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Quei bravi ragazzi - Wikipedia

Quei bravi ragazzi

film del 1990 diretto da Martin Scorsese

Quei bravi ragazzi (Goodfellas) è un film del 1990 diretto da Martin Scorsese.

Quei bravi ragazzi
Tommy DeVito (Joe Pesci), Henry Hill (Ray Liotta) e Jimmy Conway (Robert De Niro) in una scena del film
Titolo originaleGoodfellas
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1990
Durata146 min
Rapporto1,85:1
Generebiografico, noir, gangster, drammatico
RegiaMartin Scorsese
Soggettodal romanzo Il delitto paga bene di Nicholas Pileggi
SceneggiaturaNicholas Pileggi, Martin Scorsese
ProduttoreIrwin Winkler
Produttore esecutivoBarbara De Fina
Casa di produzioneWarner Bros.
Distribuzione in italianoWarner Bros. Italia
FotografiaMichael Ballhaus
MontaggioThelma Schoonmaker
Effetti specialiConnie Brink
MusicheAA. VV.
ScenografiaKristi Zea, Maher Ahmad, Leslie Bloom
CostumiRichard Bruno
TruccoAllen Weisinger, Carl Fullerton
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Tratto dal romanzo Il delitto paga bene di Nicholas Pileggi, a sua volta basato sulle vicende del pentito Henry Hill, il film è stato scritto a quattro mani dallo stesso Pileggi e da Scorsese. Il titolo fu modificato poiché l'originale, Wiseguy, avrebbe potuto confondersi con una serie TV omonima.

Candidato a sei Oscar nel 1991, si aggiudicò l'Oscar al miglior attore non protagonista, andato a Joe Pesci, per l'interpretazione del mafioso Tommy DeVito, ispirato al gangster Thomas DeSimone.

Considerato tra i migliori film del regista siculo-americano, è stato a più riprese definito uno dei migliori film della storia del cinema. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al novantaquattresimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[1] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al novantaduesimo posto; figura in seconda posizione nella classifica dei film gangster nella AFI's 10 Top 10.[2] Nel 2000 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Viene considerato, insieme a Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno del 1973 e Casinò del 1995, la seconda parte di una trilogia del regista realizzata sulla mafia.

Nel 1955 Henry Hill è uno scaltro adolescente, di padre irlandese e madre italo-americana, cresciuto a Brownsville, quartiere malfamato di Brooklyn (New York). Protetto fin da piccolo, grazie alle sue origini e ai suoi servigi, dal potente boss locale della famiglia Lucchese, Paul Cicero, Henry entra a far parte della sua banda, specializzata in furti e contrabbando. Suo padre scopre la verità grazie alle lettere della scuola, che Henry marina ormai da mesi, e i gangster minacciano il postino affinché non consegni più lettere a casa sua, così che i suoi genitori rimangano ignari di tutto. Affiancato successivamente dal rampante e sempre più famigerato gangster Jimmy Conway, e da un altro ragazzo nelle sue stesse condizioni, Tommy DeVito, Henry intraprende la carriera criminale, accorgendosi col passare del tempo che gli amici a cui si è legato si muovono in un mondo estremamente violento e non indugiano a ricorrere a qualunque mezzo per ottenere ciò che vogliono, spesso arrivando all'assassinio, in particolare l'instabile e iracondo Tommy.

Nel 1963 Henry è adulto ed è ancora con i due vecchi amici, che fra loro si chiamano confidenzialmente "bravi ragazzi". Con loro gode dei vantaggi della vita criminale, fra vacanze di lusso e notti passate con innumerevoli donne. La svolta economica per l'organizzazione avviene a metà degli anni sessanta, quando viene aperto il nuovo enorme aeroporto situato nel Queens, il JFK. Grazie alle innumerevoli conoscenze e agganci che lavorano all'aeroporto, i membri della banda rubano camion e merci di vario tipo, dando vita a un traffico da milioni di dollari ogni anno. Nel 1967 Hill, Conway e DeVito hanno l'occasione per fare un grande colpo e, grazie alla complicità del guardiano notturno, rubano 420.000 dollari dagli uffici dell'Air France.

Una sera Henry, durante un'uscita a quattro con Tommy, conosce una ragazza ebrea di nome Karen, se ne innamora e poco tempo dopo la sposa. La loro unione porterà alla nascita di due figlie: Ruth e Judy. All'inizio degli anni settanta, Henry instaura una relazione fuori dal matrimonio con Janice Rossi, con la quale si vede nei weekend, giungendo persino a comprarle una casa. Karen scopre la relazione e minaccia di ucciderli entrambi con una pistola, ma al momento di premere il grilletto le manca il coraggio. Spiegandole, infuriato, che ci sono cose peggiori nella vita, come beccarsi una pallottola per la strada, Henry si allontana momentaneamente da Karen e si stabilisce a casa di Janice. Cicero e Conway parlano con Henry, gli suggeriscono di salvare le apparenze, di evitare il divorzio e di tornare dalla moglie. Messo alle strette Henry accetta, ma prima di tornare a casa decide di distrarsi andando a Miami con Conway per qualche giorno per portare a termine un affare; durante quel lavoro, però, i due vengono scoperti, arrestati e condannati a dieci anni. Durante il soggiorno in carcere Henry si riconcilia con Karen e riesce comunque a racimolare qualche soldo per mandare avanti la famiglia spacciando droga all'insaputa di Cicero, nel frattempo condannato a un anno per oltraggio alla Corte. Grazie al boss, Henry viene rilasciato dopo quattro anni, nel 1976. Nonostante la contrarietà dei vecchi capi della famiglia Lucchese, e di Cicero in particolare, che gli intima personalmente di non farlo, Henry entra a loro insaputa nel lucroso mondo del traffico di droga, spacciando alle loro spalle insieme a Jimmy e Tommy e facendo compiere un ulteriore salto di violenza all'intero gruppo. Henry si fa inoltre aiutare dalla sua ex babysitter Lois per le consegne e instaura un'altra relazione extraconiugale con Sandy, amica di Janice, che lo aiuta a preparare i pacchi di cocaina da vendere.

Nel 1978 i tre amici, aiutati da altri malavitosi, fanno il colpo alla Lufthansa e si impossessano di 6 milioni di dollari senza spargimento di sangue, ma da quel momento in poi inizia il declino dell'organizzazione: dopo la rapina Conway, sempre più nervoso e paranoico, onde evitare che qualcuno li possa tradire e non volendo dividere l'enorme bottino con nessuno, inizia a uccidere a uno a uno tutti i complici, lasciando vivi solo Hill, DeVito e pochi altri. All'inizio del 1979 la banda viene ulteriormente stravolta nel suo assetto quando Tommy viene attirato in una trappola e ucciso con un colpo alla nuca per vendicare l'uccisione di Billy Batts, che DeVito aveva brutalmente ucciso dopo un'accesa lite in un bar nove anni prima. Batts era appena uscito di galera dopo sei anni, ed essendo un capo-regime affiliato ai Gambino non poteva essere ucciso senza autorizzazione della commissione.

Un anno dopo, nel 1980, Henry cerca di organizzare l'ennesimo affare di droga con i suoi collaboratori a Pittsburgh, ma viene catturato dagli agenti della narcotici, che lo sorvegliavano da un mese, e arrestato. Poco prima che i poliziotti perquisiscano la casa, Karen presa dal panico getta tutta la droga che avevano da parte, dal valore di 60.000 dollari, nel gabinetto, eliminando così ogni risorsa economica a loro disposizione. Grazie alla madre di Karen, che ipoteca la propria casa, Henry viene rilasciato, ma non avendo più un soldo capisce di non avere via di scampo: abbandonato dalla famiglia Lucchese che gli volta le spalle per averli raggirati, impaurito da Jimmy che sta architettando di ucciderlo per evitare che confessi contro di lui e braccato dall'FBI, si sente messo in trappola e decide di aderire al piano di protezione dei testimoni.

Dopo che i suoi vecchi amici, tra cui Conway e Cicero, vengono arrestati, Henry depone al processo contro di loro. Concluso il processo e condannati i componenti della banda, Henry deve cambiare città e vita, protetto dall'FBI, ma senza più alcun privilegio, rimpiangendo il lusso della sua vita criminale e costretto a vivere come un normale cittadino per il resto dei suoi giorni.

Produzione

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Quei bravi ragazzi è basato sul libro Il delitto paga bene del giornalista criminologo newyorkese Nicholas Pileggi. Martin Scorsese non aveva intenzione di realizzare un altro gangster movie, ma cambiò idea dopo aver letto il libro di Pileggi, mentre lavorava sul set de Il colore dei soldi nel 1986. Il regista italoamericano, da sempre affascinato dallo stile di vita mafioso, rimase particolarmente colpito dal libro di Pileggi in quanto convinto che fosse il più onesto ritratto dei gangster che avesse mai letto.

Le riprese si svolsero dal 3 maggio al 9 agosto 1989 tra gli stati di New York, Illinois, Florida e New Jersey.

Prima di Ray Liotta, per il ruolo di Henry Hill furono presi in considerazione William Petersen, Sean Penn, Alec Baldwin, Val Kilmer e Tom Cruise.

Colonna sonora

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  1. Rags to Riches
  2. The MoonglowsSincerely
  3. The CadillacsSpeedo
  4. Billy Ward and His DominoesStardust
  5. The ChantelsLook in My Eyes
  6. The HarptonesLife Is But a Dream
  7. The Shangri-LasRemember (Walking in the Sand)
  8. Aretha FranklinBaby, I Love You
  9. Bobby DarinBeyond the sea
  10. CreamSunshine of Your Love
  11. Muddy WatersMannish Boy
  12. Derek and the DominosLayla (Piano Exit)
  13. MinaIl cielo in una stanza
  14. Jerry Vale – Pretend you don't see her

Distribuzione

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Il film è stato presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel settembre 1990, ricevendo il premio per la miglior regia. Successivamente è stato distribuito negli Usa dal 19 settembre.

In Italia il film è uscito al cinema giovedì 20 settembre 1990 (vietato ai minori di 14 anni) distribuito dalla Warner Bros. Italia.

Accoglienza

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Incassi

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Il budget della pellicola è stato di 25 milioni di dollari e gli incassi negli USA sono stati di circa 50 milioni di dollari.

Critica

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Il film è stato acclamato dalla critica. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha ottenuto il 95% dei giudizi professionali positivi, con un voto medio di 9 su 10 basato su 164 recensioni,[3] mentre su Metacritic ha un punteggio di 92 su 100 basato su 21 recensioni.[4]

«(...) "Good Fellas" è innanzitutto un interessantissimo saggio di antropologia mafiosa, che analizza abitudini, comportamenti, mentalità, vita materiale, di una speciale etnia, la delinquenza italoamericana di Manhattan...»

« (...) Flusso di immagini costruite con esattezza documentaristica e montate su una colonna sonora ininterrotta, dove canzoni, voci fuori campo, dialoghi, spari e boati si sovrappongono in modo stupefacente e mozzafiato»

«"De Niro, sminuito in un ruolo secondario, è un rapinatore gelido ma imprevedibile, che sembra pensare di essere al sicuro solo dopo avere ucciso tutti quelli che conosce. Il vero e proprio mostro è però Tommy, tratteggiato come un Lou Costello dall'istinto omicida. Il film, senza scadere nel moralismo, riesce a trasmettere il senso di orrore di una vita fuori da ogni possibile legge»

Riconoscimenti

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Influenze

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Curiosità

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  • Nella scena che introduce il personaggio di Jimmy Conway, le banconote che il gangster distribuisce nel club non sono false ma denaro autentico: a De Niro infatti non piaceva come risultavano al tatto i dollari finti della produzione, così insistette con Scorsese affinché gli fosse consentito di utilizzare delle vere banconote. Gli vennero così affidati 5,000$ in contanti e alla fine di ogni ripresa a nessun attore era consentito lasciare il set prima che le banconote non fossero state tutte raccolte e contate.
  • Nella scena ambientata al Bamboo Lounge, nella quale la voce narrante di Henry/Liotta presenta i vari mafiosi del giro, tra i personaggi si trova anche quello di Mikey Franzese (interpretato da Joseph Bono) il quale viene presentato come un assiduo frequentatore degli stessi luoghi di ritrovo della banda di Jimmy Conway e Paul Vario. Tuttavia lo stesso ex-mafioso in diversi interventi, sia sul suo canale YouTube che in interviste televisive, ha negato questo fatto poiché, sebbene conoscesse sia Henry Hill che gli altri personaggi rappresentati nella pellicola, non era solito frequentarli assiduamente in quanto lui era un membro della Famiglia Colombo, mentre loro erano associati della Famiglia Lucchese. Interpellati su questa discrepanza, i produttori del film affermarono di aver aggiunto il personaggio di Franzese all'interno del film in quanto era un mafioso ben conosciuto a New York.
  • Sempre nella stessa scena compare il personaggio di "Fat Andy" Ruggiano, ma la particolarità è che nella pellicola il mafioso venne interpretato da Louis Eppolito, il quale ottenne la parte dopo aver parlato con Joe Pesci in un ristorante. Eppolito tuttavia non era una persona qualunque, bensì un ex detective NYPD che successivamente si scoprì essere stato per anni sul libro paga sia della Famiglia Lucchese che dei Gambino, e che si era reso colpevole di diversi reati tra i quali estorsioni e omicidi su commissione, tanto da essere soprannominato "il Poliziotto della Mafia", venendo condannato nel 2006 assieme all'ex collega Caracappa.
  • L'iconico discorso di Tommy/Pesci "Buffo come? Ti diverto per caso?", al contrario di quello che si pensa, non è improvvisato ma è ispirato ad un fatto reale accaduto all'attore quando lavorava come cameriere in un ristorante frequentato da mafiosi: un giorno Pesci fece una battuta ad un gangster seduto al tavolo dicendo di trovarlo "buffo", ma questi non prese affatto bene le sue parole, cominciando a minacciarlo utilizzando pressappoco lo stesso discorso che poi Pesci farà inserire a Scorsese nella sceneggiatura.
  • Il Detective della DEA che arresta Henry Hill/Liotta e quando le prove vengono portate nella stazione di polizia si rivolge a lui con un canzonatorio "Ciao ciao testa di c***o!" è interpretato da Bo Dietl, il quale fu veramente uno degli investigatori della DEA che arrestarono Henry Hill nel 1981. Questo fu il suo ruolo di esordio nella carriera attoriale, ed in seguito collaborò nuovamente con Scorsese sia in The Wolf of Wall Street nel 2013 (dove interpretò sempre sé stesso nel ruolo di investigatore assunto da Jordan Belfort per spiare l'FBI) che nel film The Irishman del 2019 (interpretando il boss mafioso Joseph Glimco).
  • Nella scena in cui Henry stringe un accordo con il Procuratore McDonald per diventare collaboratore di giustizia, il ruolo è interpretato dallo stesso Edward McDonald che strinse l'accordo di collaborazione con il vero Henry Hill. Sebbene i dialoghi siano stati sostanzialmente improvvisati, essi ricalcano grossomodo le parole che McDonald disse a Hill e a sua moglie Karen durante i loro colloqui come la frase "Non mi venga a fare la santarellina Karen! Ho sentito le intercettazioni, l'ho sentita parlare al telefono e lei parlava di cocaina!"
  • La scena finale in cui Joe Pesci spara con la pistola in direzione dello spettatore è un omaggio di Scorsese al film The Great Train Robbery di Edwin S. Porter.
  1. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  2. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  3. ^ (EN) Quei bravi ragazzi, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 10 aprile 2024.  
  4. ^ (EN) Quei bravi ragazzi, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 10 aprile 2024.  
  5. ^ Alberto Farassino, Martin Scorsese, Dino Audino Editore, 1995, p. 53
  6. ^ Paolo Mereghetti, Dizionario del cinema 2002, p. 1695
  7. ^ Steven Jay Schneider, 1001 film. I capolavori del cinema mondiale, Bologna, Atlante, 2008, p. 784
  8. ^ (EN) Librarian of Congress Names 25 More Films to National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 27 dicembre 2000. URL consultato il 6 gennaio 2012.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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