Anno | 2023 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Ugo Gregoretti |
Attori | Filippo Gregoretti, Ugo Gregoretti, Tai-Hsuan Huang . |
Uscita | martedì 18 giugno 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 3,25 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 12 giugno 2024
Ultimo film di Gregoretti, rimasto inedito, in cui il grande cineasta, documentarista e giornalista ripercorre la propria attività con ironia e leggerezza. In Italia al Box Office Io, il tubo e le pizze ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 2,5 mila euro e 1,7 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Roma. Ugo Gregoretti, 87 anni, è a Villa Borghese accompagnato dal figlio quintogenito Filippo e dalla nuora cinese Tai Hsuan Huang, detta Kelly. Tutti e tre hanno un copione in mano dal titolo "Io, il tubo e le pizze". Da lì parte un viaggio nel passato professionale e personale del regista televisivo e cinematografico che ripropone interviste fatte in tv alla gente comune di tutta Italia su argomento e fenomeni culturali e sociali differenti e un frammento di un episodio del suo film I nuovi angeli. Emerge così uno spaccato su un'Italia sommersa dagli anni Sessanta ai Novanta.
"Io" è Ugo Gregoretti. "Il tubo" è quello catodico delle vecchie tv. "Le pizze" è la classica scatola della pellicola cinematografica. In origine il progetto del film, partito nel 2015, era più ampio. Gregoretti avrebbe dovuto realizzare un film dalla sceneggiatura tratta dal suo libro "La storia sono io" in cui parlava sia della sua vita privata sia di alcuni dei momenti più importanti della sua attività cinematografica e televisiva con ricostruzioni storiche che partivano dagli anni Trenta ad oggi.
Poi
però ha deciso di semplificare il racconto e, all'età di 87 anni, insieme al figlio e alla nuora, è partito
da Villa Borghese per questo analogico, coinvolgente viaggio nel tempo che parte dai siparietti
comici familiari dove una parola, un aneddoto, attivano un continuo dialogo tra il presente e
l'archivio. In questi reportage si incrociano un tredicenne dotato che sa fare il verso degli uccelli, un
uomo che picchia i preti con un tubo di gomma, un ex-parrucchiere ottantunenne napoletano che
crea le parrucche per le Madonne.
E ancora: gare tra mangiatori di angurie che potrebbero rischiare
di soffocare, campanari, timbratori di francobolli, 'culetti d'oro' presso la discoteca Rio Grande a
Igea Marina, un concerto alle Terme di Caracalla dove possono partecipare anche cani e gatti, la
sede della Festa dell'Unità trasformata in un casinò con la roulette e il volto di Gesù creato dagli
schizzi di fango provenienti dalla strada che appare su un portone di Serravalle in Chienti E infine
c'è un'intervista a Rocco Siffredi - all'epoca ancora Rocco Tano - che commenta con Gregoretti
una sequenza di un suo film e gli racconta la storia della partner che lo ha terrorizzato dopo avergli
dato un morso.
Il regista interagisce direttamente con le persone che incontra. C'è il suo sguardo divertito, ironico
ma anche rispettoso. Ma basta anche un commento a sottolineare una frase oppure una parola per
iniziare un dialogo dai toni surreali. Assieme a Nanni Loy con la sua celebre trasmissione
"Specchio segreto", Gregoretti è entrato nella storia della televisione proprio nel modo in cui è
riuscito, con i suoi servizi, a realizzare delle istantanee sul nostro paese dallo stile inconfondibile. Il
regista, con il microfono in mano, ha raccontato una quotidianità normale e, al tempo stesso
straordinaria. Se fossero arrivati gli extraterrestri, Gregoretti li avrebbe guardati con la stessa
curiosità, con lo stesso atteggiamento sornione, con cui parlava di muli, struzzi e quaglie. Gran
parte delle sequenze di questo film postumo - il regista è morto infatti nel 2019 - sono tratte da
"Sottotraccia", un programma andato in onda su Rai 3 dal 1991 al 1993.
Ma, in un altro salto
indietro nel tempo, ci sono altri due fondamentali passaggi: uno è un episodio del
semidocumentario d'inchiesta I nuovi angeli (1962) sui ragazzi ventenni del boom economico.
L'altro invece è un servizio sui pappagalli di strada all'inizio degli anni '60 per il programma
televisivo satirico "Controfagotto". Gregoretti pedina il molestatore delle ragazze che camminano
sole in strada, lo fronteggia a viso aperto mentre lui sembra minacciarlo. Pur nella sua versione più
ridotta rispetto a quella prevista, Io, il tubo e le pizze resta un racconto in prima persona che evoca
nostalgia. Anche le storie più assurde sembrano così vere. È per questo che dopo questo film viene
la voglia di cercare altre interviste di Gregoretti su YouTube. Una testimonianza preziosa, quasi alla
ricerca di un'eredità che però oggi è praticamente impossibile raccogliere.
Pare un po' criptico il titolo di questa sorta di piccola e parzialissima auto-antologia di Ugo Gregoretti, realizzata da lui medesimo nel 2017 e rispuntata postuma solo alla Festa di Roma 2023. Se l'io è Gregoretti, il tubo è quello catodico e le pizze sono quelle cinematografiche, cioè, per metonimia, rispettivamente la tv e il cinema, tra i quali ha pendolato tutta la vita.
La curiosità. Una curiosità inesauribile e vorace, dolce e svagata, che non giudica i comportamenti, tanto meno le persone, semmai osserva e registra con soave ironia, cercando di cogliere il buffo che c'è nella vita. Arriva nelle sale con un tour di proiezioni/evento - martedì 18 giugno al cinema Quattro Fontane di Roma, seguiranno Milano (19), Torino (26) e ancora Napoli, Genova, Firenze, Bergamo [...] Vai alla recensione »
Per i più giovani va ricordata la figura di Ugo Gregoretti, autore e regista particolarmente originale, portatore di una sana quanto efficace ironia con la quale conferiva un altrettanto autentico e particolare carattere alle proprie produzioni. Ha spaziato con assoluta eleganza dal cinema alla televisione, o forse meglio il contrario, e utilizzato il mezzo televisivo soprattutto, ma vedremo anche [...] Vai alla recensione »