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Il tamburo di latta (romanzo) - Wikipedia

Il tamburo di latta (romanzo)

romanzo scritto da Günter Grass

Il tamburo di latta è un romanzo del 1959 di Günter Grass, opera d'esordio dell'autore e primo scritto della Trilogia di Danzica, che comprende anche Gatto e topo (1961) e Anni di cane (1963).

Il tamburo di latta
Titolo originaleDie Blechtrommel
AutoreGünter Grass
1ª ed. originale1959
Genereromanzo

Trama

Template:Trama Dal manicomio in cui è rinchiuso, Oskar Matzerath, giovane tedesco fisicamente deforme ma dotato di un'intelligenza superiore e paranoica, rievoca suonando il suo tamburo di latta tutta la vita sua, della sua famiglia e della Germania del 1900, storie che si sviluppano parallele ma che s'intrecciano continuamente. Dal giorno del suo terzo compleanno e fino al suo ventottesimo anno d'età, Oskar ha deciso di non crescere per protestare il suo disprezzo verso il mondo degli adulti e, in particolare, di suo padre Alfred e del suo presunto padre, Jan Bronski. Il mondo truce e turpe che lo circonda si riflette nella sua deformità fisica e mentale e nella sua innata capacità distruttiva.

Oskar comincia rievocando col suo tamburo le vicende della sua famiglia prima della sua nascita, a cominciare da sua nonna Anna Bronski. Nella Casciubia del 1899, racchiusa nelle sue storiche quattro gonne, Anna dona protezione al di sotto di queste a un uomo inseguito dalla polizia, un giovane incendiario di nome Joseph Koljaiczek. È allora che Agnes Koljaiczek, futura madre di Oskar, viene concepita. Sposatisi, i due decidono di scappare in un luogo sicuro dove Joseph Koljaiczek diventa Joseph Wranka e si distingue come pompiere. Nonostante questa precauzione, un giorno la polizia lo scopre e lui si tuffa in acqua senza ricomparire mai più.

Anna, rimasta sola, decide di sposarsi con Gregor Koljaiczek, fratello del defunto, violento e alcolizzato. Per questo, Anna è costretta a cominciare a lavorare e apre un negozio per mantenere la figlia.

Nel 1917 l’uomo muore di febbre spagnola e prende il suo posto in casa Jan Bronski, giovane nipote di Anna, di cui Agnes adolescente s’innamorò. Ma il loro amore non può durare perché la ragazza si fidanza e poi si sposa con un uomo del luogo, Alfred Matzerath, conosciuto nell’estate del 1918 nell’ospedale di Sibernamme, dove egli era ricoverato perché ferito da un proiettile e lei era infermiera volontaria. Nel 1923 Anna e Alfred si sposano e Anna cede il suo negozio ai due, che abitano a Danzica. Intanto, anche Jan si sposa con una una ragazza casciubica, Hedwig. Ma Jan e Agnes continuano ad amarsi e frequentarsi di nascosto. Tempo dopo nasce Oskar, la cui paternità ufficiale è attribuita ad Alfred, nonostante il padre naturale sia molto presumibilmente Jan. Oskar è un bambino strano e speciale, mentalmente precoce. Ma nel giorno del suo terzo compleanno, ricevuto in regalo dalla madre un tamburo di latta rosso e bianco, decide di smettere di crescere, per protestare contro il mondo degli adulti. Per farlo, si getta nella botola che porta in cantina lasciata aperta dal padre, che per tutta la vita sarà incolpato da Agnes di aver provocato questo danno al bambino.

Oskar vive la sua vita da bambino suonando il tamburo che porta sempre appeso al collo. Scopre inoltre che la sua voce ha delle capacità "vetricide". E il suo primo giorno di scuola utilizza questa sua capacità contro la maestra, chiudendo così per sempre la sua brevissima esperienza scolastica.

Incuranti dell'istruzione di Oskar, la madre e i suoi due padri passano il loro tempo a giocare a carte allo skat; è Gretchen Scheffler, moglie del pasticcere, ad occuparsi di ciò, facendo leggere ad Oskar Goethe e Rasputin. Questo però, pur imparando velocemente, continua a fingere un completo analfabetismo. Momento cruciale della vita di Oskar si rivela essere l'incontro col Maestro Bebra, un nano di 53 anni, il quale aveva anche lui deciso di smettere di crescere a giovanissima età e lavorava per un circo. Intanto però la vita di Oskar scorre "normale", disturbando col suo tamburo i comizi dei politici nazisti, distruggendo il vetro con la sua voce e tentando i cittadini di Danzica al furto, rompendo di notte le vetrine dei negozi davanti a passanti ignari.

Accanto a sua madre, Oskar sviluppa un senso del religioso alquanto strano. Sua madre cattolica lo porta in Cattedrale ogni sabato, ma lui riesce immediatamente a dissacrare la statua del Gesù bambino e a farsi interdire futuri ingressi nella chiesa. Un Venerdì Santo rappresenta un giorno cruciale nella vita di Oskar: al mare con i suoi tre genitori, s'imbattono in un pescatore di anguille che utilizza come esca la testa di un cavallo morto. A questa vista, Agnes perde i sensi e comincia a rifiutare di mangiare ogni tipo di pesce. Ma suo marito Alfred insiste, tanto che, disperata, Agnes comincerà a nutrirsi solo di pesce. Agnes nel frattempo aveva scoperto di essere incinta e, soffocata dalla sua famiglia e dall'idea di avere un altro figlio menomato, decide di lasciarsi morire avvelenata dal troppo pesce.

La morte della madre cambia la vita di Oskar, che s'avvicinerà alla famiglia Truczinski, in particolare alla mamma e suo figlio Herbert. Questo, pieno di cicatrici sulla schiena che stimolano l'attenzione di Oskar, dopo aver lavorato come cameriere in una taverna, decide di lavorare al museo navale, dove morirà vittima della maledizione della Niobe. La morte della madre causa anche carenza di tamburi ad Oskar. Questo quindi decide di rivolgersi a suo zio/padre Jan che lo porta nella sede delle poste polacche da un tale Kobyella, che avrebbe potuto aggiustare il vecchio tamburo ormai rotto. Ma in quello stesso giorno inizia l'assedio di Danzica da parte dei nazisti, che cercano d'impadronirsi dell'edificio delle poste polacche. Dopo aver recuperato un tamburo di latta nella stanza dei giochi dei figli del segretario delle poste polacche, Kobyella muore mentre Jan resta lievemente ferito. Alla fine dell'assedio, Jan viene catturato dai tedeschi per colpa di Oskar, che si renderà quindi responsabile della successiva fucilazione del suo presunto padre naturale. Questa esperienza lo farà ammalare e ricoverare in ospedale, dove si svilupperà la sua ossessione per le infermiere.

Alfred Matzerath, rimasto vedovo, assume nel negozio la figlia minore di mamma Truczinski, Maria. Attenta a tutti i bisogni di Oskar, diviene il primo amore dell'ormai adolescente e anche la prima (e spudorata) amante. Intanto Maria intreccia una relazione anche con Alfred, del quale diviene la seconda moglie e partorisce un figlio, la cui paternità ufficiale è ancora una volta assegnata a quest'ultimo, ma la cui paternità naturale è presumibilmente del giovane Oskar. Nasce quindi Kurt, figlio/fratellastro di Oskar, al quale Oskar promette solennemente di regalare un tamburo di latta il giorno del suo terzo compleanno.

Intanto, Oskar parte con Maestro Bebra e Roswitha Raguna per girare il mondo in un circo, esibendosi per le truppe naziste all'estero e facendo sfoggio del potere vetricida della sua voce. Intanto, Oskar si innamora di Roswitha e comincia a girare l'Europa. Ma nel villagio di Bavent Roswitha muore e Oskar torna a casa il giorno prima del terzo compleanno di Kurt.

Il giorno dopo, come da promessa, Oskar gli regala il tamburo di latta ma Kurt lo distrugge e se ne disfa immediatamente, deludendo il padre/fratellastro. Intanto la vita prosegue e Maria diventa sempre più praticante, portando anche Oskar in chiesa fino al giorno in cui un miracolo, da Oskar tanto atteso, avviene e la statua di gesso raffigurante Gesù bambino gli parla. Ma Oskar, sprezzante, rompe un dito della statua e zittisce la visione.

Oskar quindi, ormai diciassettenne, comincia a frequentare un gruppo di teppistelli nei pressi di una fabbrica. Dopo essere stato la loro vittima, diviene il capobanda della cosiddetta "Banda dei conciatori", dandosi il nome di Gesù. Le loro scorribande si rivelano essere sacrileghe e antireligiose, fino a quando questi vandalismi non vengono scoperti dalla polizia.

La guerra intanto continua e la famiglia Matzerath si rifugia nella cantina per difendesi dagli attacchi aerei. Quando i russi arrivano a Danzica, fanno irruzione anche nella cantina dei Matzerath. Qui Oskar si rende responsabile ancora una volta della morte di uno dei suoi "due padri": Alfred cerca di nascondere una spilla nazista che ha in bella mostra davanti ai soldati sovietici, prima nella mano, poi cerca d'inghiottirla e rimane dapprima soffocato, poi mitragliato dai nemici.

Il giorno del funerale, Oskar prende l'importante decisione di riprendere la propria crescita fisica; quella che è una scelta personale è invece dagli esterni considerata la conseguenza della botta in testa subita da Oskar causata da una pietra lanciata da suo figlio.

Sintesi da rivedere...

Al ritorno dal cimitero trovarono un nuovo inquilino in casa (requisita dai vincitori): era un uomo vedovo Fajngold che lasciò a Maria e al figlio la cantina fornita di due letti mentre Oskar (che a causa della sua crescita improvvisa si era ammalato) fu fatto stare su un giaciglio nel tinello. In maggio tutta la famigliola si trasferì in Renania da Guste, sorella di Maria. Viaggiarono in treno dove le condizioni del malato peggiorarono ed a Luneburg venne ricoverato in ospedale dove, per questioni di lontananza, non vedeva molto spesso la sua famiglia. Dopo un lungo periodo di degenza, durante il quale crebbe molti centimetri e gli spuntò la gobba, venne dimesso e tornò a vivere con i propri familiari. Egli aveva molto appetito e pesava molto sul bilancio familiare, cosa che Maria gli rinfacciava spesso, dicendogli che avrebbe dovuto darsi da fare anche lui. Egli trovò lavoro presso un artigiano di pietre sepolcrali, questo modo non si sentiva più un peso, contribuiva molto al bilancio familiare infatti guadagnava più di tutti gli altri. Subito dopo la riforma monetaria Oskar perse il lavoro ma trovò impiego come modello per opere d’arte dove percepiva un sostanzioso compenso per ogni posa, così riuscì anche a permettersi una stanza in subaffitto, aveva tra l’altro come coinquilina un’ infermiera di nome Dorothea. Egli aveva predisposizione naturale verso le donne “col camice bianco” rafforzata dal fatto che non la vedeva mai, quella donna divenne la sua ossessione, stava nottate intere aspettando un segno della sua presenza, andava nella sua stanza frugava tra le sue cose, un giorno lesse addirittura la sua posta: era una lettera d’amore scrittale da un medico. Un pomeriggio notò che un coinquilino tentava in tutti i modi di attirare la sua attenzione, gli si avvicinò e cosi conobbe un abitante l’appartamento: Kleep, un trombettista che passava le sue giornate sdraiato sul letto senza nemmeno alzarsi per i bisogni primari, aveva tutto a portata di mano, cucinava per giorni la pasta nella stessa acqua, su un fornellino da campeggio posto di fianco a lui, sotto il letto aveva le bottiglie della birra, che dopo averne bevuto il contenuto usava per orinarci dentro. Conoscendo quello strano personaggio, del quale divenne grande amico, Oskar ricominciò a suonare il tamburo. Una sera sentì per la prima volta la donna del mistero che si muoveva nel buio dirigendosi verso il bagno comune, egli essendo senza abiti si coprì con un pezzo stuoia di cocco e uscì, quando, sempre nell’oscurità, la raggiunse le parlò con voce profonda, quasi tombale e la giovane dopo aver toccato la stuoia pensò di essere a contatto con Satana e si eccitò, quando però sentita la pelle di Oskar scoprì che era il sua vicino, si vergognò (soprattutto della propria reazione iniziale) e la notte stessa lasciò la casa senza avvisare nessuno. Cleep e Oskar (triste e sconsolato per la brutta vicenda della infermiera) crearono una band che suonava nei locali più rinomati: suonavano nella “Cantine delle Cipolle”, luogo di ritrovo più rinomato della città; grazie a questa esperienza il tamburino divenne famosissimo, stampò milioni di dischi arricchendosi a dismisura. Comprò un negozio di generi alimentari per Maria, alla quale chiese di sposarlo, ma lei rifiutò gentilmente. I suoi compagni musicisti, sentendosi traditi da Oskar che non li aveva resi partecipi del suo successo, ingaggiarono un altro batterista. Nonostante il denaro e la fama egli non era felice, si sentiva terribilmente solo e per compagnia ogni tanto affittava un cane e passeggiava per la campagna dove un giorno l’animale trovò un dito anulare da donna con un anello sfavillante, ritornando verso casa conobbe un giovane: Vittar che aveva visto tutto l’accaduto gli chiese cosa gli avesse riportato il cane. Dopo l’iniziale diffidenza i due diventarono grandi amici e girarono insieme il mondo. Tornati in patria Vittar disse all’amico che gli invidiava il successo perché lui era uno sconosciuto; Oskar allora gli suggerì di denunciarlo dell’omicidio dell’infermiera Dorothea, portando come prova il dito anulare. Questa idea fu perfetta: Vittar divenne famosissimo ma Oskar fu processato e messo in manicomio; poco tempo dopo però fu trovato il vero colpevole: era la migliore amica dell’infermiera, che innamorata del medico pretendente di Dorothea accecata dalla gelosia la uccise. A questo punto il futuro del ricco e famoso tamburino è incerto, ha molte possibilità e molti dubbi.


La Simbologia

il Tamburo

il continuo tambureggiare simboleggia la protesta di Oskar nei confronti del mondo degli adulti così schematico e pieno di regole che lui, oltre a non capire, rifiuta da fin da prima di nascere.

la Spilla

Matzerath, presunto padre di Oskar, per non farsi riconoscere dai russi come nazista, prima cerca di rifilare al figlioletto la spilla a forma di svastica, poi, preso dal panico cerca di ingoiarla, ma dal momento che proprio Oskar l'aveva aperta quando ce l'aveva in mano, si conficca nella gola di Matzerath, e per questo comincia a dimenarsi fino a quando un soldato sovietico lo uccide. in questa parte del romanzo appare fin troppo chiara la metafora della Germania che, con il nazismo e Hitler uccide solo sé stessa.

la Crescita

Oskar si identifica con la Germania, che in questo periodo, alla fine della seconda guerra mondiale, usciva sconfitta sotto tutti i punti di vista. La crescita di Oskar può essere interpretata come la presa di coscienza da parte dei tedeschi degli orrori commessi da loro stessi nel seguire Hitler nella sua totale follia. La crescita, che non a caso avviene durante il funerale di uno dei suoi due presunti padri, un convinto nazista, è qualcosa di molto doloroso per Oskar e continuerà per molto tempo. Una volta terminata la crescita Oskar non è un uomo adulto come tutti gli altri, ma un nano-mostro, completamente sfigurato.

la Gobba

La gobba che cresce a Oskar dopo la morte del presunto padre Matzerath rappresenta il peso della Storia che la Germania d'ora in poi sarà destinata a portare sulle sue spalle nonché il giudizio che avrà il mondo intero sul popolo tedesco, macchiatosi di un così mostruoso crimine. Una Storia pesante che ha il solo scopo di abbruttire una Germania guà provata nel suo più profondo dopo anni di dittatura e di guerra. In particolare è da notare la parte in cui Oskar diventa un modello per l'Accademia e tutti gli studenti non possono far altro che notare questa sua gigantesca gobba e,al momento di ritrarlo ingigantiscono quella sua gobba tanto da non starci nemmeno sulle tele.

le Cipolle

Le cipolle vengono usate dai cliente della Cantina delle Cipolle per riuscire a piangere. Le lacrime rappresentano la reilaboazione di un passato troppo pesante con cui la Germania è costretta a fare i conti. Le cipolle sono la presa di coscienza delle azioni, commesse o comunque sostenute, da tutti i tedeschi. sono le stesse cipolle che ritroveremo nel suo ultimo romanzo, un'autobiografia, dal titolo Beim Häuten der Zwiebel(sfogliando la cipolla) in cui Grass confessa, dopo più di sessant'anni, di aver fatto parte dell'esercito delle SS all'età di 16 anni.

la Cuoca Nera

In una filastrocca tedesca la cuoca nera cera di portare via i bambini che trova. Alla fine del libro Oskar tenta di scappare da questa cuoca nera, che probabilmente è la paura che provava realmente Grass di non riuscire più a scrivere altri romanzi dopo questo suo capolavoro che era, infatti il primo della sua lunga serie.


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