Titolo originale | Ta farda |
Titolo internazionale | Until Tomorrow |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Iran, Francia |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Ali Asgari |
Attori | Sadaf Asgari, Ghazal Shojaei, Amirreza Ranjbaran, Nahal Dashti, Babak Karimi (II) Mohammad Heidari, Katayoon Saleki, Mohammad Heidari (II), Babak Karimi, Javad Nazari. |
Uscita | giovedì 19 settembre 2024 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Cineclub Internazionale |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,50 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 12 settembre 2024
Una ragazza deve nascondere suo figlio ai genitori che sono arrivati a sorpresa in città. In Italia al Box Office La bambina segreta ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 35,1 mila euro e 9,4 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Fereshteh studia e lavora in una tipografia a Teheran. I genitori non sanno che ha una figlia illegittima di due mesi e, quando le annunciano una visita, Fereshteh deve fare di tutto per nasconderla. Ad aiutarla c'è l'amica Atefeh, che la accompagna in lungo e in largo per la città in cerca di qualcuno disposto a tenere la bambina per una notte. Gli amici però si dileguano, il padre se ne disinteressa, una donna rifiuta per via delle possibili responsabilità legali, una conoscente infermiera accetta di tenere la piccolina in ospedale, senza considerare l'intromissione del suo responsabile... Alla fine, finalmente arrivati i genitori, Fereshteh dovrà prendere una decisione.
Sfruttando il modello tipicamente iraniano del viaggio nella città, il futuro regista di Kafka a Teheran costruisce un racconto sulla solitudine di una giovane donna e su una società indifferente alla dimensione umana della vita e interessata unicamente alle sue conseguenze sociali e legali.
Fereshteh è una paria, anche se apparentemente conduce una vita normale: è giovane, studia, lavora. Però è anche madre, e l'assenza del padre - un ignavo che lavora nel negozio di animali del padre e non ha mai voluto saperne della bambina - la costringe a nascondersi da tutti, dai vicini, dai genitori, dalla società. Nel suo viaggio dal valore realistico e insieme simbolico, con il racconto che impone una situazione-limite e costringe la protagonista a venire a patti con la sua condizione, la ragazza si confronta con i vari aspetti del mondo e della cultura iraniani: l'autoritarismo degli uomini, la grettezza delle donne a cui chiede aiuto, l'ossessione per le responsabilità legali, l'indifferenza istituzionale per chi non sta alle regole (Fereshteh non può chiedere i documenti per la bambina, in quanto illegittima), anche la presenza spaventosa della polizia segreta. Manca la religione, ma come verrà detto in maniera ancora più esplicita in Kafka a Teheran (una collezione di scenette grottesche e spaventose sugli aspetti più assurdi della burocrazia di Stato), in Iran la religione è all'origine di tutto, e quindi è dappertutto, anche quando non si vede.
Il film ha chiaramente una struttura fiabesca, alla maniera dei primi lavori di Panahi, Il palloncino bianco e Lo specchio, che erano avventure esasperanti nello spazio urbano di Teheran. Allo stile neorealista dell'epoca, però, Asgari preferisce una forma più nuova, più ampia e controllata, che avvicina Until Tomorrow a un altro modello, il capolavoro di Cristian Mungiu 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni. Come in quel film, ambientato durante gli ultimi anni della dittatura di Ceausescu, l'odissea di una giovane donna (che in quel caso aiutava un'amica ad abortire e finiva lei stessa vittima di violenza sessuale) fa emergere in maniera indiretta, e per questo ancora più scioccante, la subalternità della donna in un sistema repressivo, e insieme la pervasività di un potere che non ha bisogno di mostrarsi per rivalersi sui suoi cittadini. Costruito nell'arco di una mezza giornata, dal primo pomeriggio alla sera, Until Tomorrow segue tenacemente le tracce di Fereshteh e dell'amica Atefeh (personaggio in realtà poco sfruttato dalla sceneggiatura, visto che la dinamica tra le due ragazze non emerge con abbastanza forza) e al termine del viaggio trova a suo modo una redenzione. Il viaggio simbolico diventa infatti un racconto di formazione, quando, calata la sera, al buio della città si oppongono le idee finalmente chiare della protagonista, e il suo coraggio di sentirsi ragazza, donna, madre.
Il film La bambina segreta di Ali Angiari è un film sull’inquietudine angosciosa che non si allenta mai, sia per la protagonista che per lo spettatore. Ne sono spesso vittime coloro che fanno delle scelte di vita che cozzano con un regime liberticida coadiuvato da tutti coloro o tutte le istituzioni (famiglia, istruzione, sanità, alberghi, pubblica sicurezza, “giustizia”, [...] Vai alla recensione »
Lo ammetto, adoro i film di impegno e denuncia dove le storie personali divengono il preludio per descrivere la realtà sociale, culturale, religiosa, politica nelle quali si svolgono. Meglio, se raccontano di donne e avvengono in paesi dove la vita declinata al femminile è intollerabile e quasi irrimediabilmente privata delle più elementari forme di libertà.
Fereshteh studia e lavora in una tipografia a Teheran. I genitori non sanno che ha una figlia illegittima di due mesi e, quando le annunciano una visita, Fereshteh deve fare di tutto per nasconderla. Sfruttando il modello tipicamente iraniano del viaggio nella città il regista costruisce un racconto sulla solitudine di una giovane donna e su una società indifferente alla dimensione umana della vita e interessata unicamente alle sue conseguenze sociali e legali.
Nel suo viaggio dal valore realistico e insieme simbolico la ragazza si confronta con i vari aspetti del mondo e della cultura iraniani: l’autoritarismo degli uomini, la grettezza delle donne a cui chiede aiuto, l’ossessione per le responsabilità legali, l’indifferenza istituzionale per chi non sta alle regole, anche la presenza spaventosa della polizia segreta.
Costruito nell’arco di una mezza giornata, dal primo pomeriggio alla sera, Until Tomorrow segue tenacemente le tracce di Fereshteh e dell’amica Atefeh e al termine del viaggio trova a suo modo una redenzione. Il viaggio simbolico diventa infatti un racconto di formazione, quando, calata la sera, al buio della città si oppongono le idee finalmente chiare della protagonista, e il suo coraggio di sentirsi ragazza, donna, madre.
Fereshteh è una giovane studentessa appena trasferitasi a Teheran dalla propria città natale. Convive con l'amica del cuore Atefeh, un tipetto nervoso e tutto d'un pezzo, abituatosi a sognare in grande (o, per così dire, in inglese), nonché a difendere il suo piccolo lembo di libertà con le unghie e con i denti. Anche Fereshteh fantastica luoghi lontani, articolabili in un idioma sconosciuto e raggiungibili [...] Vai alla recensione »
Il punto di osservazione è sempre quello privato, in una reiterazione di temi e di prospettive di racconto che rendono immediatamente riconoscibile il cinema iraniano in grado, nonostante la già prospettata apparente ripetitività di temi, di sapere scavare nella vita intima dei suoi personaggi con le storie raccontate. Un canone narrativo che resta immutabile nel tempo passando su ogni sconvolgimento [...] Vai alla recensione »
In un intervento pubblicato qualche giorno fa sul quotidiano francese «Libération», moltissime registe, artiste, studiose, militanti femministe iraniane in esilio e non hanno espresso una lucida e puntuale riflessione sul movimento Donna Vita Libertà, esploso in Iran dopo la morte di Jina Mahsa Amini, sottolineandone la portata rivoluzionaria a cominciare dal fatto che per la prima volta questa lotta [...] Vai alla recensione »
Fereshteh non ha informato la sua famiglia che ha avuto una figlia. Un'omissione che si trasforma in un problema quando i genitori le annunciano una visita a Teheran. Da quel momento in poi il film di Ali Asgari affronta fondamentalmente una serie di aspetti pratici. Come fare a nascondere una bambina piccola senza metterla in pericolo né rischiare di essere scoperti? In condizioni normali le soluzioni [...] Vai alla recensione »
Una neonata senza documenti e senza identità. Una ragazza madre a Teheran che deve nascondere ogni traccia della sua bambina. Una sola amica disposta ad aiutarla. Inizia da questi tre elementi La bambina segreta, opera seconda di Ali Asgari, regista di Kafka a Teheran, di cui questo è predecessore, pur arrivando nei cinema a distanza di due anni dall'anteprima berlinese del 2022.
C'è sempre Kafka, a Teheran: il corsivo si riferisce al titolo dell'ultimo film di Ali Asgari - iraniano, classe 1982, studi italiani a Roma Tre - distribuito nel 2023 da Academy Two. Cineclub Internazionale recupera ora, meritevolmente, l'opera precedente del regista, cioè questo La bambina segreta (2022): la storia di una giovane donna sola - diventata madre fuori dalla legge, prima di un matrimonio [...] Vai alla recensione »
Omertà, indifferenza, cinismo, egoismo, corruzione, psico-repressione, proibizionismo, moralismo, patriarcato, autoritarismo, familismo. E ribellione. Due anni dopo l'assassinio in Iran di Mahsa Jina Amini per aver rifiutato indossare il velo, che fece nascere il movimento di protesta "Donna, Vita, Libertà", arriva in Italia grazie a Cineclub Internazionale La bambina segreta del regista iraniano [...] Vai alla recensione »
Fereshteh è una giovane studentessa appena trasferitasi a Teheran dalla propria città natale. Convive con l'amica del cuore Atefeh, un tipetto nervoso e tutto d'un pezzo, abituatosi a sognare in grande (o, per così dire, in inglese), nonché a difendere il suo piccolo lembo di libertà con le unghie e con i denti. Anche Fereshteh fantastica luoghi lontani, articolabili in un idioma sconosciuto e raggiungibili [...] Vai alla recensione »