Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Al cinema | 1 sala cinematografica |
Regia di | Fabio De Luigi |
Attori | Fabio De Luigi, Stefano Accorsi, Elisa Di Eusanio, Giorgio Arena, Barbara Abbondanza Miriam Previati, Alessandro Haber, Paolo Cevoli, Simone Baldasseroni, Marina Massironi. |
Uscita | giovedì 4 gennaio 2024 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,77 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 2 gennaio 2024
La rivisitazione italiana di 25 km/h, film tedesco campione d'incassi nel 2018. In Italia al Box Office 50 Km all'ora ha incassato 2,2 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Rocco e Guido sono fratelli, ma non potrebbero essere più diversi: Rocco è un "animale domestico" che ha sempre vissuto accanto a quel padre rancoroso e polemico che ha allontanato da casa la moglie, e di conseguenza anche il figlio minore Guido, che se ne è andato invece per il mondo a fare il "manager del divertimento" sulle navi da crociera. Tanto Rocco è silenzioso, pacato e timoroso, quanto Guido è chiassoso, incontenibile e spericolato. Trent'anni dopo la sua partenza, Guido torna sulle natie colline dell'Emilia-Romagna per partecipare al funerale del padre, che gli ha lasciato una lettera di commiato in cui gli chiede di andare a spargere le sue ceneri sulla tomba della madre, nel cimitero di Cervia. I due fratelli partiranno così per questa insolita missione, e lungo la strada - fra un battibecco e l'altro - scopriranno di avere ancora molto in comune, e qualche segreto da rivelarsi (o no) a vicenda.
50 km all'ora, terza regia di Fabio De Luigi, anche sceneggiatore insieme al fedele sodale Giovanni Bognetti, è un road movie in cui, a bordo di un Ciao e di un Califfone biecamente truccati (più ruspanti della Vespa Special di Cremonini), lo stesso De Luigi (Rocco) e Stefano Accorsi (Guido) attraversano la loro regione natale sull'onda della nostalgia per quel passato cui entrambi sono rimasti ancorati per trent'anni.
Due cinquantenni che si comportano come i ventenni che sono stati, accapigliandosi ed entrando costantemente in una competizione giocosa che nasconde però antiche ruggini e rancori. La chimica di coppia, ricca di improvvisazioni momentanee, funziona soprattutto grazie ai tempi comici di Accorsi, cui il ricongiungimento con le radici emiliane fa sempre un gran bene (vedi anche il ruolo in Veloce come il vento e negli spot della regione Emilia-Romagna, che qui partecipa alla produzione). Combinato come un mix fra il mago Silvan e l'Andrea Roncato dei film di Sergio Martino, Accorsi riesce ad essere insieme irresistibile e spassoso, seducente e ridicolo.
Quel che invece stroppia, ad una produzione in cui figurano anche Iginio Straffi e Alessandro Usai, Colorado Film e persino Sony Pictures, è l'intenzione commerciale, evidente in tutto l'impianto e apparentemente ostativa di qualsiasi affondo sotto la superficie. Come Rocco, 50 km all'ora sceglie di rischiare meno creativamente di quanto potrebbe, dato anche il tema delle complicazioni nei rapporti famigliari e del diventare adulti in un mondo che consente la perpetua adolescenza. Allo stesso modo stroppia il commento musicale "vanziniano" di Stefano Della Casa intervallato da hit anni Ottanta, che è certamente un omaggio intenzionale all'era (geologica) in cui i due protagonisti sono stati ragazzi, ma che tiene ancora di più in superficie la narrazione, perdendo l'occasione di arricchirla di sottotesto e sfumature.
Il che non significa che 50km all'ora sia un film mal riuscito, anzi: per i suoi scopi e le sue intenzioni è centratissimo e, cosa non scontata, fa ridere spesso, a volte di gusto, grazie a una serie di gag ben scritte e ben interpretate dal duo centrale, con l'aggiunta dei cammei preziosi di Alessandro Haber (il padre) e di Vito e Paolo Cevoli (l'oste e il prete) a rafforzare il colore regionale della storia: in questo senso 50 km all'ora sta all'Emilia-Romagna come Basilicata coast to coast sta alla Lucania.
Ed è molto possibile che il film di De Luigi dia inizio ad un ciclo di commedie interpretate da questo nuovo duo comico alla.... salama da sugo. Ma l'aspirazione sembra essere più l'opera omnia gentile e rassicurante del trio Aldo, Giovanni e Giacomo (tant'è che c'è un cammeo di Marina Massironi) più che la tradizione della commedia all'italiana, in grado di rigirare il coltello nella piaga (comica). Un po' meno opportunismo commerciale e un po' più di coraggio creativo potrebbero invece far fare a De Luigi il salto autoriale cui forse nemmeno aspira, ma che sarebbe invece alla sua portata, se ci provasse davvero.
50 KM ALL'ORA disponibile in DVD o BluRay |
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Di storie così ne abbiamo viste a decine: un road movie con protagonisti due fratelli assai diversi, uno: Rocco (Fabio De Luigi) timido contadino remissivo, l'altro Guido (Stefano Accorsi) esuberante manager di crociere che alla morte del padre (Alessandro Haber) cinico e assai acido, si trovano a adempiere alle sue volontà: spargere le ceneri sulla tomba della ex moglie a Cervia. In [...] Vai alla recensione »
Continua l'ottima forma del cinema italiano anche grazie a questa pellicola di Fabio De Luigi con un vivace Stefano Accorsi. Un viaggio pieno di avventure che toccano il sentimento e l'ilarità per alcune scene veramente riuscite. Il film tiene ritmo, Fabio e Stefano sembrano due amici, proprio come due fratelli dovrebbero essere.
Film davvero piacevoli in cui ognuno facilmente potrebbe identificarsi
Si tratta di un tuffo nel passato rappresentato in modo eccessivo, tanto da diventare soltanto un elenco di citazioni iconografiche degli anni '80, ma che di fatto non danno alcun corpo alla storia, anzi la svuotano talmente tanto da renderla scarsamente empatica.Probabilmente, poteva essere un film costruito meglio e quindi valorizzato.Nel complesso: una storia inverosimile, troppo inverosimile, con [...] Vai alla recensione »
O, ragazzi, pensate che sballo: vedi i due vanno in motorino e fanno gli scemi, poi, anzi prima, li vedi che giocano a ping pong e fanno gli scemi, poi, ci credi?, ballano e fanno gli scemi, poi succede che giocano a pallone e fanno gli scemi, poi sono anche nella vasca idromassaggio e... fanno gli scemi, poi vanno ancora in motorino e ancora e ancora e pensa che non smettono a fare gli scemi.
Noioso, insulso e inverosimile. Tutti bravi gli attori. Colonna sonora anni 80 ipnotica ed eccitante. Nel complesso pessimo film, difficile tenere gli occhi aperti.
50KM ALL’ORA. Nella profonda terra emiliana il padre del cinquantenne Rocco muore dopo una lunga malattia. Al funerale deve tornare anche l’altro figlio Guido assente da 30 anni. Il viaggio in motorino per spargere le ceneri diventerà un viaggio di chiarimenti e ricongiungimenti. Fabio De Luigi nel ruolo di regista e attore sta maturando una certa dimestichezza.
Direi che è in scena il vuoto rapprentato dalla storica si ma nello stesso momento dal tutto , di una società che perde le sue radici; il vuoto messso in scena fa male ed imbarazza; ci rende instabile e sconcertati: gli attori tutti perdono la sperana e la voglia di costrurie un passaggio decente. Che siamo finiti nel buio più completo? abbiam [...] Vai alla recensione »
A esattamente un anno di distanza da Tre di troppo torna alla regia Fabio De Luigi, forse convinto in tale scelta dal discreto successo di pubblico ottenuto dodici mesi fa; la commedia che lo vedeva dividere la scena con Virginia Raffaele ottenne infatti quasi cinque milioni di euro al botteghino, cifre che nel gennaio 2024, con la rinnovata fiducia ottenuta dal cinema italiano dopo il clamoroso trionfo [...] Vai alla recensione »
Delle quattro commedie italiane uscite per le feste è la meno peggio. Deriva da un campione d'incassi tedesco a mezza velocità ("25 Km/h" di Markus Goller). La morte del padre riunisce i fratelli De Luigi e Accorsi, caratteri va da sé agli antipodi, e fra loro c'è qualche vecchia ruggine. In sella al cinquantino, attraversano l'Emilia Romagna diretti a Cervia: devono portare là le ceneri paterne.
Un tempo fratelli complici e molti uniti, oggi Rocco (De Luigi) e Guido (Accorsi) non si parlano più: il primo è rimasto fino all'ultimo accanto al padre vedovo (Haber) in campagna, il secondo si è fatto una vita in giro per il mondo nel business dei villaggi e delle crociere. Alla morte del babbo, l'incontro/scontro tra fratelli genera scintille ma fa riaffiorare anche ricordi dolcissimi e [...] Vai alla recensione »
Forse, prima di entrare in quel più esplicito merito dell'ultimo film del romagnolo De Luigi, qui alla sua terza regia, vale la pena di indagare con più attenzione e un po' di azzardo su quelle che sono le aspirazioni un po' celate del film, dall'andamento da commedia e con un retrogusto se non proprio amaro almeno agrodolce. Rocco (Fabio De Luigi) abita con il padre (Alessandro Haber) che è arrivato [...] Vai alla recensione »
Road movie in Ciao a marmitta modificata con le ceneri di papà. Accorsi torna in Romagna con il De Luigi da Santarcangelo, fratelli serpenti prima, strana coppia durante, affetti ritrovati e squadra infine. Remake del campione d'incassi (2010) di Markus Goller, viaggio di disavventure e formazione fuori tempo massimo, brillante quando ciascuna «prima donna» tiene fede alla maschera originale, Accorsi [...] Vai alla recensione »
Road movie in motorino di due fratelli (dai caratteri opposti) attraverso l'Emilia Romagna per andare a depositare le ceneri del padre sulla tomba della madre nel cimitero di Cervia. Le potenzialità di un soggetto già di per sé poco originale si disperdono per la banalità delle situazioni e la scarsa riuscita della coppia di protagonisti: se Fabio De Luigi ripete il suo personaggio di sempre, Stefano [...] Vai alla recensione »
La cosa bella dei ricordi è che te li puoi inventare. E qualche volta fortunata puoi ritrovarli - addirittura - intatti per strada. Anche se ne hai dovuti fare di chilometri per arrivare a quel punto esatto del cammino... Le regole del viaggio sono semplici: partire ovviamente è la prima (attenzione non la più semplice), quella non scritta, data per scontata.
Fabio De Luigi e Stefano Accorsi sono la riuscita coppia cinematografica che non ci si aspettava, insieme sono protagonisti di 50 km all'ora, terza commedia diretta dallo stesso De Luigi e da lui scritta insieme a Giovanni Bognetti. Un road movie tutto italiano, anzi romagnolo, che coniuga divertimento e tenerezza, tratto dal tedesco 25 km/h di Markus Goller.
Fabio De Luigi, al suo terzo lavoro anche da regista, dopo il successo del precedente film per famiglie «Tre di troppo» esattamente un anno fa, costruisce una commedia in salsa road movie che racconta il viaggio di due fratelli che si incontrano dopo anni al funerale del padre. Seguendo le sue ultime volontà, sono incaricati di portare le sue ceneri accanto alla tomba della moglie, a Cervia.
Nasce una nuova strana coppia: Fabio De Luigi e Stefano Accorsi. Hanno una buona alchimia, divertono e si completano. Hanno differenze all'apparenza inconciliabili, e proprio per questo funzionano. In 50 km all'ora, la terza regia di Fabio De Luigi, prestano il volto a due fratelli. Nel film non si vedono da decenni, a riunirli è la morte del padre.
La distribuzione cinematografica italiana associa da tempo festività invernali e comicità. Un connubio inaugurato dal cult generazionale Vacanze di Natale del 1983 - riproposto proprio in questi giorni a 40 anni di distanza dall'uscita - poi ritmicamente "celebrato" e rimpinguato dalla travolgente ondata di cinepanettoni e similari - prodotti sostanzialmente riconducibili a toni e tematiche da commedia [...] Vai alla recensione »
Due fratelli molto diversi, un viaggio e un tuffo nel passato per ricostruire il loro legame perduto. Sono gli ingredienti di 50 km all'ora. Protagonisti Fabio De Luigi e Stefano Accorsi, che a bordo di due motorini scassati (un Ciao e un Califfone) e ormai obsoleti ci portano attraverso l'Emilia Romagna alla scoperta del lato tenero maschile. Due facce della stessa terra, con le dovute differenze, [...] Vai alla recensione »
Bastano due per fare una coppia, ma basta una coppia per fare un film? Sì e no. Intanto, la coppia c'è, inedita e molto ben performante, Fabio De Luigi e Stefano Accorsi, fratelli coltelli, il primo, rinunciatario e passivo, rimasto sull'Appennino all'ombra del padre burbero un po' tiranno (Haber, un lampo all'inizio) e il secondo, intraprendente e parecchio cialtrone, fuggito per tempo, dopo anni [...] Vai alla recensione »