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Caterina Opalińska - Wikipedia

Caterina Opalińska

regina consorte di Polonia

Caterina Opalińska, in polacco Katarzyna Opalińska (Poznań, 13 ottobre 1680Lunéville, 19 marzo 1747), fu regina consorte di Polonia e poi duchessa consorte di Lorena e di Bar.

Caterina Opalińska
Jean-Baptiste van Loo, Caterina Opalińska, regina di Polonia, 1725 circa, Reggia di Versailles
Regina consorte di Polonia
Granduchessa consorte di Lituania
In carica
PredecessoreCristiana Eberardina di Brandeburgo-Bayreuth
Successore
Duchessa consorte di Lorena
In carica9 luglio 1737 –
19 marzo 1747
PredecessoreMaria Teresa d'Austria
Successoretitolo abolito
Nome completoKatarzyna Opalińska
TrattamentoSua Maestà
NascitaPoznań, 13 ottobre 1680
MorteLunéville, 19 marzo 1747
Luogo di sepolturaChiesa della Madonna del Buon Soccorso, Nancy
PadreJan Karol Opaliński
MadreZofia Czarnkowska
ConsorteStanislao I di Polonia
FigliAnna
Maria
ReligioneCattolicesimo

Biografia

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Caterina era figlia del magnate polacco Jan Karol Opalinski, conte di Bnin, e della contessa Zofia Anna Czarnkowska.

Il 10 maggio 1698 sposò a Cracovia il nobile polacco Stanislao Leszczyński, conte del Sacro Romano Impero e a servizio come diplomatico dei re di Polonia Giovanni III e Augusto II. Dal matrimonio nacquero due figlie: Anna, nata nel 1699, e Maria, nata nel 1703.

Nel 1704 Stanislao divenne re di Polonia grazie al sostegno di Carlo XII di Svezia, il quale aveva occupato lo Stato e detronizzato il precedente sovrano Augusto II. Tuttavia, nel 1709, dopo la sconfitta inflitta dai russi a Carlo XII, gran parte della nobiltà polacca riconobbe nuovamente come legittimo re Augusto II.

Stanislao, Caterina e le loro due figlie dovettero quindi andare in esilio e fuggirono a Stoccolma. Nel 1714 Carlo XII diede a Stanislao il ducato del Palatinato-Zweibrücken, dove, però, poté rimanere soltanto fino alla morte del sovrano svedese avvenuta quattro anni dopo. Di nuovo in fuga, Stanislao e la sua famiglia chiesero asilo al duca Leopoldo di Lorena e si rifugiarono poi nelle città fortificate francesi di Landau e Weißenburg in Alsazia.

Dal 1723 iniziarono le trattative per far sposare l'unica figlia sopravvissuta di Stanislao e Caterina, Maria, al re di Francia Luigi XV. Gli accordi andarono a buon fine e il 15 agosto 1725 Maria sposò Luigi XV nella cattedrale di Strasburgo e divenne regina di Francia. Stanislao e Caterina si trasferirono allora nel castello di Chambord[1], dove vissero sino al 1733.

La morte di Augusto II portò a una crisi nella successione polacca, spaccando in due la nobiltà elettrice tra i sostenitori di Federico Augusto di Sassonia, figlio di Augusto II, e quelli di Stanislao. Il 12 settembre 1733 Stanislao Leszczyński fu nuovamente eletto re di Polonia, ma soltanto dieci giorni dopo era di nuovo in fuga, a causa delle ingerenze della Russia che favorì l'elezione dell'elettore sassone, salito al trono come Augusto III di Polonia. Luigi XV sostenne le cause del suocero e da quel momento ebbe inizio la Guerra di successione polacca che vide la Francia schierata contro i sostenitori di Augusto III, la Russia e l'Austria.

Gli accordi di pace tra le potenze europee, stipulati dopo lunghe trattative tra il 1735 e il 1737, portarono alla decisione di affidare a Stanislao Leszczyński i ducati di Lorena e di Bar, il cui precedente sovrano, Francesco Stefano di Lorena, cedette in cambio della mano di Maria Teresa d'Austria e della successione imperiale (come indennizzo gli fu dato il Granducato di Toscana).

Nel 1736 Stanislao e Caterina si trasferirono nella loro nuova capitale, Lunéville, dove il sovrano si dimostrò un grande mecenate. Caterina morì a Lunéville nel 1747 e la sua salma fu tumulata a Nancy, nella Chiesa della Madonna del Buon Soccorso, nel mausoleo costruitole da Nicolas-Sébastien Adam. Stanislao morì diciannove anni più tardi e il Ducato di Lorena fu inglobato dal regno di Francia.

  1. ^ (EN) Renata Tyszczuk, The Story of an Architect King: Stanislas Leszczynski in Lorraine 1737-1766

Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN61527887 · ISNI (EN0000 0001 2026 8950 · CERL cnp01294045 · LCCN (ENnr2003011449 · GND (DE1012920631 · BNF (FRcb14978036n (data)