Anno | 2004 |
Genere | Fantastico |
Produzione | USA |
Regia di | Pitof |
Attori | Halle Berry, Sharon Stone, Benjamin Bratt, Lambert Wilson, Frances Conroy, Alex Borstein Michael Massee, Byron Mann, Kim Smith, Christopher Heyerdahl, Peter Wingfield, Berend McKenzie. |
Uscita | venerdì 27 agosto 2004 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,78 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 febbraio 2016
Apre la stagione il tanto atteso film dedicato alla pruriginosa Catwoman, la "donna gatto" dell'Universo a fumetti DC. Non c'è posto per Batman tra due bellezze del calibro di Halle Berry e Sharon Stone. In Italia al Box Office Catwoman ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 1,9 milioni di euro e 1,8 milioni di euro nel primo weekend.
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Catwoman è, senza mezzi termini, un disastro sotto più o meno tutti i punti di vista: a livello attoriale, con l'unica eccezione della divina ed autoironica Sharon Stone, nella parte della cattiva di turno, novella Crudelia Demon, nonché splendida quarantenne, siamo allo zero minimo assoluto. Halle Berry, sovraesposta mediaticamente da quasi un semestre, manco avesse interpretato una novella Rossella O'Hara, ci mette abbondantemente del suo nel far rimpiangere amaramente l'eccelsa e regale Michelle Pfeiffer di burtoniana memoria e comincia a instillare dubbi anche nel suo più accanito fan, sulla sua reale capacità di recitare (peraltro, premiata con un Oscar pochi anni fa). C'è anche Benjamin Bratt, vero marchio di garanzia per le produzioni sfigate e autentica mummia dall'espressione monocorde e statica. Non ci siamo nemmeno sul fronte effetti speciali: preistorici, dato l'anno di produzione del film, con animazioni incredibilmente slegate, ed assolutamente poco credibili, che fanno rimpiangere persino la precedente opera di Pitof, Vidocq. Pitof stesso si dimostra regista ben poco originale, e nonostante il personaggio trattato garantisca un plus di bizzarro che avrebbe potuto e dovuto essere sfruttato molto meglio, allestisce una storia ed una messa in scena piatta e banale, attingendo a piene mani da tutti i cliché del genere. Atroce il montaggio, mero mezzo per coprire la aberrante pochezza dei combattimenti, che in potenza avrebbero dovuto essere il fulcro del film ma che, all'atto pratico, si dimostrano brevi e noiosi.
L'"elogio" del film potrebbe continuare ad infinitum, ma infierire sarebbe prosaico ed inutile, del resto se nemmeno il pubblico americano c'è cascato, perché dovremmo farci irretire noi?
Come si dice... stavolta proprio non c'è trippa per gatti....
Patience Philips, modesta impiegata in un'azienda di cosmetici, viene a conoscenza dei loschi segreti riguardanti un fantomatico prodotto di bellezza che la sua ditta sta per lanciare sul mercato, e per questo motivo è fatta eliminare dai dirigenti della società. Ma grazie ad un gatto dai poteri magici, la ragazza tornerà in vita assumendo le doti di un felino e si trasformerà nella feroce Catwoman.
Che il cinema d'intrattenimento abbia spesso preso in prestito i supereroi dei fumetti, è ben risaputo; ma del celebre personaggio disegnato da Bob Kane, e già portato sullo schermo da Michelle Pfeiffer in Batman returns, il film diretto dal francese Pitof (autore del mediocre Vidocq) conserva soltanto il nome. Anzi, a dir la verità neanche quello, visto che la sensuale eroina creata da Kane si nascondeva sotto l'identità di Selina Kyle, mentre in questo caso nei panni (assai ridotti) della misteriosa donna-gatto c'è la timida Patience Philips (e dell'uomo-pipistrello non si vede nemmeno l'ombra). Costato la ragguardevole cifra di 100 milioni di dollari, Catwoman si è rivelato un sonoro fiasco al botteghino ed ha rappresentato un autentico macigno sulla carriera (peraltro di recente già non troppo fortunata) della protagonista Halle Berry, che ha ringraziato con ironia la Warner Bros per averle fatto interpretare "questa stronzata tremenda" (se non altro, un plauso alla sincerità).
Del resto, quale sia il livello "qualitativo" dell'opera lo si intuisce fin dai primissimi minuti, quando l'impacciata Patience (finta sfigata in stile Bridget Jones) finisce appesa al cornicione del proprio palazzo per essere poi tratta in salvo dal provvidenziale intervento del belloccio di turno, il detective Tom Lone (Benjamin Bratt). È soltanto la prima di una lunga, interminabile serie di grottesche assurdità che trascinano la pellicola oltre ogni limite del ridicolo, facendola assomigliare più ad una parodia involontaria che non ad un vero action-movie; e d'accordo che nell'arte vige la regola della sospensione dell'incredulità, ma nel film di Pitof la verosimiglianza sembra essere un concetto del tutto sconosciuto. Al disastroso risultato complessivo contribuisce una regia (parola grossa) convulsa e irritante, priva di una qualunque idea di cinema, che appare piuttosto come la squallida imitazione di un brutto videogioco; e non è certo d'aiuto la partecipazione di attori (altra parola grossa) meno espressivi dei veri felini che popolano il film, con Halle Berry (in una pacchiana tenuta sadomaso) al minimo storico, e una patetica Sharon Stone nell'improbabile ruolo della perfida antagonista con la paura d'invecchiare. Ma ciò che lascia in assoluto più esterrefatti è la sceneggiatura (sceneggiatura? chi era costei?), che presenta più buchi di un colabrodo e diversi scivoloni nel kitsch (la Berry che si strofina l'erba-gatta sul naso!); e pensare che ci si sono messi in otto (!), accreditati o meno, per scrivere tale copione.
La storia del film dissipa tutta l'ambiguità e il fascino originari del personaggio di Bob Kane, senza sforzarsi di fornire il minimo tentativo di spiegazione psicologica per la trasformazione di Catwoman, che si limita a scorazzare sui tetti e nei locali notturni agitando la frusta e rivendicando il proprio diritto ad essere una "cattiva ragazza" (altro che pretestuoso messaggio femminista!). In questa sagra dell'insulsaggine, non si salvano neanche i pessimi effetti speciali, sui quali è meglio calare il proverbiale velo pietoso. In virtù delle precedenti considerazioni, non stupisce dunque che Catwoman abbia ottenuto i Razzie Award per il peggior film, la peggior regia, la peggior attrice e la peggior sceneggiatura del 2004. Il finale aperto lasciava presagire un probabile sequel: grazie a Dio, il catastrofico flop della pellicola ha sventato per sempre questa terrificante eventualità. Non tutti i gatti, evidentemente, hanno nove vite...
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L'unica nota veramente lieta è la Berry non perché incanta con la recitazione ma piuttosto per le forme e un movimento felino che le appartengono. Insomma in questo ruolo avrei visto ben poche altre donne e quando indossa la tutina da gattina con frusta al seguito,un certo piacere ai maschietti lo provoca. Purtroppo il prodotto finale è piuttosto scialbo e la storia di questo [...] Vai alla recensione »
Poveri noi che film orrendo! Non saprei da dove cominciare ad elencare il peggio, perchè è tutto pessimo, anzi qui si assiste veramente al peggio del pessimo! Dagli attori autori di interpretazioni indegne (fatta eccezione per la Stone almeno salvabile), regia affatto credibile, effetti speciali manco a parlarne, un'eroina senza mordente ben distante da quella precedentemente interpretata [...] Vai alla recensione »
Concordo pienamente con la recensione della critica. Aggiungendo solo un dettaglio personale : LOFFIO
Chi ha pagato il biglietto non lo ha pagato proprio a vuoto perché è stato appagato dalla… visione di Halle Berry e Sharon Stone, sulla cui bellezza e fascino nulla si può eccepire. E chi continua ad ammirare le loro fattezze,non bada ad altro, inutile sentirle parlare o vederle recitare, loro sono lì per farsi guardare e desiderare.Ce n’è una che addirittura fa i salti mortali per farsi notare [...] Vai alla recensione »
Il fil più brutto della storia è silent hill,ma questo film và vicino.Attori pessimi,un antagonista che ha il suo potere in una rema di bellezza,sceneggiatura inesistente basata sui doppi sensi....UN DISASTRO!!!!!!in qualunque aspetto il film è men che scarso...è inesistente.Dominatore assoluto ai razzie awards (premio per il peggior film).
In realtà si farebbe prima a definire i punti positivi di questo film piuttosto che citare tutti quelli negativi.Per citare solo alcuni degli scivoloni di questa pessima pellicola: recitazione, disastrosa. Ma non solo degli attori meno prestigiosi, Benjamin Bratt in testa, ma anche delle icone Halle Berry, qui ridotta all'ombra si se stessa e Sharon Stone, ma succede anche ai migliori.
Halle Berry in questo film se la cava piuttosto bene: sensuale, accattivante, dal lato dark. Per il resto il film non l'ho trovato molto coinvolgente, ma la sola presenza della Berry in questo film è una ragione per vedere questo film volentieri. Consigliato più che altro ai fan più accaniti della donna gatto e ai maschi che sicuramene si rifaranno gli occhi sulla affascinan [...] Vai alla recensione »
Divertente, affascinante. Secondo me perfetto. Da alcune recensioni mi rendo conto che non tutti hanno buon gusto ??
Catwoman nei fumetti originali non era certo negra, non usava parrucche era più robusta e scusate se mi ripeto non era una negra gracile e bruttina Guardatevi i fumetti....originali
catwoman tisica parruccata e negra ????????? non avete letto i fumetti della Marvel....
Il film inizia con un'ottima partenza di fondo, i titoli di testa sono molto belli e freschi, come direbbe qualcuno "una bella genialata". Il film inizia a degenerare a metà film quando viene persa di vista la vita della protagonista incentrandosi quasi completamente in Sharon stone e la sua casa farmaceutica. Sinceramente credo che il film vada a perdersi negli ultimi istanti durante il combattimento [...] Vai alla recensione »
Secondo me è un film troppo sottovalutato. Certo non è un film che ti lascia con la bocca aperta e che ti verebbe voglia di vederlo molte e molte volte, ma un normale film da vedere insieme a qualcuno. Film gradevole e carino, effetti speciali niente di che, ma non conta solo questo, gli attori abbastanza bravi. Niente di che un normale film.
Dopo essere apparsa in Batman-Il ritorno, 1992, regia di Tim Burton, il secondo capitolo della saga dell’uomo pipistrello, interpretata dalla biondissima Michelle Pfeiffer, Catwoman torna sul grande schermo da protagonista assoluta in un contesto assolutamente inedito, chen on ha nulla da spartire con Gotham City. È molto significativo anche il cambio dell’interprete: questa volta la donna gatto è [...] Vai alla recensione »
Qualche capriola da circo e alcuni “demo” di effetti speciali non fanno un film e solo un mediocre regista dallo pseudonimo che sembra sgradevolmente onomatopeico (Pitof) può pensare, insieme ai chierichetti svogliati del postmodernismo, che il cinema non abbia bisogno di strutture narrative articolate, di personaggi con qualche coerenza, di invenzioni di messa in scena e di inquadrature.
Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi» sentenziò Bertolt Brecht: e allora cosa dovremmo pensare del mondo di oggi, dove il successo dei film su Batman e Spiderman attesta addirittura un bisogno di supereroi? Evidentemente le storture e le aberrazioni della realtà che ci circonda sono tali, che è consolatorio ipotizzare l'avvento di paladini tanto potenti da rimettere a posto cose piccole e grandi. [...] Vai alla recensione »
Dalla donna pantera nel magnifico Il bacio della pantera di Jacques Tourneur a Michelle Pfeiffer strizzata in cuoio nero nel più riuscito dei Batman (Batman Il ritorno di Burton), passando per Eartha Kitt nella bella, e supercamp, sene W americana dedicata all’uomo pipistrello, datata 1966, gli esempi di ibridi tra donna e felino sono moltissimi. Catwoman, nella sequenza dei titoli d’apertura - e [...] Vai alla recensione »
Il film non è gran cosa. Le recensioni americane sono fantastiche. Non per-ché parlino bene di Catwoman, irrecuperabile da ogni punto di vista: il costume a strappi di Halle Berry la guerra a cinghiate con la gatta rivale, la stupidità oltre ogni limite del poliziotto Benjamin Bratt, incapace di riconoscere l’amata sotto il travestimento che la lascia a pancia nuda e faccia scoperta (ma non amoreggiavano, [...] Vai alla recensione »