Museo di San Domenico (Imola)
Il Museo di San Domenico, o Museo San Domenico, ha sede nell'ex convento domenicano di Imola, nella città metropolitana di Bologna, uno degli edifici del centro storico.[1][2]
Museo di San Domenico | |
---|---|
Collezioni d'arte della città di Imola. | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Imola |
Indirizzo | Via G. Sacchi, 4 |
Coordinate | 44°21′19.78″N 11°42′44.77″E |
Caratteristiche | |
Tipo | museo d'arte, museo archeologico, museo di storia naturale, museo geologico |
Intitolato a | Domenico di Guzmán |
Visitatori | 4 785 (2022) |
Sito web | |
Il museo è accreditato al sistema museale nazionale[3] e fa parte della rete museale civica di Imola Musei, insieme a Palazzo Tozzoni e alle Collezioni d'armi e di ceramiche della Rocca sforzesca di Imola.
Storia
modificaIl complesso conventuale fu sede dei domenicani fino al 1797 quando venne trasformato in una caserma per l’armata napoleonica. Negli anni '70 venne avviata la ricostruzione con l'intenzione di ospitarvi i musei civici.[1] L'apertura della pinacoteca avviene nel 1988 a cui si affianca la sezione archeologica del Museo Scarabelli nel 2005. Nel 2011 il museo è stato ulteriormente ampliato grazie ad un progetto finanziato da: Comune, Regione, la Provincia, la Fondazione Cassa di risparmio di Imola, le aziende Sacmi e 3elle.[4]
Nel 2021 è stato avviato un progetto di riqualificazione del sito con il recupero di una domus romana, indicata poi come Domus del Rasoio, per rendere fruibile il primo chiostro del convento restitendo alle 32 colonne corinzie la loro funzione portante. L'intervento è costato 1,5 milioni di euro, di cui 600.000 provenienti dai Fondi europei Por Fesr per la qualificazione dei beni culturali.[2]
Descrizione
modificaLez collezioni
modificaAll'interno del museo sono presenti le Collezioni d'Arte della Città, il museo naturalistico Giuseppe Scarabelli ed è in corso di allestimento il nuovo Museo archeologico della Domus del Rasoio.[1][2]
Collezioni d'arte della città
modificaLe collezioni d'arte sono ospitate nel corridoio attorno ad uno dei chiostri e nelle sale dell’antica biblioteca conventuale. Si suddividono in sette sezioni, a partire dagli affreschi due e trecenteschi staccati dai muri, fino ad approdare alle ultime sale, dove l’arte figurativa lascia spazio alle ricerche d’avanguardia. L’ultima sala del percorso è dedicata all’attualità e dove vengono presentate le ultime novità in termini di arricchimento delle collezioni, con le più recenti donazioni e acquisizioni.[5]
-
La sezione 2, "Da chiese e altari. Dipinti e arredi sacri" delle Collezioni d'arte della città
-
La sezione 1, "Dai muri e dalla terra. Affreschi, stemmi, decorazioni e ceramiche della città"
-
Raffaello Botticini, Madonna della Misericordia e donatori
-
La sezione 5, "L'Ottocento. Dall'Accademia alle Arti e Mestieri"
-
Lavinia Fontana, Adorazione dei Pastori
Museo Giuseppe Scarabelli
modificaIl museo Scarabelli, fondato all'inizio del 1857 da Giuseppe Scarabelli, Odoardo Pirazzoli, Giuseppe Liverani e Giacomo Tassinari, eredita le collezioni del Gabinetto di Storia Naturale di Imola e ospita reperti di archeologia preistorica (fossili, rocce e minerali), etnografici e naturalistici dell'area imolese.[6]
-
Sezione di ornitologia del Museo Giuseppe Scarabelli.
-
Sezione di geologia.
-
Vasetti per offerte votive, dagli scavi della Grotta di Re Tiberio
-
Frammento di applique con Pegaso, da una villa romana delle colline imolesi.
Domus del Rasoio
modificaLa Domus del Rasoio è uno scavo archeologico a vista, non ancora aperto al pubblico, che racchiude testimonianze di oltre duemila anni di storia. Presenta tre ambienti pavimentati a mosaico relativi ad una ricca domus romana risalente al I secolo a.C. e i resti di una officina quattrocentesca risalenti all'poca dell'insediamento dei frati domenicani e destinata alla fusione delle campane della chiesa di San Nicolò e Domenico. Il nuovo museo archeologico ospita vari reperti rivenuti durante lo scavo, tra i quali il rasoio in bronzo con impugnatura a testa di pantera, da cui prende il nome la domus stessa.[7]
Attività
modificaAl Museo di San Domenico sono allestite mostre temporanee e ospita eventi.
Note
modifica- ^ a b c Museo San Domenico, su Imola Musei. URL consultato il 24 maggio 2024, pubblicato con licenza CC-BY-SA 2.5 Italia.
- ^ a b c Imola, nasce il nuovo Museo Archeologico, su Programma regionale Fondo europeo di sviluppo regionale - Fesr, ultima modifica 30 marzo 2021. URL consultato il 24 maggio 2024, pubblicato con licenza CC-BY 4.0
- ^ Museo San Domenico, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, ultimo aggiornamento 21 maggio 2024. URL consultato il 24 maggio 2024.
- ^ il Resto del Carlino, «San Domenico si rifà il look», su il Resto del Carlino, 19 febbraio 2011. URL consultato il 24 maggio 2024.
- ^ Collezioni d’arte della città, su Imola Musei. URL consultato il 24 maggio 2024, pubblicato con licenza CC-BY-SA 2.5 Italia.
- ^ Museo Giuseppe Scarabelli, su Imola Musei. URL consultato il 24 maggio 2024, pubblicato con licenza CC-BY-SA 2.5 Italia.
- ^ Domus del Rasoio, su Imola Musei. URL consultato il 24 maggio 2024, pubblicato con licenza CC-BY-SA 2.5 Italia.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo di San Domenico
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su imolamusei.it.
- Museo di San Domenico, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- Museo di San Domenico, su beniculturali.it, Ministero della cultura.
- Museo di San Domenico, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna.
- Museo di San Domenico, su sito ufficiale del Comune di Imola. URL consultato il 24 maggio 2024.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 128852466 · ISNI (EN) 0000 0001 1463 6526 · LCCN (EN) nr93034710 · GND (DE) 10169907-4 · J9U (EN, HE) 987007451765105171 |
---|