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Selezione naturale: differenze tra le versioni - Wikipedia

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{{F|biologiaevoluzione|settembre 2018}}
{{Evoluzione}}
{{citazione|La conservazione delle differenze e variazioni individuali favorevoli e la distruzione di quelle nocive sono state da me chiamate "selezione naturale" o "sopravvivenza del più adatto". Le variazioni che non sono né utili né nocive non saranno influenzate dalla selezione naturale, e rimarranno allo stato di elementi fluttuanti, come si può osservare in certe specie polimorfe, o infine, si fisseranno, per cause dipendenti dalla natura dell'organismo e da quella delle condizioni |[[Charles Darwin]], ''[[L'origine delle specie]]'', 1869 (V edizione)}}
 
La '''selezione naturale''', concetto introdotto da [[Charles Darwin]] nel [[1859]] nel libro ''[[L'origine delle specie]]'', e indipendentemente da [[Alfred Russel Wallace]] nel saggio ''On the Tendency of Varieties to Depart Indefinitely From the Original Type,'' è ilun meccanismo conchiave cui avviene ldell'[[evoluzione]] delle specie e secondo cui, nell'ambito della [[diversità genetica]] delle popolazioni, si ha un progressivo (e cumulativo) aumento degli individui con caratteristiche ottimali per l'ambiente in cui vivono.
 
In riferimento alla competizione tra individui, Darwin, ispirandosi a [[Thomas Robert Malthus|Thomas Malthus]], descrisse il concetto di "lotta per l'esistenza", che si basava sull'osservazione che gli organismi, moltiplicandosi con un ritmo troppo elevato, producono una [[Discendenza|progenie]] quantitativamente superiore a quella che le limitate [[risorsa naturale|risorse naturali]] possono sostenere, e di conseguenza sono costretti a una dura competizione per raggiungere lo stato [[adulto]] e [[riproduzione|riprodursi]].
 
Gli individui di una stessa [[specie]] si differenziano l'uno dall'altro per caratteristiche genetiche ([[genotipo]]) e quindi [[fenotipo|fenotipiche]] (cioè morfologiche e funzionali, frutto dell'interazione del genotipo con l'ambiente). La teoria della selezione naturale prevede che all'interno di tale variabilità, derivante da [[mutazione|mutazioni]] genetiche casuali (nel senso che esse sonoavvengono casualicasualmente rispettoe anon in funzione di un adattamento), nel corso delle generazioni successive al manifestarsi della mutazione, vengano favorite ("selezionate") quelle mutazioni che portano gli individui ad avere caratteristiche più vantaggiose in date condizioni ambientali, determinandone, cioè, un vantaggio adattativo (migliore [[adattamento]]) in termini di sopravvivenza e riproduzione. La selezione naturale quindi, favorendo le mutazioni casuali vantaggiose, funziona come meccanismo deterministico, opposto al caso.
 
Gli individui meglio adattati a un certo [[habitat]] si procureranno più facilmente il cibo e si accoppieranno più facilmente degli altri individui della stessa specie che non presentano tali caratteristiche. In altre parole, è l'ambiente a selezionare le mutazioni secondo il criterio di vantaggiosità sopra descritto: i geni forieri di vantaggio adattativo potranno così essere trasmessi, attraverso la riproduzione, alle generazioni successive e con il susseguirsi delle generazioni si potrà avere una progressiva affermazione dei [[gene|geni]] ''buoni'' a discapito dei geni inutili o dannosi. La specie potrà evolversi progressivamente grazie allo sviluppo di caratteristiche che la renderanno meglio adattata all'ambiente, sino araggiungendo una situazione di equilibrio tra ambiente e popolazione che persisterà finché un cambiamento ambientale non innescherà un nuovo fenomeno evolutivo.
 
== Un esempio ==
Esempio tipico è l'evoluzione del collo delle giraffe. Nel corso di milioni di anni le mutazioni genetiche che portarono alcuni individui ad avere un collo (sempre) più lungo si rivelarono vantaggiose; questi individui potevano raggiungere più facilmente le foglie di alberi alti, il che, in condizioni di scarsità di cibo, determinò un migliore adattamento all'ambiente rispetto agli individui colcon il collo più corto: migliore capacità di procurarsi il cibo, quindi maggiore probabilità di sopravvivere, di raggiungere l'età della riproduzione e di riprodursi, dunque, maggiore probabilità di trasmettere il proprio patrimonio genetico (e quindi la lunghezza del collo) alle generazioni successive.
 
== Principi generali ==
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Occorre precisare che, anche se la fitness è spesso riferita al genotipo, il bersaglio della selezione naturale è l'organismo ''in toto'', e deriva dalle interazioni delle diverse fitness genotipiche. Ogni gene, infatti, può contribuire aumentando o diminuendo la capacità riproduttiva di un individuo, o la sua sopravvivenza, ma la fitness totale sarà il risultato delle diverse pressioni selettive.
 
Molto spesso, i fenotipi di determinati caratteri, ad esempio l'[[Statura|altezza]] degli individui o il loro [[Peso corporeo (biologia)|peso corporeo]], variano in maniera continua e le loro frequenze possono essere distribuite secondo una curva a campana, [[distribuzione normale]], con un massimo di frequenza in corrispondenza del fenotipo medio. In altri casi, come la presenza/assenza di una determinata malattia ereditaria o la resistenza/sensibilità agli antibiotici, riscontrata nelle popolazioni batteriche, il fenotipo può presentarsi in maniera discontinua, sotto forma di due o poche varianti.
 
La selezione naturale può essere distinta in tre tipi:
 
* La '''[[selezione direzionale]]''' , che si verifica quando un determinato genotipo ha una fitness più elevata rispetto agli altri e, di conseguenza, la frequenza del fenotipo corrispondente tenderà ad aumentare. Rispetto alla distribuzione normale, si assisterà a uno spostamento di questa, nel corso delle generazioni, verso l'estremità che corrisponde al fenotipo più adatto, con una coda in corrispondenza di questa direzione. Ad esempio, nel caso del peso corporeo, se interviene un evento selettivo che agisce contro gli individui con peso maggiore, la distribuzione delle frequenze tenderà a spostarsi verso l'estremo corrispondente a un più basso peso corporeo, fino al raggiungimento di un nuovo equilibrio.
* La '''[[selezione stabilizzante]]''' , invece, si verifica quando il fenotipo medio è favorito rispetto agli estremi. Ad esempio gli individui con un peso medio alla nascita hanno maggiori probabilità di sopravvivenza rispetto a quelli con peso maggiore o minore. Questo tipo di selezione, quindi, si oppone ai cambiamenti, mantenendo stabili le diverse forme fenotipiche; si parla, in questo caso, di [[polimorfismo (biologia)|polimorfismo bilanciato]]. Un esempio classico è l'[[eterosi]], che si attua quando gli individui [[eterozigote|eterozigoti]] per un determinato allele (A/a) possiedono una fitness maggiore rispetto sia agli [[omozigote|omozigoti]] [[recessività|recessivi]] (a/a) sia a quelli [[dominanza (genetica)|dominanti]] (A/A). Questo meccanismo dipende dalla presenza contemporanea di due pressioni selettive, una che agisce contro gli omozigoti recessivi e l'altra contro gli omozigoti dominanti. È il caso dell'eterosi per l'[[anemia falciforme]], che si riscontra nelle zone dove esiste la presenza endemica del [[parassita]] che provoca la [[malaria]], il ''[[Plasmodium falciparum]]'', in questo caso parliamo della superiorità dell'eterozigote (a\A) nei confronti degli omozigoti in termine di fitness.
* La '''[[selezione diversificante]]''', detta anche disruptiva, favorisce i fenotipi estremi, a scapito di quello intermedio. Questa condizione si viene a creare quando la popolazione vive in un ambiente non uniforme, nel quale un fenotipo può essere favorito in una determinata [[nicchia ecologica]], mentre l'altro è più adatto in un'altra nicchia. In questo modo, entrambi i fenotipi aumenteranno in frequenza nel corso delle generazioni e la curva assumerà un andamento bimodale. Questo tipo di selezione ha una notevole importanza perché determina un aumento della diversità genica all'interno delle popolazioni e, di conseguenza, promuove la [[speciazione (evoluzione)|speciazione]].
*'''sessuale''', riguarda la modalità di accoppiamento e di riproduzione: può essere la competizione fra maschi e/o la scelta della femmina.
*'''[[selezione dipendente dalla frequenza|frequenza-dipendente]]''', quando il predatore può scegliere fra 2 o più tipi di prede e scegliendone una questa diminuisce e di conseguenza il predatore si concentra sull'altra che inizierà a diminuire mentre la prima rincomincerà ad aumentare.
 
Si parla inoltre di '''selezione negativa''', intendendo la rimozione selettiva di [[allele|alleli]] rari che sono dannosi. Viene detta anche selezione purificante e può portare al mantenimento delle sequenze geniche, conservate tra le [[specie]], per lunghi periodi di tempo evolutivo. La progressiva epurazione di alleli dannosi, per il costante ripresentarsi di nuove mutazioni dannose, si ricollega alla [[selezione ambientale]].
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=Sulla origine delle specie per elezione naturale, ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza}}
{{wikilibro|Fondamenti di biologia}}
 
== Collegamenti esterni ==
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* {{cita web|url=http://www.notjustatheory.com/references.html|titolo=Not just a theory|lingua=en}}
 
{{Genetica}}
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[[Categoria:Genetica]]