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Abuso minorile: differenze tra le versioni - Wikipedia

Abuso minorile: differenze tra le versioni

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{{L|società|agosto 2023}}
<nowiki>L'</nowiki>'''abuso minorile''', o '''abuso sui minori''', è un comportamento posto in essere nei confronti di [[Maggiore età|minorenni]], che consiste nel cagionare un danno psicologico, morale o giuridico.<ref>Secondo Alfredo Carlo Moro è un errore pensare il bambino in termini di risorsa perché potrebbe far dimenticare che in principio era soggetto di diritto, v. Moro A.C., (2006), ''Una nuova cultura dell'infanzia e dell'adolescenza'', Milano, Angeli, p. 102</ref>. Le forme più frequenti di abuso sui minori sono: [[Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina|somatico]] (o fisico), [[violenza psicologica|psicologico]] (o emozionale), [[abuso sessuale|sessuale]], [[violenza assistita]] e [[Diligenza|incuria]].
 
Non sempre le distinzioni categoriali tra casi di abuso fisico, sessuale, psicologico e trascuratezza rispecchiano una realtà che spesso si presenta come molto complessa: è così possibile parlare di “forme miste” di abuso.
Tali abusi fanno parte comunque della super-categoria delle "[[Adverse Childhood Experience|Esperienze Sfavorevoli Infantili]]". Provocano nel tempo [[Disturbo da stress post-traumatico complesso|disturbi da stress post traumatico]].<ref>La prima a proporre nel 1992 questa definizione fu Judith Lewis Herman,''Guarire dal trauma: affrontare le conseguenze della violenza, dall'abuso domestico al terrorimo'', Magi, 2005</ref>
L'abuso all'infanzia può essere definito come “qualsiasi comportamento, volontario o involontario, da parte di adulti (parenti, tutori, conoscenti o estranei) che danneggi in modo grave lo sviluppo psicofisico e/o psicosessuale del bambino. Abuso è tutto ciò che impedisce la crescita armonica del minore, non rispettando i suoi bisogni e non proteggendolo sul piano fisico e psichico. Vi rientrano, dunque, non soltanto comportamenti di tipo commissivo, entro i quali vanno annoverati maltrattamenti di ordine fisico, sessuale o psicologico, ma anche di tipo omissivo, legati cioè all'incapacità più o meno accentuata, da parte dei genitori, di fornire cure adeguate a livello materiale ed emotivo al proprio figlio”<ref name="Caffo E. 2002">Caffo E., Camerini G.B., Florit G. (2002). Criteri di valutazione nell'abuso all'infanzia. McGrawHill, Milano</ref>.
 
L'abuso all'infanzia può essere definito come:
==Cenni storici==
In tutte le società si riscontrano dei sistemi di protezione nei confronti dell'infanzia. Presso gli [[ebraismo|ebrei]], ad esempio, l'abuso sessuale di minori era punito con la pena capitale, mentre per quello compiuto su bambini più piccoli di nove anni bastava la fustigazione, in entrambi i casi la fattispecie rientrava nel [[diritto pubblico]] in quanto si pensava che la società ne sarebbe rimasta danneggiata nel suo insieme<ref>''Levitico'' 18,6</ref>. Nella società greco-romana il riconoscimento dei figli avveniva in forma pubblica<ref>L'innalzamento del figlio nell'[[diritto greco antico|diritto greco]] è esemplarmente descritto da [[Omero]], nell{{'}}''[[Iliade]]'', quando l'eroe troiano [[Ettore (mitologia)|Ettore]] eleva la cielo il figlio [[Astianatte]] come celebrazione della discendenza reale</ref>.
Presso i [[islam|musulmani]] il pianto dei bambini era collegato a fenomeni religiosi<ref>''Corano'', Sura III, 36</ref> ma l'astinenza da bevande alcoliche era considerato come terapeutico gli appartenenti a questa cultura. Presso i [[cristianesimo|cristiani]], l'ordinamento ecclesiastico aveva stabilito un modello da imitare per la famiglia il cui culto fu istituzionalizzato nel [[XVII secolo]] sulla base della già consolidata adorazione per [[San Giuseppe]].
 
L'abuso all'infanzia può essere definito come “qualsiasi{{Citazione|qualsiasi comportamento, volontario o involontario, da parte di adulti (parenti, tutori, conoscenti o estranei) che danneggi in modo grave lo sviluppo psicofisico e/o psicosessuale del bambino. Abuso è tutto ciò che impedisce la crescita armonica del minore, non rispettando i suoi bisogni e non proteggendolo sul piano fisico e psichico. Vi rientrano, dunque, non soltanto comportamenti di tipo commissivo, entro i quali vanno annoverati maltrattamenti di ordine fisico, sessuale o psicologico, ma anche di tipo omissivo, legati cioè all'incapacità più o meno accentuata, da parte dei genitori, di fornire cure adeguate a livello materiale ed emotivo al proprio figlio”<ref name="Caffo E. 2002">figlio|Caffo E., Camerini G.B., Florit G. (2002). ''Criteri di valutazione nell'abuso all'infanzia''. McGrawHill, Milano</ref>. 2002}}
La prima società nazionale per la prevenzione della crudeltà a danno dei fanciulli fu fondata a [[Londra]] nel [[1884]] e assunse delle ''équipe'' di ispettori che controllavano le condizioni dei minori nei quartieri a rischio. Per ogni bambino era stilato un rapporto dove la diagnosi principale era costituita dall'incuria mentre le altre forme di abuso rispondevano alla voce «altri torti»<ref>Beveridge W., L'azione volontaria, Edizioni Comunità, Milano, 1954 pag. 209 (tit. orig. Voluntary action, Allen & Urwin, London, 1948)</ref>. In [[Inghilterra]] già nel [[1888]] fu introdotto la “carta dei fanciulli”<ref>Ibidem</ref> che estendeva i doveri di custodia fino alla protezione dagli abusi ai minori.
 
== Storia ==
Nel [[1892]] [[Papa Leone XIII]] organizzò il culto della [[Sacra Famiglia]], allora frammentato in una miriade di associazioni private, in un'unica congregazione con lo scopo di diffondere i valori educativi genitoriali in quanto si riteneva che le dottrine dilaganti del liberalismo e del socialismo la stessero corrompendo. Il documento rappresentativo ''Neminem fugit'' contiene le linee guida per l'assunzione a modello per la [[Sacra Famiglia]] indicando per ogni figura ideale una funzione nella vita reale (per esempio il padre vigilante, la madre sottomessa e il figlio obbediente)<ref>''A nessuno sfugge'', Fumaneri N., La santa famiglia: devozione, celebrazione, spiritualità; relatore: Lorenzo Zani, AA 1995-96, Trento, Istituto di Scienze Religiose, p. 27</ref>.
In tutte le società si riscontrano dei sistemi di protezione nei confronti dell'infanzia. Presso gli [[ebraismo|ebrei]], ad esempio, l'abuso sessuale di minori era punito con la pena capitale, mentre per quello compiuto su bambini più piccoli di nove anni bastava la fustigazione, in entrambi i casi la fattispecie rientrava nel [[diritto pubblico]] in quanto si pensava che la società ne sarebbe rimasta danneggiata nel suo insieme<ref>''Levitico'' 18,6</ref>. Nella società greco-romana il riconoscimento dei figli avveniva in forma pubblica<ref>L'innalzamento del figlio nell'[[diritto greco antico|diritto greco]] è esemplarmente descritto da [[Omero]], nell{{'}}''[[Iliade]]'', quando l'eroe troiano [[Ettore (mitologia)|Ettore]] eleva la cielo il figlio [[Astianatte]] come celebrazione della discendenza reale</ref>.
 
La prima società nazionale per la prevenzione della crudeltà a danno dei fanciulli fu fondata a [[Londra]] nel [[1884]] e assunse delle ''équipe'' di ispettori che controllavano le condizioni dei minori nei quartieri a rischio. Per ogni bambino era stilato un rapporto dove la diagnosi principale era costituita dall'incuria mentre le altre forme di abuso rispondevano alla voce «altri torti»<ref name=":0">Beveridge W., L'azione volontaria, Edizioni Comunità, Milano, 1954 pag. 209 (tit. orig. Voluntary action, Allen & Urwin, London, 1948)</ref>. In [[Inghilterra]] già nel [[1888]] fu introdottointrodotta la “carta dei fanciulli”<ref>Ibidem</ref> che estendeva i doveri di custodia fino alla protezione dagli abusi ai minori.<ref name=":0" />
Nel [[1913]] [[Albert Mall]], dermatologo statunitense, dimostrò che la pratica del [[onanismo]] non inficiava lo sviluppo sessuale come invece erroneamente propugnava l'etica protestante<ref>Mall A., (1913) ''The sexual life of the child'', New York in De Mause L., (1983) ''Storia dell'infanzia'', Emme Edizioni, Milano, p. 348 (tit. orig. The history of abused childhood, Psychiatric press, New York, 1974)</ref>.
 
Nel [[1892]] [[Papa Leone XIII]] organizzò il culto della [[Sacra Famiglia]], allora frammentato in una miriade di associazioni private, in un'unica congregazione con lo scopo di diffondere i valori educativi genitoriali in quanto si riteneva che le dottrine dilaganti del liberalismo e del socialismo la stessero corrompendo. Il documento rappresentativo ''Neminem fugit'' contiene le linee guida per l'assunzione a modello per la [[Sacra Famiglia]] indicando per ogni figura ideale una funzione nella vita reale (per esempio il padre vigilante, la madre sottomessa e il figlio obbediente).<ref>''A nessuno sfugge'', Fumaneri N., La santa famiglia: devozione, celebrazione, spiritualità; relatore: Lorenzo Zani, AA 1995-96, Trento, Istituto di Scienze Religiose, p. 27</ref>.
 
Nel [[1913]] [[Albert Mall]], dermatologo statunitense, dimostrò che la pratica deldella [[onanismomasturbazione]] non inficiava lo sviluppo sessuale come invece erroneamente propugnava l'etica protestante.<ref>Mall A., (1913) ''The sexual life of the child'', New York in De Mause L., (1983) ''Storia dell'infanzia'', Emme Edizioni, Milano, p. 348 (tit. orig. The history of abused childhood, Psychiatric press, New York, 1974)</ref>.
 
Durante il [[Fascismo]] l'80% della popolazione viveva in zone rurali, il regime intendeva mantenere tale status quo in ragione della maggiore condizione morale in quanto «gli adulteri, gli abbandoni e le nascite illegittime sono minori che nelle città»<ref>Di Benedetto M., Pittini F. (1959) ''Assistenza sanitaria sociale'', Roma, Armando, p. 185.</ref>. Nonostante ciò, non erano rari i casi di abbandono.
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Se la dichiarazione del [[1924]] pose il bambino in termini di bisognoso di cure, quella del [[1959]] aggiunse la famiglia d'origine come oggetto di attenzioni da parte dello Stato. L'art. 3 della [[Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino]] del [[1948]] aggiunse tra i diritti fondamentali anche la sicurezza personale. In [[Italia]], tuttavia, lo [[Stato sociale]] [[fascismo|fascista]] rimase sostanzialmente integro fino alla seconda metà degli [[anni 1970|anni settanta]], e solo dal [[1979]] emerse una certa attenzione da parte dei [[mass-media]] tramite la trasmissione di una serie di servizi di cronaca su fatti e delitti compiuti in ambito familiare. In altre parole, l'abuso divenne riconosciuto solo grazie all'ausilio dei mezzi d'informazione.
 
Persone famose abusate furono [[HermanHermann Hesse]], [[Franz Kafka]] e [[Cicerone]] che denunciò gli atti incestuosi di Clodio su sua sorella.
 
Gli studi e le ricerche sul tema dell'abuso e del maltrattamento all'infanzia hanno vissuto varie fasi: se inizialmente l'interesse era focalizzato sull'abuso fisico, tipologia più facilmente riconoscibile poiché lascia segni più evidenti, dagli anni '80 l'attenzione ha iniziato a spostarsi sull'abuso sessuale a danno di minori, mentre solo più recentemente l'abuso psicologico e la trascuratezza sono divenuti oggetto di studio<ref name="Caffo E. 2002">Caffo E., Camerini G.B., Florit G. ''Criteri di valutazione nell'abuso all'infanzia''. McGrawHill, Milano 2002</ref>.
 
In [[Svizzera]], sino agli [[Anni 1980|anni ottanta]], le autorità della confederazione, con la motivazione ufficiale di proteggere i minori, di fatto tolsero ai loro genitori che si trovavano in situazioni di disagio o difficoltà migliaia di bambini affidandoli a famiglie spesso operaie o contadine che avevano bisogno di manodopera a basso costo. Questi [[bambini-schiavi]] molto spesso furono oggetto di maltrattamenti ede a loro non venne assicurata l'educazione.<ref>{{Cita web|url =http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I16590.php|titolo =Minori in affidamento |autore =Marco Hüttenmoser, Kathrin B. Zatti|sito =hls-dhs-dss.ch |editore =Dizionario Storico della Svizzera, [[Berna]]|data =15 aprile 2010 |accesso =16 luglio 2016 }}</ref>
 
==Statistiche==
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Secondo l'[[Istat]]<ref name="Ivi, p. 7">Ivi, p. 7</ref> nel [[2001]] ci sono stati 144.000 casi di lavoro minorile specialmente nel mezzogiorno dove alcuni fattori rischio quali l'inadempienza scolastica incidono di più; i settori in cui i minori risultano impiegati sono per il 25% la ristorazione, il 21% negli impieghi domestici, il 14% in agricoltura e, infine, 16.978 bambini sarebbero entrati nel mondo dello spettacolo. Secondo l'Eurispes<ref name="Ivi, p. 7"/> il 77% degli abusi avviene al domicilio della vittima.
 
Non meno attuali sono i dati che si riferiscono ad abusi compiuti nelle [[setta religiosa|sette religiose]] da parte di genitori adepti che introducono i propri figli minorenni per l'iniziazione rituale. I dati della [[Associazione comunità Papa Giovanni XXIII]] evidenziano nel [[2007]] circa 1823 casi di abuso di cui il 42% di vittime minorenni<ref>Ivi, p. 10</ref>. In [[Italia]] ci sarebbero circa 1300 sette esoteriche, la maggior parte concentrate nel centro-nord. Secondo i dati del “114”, <nowiki>l’</nowiki>''hot line'' di emergenza del ministero dell'interno nel [[2008]] è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine nel 59,4% delle segnalazione, solo nel 3% dei casi sono stati determinanti i servizi scolastici<ref>Ivi, p. 14</ref>. Al 31 dicembre [[2005]] gli affidi familiari ammontano a 13.216. Le accoglienze in comunità sono invece di 13.632.
 
==Evoluzione dell'abuso minorile==
 
La costruzione sociale del problema permette di capire perché un dato fenomeno è accettato in determinate culture mentre è proibito in altre<ref>D.R.Loseke, (2003) ''Thinking about social problem: an introduction to constructionist perspectives'', New York, De Gruyter, p. 3</ref> e poi c'è quello di comunicare alla cittadinanza i valori fondamentali della società quali l'unità della famiglia, il lavoro e la religione.
 
La [[famiglia]] rimane la più importante risorsa per il minore perché considerata come ambiente di socializzazione primaria dove si sviluppa e ristruttura la personalità del bambino. Infatti nei primi tre anni, vivendo il rapporto con la madre, si sviluppa la fiducia in se stessi, invece successivamente con il rapporto conflittuale con padre, il bambino assume la capacità e la gestione del rapporto cogli altri.
 
I genitori scelgono modelli educativi verso il bambino non solo in base a un proprio prototipo, se il genitore vede nel bambino se stesso, ma anche come stereotipo quando il bambino è il riflesso delle aspettative che la società riserba una volta diventato adulto<ref>Millis Duvall, (1985) Marriage and family development, New York, Lippincott, pag. 66</ref>.
 
La continuità dei genitori abusanti comporta l'imitazione e l'accettazione dell'uso della violenza come soluzione dei problemi da parte dei loro figli<ref>Azar, S. T., Fantuzzo, J. W., Twentyman, C. T., (1984) ''An applied behaviour approach on child maltreatment: back to basics'', “Advances in behaviour research and therapy”, 6, 1, p. 26</ref>.
L'aggressività, in particolare, è un sentimento necessario per lo sviluppo umano e familiare in quanto permette di sfogare le proprie frustrazioni e dolori, in altre parole permette di «esprimere l'affermazione di sé e di quanti la negano»<ref>Vella G., (1984) ''Aggressività e attaccamento nelle relazioni familiari'', “Il bambino incompiuto”, 1, p. 90</ref>. Ma se non trova dei mezzi di controllo emozionali adeguati, per le quali sono deputate le istituzioni tradizionali, i minori continueranno a correre seri rischi di abuso. Questa la giustificazione del ciclo dell'abuso: per <nowiki>l’</nowiki>''offender'' la violenza sarà sempre normale. Il dibattito potrebbe continuare all'infinito in ambito filosofico chiedendosi se, ad esempio, la devianza è una tendenza innata nell'essere umano e che nessuna norma la potrà mai controllare oppure se è una scelta razionale dell'individuo conseguente ai condizionamenti esterni.
 
La protezione dell'infanzia, quindi, è un'idea che trova ancora molti ostacoli a realizzarsi nella società attuale almeno fino a quando predomina l'opinione che occorre intervenire a livello riparativo sul minore.
 
==Sintomatologia e indicatori di abuso==
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Il ricovero in ospedale può avvenire su invio del pronto soccorso, oppure, su proposta del [[pediatra|pediatra di libera scelta]] e più essere in degenza, a breve o a lungo termine, e in ''day hospital''. Durante la degenza il genitore del bambino ha diritto di essere informato sul trattamento, ad accedere alle informazioni relative alla cartella clinica, con rilascio di copia in carta semplice, e, inoltre, ha diritto a richiedere la presenza di un sostituto anche in orari diversi da quelli di vista.
 
L'organo di governo predispone determinati spazi e tempi per i contatti con il pubblico. Tutta la documentazione è archiviata presso l'ufficio delle cartelle cliniche del presidio ospedaliero. Ogni operatore assume un ruolo che ne evidenzia le specificità: [[medico|medici]] e [[dirigente|dirigenti]], [[caposala]] e [[capotecnico]], [[infermiere|infermieri]], [[pediatra|pediatri]], [[ostetricia|ostetriche]], tecnici di laboratorio, [[operatore socio sanitario|operatori socio sanitari]], ausiliari, tecnici amministrativi, ecc. Le esenzioni dal ticket valgono per i minori di sei anni con reddito annuale familiare minore di 36.151,98 euro, reddito minore di 8.263 euro o 11.362 con genitori separati e con 516,46 euro per ogni figlio a carico.
 
Il [[pediatra]], in particolare, è il ''gatekeeper'' dei minori cioè colui che regola l'accesso della gran parte delle risorse sanitarie. In caso di sospetto generico si chiede una consulenza al [[Assistente sociale|servizio sociale]] senza l'obbligo di informare i genitori. In caso di sospetto fondato si invia una denuncia scritta al [[Tribunale per i minorenni]] o alla [[Procura della Repubblica]]. In un tale sistema il personale medico ha ampia discrezionalità sui modo e i tempi di accesso alle cure perché insiste sulla variabilità della pratica clinica che quindi non risponde più ai reali bisogni delle persone bensì alle politiche sanitarie e sociali<ref>Bruni A., Fasol R. Gherardi S., (2007) ''L'accesso ai servizi sanitari'', Carocci Faber, Roma, p. 25</ref>.
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#“strutturale” che non ha niente a che vedere con il bisogni di cura in sé, quanto piuttosto con una serie di elementi che possono determinare un miglioramento dello stile di vita e che afferiscono alla prevenzione dell'abuso. A causa della permanente inflazione della domanda di salute causata dal sistema finanziario pubblico, le pretese di compartecipazione alla spesa fungono più che altro come disincentivo della domanda piuttosto che come regolamentazione del bilancio. A tal proposito si verifica un'irriducibile tensione tra domanda e offerta che si aggiunge al conflitto tra interessi istituzionali e quelli individuali. Al fine di risolvere questi conflitti la pratica clinica, e più specificatamente la pratica organizzativa, ricorre alla cd. «standardizzazione» cioè la specializzazione e il coordinamento del lavoro al fine di segmentare l'utenza in categorie omogenee<ref>Bruni A., Fasol R., Gherardi S., (2007) ''L'accesso ai servizi sanitari'', Carocci Faber, Roma, pag. 33</ref>.
 
Presso ogni servizio sociale, oltre a disporre di una propria ''hotline'', funziona un'Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM) coordinato da un ''case manager''<ref>anche se il ''case management'' ha spostato l'attenzione verso una figura professionale ambigua che non comprende più i principi tradizionali del servizio sociale, v. Hudson B., (2002) ''Interprofessionality in health and social care: the Achille's heel of partershippartnership?'', “Journal of interprofessional care”, 16, 1, pp. 7-17, p. 16</ref> che:
 
*interviene in tutte le situazioni dove c'è un decreto del [[Tribunale minorile|Tribunale per i minorenni]]
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Oltre alle politiche di prevenzione e di contrasto, vi sono poi degli interventi tesi al recupero dei genitori devianti. Tra gli scopi di queste iniziative c'è implicitamente anche quello di incrementare la domanda sociale degli ''offender'' togliendoli dal circuito penale.
 
Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], recentemente, sono stati sperimentati alcuni programmi che assistono il minore pur garantendo l'integrità del nucleo familiare quali gli ''Homebuilders''<ref>Macleod J., Nelson G., Programs for the promotion of family wellness and the prevention of child maltreatment: a meta-analytic review, “Child abuse & neglect”, 24, 9, 2000, pag. 1129</ref>. In [[America]], inoltre, è stata introdotta la legge ''Megan law'' (dal nome dal caso di una bambina abusata), che obbliga gli stati a censire i pregiudicati con reati di abuso, specialmente sessuali e di renderli noti al pubblico. Attualmente ogni Stato è dotato di un registro al quale si può accedere compilando un'apposita richiesta ''on line''. Questa iniziativa ha provocato non poche controversie in seno all'ambiente politico in quanto se da una parte serve a tutelare le famiglie dagli abusi, d'altro canto viola la ''privacy'' e produce nuovi pregiudizi.
 
==Evoluzione dell'abuso minorile==
 
La costruzione sociale del problema permette di capire perché un dato fenomeno è accettato in determinate culture mentre è proibito in altre<ref>D.R.Loseke, (2003) ''Thinking about social problem: an introduction to constructionist perspectives'', New York, De Gruyter, p. 3</ref> e poi c'è quello di comunicare alla cittadinanza i valori fondamentali della società quali l'unità della famiglia, il lavoro e la religione.
 
La [[famiglia]] rimane la più importante risorsa per il minore perché considerata come ambiente di socializzazione primaria dove si sviluppa e ristruttura la personalità del bambino. Infatti nei primi tre anni, vivendo il rapporto con la madre, si sviluppa la fiducia in se stessi, invece successivamente con il rapporto conflittuale con padre, il bambino assume la capacità e la gestione del rapporto cogli altri.
 
I genitori scelgono modelli educativi verso il bambino non solo in base a un proprio prototipo, se il genitore vede nel bambino se stesso, ma anche come stereotipo quando il bambino è il riflesso delle aspettative che la società riserba una volta diventato adulto<ref>Millis Duvall, (1985) Marriage and family development, New York, Lippincott, pag. 66</ref>.
 
La continuità dei genitori abusanti comporta l'imitazione e l'accettazione dell'uso della violenza come soluzione dei problemi da parte dei loro figli<ref>Azar, S. T., Fantuzzo, J. W., Twentyman, C. T., (1984) ''An applied behaviour approach on child maltreatment: back to basics'', “Advances in behaviour research and therapy”, 6, 1, p. 26</ref>.
L'aggressività, in particolare, è un sentimento necessario per lo sviluppo umano e familiare in quanto permette di sfogare le proprie frustrazioni e dolori, in altre parole permette di «esprimere l'affermazione di sé e di quanti la negano»<ref>Vella G., (1984) ''Aggressività e attaccamento nelle relazioni familiari'', “Il bambino incompiuto”, 1, p. 90</ref>. Ma se non trova dei mezzi di controllo emozionali adeguati, per le quali sono deputate le istituzioni tradizionali, i minori continueranno a correre seri rischi di abuso. Questa la giustificazione del ciclo dell'abuso: per <nowiki>l’</nowiki>''offender'' la violenza sarà sempre normale. Il dibattito potrebbe continuare all'infinito in ambito filosofico chiedendosi se, ad esempio, la devianza è una tendenza innata nell'essere umano e che nessuna norma la potrà mai controllare oppure se è una scelta razionale dell'individuo conseguente ai condizionamenti esterni.
 
La protezione dell'infanzia, quindi, è un'idea che trova ancora molti ostacoli a realizzarsi nella società attuale almeno fino a quando predomina l'opinione che occorre intervenire a livello riparativo sul minore.
 
== Aspetti legali ==
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=== In Italia ===
{{vedi anche|Abuso minorile (ordinamento penale italiano)}}
 
==Fonti normative==
*Codice Penale:
**art. 564 “Incesto”;
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*Barnett O., Miller-Perrin C., Perrin R., (2005) ''[http://books.google.it/books?id=y1FTxOXyUQwC&dq=Family+violence+across+the+lifespan&source=gbs_navlinks_s Family violence across the lifespan]'', Sage, Thousand Oaks.
*Battistacci G., et al. (1985), ''L'abuso e la violenza all'infanzia'', Atti del seminario “Le istituzioni e la comunità di fronte all'abuso sul minore”, Malosco (TN) 11-17 settembre 1983, Padova, Fondazione Emanuela Zancan.
* {{cita web| titolo= Vite in bilico: indagine retrospettiva su maltrattamenti e abusi in età infantile|curatore=Donata Bianchi e Enrico Moretti |città=Firenze |editore=Istituto degli Innocenti |anno=2006 |url=
https://www.minori.gov.it/it/minori/quaderno-40-vite-bilico |accesso=2 agosto 2022}}
* {{cita testo|autore=Teresa Bruno |titolo=Bambini nella tempesta: gli orfani di femminicidio |editore=Paoline Editoriale|anno=2022|isbn=9788831553933}}
*Buono A. (1942) ''Potestà maritale e abuso dei mezzi di correzione e di disciplina'', “Scuola positiva”, 166, pp.&nbsp;166–168.
*Cambi F, Ulivieri S., (1990) ''Infanzia e violenza: forme, terapie e interpretazioni'', Firenze, La Nuova Italia.
Line 163 ⟶ 168:
*Kempe C.H., Kempe R. S. (1989) ''Le violenze sul bambino'', Roma, Sovera Multimedia, (tit. orig. ''Child abuse'').
*Lewis H. (1954) ''Deprived Children: The Mersham Experiment, a Social and Clinical Study'', London, New York, Toronto, The Nuffield Foundation and Oxford University Press.
* {{cita testo|curatore=Roberta Luberti e Donata Bianchi |titolo=...e poi disse che avevo sognato: violenza sessuale intrafamiliare su minori: caratteristiche del fenomeno e modalità di intervento |città=San Domenico di Fiesole (FI)|editore=ECP|anno=1997 |isbn=9788887183030}}
* {{cita testo|curatore=Roberta Luberti e Caterina Grappolini |titolo=Violenza assistita, separazioni traumatiche, maltrattamenti multipli: percorsi di protezione e di cura con bambini e adulti |città=Trento |editore=Erickson |anno=2017 |isbn=9788859012528}}
* {{cita testo|autore=Marinella Malacrea|titolo=Curare i bambini abusati|città=Milano|editore=Cortina|anno=2018|ISBN=9788832850130}}
* {{cita testo|curatore=Marinella Malacrea e Alessandro Vassalli |titolo=Segreti di famiglia: l'intervento nei casi d'incesto |città=Milano |editore=Cortina|anno=1995|isbn=9788870781526}}
* {{cita testo|autore=Marinella Malacrea|titolo=Trauma e riparazione: la cura nell’abuso sessuale all’infanzia|editore=Raffaello Cortina|anno=1998 |ISBN=9788870785029}}
*Montecchi F. (2005) ''[http://books.google.it/books?id=RQacIxQs0lAC&dq=montecchi+bambino&source=gbs_navlinks_s Dal bambino minaccioso al bambino minacciato: gli abusi sui bambini e la violenza in famiglia: prevenzione, rilevamento e trattamento]'', Milano, Angeli.
*Moro A.C. (2006) ''Una nuova cultura dell'infanzia e dell'adolescenza'', Milano, Angeli.
Line 170 ⟶ 180:
*Semeraro P., (2011) ''Riflessioni sull'abuso dei mezzi di correzione o di disciplina'', in "La Giustizia penale", n.8.
*Tomlin-Pointing J., (2007) ''Dietro la porta chiusa'', Marina di Massa (MS), Ed. Clandestine.
*Vignati R., (20162019, terza edizione) ''Lo sguardo sulla persona. Psicologia delle relazioni umane'', Padova, libreriauniversitaria Edizioni.
 
==Voci correlate==
Line 193 ⟶ 203:
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|n=Presunte molestie a Rignano Flaminio: i bambini suggestionati dagli adulti|s=en:Report to the Deputy Attorney General on the Events at Waco, Texas/Child Abuse}}
{{Interprogetto|n=Presunte_molestie_a_Rignano_Flaminio:_i_bambini_suggestionati_dagli_adulti|s=en:Report_to_the_Deputy_Attorney_General_on_the_Events_at_Waco,_Texas/Child_Abuse}}
 
==Collegamenti esterni==