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Bulino: differenze tra le versioni - Wikipedia

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{{C|Non si fa menzione dei bulini in pietra già in uso nella preistoria (v. [[Discussione:bulino|discussione]]).|arte|dicembre 2015}}{{W|arte|marzo 2016|argomento2=tecnologia}}[[File:Gravers.jpg|upright=1.3|thumb|Alcuni tipi di bulino]]
Il '''bulino''' o '''punzone''' è sia un sottile [[scalpello]] che un [[punteruolo]], con la punta in [[acciaio]], utilizzato per la [[punzonatura]] e per particolari [[Incisione|incisioni]], sia la tecnica di incisione, normalmente una [[lastra calcografica]], realizzata con tale strumento.
 
== Storia ==
Al di là dei generici manufatti litici più o meno appuntiti, diffusi a partire dal [[Paleolitico]] superiore per incidere e che si ottenevano asportando lamelle da una scheggia di [[Roccia|pietra]], le prime manifestazioni artistiche incisorie propriamente dette risalgono ad un periodo prossimo ai primi del [[XV secolo|Quattrocento]] nelle botteghe degli [[Orafo|orafi]] [[Fiandre|fiammingo]]-[[Renania|renani]], visto che è noto un documento di copia a penna di una ''Passione'' eseguita col bulino nel [[1441]]. Tra gli autori delle stampe a bulino [[Paesi Bassi|olandesi]] si distinsero il cosiddetto Maestro del Calvario ed il Maestro della Morte di Maria, autore di una ''Scena di battaglia'', mentre [[francesi]] furono il Maestro di Balaam ed il Maestro del Giardino d'Amore ed infine una terza corrente fondamentale fu quella [[Germania|germanica]] che produsse opere di raffinata qualità artistica, ben rappresentata dal [[Maestro delle Carte da gioco]], che operò a [[Costanza (Germania)|Costanza]] verso la metà del [[XV secolo]] caratterizzandosi con tratti sottili e armoniosi, e dal [[Maestro E.S.]] che diede il ''la'' al sentimento pittorico nell'incisione a bulino.<ref>"Le Muse", Novara, De Agostini, 1964, vol. II, pp. 431-432.</ref> Il maestro per eccellenza però fu [[Martin Schongauer]] ([[1430]]-[[1491]]), nato in una famiglia di orefici, che dettò le regole della disciplina con le tavole intitolate ''Morte della Vergine'', ''Salita al Calvario'' e il ''Blasone''. Schongauer si mise in luce per la coerenza dell'insieme e per il modellato ricco di tagli e controtagli.
 
In [[Italia]] la prima incisione a bulino risale al [[1461]] e tra i primi artisti del bulino si annoverarono il [[Antonio del Pollaiolo|Pollaiolo]] e il [[Mantegna]], del quale si conoscono ben sette tavole, tra cui una ''Madonna'' e due ''Baccanali'' considerate tra le più alte espressioni del [[Rinascimento]]. Ad [[Albrecht Dürer]] spettò il compito di esprimere al meglio le possibilità offerte da questa tecnica, compiendo una sintesi delle tendenze nordiche e italiche.
 
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]] i ritmi e le regole dell'arte del bulino furono dettati dalla scuola di [[Fontainebleau]] e da quella dei [[Manierismo|Manieristi fiorentini]]. Se nel [[XVII secolo|Seicento]] il bulino venne accostato all'[[acquaforte]] ed il [[classicismo (arte)|classicismo]] all'[[accademia|accademismo]] dominante, nel [[XVIII secolo|Settecento]] si lanciò la moda delle stampine galanti e del virtuosismo. Dall'[[XIX secolo|Ottocento]] il bulino subì la diffusione della [[litografia]], e divenne arte di rari cultori, tra i quali si segnalarono [[Luigi Calamatta]] e [[Pieter Dupont]].
 
== Tipologia ==
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* bulino piano rigato, viene usato più in particolare dagli incisori, vengono creati tanti righi fitti sul metallo prezioso con un effetto setato che viene usato come base per le incisioni.
 
L'incisione con bulino non prevede la [[morsura]] con [[acido|acidi]] per scavare il solco della lastra, il quale è ottenuto soltanto tramite l'azione dello scalpello che, asportando il metallo dai [[contrografismo|contrografismi]], conferisce alla stampa un segno netto e preciso.
 
== Cenni storici ==
Al di là dei generici manufatti litici più o meno appuntiti, diffusi a partire dal [[Paleolitico]] superiore per incidere e che si ottenevano asportando lamelle da una scheggia di [[Roccia|pietra]], le prime manifestazioni artistiche incisorie propriamente dette risalgono ad un periodo prossimo ai primi del [[XV secolo|Quattrocento]] nelle botteghe degli [[Orafo|orafi]] [[Fiandre|fiammingo]]-[[Renania|renani]], visto che è noto un documento di copia a penna di una ''Passione'' eseguita col bulino nel [[1441]]. Tra gli autori delle stampe a bulino [[Paesi Bassi|olandesi]] si distinsero il cosiddetto Maestro del Calvario ed il Maestro della Morte di Maria, autore di una ''Scena di battaglia'', mentre [[francesi]] furono il Maestro di Balaam ed il Maestro del Giardino d'Amore ed infine una terza corrente fondamentale fu quella [[Germania|germanica]] che produsse opere di raffinata qualità artistica, ben rappresentata dal [[Maestro delle Carte da gioco]], che operò a [[Costanza (Germania)|Costanza]] verso la metà del [[XV secolo]] caratterizzandosi con tratti sottili e armoniosi, e dal [[Maestro E.S.]] che diede il ''la'' al sentimento pittorico nell'incisione a bulino.<ref>"Le Muse", Novara, De Agostini, 1964, vol. II, pp. 431-432.</ref> Il maestro per eccellenza però fu [[Martin Schongauer]] ([[1430]]-[[1491]]), nato in una famiglia di orefici, che dettò le regole della disciplina con le tavole intitolate ''Morte della Vergine'', ''Salita al Calvario'' e il ''Blasone''. Schongauer si mise in luce per la coerenza dell'insieme e per il modellato ricco di tagli e controtagli.
 
In [[Italia]] la prima incisione a bulino risale al [[1461]] e tra i primi artisti del bulino si annoverarono il [[Antonio del Pollaiolo|Pollaiolo]] e il [[Mantegna]], del quale si conoscono ben sette tavole, tra cui una ''Madonna'' e due ''Baccanali'' considerate tra le più alte espressioni del [[Rinascimento]]. Ad [[Albrecht Dürer]] spettò il compito di esprimere al meglio le possibilità offerte da questa tecnica, compiendo una sintesi delle tendenze nordiche e italiche.
 
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]] i ritmi e le regole dell'arte del bulino furono dettati dalla scuola di [[Fontainebleau]] e da quella dei [[Manierismo|Manieristi fiorentini]]. Se nel [[XVII secolo|Seicento]] il bulino venne accostato all'[[acquaforte]] ed il [[classicismo (arte)|classicismo]] all'[[accademia|accademismo]] dominante, nel [[XVIII secolo|Settecento]] si lanciò la moda delle stampine galanti e del virtuosismo. Dall'[[XIX secolo|Ottocento]] il bulino subì la diffusione della [[litografia]], e divenne arte di rari cultori, tra i quali si segnalarono [[Luigi Calamatta]] e [[Pieter Dupont]].
 
==Incisori e artisti del bulino==
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*[[Agostino Veneziano]]
*[[Paolo Veronese]]
*[[Giuseppe Enzo Baglioni]]
 
==Xilografia==
Nel XVIII secolo l'uso dei bulini venne introdotto nell'incisione [[Xilografia|xilografica]],; tale innovazione si deve a [[Thomas Bewick]] che rinnovò l'arte dell'incisione su legno utilizzando la tavola da incidere nel senso perpendicolare alla sua vena, cioè di ''testa''. Fino ad allora le incisioni si effettuavano su tavole di legno lavorando parallelamente alle fibre, utilizzando le sgorbie e, per i dettagli, dei coltellini molto affilati. Ancora oggi le due tecniche sono distinte in ''incisione di testa'' e ''incisione di filo''.
 
== Note ==
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==Voci correlate==
* [[Incisione]]
* [[Punzonatura]]
 
== Altri progetti ==