Gualtiero di Ocre
Gualtiero di Ocre (1200 circa – 1263) è stato un nobile italiano, signore di Albe e Ocre e gran cancelliere del Regno di Gerusalemme e del Regno di Sicilia[2].
Gualtiero di Ocre | |
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Ritratto di Gualtiero di Ocre[1] | |
Signore di Ocre | |
In carica | ? – 1263 |
Predecessore | Rainaldo di Ocre |
Successore | Margherita di Ocre |
Signore di Albe | |
In carica | 1223 – 1254 |
Predecessore | Tommaso Berardi |
Successore | Ruggero Berardi |
Trattamento | Signore |
Altri titoli | Gran cancelliere del Regno di Gerusalemme Gran cancelliere del Regno di Sicilia |
Nascita | 1200 circa |
Morte | 1263 |
Dinastia | Ocre |
Padre | Rainaldo di Ocre |
Figli | Margherita |
Religione | Cattolicesimo |
Biografia
modificaNato intorno al 1200, era il figlio di Rainaldo e appartenente alla nobile famiglia di Ocre[2]. Nulla si sa sulla sua giovinezza[2].
In età adulta ricoprì i ruoli di cappellano, notaio, ambasciatore e diplomatico per l'imperatore Federico II di Svevia, partecipando dal 1236 al 1248 a varie missioni presso le corti di Germania, Francia e Inghilterra e svolgendo un importante rapporto di mediazione tra papato e impero[2]. Infatti nel 1245, con Taddeo da Sessa e Pier della Vigna, partecipò al Concilio di Lione per difendere Federico, il quale il 17 luglio fu ugualmente scomunicato da papa Innocenzo IV[2]. Nel 1246, a seguito di una rivolta svoltasi a Capaccio, portò un resoconto al re d'Inghilterra, ottenendo dall'imperatore, per i meriti conseguiti, il riconoscimento della signoria di Ocre[2]. Nel 1247 a Chambéry stipulò il contratto di matrimonio tra Manfredi di Svevia e Beatrice di Savoia e a Lione ordì una congiura contro papa Innocenzo IV[2]. Infine nel 1248 stipulò un'alleanza imperiale con il marchese di Monferrato[2].
Svolse anche ruoli ecclesiastici: fu infatti prevosto di Sant'Eusanio Forconese fino al 1º febbraio 1247, quando fu rimosso da Innocenzo IV[2]. Nello stesso anno fu comunque eletto vescovo di Valva e Sulmona, ma la nomina fu annullata dal pontefice; Gualtiero continuò comunque a esercitare il potere di vescovo eletto almeno fino all'anno successivo[2]. Contemporaneamente, nel marzo del 1247 fu eletto arcivescovo di Capua, ma a causa della mancata conferma da parte del papa mantenne solo l'incarico amministrativo di eletto in nome dell'imperatore[2]. Nel giugno del 1249 abbandonò definitivamente la carriera ecclesiastica, poiché fu nominato gran cancelliere del Regno di Sicilia dopo la morte di Pier della Vigna; venne poi confermato anche da Corrado IV di Svevia nel 1251[2]. Nel 1252 aiutò il nuovo re a vedersi riconosciuto da papa Innocenzo IV il titolo di imperatore che aveva ereditato da Federico e nel 1253 partecipò con Corrado all'assedio di Napoli, vedendosi confermare l'anno successivo, per il successo ottenuto, la signoria di Ocre e ricevere la carica di gran cancelliere del Regno di Gerusalemme[2].
Dopo la morte di Corrado si schierò con il suo successore Manfredi, svolgendo per lui nuove trattative diplomatiche con lo Stato Pontificio, la Repubblica di Genova e la Repubblica di Venezia[2]. Si stima che Gualtiero sia deceduto nel corso del 1263[2].
Sconosciuta è l'identità della sua consorte, dalla quale ebbe un'unica figlia, Margherita, andata in sposa nel 1256 a Galvano Lancia con in dote la signoria di Ocre e con la quale si estinse la sua casata, in quanto ne costituiva l'ultima discendente[2].
Note
modificaBibliografia
modifica- AA.VV., Memoriale di notizie storico-critiche spettanti a Gualtieri da Ocre Gran Cancelliere de' Regni di Sicilia e Gerusalemme sotto Federico II, Corrado e Manfredi, Napoli, Stamperia francese, 1829, ISBN non esistente.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- Berardo Pio, OCRE, Gualtiero da, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 79, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.