabriel Byrne, Benicio del Toro e via di scorrendo. Inutile dire, visto che mi firmo "Kobayashi su tutto mymovies, che questo è il mio film preferito di sempre, almeno per quanto attiene al genere. E' asciutto, senza sfronzoli, ha suspance, ha colpi di scena, è intelligente e poco scontato, coinvolgente: ha una storia vera piena di capovolgimenti di fronte. Racchiude gli elementi del thriller e del noir, ha la mala, ha gli sbirri, c'è la droga, c'è l'avvocato con la faccia inespressiva da vero figlio di buona donna che difende il ricco cliente, c'è un manovratore (Kaiser Soze) e i manovrati, i soliti sospetti che vengono convocati puntualmente ad ogni violazione anonima di legge al commissariato per essere torchiati dai ferocissimi agenti della polizia metro. I soliti sospetti è un'idea che muove da "I soliti ignoti" di Monicelli, verrebbe da dire: quando un commissiario non sa a chi dare la colpa di un crimine, beh, si fa portare i soliti "sfigati" in questura per l'interrogatorio di rito. Nella pellicola è titanica la figura di Spacey, come già detto, ma anche quella dell'avvocato Kobayashi, abile doppiogiochista (è un avvocato..) e scaltro truffatore dell'intero gruppo di ladri, che viene utilizzato per realizzare un mega-colpo con l'illusione del proprio arricchimento, ma che alla fine non fa che arricchire il solo personaggio, il puparo, una figura dall'odore mafioso che gestisce tutto l'ambaradan. La convocazione in commissariato, all'inizio del film, è solo un pretesto per costruire un gruppo di lavoro ed è architettata da quell'intellighentia che sta preparando il colpo. Tutti, in questo film, vengono manovrati da Kaiser Soze: polizia, criminali, spacciatori, killers. Già, ma chi duavolo è kaiser soze? Esiste o è solo un nome fittizio sventolato dal suo legale, l'avvocato Kobayashi, per facilitare la gestione del gruppo di criminali? Eh si, non sarà mica l'avvocato Kobayashi Kaiser Soze? No, non è lui. E allora chi diavolo è il deus ex machina di tutti i criminali? La risposta arriva alla fine del film e non è affatto scontata. Stupendo prodotto low-cost, valeva due volte il prezzo del biglietto.
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giulio
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domenica 12 agosto 2007
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fantastico
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Sicuramente uno dei più bei film gialli che io abbia mai visto. Ritmo, sorprese, ottima recitazione, si resta incollati al tv sino alla fine.
Grandissimo!
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nevenelbosco
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venerdì 6 marzo 2009
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una partita a scacchi
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Allora,un'autorevole critico cinematografico del Corriere rimprovera Singer di avere abbandonato le "regole auree" del genere,un'altra sua autorevole collega rimprovera Singer di aver fatto una parata kitsch di luoghi comuni del genere,io(che non sono autorevole)dico che fare il loro "lavoro" è una vera pacchia.per quel che mi riguarda questo film è la storia di una delle più pericolose,spietate,avvincenti partite a scacchi che un criminale abbia mai ingaggiato con le autorità investigative nella storia del cinema,con uno "scacco matto"finale da brivido.Oltretutto ci si può tranquillamente aggiungere prove di recitazione superlative del trio Spacey,Byrne,Palmintieri e quello che viene fuori è uno dei più bei film degli ultimi 30 anni.
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iltrequartista
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martedì 27 giugno 2017
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kaiser singer
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Senza voler esagerare,questo è uno dei thriller più interessanti che ho mai visto,di sicuro uno dei meno banali,gran parte del merito va agli attori,tutti meritevoli di un plauso e tutti calati perfettamente nel proprio ruolo.
Vero è che verso il finale si cominciano ad acquisire certezze su chi sia il vero artefice del misfatto e vero è che nel rivedere una seconda volta la pellicola si fa più attenzione agli eventuali falli narrativi,ma quando ve lo gusterete la prima volta capirete il motivo dei tanti premi ricevuti.
Dimenticate spargimenti di sangue a iosa ed effetti speciali,qui si lavora su perfide strategie,furbizia e dialoghi curati nei dettagli,i poliziotti di turno bella figura non fanno tuttavia il "lieto inganno" necessitava dei polli o del pollo di turno.
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Senza voler esagerare,questo è uno dei thriller più interessanti che ho mai visto,di sicuro uno dei meno banali,gran parte del merito va agli attori,tutti meritevoli di un plauso e tutti calati perfettamente nel proprio ruolo.
Vero è che verso il finale si cominciano ad acquisire certezze su chi sia il vero artefice del misfatto e vero è che nel rivedere una seconda volta la pellicola si fa più attenzione agli eventuali falli narrativi,ma quando ve lo gusterete la prima volta capirete il motivo dei tanti premi ricevuti.
Dimenticate spargimenti di sangue a iosa ed effetti speciali,qui si lavora su perfide strategie,furbizia e dialoghi curati nei dettagli,i poliziotti di turno bella figura non fanno tuttavia il "lieto inganno" necessitava dei polli o del pollo di turno.
Qualcuno potrebbe storcere il naso ed accusare Kaiser Soze di essere un tremendo bluff in puro stile americano,altri potrebbero considerarlo il messia dei lestofanti,ma nessuno può oggettivamente obiettare sull'originalità del prodotto offerto.
E per questo non ringraziamo il cielo,piuttosto il buon Singer.
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dave san
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venerdì 11 ottobre 2013
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low profile, style
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Questa pellicola allora poteva suonare quasi pittoresca. Il colpo di scena finale un gong improvviso, estemporaneo. Un cumulo di criminali di media taglia. Un confronto all’americana. l’imprenditore di turno sospettato n° 1. La polizia che li torchia per risalire a una strage avvenuta all’interno di una nave da carico, sostanzialmente per eliminare IL testimone. Un insieme di avvenimenti che sembra incastrare il più in vista tra i sospettati. Il cinema americano, non di rado, si mostra smaliziato. Non fosse altro che le loro produzioni hanno procacciato all'economia regolare un certo rientro economico, quindi valore. Poco male, se il risultato educa alla giustizia e alle incrostazioni di pertinenza.
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Questa pellicola allora poteva suonare quasi pittoresca. Il colpo di scena finale un gong improvviso, estemporaneo. Un cumulo di criminali di media taglia. Un confronto all’americana. l’imprenditore di turno sospettato n° 1. La polizia che li torchia per risalire a una strage avvenuta all’interno di una nave da carico, sostanzialmente per eliminare IL testimone. Un insieme di avvenimenti che sembra incastrare il più in vista tra i sospettati. Il cinema americano, non di rado, si mostra smaliziato. Non fosse altro che le loro produzioni hanno procacciato all'economia regolare un certo rientro economico, quindi valore. Poco male, se il risultato educa alla giustizia e alle incrostazioni di pertinenza. Tornando alla storia. DI SEGUITO, SI SVELA LA TRAMA. Brevemente: la testa di una potente organizzazione criminale si trova nella tana del lupo, si giostra gli inquirenti (e noi) facendosi passare per un invalido, truffatore di mezza tacca. Dopo la sua deposizione esce dal commissariato e in uno sguardo d'intesa col suo legale affiliato, la verità, si svela. Per la polizia ufficialmente il caso sembrerebbe chiuso, ma un barlume risveglia l'agente David Kujan, troppo tardi. Dieci anni prima di The Wire o The Shield, in maniera più cinematografica (The Wire è una serie TV) erano già sufficientemente noti i meccanismi mimetici di certi consorzi. Il pezzo grosso che si occulta dietro soliti sospetti, con pavoni di turno, bluff o paraventi marionetta. Non si racconta qui, d’inquietanti e facciosi Jocker o di ragazzi di strada in stile “Magliana”. Kevin Spacey impersona un diavolo post-moderno che ci racconta di questo fantomatico Kaiser Söze, uno spauracchio da videogioco o da fumetto. Con quale ritmo narrativo! Il cineasta ci ha regalato un thriller vivace e noir insieme, con un cast eloquente. In un lampo, infine, Singer ci regala una sequenza eccelsa: i soliti sospetti che si scrutano loschi, sparpagliati davanti al tribunale con Verbal Kint claudicante, a ridosso della fermata di una subway.
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wetman
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mercoledì 11 giugno 2014
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thriller di tutto rispetto
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Volete vedere un film con una bella sceneggiatura? Abbandonate subito "I soliti sospetti". Il film di Singer, infatti, non ha una bella sceneggiatura, il film di Singer ha una sceneggiatura perfetta. Io, personalmente ho sempre sognato un film con una trama normale che però diventa fuori dal comune negli ultimi 5 minuti, e finalmente l'ho trovato. La pellicola, infatti, ha una sceneggiatura che fa convergere tutta una serie di fatti, raccontanti all'incirca in un'ora e mezza, in un solo punto di massima tensione, che in questo caso è il finale. Come? Qualcuno ha detto "La parola ai giurati"? Se pensate che "I soliti sospetti" sia simile al capolavoro di Lumet, date immediatamente il vostro cervello in pasto a cani rabbiosi.
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Volete vedere un film con una bella sceneggiatura? Abbandonate subito "I soliti sospetti". Il film di Singer, infatti, non ha una bella sceneggiatura, il film di Singer ha una sceneggiatura perfetta. Io, personalmente ho sempre sognato un film con una trama normale che però diventa fuori dal comune negli ultimi 5 minuti, e finalmente l'ho trovato. La pellicola, infatti, ha una sceneggiatura che fa convergere tutta una serie di fatti, raccontanti all'incirca in un'ora e mezza, in un solo punto di massima tensione, che in questo caso è il finale. Come? Qualcuno ha detto "La parola ai giurati"? Se pensate che "I soliti sospetti" sia simile al capolavoro di Lumet, date immediatamente il vostro cervello in pasto a cani rabbiosi. Infatti, mentre in uno i fatti sono raccontati e parlati in successione lineare, nell'altro vengono narrati con delle scene magnifiche, a volte flashback, che di tanto in tanto sono messe in un ordine cronologico invertito e, in un certo senso, alla pari de "La parola ai giurati", tutto narrato in una stanza sola. E ad un tratto il finale, un colpo di scena incredibile, un fatto che nessuno si aspettava, il commissario Kujan scopre il mistero che assilla lo spettatore da un'ora e quaranta minuti. Non ha più bisogno di Kint e lo manda via quando questo è ancora in lacrime. Ma, aspetta un momento, cosa succede? La sceneggiatura era ancora troppo banale, serviva qualcos'altro che facesse esplodere tutto un'altra volta, qualcosa come un contro-colpo di scena, ed è esattamente ciò che accadde negli ultimi tre minuti di film: un enorme Big Bang in cui lo spettatore si trova esattamente al centro. Ovviamente lascio a chi ancora non ha visto il film la possibilità di andare a scoprire da solo cosa succede in quei fatidici 180 secondi. Ma non è solo la sceneggiatura a fare di questo film un capolavoro. Infatti, che cos è una sceneggiatura perfetta senza degli attori perfetti? Ed ecco che entra in scena Kevin Spacey, magistrale nel suo ruolo oltre ogni dire. Ciò che compie nel film è perfetto in ogni scena, anche quando non parla. Tutti gli altri attori non sono da meno e compiono un lavoro di squadra ottimo (la faccia che fanno quando scoprono che Kobayashi lavora per Kaiser Soze è fantastica a dir poco). L'unco attore da rimproverare è Chazz Palminteri (Commissario Kunian). Troppo spesso si vede, infatti, che sta recitando, e a volte evita proprio di farlo. Nonostante ciò, "I soliti sospetti" è un ottimo film, e lo consiglio a chiunque voglia provare emozioni forti.
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