felicity
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mercoledì 13 marzo 2024
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abbastanza efficace per turbare
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Attraversato da una certa ironia, con una Julia Roberts perfetta nei panni della nevrotica insopportabile e Ethan Hawke istantanea del maschio in crisi del giorno d'oggi, Il Mondo Dietro di Te si protende verso l'essenza di microcosmo della società americana, per quanto in modo non abbastanza approfondito.
Da questo punto di vista risulta essere davvero importante il personaggio di Mahershala Ali, con cui ritorna l'incubo dell'11 settembre, l'impossibilità di un reale controllo, assieme ad un egoismo sotterraneo che la stessa figlia riporta a galla ogni volta che può.
Il futuro è alle spalle, è in Friends che la giovanissima Rose adora e cerca di vedere in tutti i modi, anche in mezzo all'Apocalisse, ricordo di quegli anni ‘90 in cui “ci annoiavamo a morte” ricorda Amanda, ma la vita era più semplice.
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Attraversato da una certa ironia, con una Julia Roberts perfetta nei panni della nevrotica insopportabile e Ethan Hawke istantanea del maschio in crisi del giorno d'oggi, Il Mondo Dietro di Te si protende verso l'essenza di microcosmo della società americana, per quanto in modo non abbastanza approfondito.
Da questo punto di vista risulta essere davvero importante il personaggio di Mahershala Ali, con cui ritorna l'incubo dell'11 settembre, l'impossibilità di un reale controllo, assieme ad un egoismo sotterraneo che la stessa figlia riporta a galla ogni volta che può.
Il futuro è alle spalle, è in Friends che la giovanissima Rose adora e cerca di vedere in tutti i modi, anche in mezzo all'Apocalisse, ricordo di quegli anni ‘90 in cui “ci annoiavamo a morte” ricorda Amanda, ma la vita era più semplice.
Ma proprio in Rose e nel fratello vi è la mancanza di empatia e la totale autoreferenzialità della Generazione Z, incapace di uscire da uno schermo, di riportare le relazioni umane e il concetto di comunità al centro della propria vita.
Di chi è la colpa? Ma di chi è venuto prima ovviamente, di chi gli ha insegnato che tutto sarebbe stato più facile con un iPhone in mano, tranne per l’appunto vivere nel mondo reale, quello dove cervi e uccelli ci guardano con fare accusatore, per aver distrutto il Pianeta in cui viviamo. Sì, c'è anche un po' di crisi climatica in questo film, non abbastanza originale, ma abbastanza efficace per turbare la vostra visione dell'oggi.
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luca percival
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sabato 6 luglio 2024
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friends
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Una di quelle rare volte in cui Netflix sceglie di sedersi ad una tavola rotonda, aprire il blocco di fogli bianchi e ideare un soggetto che vada oltre l'orizzonte del pubblico generalista. Lo definirei cosi "Leave the World Behind", senza tuttavia eccedere in complimenti che rischino di far arrossire una pellicola non meritevole di troppe lusinghe. Nell'ultima decade, il genere dystopian, sta sempre più prendendo piede come i disaster movie di metà anni novanta. E non è un caso, considerato lo status geopolitico in cui versiamo. Il film si carica sulle spalle il residuo di globalizzazione degli albori del millenio, sino ad esplorarne i pressi trascinandoci all'ultimo stadio, nonchè all'ultima disevoluzione umana.
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Una di quelle rare volte in cui Netflix sceglie di sedersi ad una tavola rotonda, aprire il blocco di fogli bianchi e ideare un soggetto che vada oltre l'orizzonte del pubblico generalista. Lo definirei cosi "Leave the World Behind", senza tuttavia eccedere in complimenti che rischino di far arrossire una pellicola non meritevole di troppe lusinghe. Nell'ultima decade, il genere dystopian, sta sempre più prendendo piede come i disaster movie di metà anni novanta. E non è un caso, considerato lo status geopolitico in cui versiamo. Il film si carica sulle spalle il residuo di globalizzazione degli albori del millenio, sino ad esplorarne i pressi trascinandoci all'ultimo stadio, nonchè all'ultima disevoluzione umana. Senza spoiler inuitli: il finale è la polaroid drammatica di quanto effettivamente potrebbe succedere e di quanto affermato poco sopra. Ma, abbandonando le implicazioni e i messaggi veicolati in due ore abbondanti di visione, passo al lato tecnico. Troviamo in scena un poker di livello come Roberts, Hawke, Ali e Bacon che nonostante non siano totalmente ispirati, utilizzano la loro esperienza e portano a casa una buonissima interpretazione. I protagonisti (escluso Bacon relegato ad un finale ristretto) ruotano tra loro, immersi in inquadrature virtuose al limite dell'eccessivo, in una sorta di pretesa di stravaganza che il contenuto intrinseco della pellicola non è stata in grado di raggiungere autonomamente. Molto aprezzabile la costruzione paziente della prima mezzo'ra anche se, la sensazione di un tempo a tratti mal gestito, resta e incombe nella parte centrale. E' difficile raggiungere una vera e propria empatizzazione con il gruppo bloccato nella villa, vittima di un male non meglio identificato. Nel complesso il prodotto è più che sufficiente, in linea con i predeccesori ma con un cast che ha permesso diverse sfumature interessanti
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