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Latium: differenze tra le versioni - Wikipedia

Latium: differenze tra le versioni

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| colspan="2" style="margin-left: inherit; background:#DEB887; text-align:center; font-size: medium;" |Regioni dell'Italia antica<br>'''Latium (vetus o antiquum)'''
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| colspan="2" | <div style="position:relative; margin: 0 0 0 0; border-collapse: collapse; border="1" cellpadding="0">
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{{Vedi anche|Latium vetus|Latium adiectum}}
 
I [[Latini]], in particolare, si insediarono nella zona che prima essi e poi i [[Civiltà romana|Romani]] chiamarono '''''Latium vetus''''' (o ''Latium antiquum'', ossia "Lazio antico"), il "vero" Lazio, che da loro prendeva nome.<ref name="PlinioNatHistIII,56">[[Plinio il Vecchio]], ''[[Naturalis Historia]]'', III, 56.</ref> Tale regione comprendeva i territori compresi lungo la [[costa tirrenica]] (per 50 [[miglio romano|miglia]]) dal fiume [[Tevere]] al [[Circeo]].<ref name="PlinioNatHistIII,56"/> Confinava, pertanto, a nord con l'[[Etruria]],<ref name="StraboneItaliaV2.1">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 2,1.</ref> ad est dagli [[Appennini]], dal mare ad occidente ed a sud dai [[Volsci]]. Il ''Latium vetus'', pur di limitata estensione, era comunque disseminato in epoca [[Protostoria|protostorica]] da una miriade di insediamenti protourbani di varie dimensioni, che in parte si svilupparono in seguito attraverso un processo di [[sinecismo]] di diversi villaggi vicini, divenendo delle vere e proprie [[città]]. I suoi abitanti cambiarono spesso nel corso dei secoli, avvicendandosi: primi furono gli ''[[Aborigeni (mitologia)|Aborigeni]]'', a cui seguirono ''[[Pelasgi]]'', ''[[Arcadi]]'', ''[[Siculi]]'', ''[[Aurunci]] e ''[[Rutuli]]''.<ref name="PlinioNatHistIII,56"/>
 
Nella più ampia regione verso sud-est (anch'essa denominata ''Latium''), che andava dai confini del ''Latium vetus'' (fino al Circeo) fino alla [[Campania antica|Campania]]<ref name="StraboneItaliaV2.1"/> ed al fiume [[Liri]], ugualmente limitata sul lato interno dagli [[Appennini]], si stabilirono invece [[Volsci]], [[Osci]] ed [[Ausoni]].<ref name="PlinioNatHistIII,56"/> Questa zona eterogenea fu in seguito chiamata dai Romani ''[[Latium adiectum]]'', ossia Lazio "aggiunto", perché era un territorio che essi avevano aggregato in seguito alle loro progressive conquiste verso sud.<ref name="PlinioNatHistIII,59">[[Plinio il Vecchio]], ''[[Naturalis Historia]]'', III, 59.</ref>
 
Anche in queste zone si svilupparono già in età molto arcaica numerosi centri abitati, che, soprattutto nelle zone di confine tra Volsci e Latini, furono spesso teatro di conflitti tra i due popoli (specie durante la grande crisi del [[V secolo a.C.]], nei primi decenni della repubblica romana) e passarono più volte di mano da una popolazione all'altra.
 
==== Città del ''Latium vetus'' ====
{{Vedi anche|Città scomparse del Lazio arcaico}}
 
Numerose sono le città citate da [[Plinio il Vecchio]] nella sua ''[[Naturalis Historia]]'' al tempo dell'Imperatore romano [[Vespasiano]]. Qui di seguito un elenco dettagliato:
*''[[Albalonga]]'' ([[Monte Albano]]), fondata dal figlio di Enaea, Ascanio, secondo la leggenda, con il santuario federale dedicato a [[Giove Laziale]];<ref name="StraboneItaliaV3.2"/>
*''[[Antemnae]]'', ridotta ai tempi di Strabone a semplice villaggio o a possedimento agricolo privato.<ref name="StraboneItaliaV3.2">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,2.</ref>
*''[[Antium]]'' ([[Anzio]]), città di ''[[Afrodisio]]'';<ref name="PlinioNatHistIII,57">[[Plinio il Vecchio]], ''[[Naturalis Historia]]'', III, 57.</ref>
*''[[Ardea]]'' ([[Ardea]]), città fondata da ''[[Danae]]'', madre di [[Perseo (mitologia)|Perseo]];<ref name="PlinioNatHistIII,56"/>
*''[[Collatia]]'', ridotta ai tempi di Strabone a semplice villaggio o a possedimento agricolo privato.<ref name="StraboneItaliaV3.2"/>
*''[[Fidenae]]'', ridotta ai tempi di Strabone a semplice villaggio o a possedimento agricolo privato.<ref name="StraboneItaliaV3.2"/>
*''[[Labicum]]'', ridotta ai tempi di Strabone a semplice villaggio o a possedimento agricolo privato.<ref name="StraboneItaliaV3.2"/>
*''[[Laurentum]]'' (lungo la [[via Laurentina]], a 10 [[miglio romano|miglia]] dal centro di [[Roma]]),<ref name="PlinioNatHistIII,56"/> che si tramanda fosse il luogo dove sbarcò [[Enea]] in fuga da [[Troia]];<ref name="StraboneItaliaV3.2"/>
*''[[Lavinium]]'' ([[Pratica di Mare]]), fondata dallo stesso [[Enea]] con il nome della moglie [[Lavinia (mitologia)|Lavinia]];<ref name="StraboneItaliaV3.2"/>
*''[[Ostia antica|Ostia]]'' ([[Ostia (Roma)|Ostia]]), fondata da [[Anco Marzio]],<ref name="PlinioNatHistIII,56"/> fu il porto di [[Roma antica|Roma]];<ref name="StraboneItaliaV2.1"/>
*''[[Roma antica|Roma]]'' ([[Roma]]), capitale dell'[[Impero romano]];<ref name="StraboneItaliaV2.1"/>
 
==== Città del ''Latium adiectum'' ====
Qui di seguito un elenco dettagliato:
*''Caieta'' ([[Gaeta]]);<ref name="PlinioNatHistIII,59"/>
*''Formia'' ([[Formia]]), detta ''Hormia'' e sede dei [[Lestrigoni]];<ref name="PlinioNatHistIII,59"/>
*''[[Minturnae]]'' ([[Minturno]]), un tempo chiamata ''Pirae'' ed a quel tempo divisa in due dal fiume [[Liri]] (''Clani'');<ref name="PlinioNatHistIII,59"/>
*''[[Sinuessa]]'' ([[Mondragone]]), l'ultimo luogo del ''[[Latium adiectum]]'';<ref name="PlinioNatHistIII,59"/><ref name="StraboneItaliaV2.1"/>
*''Speluncae'' ([[Sperlonga]]);<ref name="PlinioNatHistIII,59"/>
*''[[Tarracina]]'' ([[Terracina]]), un tempo chiamata ''[[Anxur]]'' in lingua [[Volsci|volsca]], posta sul sito dell'antica ''[[Amyclae]]'' eo ''[[Amynclae]]'';<ref name="PlinioNatHistIII,59">[[Plinio il Vecchio]], ''[[Naturalis Historia]]'', III, 59.</ref>
 
====Economia====
 
===''Regio I''===
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{{Vedi anche|Populi albenses|Roma e le guerre con Equi e Volsci}}
 
Solamente in un'epoca più tarda, a partire dalla fine del [[V secolo a.C.]], i successivi ampliamenti della conquista romana verso il resto del Lazio e poi verso l'Italia, non previdero più la distruzione del centro assoggettato, ma solo la sua annessione politica in diverse forme. Queste città conquistate in epoca più recente diventarono ''[[municipium|municipia]]'', sia "optimo iure" che "latini nominis", restando talvolta città importanti fino alla piena età storica, e alcune anche oltre, fino a oggi. È il caso ad esempio di ''Anxur'' ([[Terracina]]), ''Tibur'' ([[Tivoli]]),''Capenas'' ([[Capena]]), ''Nomentum'' ([[Mentana (Italia)|Mentana]]), ''Praeneste'' ([[Palestrina]]), ''Lanuvium'' ([[Lanuvio]]), ''Velitrae'' ([[Velletri]]), ''[[Gabii]]'', ''[[Ardea]]'', ''Aricia'' ([[Ariccia]]), ''[[Tusculum]]'' (presso [[Frascati]]), e anche di ''[[Lavinium]]'', di cui però rimase attiva e frequentata ancora in età imperiale solo l'area sacra<ref>Come attestato da [[Strabone]] (''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'' V, 3, 5), che dice che il santuario era amministrato dagli Ardeati attraverso loro addetti.</ref>.
Le antiche [[Città del Lazio arcaico|città del "Latium"]] furono progressivamente conquistate dai Romani a partire dall'[[età regia di Roma|età regia]]. In questa prima fase, l'avanzata di Roma fu accompagnata dalla distruzione sistematica dei centri urbani sottomessi, spesso situati a poca distanza dalla città vincitrice. Alla cancellazione, più o meno completa, spesso seguiva la deportazione a Roma delle popolazioni assoggettate, che venivano inglobate nella comunità romana, fino a fondersi con essa.
 
Solamente in un'epoca più tarda, a partire dalla fine del [[V secolo a.C.]], i successivi ampliamenti della conquista romana verso il resto del Lazio e poi verso l'Italia, non previdero più la distruzione del centro assoggettato, ma solo la sua annessione politica in diverse forme. Queste città conquistate in epoca più recente diventarono ''[[municipium|municipia]]'', sia "optimo iure" che "latini nominis", restando talvolta città importanti fino alla piena età storica, e alcune anche oltre, fino a oggi. È il caso ad esempio di ''Anxur'' ([[Terracina]]), ''Tibur'' ([[Tivoli]]),''Capenas'' ([[Capena]]), ''Nomentum'' ([[Mentana (Italia)|Mentana]]), ''Praeneste'' ([[Palestrina]]), ''Lanuvium'' ([[Lanuvio]]), ''Velitrae'' ([[Velletri]]), ''[[Gabii]]'', ''[[Ardea]]'', ''Aricia'' ([[Ariccia]]), ''[[Tusculum]]'' (presso [[Frascati]]), e anche di ''[[Lavinium]]'', di cui però rimase attiva e frequentata ancora in età imperiale solo l'area sacra<ref>Come attestato da [[Strabone]] (''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'' V, 3, 5), che dice che il santuario era amministrato dagli Ardeati attraverso loro addetti.</ref>.
 
La memoria delle città distrutte nella prima fase della conquista ci è stata tramandata da un nutrito gruppo di fonti classiche, principalmente l'[[Geografia (Strabone)|opera geografica]] di [[Strabone]], l'opera enciclopedica di [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], (''[[Naturalis Historia]]''), e l'opera antiquaria di [[Dionigi di Alicarnasso]] sulla Roma arcaica (''[[Romanae Antiquitates]]'').
In particolare, l'opera di Plinio, nel suo stile enciclopedico e compendiario, ne fornisce un elenco schematico e scarno, con "53 ''populi''" di cui alla sua epoca ([[I secolo]] d.C.) non rimaneva traccia; l'elenco non è tuttavia organico, essendo diviso in due parti: inizialmente vengono citate, senza un ordine preciso le città del Lazio in generale con il loro nome, mentre di seguito si elencano in ordine alfabetico le popolazioni cittadine dell'area [[Alba Longa|albana]], citate con il nome degli abitanti, definiti nell'insieme "''populi albenses''".
 
Sotto [[Romolo]] furono sottomesse le città di ''Antemnae'' e di ''Custrumerium'', in territorio [[Sabini|sabino]].
 
Sotto il re [[Anco Marzio]] l'espansione sarebbe proseguita verso il mare, con la distruzione dei centri di ''Ficana'', ''Politorium'' e ''Tellenae'', le cui popolazioni sarebbero state trasferite a Roma sul colle [[Aventino]].
 
[[Tarquinio Prisco]] avrebbe esteso ulteriormente il territorio dello stato romano, conquistando ''Corniculum'', nella zona a nord-est della città, e ''Apiolae'', probabilmente nella [[Agro Pontino|pianura pontina]], con il cui bottino avrebbe avviato i lavori per il [[tempio di Giove Ottimo Massimo]] sul [[Campidoglio]]. e la cui popolazione venne trasferita, secondo gli usi del suo predecessore, sull'Aventino.
 
[[Tarquinio il Superbo]] avrebbe proseguito le conquiste nell'[[agro pontino]], conquistando la città di ''Suessa Pometia''.
 
== Mappe varie ==