Anno | 2021 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Regia di | Volfango De Biasi |
Attori | Sergio Castellitto, Max Tortora, Antonia Truppo, Massimo Ghini, Marco Pancrazi Angela Fontana, Walter Cordopatri, Raffaele Vannoli. |
Tag | Da vedere 2021 |
MYmonetro | 3,07 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 19 ottobre 2021
La storia di un gruppo di pazienti psichiatrici che, insieme al loro psichiatra fuori dalle regole, trovano nella passione per il calcio e per la maglia azzurra una nuova forma di cura al dolore.
CONSIGLIATO SÌ
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Saverio Lulli è uno psichiatra che vuole dare ai suoi pazienti alternative migliori rispetto all'esser sedati e confinati ad un letto d'ospedale. La sua ultima proposta è quella di partecipare al campionato mondiale di calcio per persone con problemi di salute mentale, e incontra la perplessità del direttore generale della sua struttura, nonché la diffidenza degli sponsor. Ma Saverio è abituato a rischiare in proprio e a pensare che "se uno vuole trovare la soluzione la trova". Dunque ingaggia un ex calciatore, Vittorio Zaccardi, affinché alleni la sua "squadra speciale" che comprende un paziente schizofrenico, uno depresso, uno paranoico, uno bipolare, un ossessivo compulsivo e uno che non sopporta il contatto fisico. Ci sono anche un gigante imbranato ma fedele, un'infermiera che fa il tifo per Saverio e sua figlia Alba, adolescente ribelle.
Crazy for Football - Matti per il calcio è il tv movie ispirato al bellissimo documentario dallo stesso titolo, vincitore del David di Donatello nel 2017, con cui Volfango De Biasi ha documentato l'avventura della vera squadra che ha partecipato al primo campionato mondiale di calcio per pazienti psichiatrici nel 2006.
Nel passaggio dalla realtà alla finzione la storia diventa ancora più accessibile al grande pubblico, ma perde un po' di quella onestà e immediatezza che ne avevano fatto un documento eccezionale, e anche la dimensione narrativa si adegua agli stilemi e alle esigenze del prodotto televisivo.
Ciò nonostante il risultato è buono, sia perché la sceneggiatura, firmata a otto mani da De Biasi insieme a Filippo Bologna, Tiziana Martini e Francesco Trento (già cosceneggiatore del documentario originale), innesta nella trama di base personaggi e sottotrame che rendono ancora più coinvolgente il racconto, sia perché gli interpreti sono stati scelti con cura e una certa attinenza ai modelli originali. Nei panni di Lulli (in realtà Santo Rullo) c'è Sergio Castellitto, che ha già un'immagine consolidata come esperto di psichiatria, da Il grande cocomero alla serie In treatment, e che fa leva tanto sulla sua propensione all'indignazione quanto sul suo spessore umano; in quelli dei pazienti calciatori ci sono attori ancora poco conosciuti e anche per questo convincenti, fra cui spiccano Lorenzo Renzi (Fabione) e Alessio Ranucci (Lorenzo). Antonia Truppo, Massimo Ghini, Angela Fontana e Lele Vannoli completano un cast rodato e ben diretto da De Biasi, che gestisce bene anche le scene di azione sul campo da calcio. Nota di merito per il montaggio agile di Stefano Chierchiè e il commento musicale di Michele Braga.
Forse il momento drammaturgicamente più interessante è quello in cui Saverio viene messo a confronto con il proprio ego e deve chiedersi: "Lo fai per te o per loro?", capendo anche che la sua determinazione non corrisponde necessariamente al benessere dei suoi pazienti. Meno articolato il rapporto fra Saverio e sua figlia Alba, così come quello fra Alba e uno dei giocatori, Tommaso (non a caso entrambi assenti dal documentario). La sceneggiatura si muove su un crinale difficile perché se da un lato l'intenzione dichiarata è quella di "non mettere mai in ridicolo" i pazienti, dall'altra alcuni comportamenti vengono utilizzati anche a scopo comico. In questo senso è magistrale l'interpretazione di Tortora che, nel suo personaggio pragmatico e politicamente scorretto, riesce a far ridere senza mai eccedere, mantenendosi sul filo di una comicità "ruspante vera".
Tutt'altro che incredibile, quella di Crazy for Football - Matti per il Calcio è una storia vera, che lo stesso Volfango De Biasi (L'Agenzia dei Bugiardi, Nessuno come Noi) aveva peraltro già raccontata nel suo omonimo documentario vincitore del David di Donatello nel 2017. E che nonostante questo si conferma in grado di conservare intatti significati e valenza ancora oggi, come potrà constatare il [...] Vai alla recensione »
Per lo psichiatra Saverio (un convincente Castellitto), il calcio è il modo migliore per aiutare i suoi pazienti a stare meglio e a fare gruppo. Tanto da inventarsi il primo mondiale, di calcio a cinque, per persone con problemi di salute mentale. Non sarà facile, ma, con l'aiuto di Vittorio (Max Tortora), riuscirà nell'impresa. E' quanto accaduto, nella realtà, grazie al dottor Santo Rullo, ideatore [...] Vai alla recensione »
Dal documentario al film. Nel 2016 Volfango De Biasi aveva raccontato in Crazy for Football la vicenda di un gruppo di pazienti psichiatrici provenienti da tutta Italia che hanno formato una nazionale di calcio per partecipare ai mondiali che si svolgono in Giappone. Quella storia, premiata nel 2017 con il David di Donatello, si trasforma in un film.
Cinque anni dopo il documentario (premiato con il David di Donatello) che raccontava la storia della nazionale italiana di calcio a 5 composta da pazienti affetti da disagio psichico, Volfango De Biasi realizza un film tv omonimo, ospitato nella sezione Riflessi della Festa del Cinema e previsto in onda su Rai Uno l'1 novembre. Crazy For Football - Matti per il calcio segue dunque da vicino la "folle" [...] Vai alla recensione »