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Europa, uno studio rivela le emoji che stanno scomparendo

Un nuovo studio rivela le emoji più a rischio d'Europa
Un nuovo studio rivela le emoji più a rischio d'Europa Diritti d'autore Canva
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Di David Mouriquand
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'uso di alcune emoji è diminuito a livello globale. Uno studio mostra quali sono quelle che rischiano l'estinzione e perché il simbolo della "mano che fa ok" potrebbe avere significati nascosti

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Secondo un recente rapporto di Superside, diverse emoji sono sull'orlo della scomparsa.

Lo studio, intitolato "The Emoji Report: Which emojis are going extinct?", analizza l'utilizzo e il volume di ricerca delle prime cento emoji in tutto il mondo, utilizzando il software Keyword Tool. La conclusione è che alcune delle emoticon che un tempo andavano di moda stanno per sparire.

Superside ha scoperto che 14 emoji sono diminuite nell'uso globale. Prima fra tutte è il simbolo della "mano che fa ok", che è in cima alla lista dei simboli in pericolo. Dal 2013 è sceso di 66 posizioni nella classifica di popolarità. La "faccia arrossata" occupa il secondo posto, seguita dalla "persona che alza entrambe le mani per festeggiare".

The Top 10 emojis losing popularity
The Top 10 emojis losing popularitySuperside - Screengrab

A livello globale, Stati Uniti, Regno Unito e Slovacchia hanno la "faccia sorridente" come emoji più a rischio, mentre in Europa l'emoji "faccia che urla di paura" sta lentamente smettendo di essere usata. Francia e Germania sono in testa quando si tratta di salutare la grafica di Edvard Munch, che ha registrato un calo di quasi il 47 per cento nei Paesi europei.

Il significato nascosto dietro alcune emoji

L'Irlanda, la Grecia, l'Islanda e la Repubblica Ceca sono in testa alla classifica dei Paesi che hanno abbandonato il simbolo della "mano che fa ok".

Ma cosa c'è dietro il declino dell'uso di alcune emoji?

Innanzitutto il predominio di emoji più recenti, ma anche la sfortunata associazione di alcune emoji con gruppi che incitano all'odio. Per esempio, l'emoji che raffigura un sacchetto di denaro è stata collegata all'antisemitismo, mentre il già citato simbolo della "mano che fa ok" è stato usato da alcuni gruppi online come "espressione sincera della supremazia bianca", secondo l'ong ebraica Anti-Defamation League (ADL). L'organizzazione militante di estrema destra e neofascista The Proud Boys, esclusivamente maschile, la usa spesso durante i raduni.

Proud Boys make gesture at Oregon rally
Proud Boys make gesture at Oregon rallyGetty Images

Lo studio sottolinea anche che un sondaggio del 2023 ha rilevato che un decimo degli uomini ha dichiarato di non aver mai usato le emoji, rispetto al campione femminile. Un sondaggio di YouGov ha anche scoperto che l'uso delle emoji diminuisce con l'aumentare dell'età. Il 15 per cento di coloro che hanno più di 65 anni ha dichiarato di non aver mai usato un'emoji, rispetto al 3 per cento degli intervistati di età compresa tra i 18 e i 44 anni.

C'è anche il fatto che la Generazione Z sta trovando l'uso di certe emoji piuttosto sgradevole e "molto millennial". Si orientano verso emoji più nuove, oppure le evitano del tutto.

Risorse addizionali per questo articolo • Superside

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