Natsume Sōseki
Natsume Sōseki (
Biografia
modificaNatsume Sōseki (
Gli studi
modificaNegli anni in cui Sōseki studia alla First Tokyo Middle School (attualmente Hibiya High School) emerge il suo interesse per la letteratura cinese classica, poi coltivato grazie all'amicizia con il poeta Masaoka Shiki (
L'esperienza in Inghilterra e il ritorno in Giappone
modificaIl governo invia Sōseki a Londra come "Japan's first Japanese English literary scholar";[8] lo studioso visita Cambridge e vi trascorre una notte, ma rinuncia all'idea di studiare all'università per limiti economici legati alla borsa di studio ricevuta. Studia invece alla University College (Londra) (UCL). L'esperienza a Londra, che gli permette di avvicinarsi a concetti propri della cultura occidentale e a comprendere diversi aspetti di quella inglese, coincide con uno dei periodi più difficili della sua vita: a causa della solitudine, soffrirà di esaurimento nervoso e problemi psicofisici, come confesserà anni dopo.[7][8] A Londra vive in quattro diversi alloggi; solo l'ultimo di questi, nel distretto di Clapham, condiviso con Priscilla Leale e la sorella Elizabeth, gli procura vera soddisfazione. Con Priscilla condivide l'amore per la letteratura, per Shakespeare e Milton. Cinque anni dopo Natsume scrive nell'introduzione al suo saggio critico Bungakuron (
«I due anni trascorsi a Londra furono gli anni più spiacevoli della mia vita. Io mi trovai a vivere in miseria tra gentiluomini inglesi, come un povero cane in un branco di lupi.»
Nell'aprile del 1903 torna in Giappone e ottiene il prestigioso incarico di insegnante di inglese all'Università Imperiale di Tokyo,[2] prima tenuto da Koizumi Yakumo (Lafcadio Hearn). Nel 1905 Sōseki scrive la sua prima opera di narrativa, Io sono un gatto (Wagahai wa neko de aru,
Carriera letteraria
modificaLa carriera di Sōseki inizia già nel 1903, con la scrittura di haiku umoristici (brevi poesie di diciassette sillabe spesso contenenti allusioni alla stagioni), renku, kaishi (poesie scritte in cinese classico) e bozze letterarie, in riviste come Hototogisu (Il cuculo), diretta dal suo mentore Masaoka Shiki e più tardi da Takahama Kyoshi; il gruppo sviluppa il concetto di prosa "shasei", una prosa realistica basata non sul naturalismo europeo, ma sulle tradizioni haikai del Giappone.[4] "Shaseibun" sono i racconti scritti secondo questo principio, perlopiù brevi, con trama semplice o descrizione dettagliata di cose osservate.[9] Sōseki concepisce in questo spirito il primo capitolo del suo famoso romanzo Io sono un gatto, e visto l'apprezzamento dell'episodio, procede con il lavoro.
Wagahai wa neko de aru (
Nel 1907 Sōseki decide di ritirarsi dalla sua posizione di docente universitario e di lavorare presso il quotidiano nazionale Asahi Shinbun (
Tra il 1908 e il 1910 pubblica la trilogia Sanshirō (
La creazione successiva, nel 1915, è Michikusa (
L'ultima opera è Meian (
La malattia e la morte
modificaSōseki soggiorna alla locanda Kikuya di Shuzenji dal 6 agosto all'11 ottobre dell'anno 1910, un periodo di convalescenza consigliato dai medici dopo il ricovero in ospedale per un'ulcera, derivatagli da una malattia nervosa manifestatasi fin dalla giovinezza e ora estesa fino allo stomaco. Le sue condizioni si aggravano improvvisamente il 24 agosto: una grave emorragia pone la sua vita a repentaglio, e gli impedisce di tornare a Tokyo. L'esperienza di quel 24 agosto, in cui per circa trenta minuti Sōseki effettivamente muore, lo lascia profondamente scosso.[11]
«Avevo sempre pensato che dal momento in cui mi giravo nel letto, mezzo addormentato, al momento in cui avevo visto tutto quel sangue nella bacinella al mio capezzale, fosse trascorso solo un attimo. Ero convinto di essere sempre stato cosciente, e che da quel momento all'altro non fosse trascorso che lo spazio di un minuto.»
Dopo questo estremo episodio, la prematura morte avviene il 9 dicembre del 1916, a 49 anni, a causa di un'ulcera duodenale.[7]
Stile
modificaNatsume Sōseki è ritenuto da molti lo scrittore che meglio ha rappresentato la crisi dell'uomo moderno.[12] Un carattere distintivo della sua produzione letteraria è la posizione intermedia tra letteratura pura e letteratura popolare: in questo senso non appartiene al bundan e non rispetta esattamente i canoni dei romanzi storici popolari della sua epoca. Sōseki, in quanto scrittore, percepisce il suo lavoro in funzione sociale e pone enfasi su un tipo di letteratura accessibile a chiunque.[13] Inizialmente le sue storie sono piene di umorismo, ma successivamente esplorano la profonda psicologia umana, l'isolamento e l'egoismo, le contraddizioni interne alla società giapponese. Ne è un esempio Io sono un gatto, in cui la narrazione è affidata a un gatto senza nome, il cui punto di vista produce effetti di straniamento.[2] In Kōfu (
Egli sostiene l'idea che né un pittore né un poeta possano raffigurare la realtà che li circonda, e che l’artista abbia esclusivamente la possibilità di fornire un’immagine di riflesso del mondo, dallo specchio della propria coscienza, mutevole e incostante. Nelle sue opere, non a caso, compaiono sovente i sakura, simbolo dell'impermanenza della bellezza e della malinconia legata al cambiamento, concetto estetico del mono no aware.[16] Murakami Haruki, nel suo Il mestiere dello scrittore definisce i personaggi di Soseki “policromi e affascinanti. Anche in quelli che si intravedono appena c’è un senso di vitalità, e c’è originalità.”
Temi
modificaDurante la sua carriera artistica Sōseki ha condotto una ricerca intensa e articolata, assumendo spesso una posizione critica e anticonformista e riuscendo a cogliere l'ambiguità di ciò che veniva definito "moderno".[17] Tema principale nelle sue opere è l'individualismo, la tensione fra bisogni individuali e ricerca di appartenenza ad un gruppo. Anticipato in Io sono un gatto, ma sviluppato soprattutto in Kokoro, l'individualismo è inteso come rifiuto dell'omologazione, libertà di vivere dando priorità alle opinioni e alle scelte personali, anche se - come risulta evidente in Kokoro e Sanshirō, Sōseki dimostra come il prezzo da pagare per la realizzazione di sé stessi sia la solitudine, una costante dell'uomo moderno e tematica fondamentale della sua opera.[18]
Se nella prima conversazione di Sōseki al Gakushūin[19] lo scrittore si difende dall'accusa di chi ritiene che la sua idea di individualismo sia nemica del nazionalismo nipponico e quindi ostacolo alla sopravvivenza del Giappone, in un saggio del 1911, Gendai Nihon no kaika (La civilizzazione del Giappone moderno) non risparmia però le sue critiche alle modalità con cui è avvenuto il processo di modernizzazione del paese, altro tema presente nelle sue opere. La sua critica si basa sul concetto di jiko hon’i, “mettere se stesso sul luogo principale”, che caratterizza l’atteggiamento di agire secondo valori propri, stabiliti come giusti, e non secondo valori altrui[20]. Secondo lo scrittore, la modernizzazione in Giappone si sarebbe realizzata solo a livello superficiale, esteriore[21], e sarebbe stata generata da spinte esterne, straniere, slegata quindi da un percorso naturale interno. Ne sarebbe una riprova la velocità con cui il suo paese in pochi decenni avrebbe realizzato il cambiamento, avvenuto in Occidente nel corso di un secolo. La mancata consapevolezza da parte del popolo giapponese delle modalità con cui si è compiuto questo processo, sarebbe causa - a suo parere - dell'inevitabile senso di insicurezza e di vuoto (kūukyo no kan) che caratterizza la società nipponica, e sarebbe questo il motivo che gli fa ritenere vicino il tramonto della nazione.[4]
Alcune considerazioni sul nazionalismo presenti nel saggio si ritrovano anche nel romanzo Sanshirō del 1908. Il protagonista, un giovane ragazzo che lascia la provincia di Kumamoto per studiare a Tokyo, durante una discussione con il Professor Hirota, incontrato sul treno diretto alla capitale, sbalordito dalle considerazioni di questi nei confronti del suo paese, ne tenta le difese. Hirota, consigliando al ragazzo di non sacrificare mai la sua individualità, gli dirà: “Quello che abbiamo in testa è più grande del Giappone. Non dobbiamo lasciare imprigionare il nostro pensiero. Per quanto si possa pensare al bene del nostro paese, si rischia solo di restarne vittime.”[4]
Natsume Sōseki si presenta al lettore come una figura di riferimento in un clima di forti cambiamenti politici, storici e culturali che investono il paese, raccontando l’incertezza, la curiosità, la difficoltà del pensare liberamente e della narrazione stessa, rivendicando sempre e comunque la propria libertà di intellettuale:[22]
«Salivo per un sentiero di montagna e riflettevo. Se si usa la ragione il carattere si inasprisce, se si immergono i remi nel sentimento si è travolti. Se si impone il proprio volere ci si sente a disagio. È comunque difficile vivere nel mondo degli uomini. Quando il malessere di abitarvi s’aggrava, si desidera traslocare in un luogo in cui la vita sia più facile. Quando s’intuisce che abitare è arduo, ovunque ci si trasferisca, inizia la poesia, nasce la pittura.»
Opere
modifica- 1905, Wagahai wa neko de aru (
吾輩 は猫 である, Io sono un gatto)- Io sono un gatto, Vicenza, Neri Pozza, 2006, ISBN 9788873059271
- 1905, Kairo-kō (
薤 露 行 ) - 1906, Bocchan (
坊 っちゃん, Il signorino)- Il signorino, Vicenza, Neri Pozza, 2007, ISBN 9788854502352
- 1906, Shumi no Iden (
趣味 の遺伝 , L'eredità del gusto) - 1906, Kusamakura (
草枕 , Guanciale d'erba)- Guanciale d'erba, Vicenza, Neri Pozza, 2001, ISBN 9788854500457
- 1907, Gubijinsō (
虞美人草 , Il papavero selvatico) - 1907, Nowaki (
野分 , Raffiche d'autunno)- Raffiche d'autunno, Torino, Lindau, 2017, ISBN 9788867088041
- 1907, Bungakuron (
文学 論 , Teoria della letteratura) - 1908, Bungaku hyōron (
文学 評論 , Critica letteraria) - 1908, Kōfu (
坑夫 , Il minatore)- Il minatore, Youcanprint, 2015, ISBN 9788867510962
- 1908, Yumejūya (
夢 十 夜 , Dieci notti di sogni)- Dieci notti di sogni, Milano, Editoriale Jouvence, 2016, ISBN 9788878015296
- 1908, Sanshirō (
三四郎 )- Sanshirō, Venezia, Marsilio, 1990, ISBN 9788831752985
- 1909-1910 Eijitsu Shōhin (
永日 商品 , Piccoli racconti di un'infinita giornata di primavera)- Piccoli racconti di un'infinita giornata di primavera, Torino, Lindau, 2017, ISBN 9788867086672
- 1910, Sorekara (それから, E poi)
- E poi, Vicenza, Neri Pozza, 2012, ISBN 9788854505810
- 1910, Mon (
門 , La porta)- La porta, Vicenza, Neri Pozza, 2013, ISBN 9788854507340
- 1911, Gendai Nihon no kaika (
現代 日本 のかいか, La civilizzazione del Giappone moderno) - 1912, Kōjin (
行人 , Il viandante) - 1912, Higan sugi made (
彼岸 過 迄 , Fino a dopo l'equinozio)- Fino a dopo l'equinozio, Vicenza, Neri Pozza, 2017, ISBN 9788854516038
- 1914, Watakushi no kojinshugi (
私 の個人 主義 , Il mio individualismo)- Il mio individualismo, Palermo, :duepunti, 2010, ISBN 9788889987483
- 1914, Kokoro (こころ, Anima)
- Il cuore delle cose, Milano, Neri Pozza, 2006, ISBN 9788854508965
- 1915, Michikusa (
道草 , Erba lungo la via)- Erba lungo la via, Youcanprint, 2014, ISBN 9788891129857
- 1915, Garasuto no naka (
硝子 戸 の中 , Dietro la porta a vetri)- Dietro la porta a vetri, Lecce, Pensa Multimedia, 2011, ISBN 9788882328610
- 1916, Meian (
明暗 , Luce e oscurità)
Note
modifica- ^ Per i biografati giapponesi nati prima del Periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Natsume" è il cognome.
- ^ a b c (EN) Marcus Marvin, Natsume Sōseki and Modern Japanese Literature (PDF), su aas2.asian-studies.org, 37, 38. URL consultato il 9 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
- ^ Attuale Università di Tokyo.
- ^ a b c d Luisa Bienati, Bonaventura Ruperti e Asa-Bettina Wuthenow, Pierantonio Zanotti, La civilizzazione del Giappone moderno, in Letterario, troppo letterario. Antologia della critica giapponese moderna, Venezia: Marsilio, 2016, pp. 94, 97, OCLC 968199690.
- ^ a b (EN) Natsume Sōseki, the Greatest Novelist in Modern Japan (PDF), su ucl.ac.uk, UCL Library Services and Tohoku University Library. URL consultato l'8 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).
- ^ (EN) About Natsume Soseki, su Tohoku University Library. URL consultato il 9 dicembre 2017.
- ^ a b c d e Luisa Bienati e Paola Scrolavezza, Natsume Sōseki, in La narrativa giapponese moderna e contemporanea, Venezia, Marsilio, 2009, pp. 82, 83, OCLC 800010323.
- ^ a b (EN) Inger Sigrun Brodey e Ikuo Tsunematsu, Rediscovering Natsume Sōseki, Folkestone: Global Oriental, 2000, pp. 7 8, OCLC 940693145.
- ^ Alan Turney, A Feeling of Beauty. Natsume Soseki's Ichiya, in Monumenta Nipponica, vol. 33, n. 3, 1978, pp. 285, 288.
- ^ (EN) Bruce Fulton, Joshua S Mostow, Sharalyn Orbaugh e Kirk A Denton, The Columbia Companion to modern East Asian literature, New York: Columbia University Press, 2003, p. 88, OCLC 827704429.
- ^ Jiro Taniguchi e Natsuo Sekikawa, La grave malattia a Shuzenji e la visione di Sōseki della vita e dell morte, in Ai tempi di Bocchan, Gli ultimi giorni di Sōseki, vol. 9, Bologna, Coconini press, OCLC 956244901.
- ^ Luisa Bienati e Paola Scrolavezza, La narrativa giapponese moderna e contemporanea, Venezia: Marsilio, 2009, p. 73, OCLC 635930439.
- ^ Jay Rubin e Natsume Sōseki, Soseki on Individualism. `Watakushi no Kojinshugi', in Monumenta Nipponica, vol. 34, n. 1, 1979, pp. 21, 25.
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- ^ Lacy Norris, Natsume Sōseki, in The New Arthurian Encyclopedia, New York, Garland, 1991, p. 424, ISBN 0-8240-4377-4.
- ^ Paolo Tosatti, Il mondo riflesso in uno specchio, su ilmanifesto.it. URL consultato il 9 febbraio 2018.
- ^ Luisa Bienati, Letteratura giapponese, Torino : G. Einaudi,, pp. 327-328, OCLC 63888417.
- ^ Paola Scrolavezza e Luisa Bienati, La narrativa giapponese moderna e contemporanea, Venezia : Marsilio, 2009, pp. 74-77, OCLC 327148384.
- ^ Fondato nel 1877 con lo scopo di educare la nuova aristocrazia; negli anni in cui vi compare Sōseki è l’unico istituto universitario riconosciuto dall’Agenzia della Casa Imperiale.
- ^ Cognizioni sviluppate durante il soggiorno a Londra nel 1901-1903, nell’ambito di un’esperienza di isolamento e solitudine per la non riuscita d’integrazione nella società britannica del tempo; da qui le realizzazioni anche riguardo l’imitazione cieca del modello occidentale.
- ^ Sōseki utilizza i termini chiave naihatsuteki (“sviluppatosi dall’interno”) e gaihatsuteki (“spinto dall’esterno”) in riferimento al raggiungimento della civilizzazione.
- ^ Natsume Sōseki, lo scrittore che finì sulle banconote da 1000 yen, su blog.graphe.it. URL consultato il 2 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
Bibliografia
modifica- (EN) Doris G Bargen, Suicidal honor : General Nogi and the writings of Mori Ōgai and Natsume Sōseki, Honolulu, University of Hawaii Press, 2006, OCLC 929263210.
- Luisa Bienati e Paola Scrolavezza, La narrativa giapponese moderna e contemporanea, Venezia, Marsilio, 2009, OCLC 327148384.
- (EN) Takeo Doi e William Jefferson Tyler, The psychological world of Natsume Sōseki, collana Harvard East Asian monographs, vol. 68, Cambridge, Mass. [usw.] Harvard Univ. Pr., 1976, OCLC 845420639.
- (EN) Van C Gessel, Three Modern Novelists: Sōseki, Tanizaki, Kawabata, Tokyo, Kodansha international, 1993, OCLC 729096437.
- (EN) Edwin McClellan, An introduction to Sōseki., collana Harvard journal of Asiatic studies., vol. 22, Cambridge, Mass., Harvard-Yenching Institute, 1959, pp. 150-208.
- (EN) Edwin McClellan, Two japanese novelists: Soseki and Toson, Boston, Tuttle, 2004, OCLC 916300130.
- (EN) Peter Milward, The heart of Natsume Soseki: first impressions of his novels, Tokyo, Azuma Shobo, 1982, OCLC 475229527.
- (EN) Joshua S Mostow, Kirk A Denton, Bruce Fulton e Sharalyn Orbaugh, The Columbia Companion to Modern East Asian Literature, New York, Columbia University Press, 2003, OCLC 5559552546.
- (EN) Lawrence Olson e Ronald A Morse, Ambivalent moderns: portraits of Japanese cultural identity, Savage, Maryland, Rowman & Littlefield, 1992, OCLC 729096436.
- (EN) William N Ridgeway, A Critical Study of The Novels of Natsume Sōseki, Lewiston N.Y., The Edwin Mellen Press, 2005, OCLC 716855354.
- (EN) Jay Rubin, Soseki on Individualism. `Watakushi no Kojinshugi', in Monumenta Nipponica, vol. 34, n. 1, pp. 21-48.
- (EN) Natsume Sōseki, Inger Sigurn Brodey e Sammy I Tsunematsu, Rediscovering Natsume Sōseki: travels in Manchuria and Korea, Folkstone, Global Oriental, 2000, OCLC 319961165.
- Pierantonio Zanotti e Luisa Bienati, Letterario troppo letterario. Antologia della critica giapponese moderna, Venezia, Marsilio, 2016, OCLC 968199690.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina in lingua giapponese dedicata a Sōseki Natsume
- Wikiquote contiene citazioni di o su Sōseki Natsume
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sōseki Natsume
Collegamenti esterni
modifica- Natsume, Sōseki, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Natsume Sōseki, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Natsume Sōseki, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Natsume Sōseki / Natsume Sōseki (altra versione) / Natsume Sōseki (altra versione), su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Natsume Sōseki, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Audiolibri di Natsume Sōseki, su LibriVox.
- (EN) Opere riguardanti Natsume Sōseki, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Natsume Sōseki, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Natsume Sōseki, su Goodreads.
- (EN) Natsume Sōseki, su MyAnimeList.
- Natsume Sōseki, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Natsume Sōseki, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 56614190 · ISNI (EN) 0000 0001 2134 0184 · SBN CFIV001015 · Europeana agent/base/61896 · ULAN (EN) 500248725 · LCCN (EN) n79084664 · GND (DE) 118785737 · BNE (ES) XX1377206 (data) · BNF (FR) cb11917438j (data) · J9U (EN, HE) 987007308686905171 · NSK (HR) 000035937 · NDL (EN, JA) 00054222 · CONOR.SI (SL) 153441379 |
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