Visualizza wikitesto di Italo-svizzeri

{{Popolo
|nome = Italo-svizzeri
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|didascalia =
|regione ={{ITA}} 
|popolazione = 543.189<ref>{{cita web|url=https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/popolazione/migrazione-integrazione/nazionalita-straniera.html|titolo=Popolazione straniera in svizzera}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/popolazione/migrazione-integrazione/acquisizione-nazionalita-svizzera-doppia-cittadinanza.assetdetail.6026876.html |titolo=Doppia cittadinanza in Svizzera |accesso=5 ottobre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181005073339/https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/popolazione/migrazione-integrazione/acquisizione-nazionalita-svizzera-doppia-cittadinanza.assetdetail.6026876.html |dataarchivio=5 ottobre 2018 |urlmorto=sì }}</ref>  
|lingua = [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua francese|francese]]
|religione = [[cattolicesimo]]
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|distribuzione1 = {{CHE}}
|popolazione1 = 543.189
}}
{{citazione|Abbiamo chiamato braccia e sono arrivati uomini|[[Max Frisch]], scrittore svizzero, 1965}}
Gli '''italo-svizzeri''' sono gli [[italiani]] residenti in [[Svizzera]] e i loro discendenti.<ref>Voce: "italo-",''De Mauro, il dizionario della lingua italiana'', Milano, Paravia, 2000, p. 1316, 2: "relativo ai rapporti tra l'Italia e un altro paese, in composizioni che spesso mantengono il trattino [da ''italo'']."</ref> L'emigrazione italiana verso la Svizzera avvenne principalmente a partire dalla fine del XIX secolo.<ref>{{Cita web|url=https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/010384/2015-07-09/#HDerAuslE4nderbestandvor1914|titolo=Stranieri|opera=HLS|autore=Marc Vuilleumier|accesso=18 gennaio 2023}}</ref>

== Terminologia ==
Gli italo-svizzeri non vanno confusi con gli [[Svizzera italiana|svizzeri di lingua italiana]], che sono invece gli abitanti autoctoni delle regioni [[Svizzera italiana|svizzere di lingua italiana]] distribuite a sud delle [[Alpi]], nel [[canton Ticino]] e nel [[canton Grigioni]] (più precisamente nelle valli della [[Val Mesolcina|Mesolcina]], [[Val Calanca|Calanca]], [[Val Poschiavo|Poschiavo]] e [[Val Bregaglia|Bregaglia]] e nell'ex comune di [[Bivio (Surses)|Bivio]] in Val Sursette).

== Storia ==
[[File:Gotthardbahn04.jpg|miniatura|Monumento dello scultore [[Canton Ticino|ticinese]] [[Vincenzo Vela]] agli operai, in maggioranza italiani, caduti durante la costruzione della [[Galleria ferroviaria del San Gottardo|galleria del San Gottardo]]]]
La storia dell'[[emigrazione italiana]] in Svizzera cominciò nella prima metà del XIX secolo.<ref>[http://www.italianioerlikon.ch/Storia/Emigrazione_IT/Emigrazione_IT.pdf breve storia dell'emigrazione italiana in Svizzera]</ref><ref>{{cita web|url=https://www.istat.it/it/files//2012/06/AUDIZIONE-italiani_allestero_13giugno.pdf|titolo=statistiche migratorie Istat}}</ref> La maggioranza degli emigranti proveniva inizialmente dal [[Nord Italia]], soprattutto da [[Veneto]], [[Friuli-Venezia Giulia]] e [[Lombardia]]. Nel 1860 si contavano {{M|10000}} italiani in Svizzera, nel 1900 erano {{M|117059}} e nel 1910 {{M|202809}}. I lavoratori italiani erano impiegati principalmente nella costruzione delle reti ferroviarie. Più di tre quarti provenivano dal Piemonte, dalla Lombardia e dal Veneto, mentre l'immigrazione dal centro-sud era esigua.<ref>{{cita web|url=http://www.marzorati.org/svizzera/emigrazione.pdf|titolo=Emigrazione italiana in Svizzera|accesso=22 febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110727070240/http://www.marzorati.org/svizzera/emigrazione.pdf|dataarchivio=27 luglio 2011|urlmorto=sì}}</ref> {{Chiarire|Interessante sotto il profilo storico il percorso didattico e le rivisitazioni presenti all'interno del [[Museo dei trasporti di Lucerna]]|Così rilevante?}} che, presentato in italiano, pongono al centro la storia di alcuni lavoratori italiani giunti dalla [[Valtellina]] in Svizzera tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, per lavorare alla costruzione della grandi [[Galleria ferroviaria del San Gottardo|gallerie del Gottardo]] e del [[Traforo del Sempione|Sempione]] in condizioni spesso rischiose e disumane, che portarono spesso a rivolte, come a quella del 5 settembre del 1875, che vide manifestare gli operai italiani per le disumane condizioni di lavoro nel Gottardo, e che fu soppressa nel sangue dall'esercito svizzero che aprì il fuoco su una massa di operai inermi uccidendone quattro.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cultura/16_giugno_04/traforo-gottardo-tunnel-inaugurazione-galleria-1a4f969e-2a68-11e6-9c68-4645b6fa27fd.shtml|titolo=Spari sugli operai italiani in sciopero}}</ref>

Negli anni 1930 vi fu anche una piccola emigrazione di intellettuali e politici antifascisti, che diedero vita alle cosiddette "Colonie libere italiane". La [[seconda guerra mondiale]] arrestò l'emigrazione momentaneamente, ma nel 1945 essa riprese incrementata dalla distruzione bellica dell'economia italiana. Alla fine degli anni 1950 si esaurì l'emigrazione dal centro-nord italiano, per via del [[miracolo economico italiano]], mentre si incrementò quella dal [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]. L'importanza dell'[[emigrazione italiana]] in Svizzera la si deduce anche dal fatto che vi furono oltre sette milioni di partenze di emigranti italiani dall'Italia per l'estero tra il 1945 e il 1976, e ben due milioni furono quelli che si stabilirono in Svizzera.<ref>{{cita web|url=http://www.fcli.ch/|titolo=Colonie libere italiane in Svizzera}}</ref> Quasi il 70% degli Italiani, che emigrò nella Confederazione dopo la [[seconda guerra mondiale]], si stabilì nei cantoni di lingua tedesca.<ref>[https://www.sbt.ti.ch/bcb/home/drt/dossier/stranieri/storici.html Dossier e archivi storici sull'emigrazione]</ref>

La popolazione italiana salì costantemente fino al 1975. Gli italiani costituivano oltre due terzi dell'intera popolazione straniera residente in Svizzera. Nel 1975 si raggiunse il punto più alto e vennero registrati {{M|573085}} italiani. 10 agosto 1964 la Svizzera e l’Italia avevano concluso un accordo sull'emigrazione di lavoratori italiani in Svizzera, accordo che regolava l'assunzione, le condizioni di soggiorno e di lavoro e in particolare il diritto al ricongiungimento familiare e la parità di trattamento con i lavoratori svizzeri per quanto riguardava il salario, la protezione dei lavoratori, la prevenzione degli infortuni, la profilassi sanitaria e le condizioni di alloggio.<ref>{{Cita web|titolo=Migrationsabkommen mit Italien|titolotradotto=L'accordo sull'immigrazione con l'Italia|url=https://www.dodis.ch/de/migrationsabkommen-mit-italien|sito=dodis.ch|accesso=8 maggio 2024}}</ref> Questo arrivo in massa di lavoratori, di fatto richiesti da un'economia svizzera in pieno fermento, non mancò di suscitare ondate xenofobe da parte della popolazione locale<ref>{{cita web|url=https://www.swissinfo.ch/ita/societa/immigrazione-da-sud_-vietato-ai-cani-e-agli-italiani--/8959576|titolo=Emigranti vietato ai cani e agli italiani}}</ref> e iniziative politiche da parte dei partiti nazionalisti, come l{{'}}''[[Democratici Svizzeri|Azione Nazionale]] contro l{{'}}[[inforestierimento]] del popolo e della patria'' del 1961, per ridurre il numero di stranieri, in particolare italiani, nel Paese. Uno dei pochi intellettuali svizzeri a condividere il patto tra i due Paesi fu lo scrittore [[Max Frisch]], il quale criticò aspramente la ristrettezza di vedute di una buona parte dei suoi connazionali, e in questa occasione scrisse una delle sue frasi più famose: "Una piccola nazione dominatrice si vede in pericolo: si è richiesta manodopera e sono arrivate persone. Non distruggono il benessere, al contrario, sono essenziali per il benessere".<ref>«Ein kleines Herrenvolk sieht sich in Gefahr: man hat Arbeitskräfte gerufen, und es kommen Menschen. Sie fressen den Wohlstand nicht auf, im Gegenteil, sie sind für den Wohlstand unerlässlich». {{Cita libro|titolo=Siamo italiani – Die Italiener. Gespräche mit italienischen Arbeitern in der Schweiz|titolotradotto=Gli italiani. Dialoghi con lavoratori italiani in Svizzera|autore=Alexander J. Seiler|editore=EVZ|città=Zurigo|anno=1965|lingua=de}} Prefazione. Anche in {{Cita libro|titolo=Öffentlichkeit als Partner. Reden und Essays|titolotradotto=Il pubblico come un partner. Saggi e discorsi|autore=Max Frisch|editore=Suhrkamp|città=Francoforte sul Meno|anno=1967|p=100|lingua=de}}</ref> In questo contesto, nel 1970 fece tremare l'economia svizzera l'[[James Schwarzenbach|Iniziativa Schwarzenbach]], che prevedeva un tetto del 10% per la popolazione straniera, che fu bocciata con il 54% di voti contrari il 7 giugno dello stesso anno.<ref>[http://www.italianioerlikon.ch/Storia/Ueberfremdungsinitiative_IT/Iniziativa_1970_IT.pdf Storia dell'iniziativa Schwarzenbach]</ref> Molti dei migranti italiani negli anni 1960 e nei primi anni 1970 furono lavoratori stagionali, il cui permesso di soggiorno era limitato a nove mesi e rinnovabile all'occorrenza, occupati principalmente nel settore edile, manifatturiero e alberghiero. Soltanto dopo anni e a determinate condizioni i lavoratori stranieri ricevettero il permesso al ricongiungimento familiare.<ref>{{cita web|url=http://www.marzorati.org/svizzera/emigrazione.pdf|titolo=Lavoratori stagionali|accesso=22 febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110727070240/http://www.marzorati.org/svizzera/emigrazione.pdf|dataarchivio=27 luglio 2011|urlmorto=sì}}</ref> A seguito di questo grande flusso di lavoratori italiani, nel 1964 l'attuale televisione di Stato svizzera SRG SSR idée suisse, con in testa la Televisione della Svizzera Italiana (TSI) in coproduzione con la RAI, mandò in onda la trasmissione settimanale ''[[Un'ora per voi]]'', dedicata agli italiani in Svizzera.

La proporzione di stranieri in Svizzera, che nel 1960 aveva superato il 10% della popolazione, toccò il 17,2% nel 1970 con oltre un milione d'individui, il 54% dei quali italiani.<ref>[https://www.swissinfo.ch/ita/La_lunga_storia_dellimmigrazione_in_Svizzera.html?cid=413230 La lunga storia dell'immigrazione in Svizzera]</ref> Nel 2000, contando i naturalizzati con doppia cittadinanza, gli italiani in Svizzera superavano le {{M|527000}} unità.<ref>[http://www.stadtzuerich.ch/stadthaus/addio/download/Auswanderung_I.pdf Documento sull'emigrazione italiana in Svizzera nel 2000]</ref> Nel 2007 gli stranieri in Svizzera rappresentavano il 23% della popolazione e la comunità italiana era ancora quella più numerosa (il 18,9% della popolazione straniera). L'Anagrafe ufficiale del Ministero dell'Interno italiano attestava come nel 2007 vivessero {{M|500565}} italiani in Svizzera con diritto di voto, quindi maggiorenni iscritti all'[[Anagrafe degli italiani residenti all'estero|AIRE]] e {{M|261180}} nuclei familiari.<ref>{{cita web|url=http://infoaire.interno.it/statistiche2007/stat_europa_circ.html|titolo=Statistiche ufficiali italiane}}</ref>

Nel 2017 l'Ufficio federale di statistica della Confederazione contava {{M|317300}} residenti italiani,<ref>[https://www.swissinfo.ch/ita/serie-migrazione-parte-1-_due-milioni-di-stranieri-in-svizzera-ma-chi-sono/42412006 Statistiche, mappe e grafici popolazione straniera in Svizzera]</ref> tuttora la comunità più numerosa che rappresenta il 14,9% della popolazione straniera<ref>[https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/popolazione/migrazione-integrazione/nazionalita-straniera.html Popolazione straniera, statistiche ufficiali svizzere]</ref> a cui vanno ad aggiungersi i {{M|225889}} cittadini naturalizzati con doppia cittadinanza, per un totale di {{M|543189}} italiani. {{Chiarire|Da questi numeri si può dedurre da una parte l'importanza che ricopre ancora oggi la comunità italo-svizzera nella Confederazione, dall'altra l'importanza della Svizzera quale paese di emigrazione per gli Italiani.|Punto di vista?}}

Recentemente si è fatta consistente l'emigrazione in Svizzera di imprenditori italiani. Il flusso, molto modesto negli anni passati (ma iniziato negli anni 1960) si è irrobustito. La figura più conosciuta è quella di [[Ernesto Bertarelli]], figlio dell'imprenditore Fabio Bertarelli che nel 1977 trasferì l'impresa di famiglia [[Serono]] da [[Roma]] a [[Ginevra]]. A partire dagli anni novanta si è accentuato il trasferimento di imprenditori italiani in Svizzera, soprattutto nel [[canton Ticino]] e [[canton Grigioni|Grigioni]] (favorita dalla vicinanza geografica, dalla comune lingua italiana a dalle politiche di marketing territoriale). Le ragioni di questi trasferimenti sono principalmente: la burocrazia svizzera più snella, il carico fiscale più modesto, migliori infrastrutture e la presenza di parchi tecnologici.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2010/luglio/18/campagna_Italia_della_Svizzera_Piccoli_co_9_100718014.shtml La campagna d'Italia della Svizzera: «Piccoli, delocalizzate da noi»<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>

Un altro aspetto non prettamente connesso con l'emigrazione, ma legato al mondo del lavoro tra Italia e Svizzera è quello del [[Frontalieri|frontalierato]],<ref>{{Cita web |url=https://www.foraus.ch/2014/01/29/gli-italiani-in-svizzera-parenti-serpenti/ |titolo=Emigrazione e frontalierato |accesso=8 ottobre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181008214159/https://www.foraus.ch/2014/01/29/gli-italiani-in-svizzera-parenti-serpenti/ |dataarchivio=8 ottobre 2018 |urlmorto=sì }}</ref> ovvero cittadini italiani residenti in Italia che si recano quotidianamente al lavoro nei cantoni di confine, per poi tornare a casa. Particolarmente attiva la presenza di lavoratori frontalieri italiani nel canton Ticino, con oltre {{M|58000}} presenze giornaliere che rappresentano più del 22% della locale forza lavoro.<ref>[https://www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/03/02/blank/key/erwerbstaetige0/grenzgaenger.html Statistica svizzera - Frontalieri<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131020072758/http://www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/03/02/blank/key/erwerbstaetige0/grenzgaenger.html |data=20 ottobre 2013 }}</ref>

Con la [[grande recessione]], a partire dal 2010 riprese il flusso migratorio di italiani verso la Svizzera: nel 2015 furono {{M|18900}}. Questo rinnovato flusso migratorio portò gli italiani ad essere il primo gruppo straniero in Svizzera, superando i [[Germania|cittadini tedeschi]] che negli anni 2000 avevano raggiunto il primato. Oggi la tipologia dell'emigrante italiano è più eterogenea rispetto al passato, quando occupavano prevalentemente posti nell'edilizia, ristorazione e nell'industria manuale. Oggi, oltre alle categoria di lavoratori medi e artigiani qualificati, una percentuale d'italiani che giungono in Svizzera sono laureati e occupano posti di responsabilità in istituti scientifici e culturali, come ad esempio la fisica [[Fabiola Gianotti]], direttrice generale del [[CERN]] di Ginevra.<ref>[http://www.keepeek.com/Digital-Asset-Management/oecd/social-issues-migration-health/international-migration-outlook-2016_migr_outlook-2016-en#page272 International Migration Outlook 2016 - Italy]</ref>

== Distribuzione ==
In canton Ticino, che per vicinanza, lingua e cultura si presta particolarmente ad accogliere lavoratori italiani in ogni ambito professionale, nel 2017 il 17,1% della popolazione residente possedeva la sola cittadinanza italiana, il che corrisponde a {{M|60523}} persone su una popolazione globale di {{M|353709}} abitanti e {{M|98587}} stranieri residenti, gli italiani in canton Ticino rappresentavano quindi oltre il 61% degli stranieri residenti,<ref>[https://www3.ti.ch/DFE/DR/USTAT/index.php?fuseaction=temi.tema&proId=32&p1=33 Annuario statistico del Canton Ticino 2017 - popolazione]</ref> senza contare gli italo-svizzeri con doppia cittadinanza, non contemplati in questa statistica.

== Cultura ==
=== Lingue ===
[[File:Sprachen CH 2000 IT.png|miniatura|Gli italo-svizzeri sono presenti in tutto il territorio elvetico e si concentrano particolarmente nelle aree urbane del Paese. Gli svizzeri italiani sono invece gli autoctoni della [[Svizzera italiana]]]]
{{Vedi anche|Lingua italiana in Svizzera}}
In Svizzera la [[lingua italiana]] è lingua nazionale e riconosciuta come lingua ufficiale della Confederazione,<ref>{{Cita web|url=https://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/20062545/index.html#a5|titolo=L'italiano lingua ufficiale della Confederazione Svizzera}}</ref> insieme al tedesco, al francese e al [[romancio]]. L'italiano viene parlato come lingua autoctona nella [[Svizzera italiana]]. Nonostante l'Italiano sia parte integrante del tessuto culturale e linguistico svizzero, fuori dalla Svizzera italiana la sua importanza e l'uso nella collettività vanno decrescendo.<ref>[https://www.swissinfo.ch/ita/politica/politica_interna/L_italiano_sul_viale_del_tramonto.html?siteSect=1511&sid=4603417&cKey=1073738937000&ty=st Crisi dell'italiano in Svizzera]</ref> La causa principale è da ricercarsi nell'integrazione dei figli d'italiani emigrati di seconda e terza generazione, che (come dimostrato nel censimento del 2000) parlano quasi esclusivamente la lingua d'adozione, il tedesco o il francese. Se da una parte ciò rappresenta un merito alla politica svizzera d'integrazione, {{Chiarire|dall'altra si è forse persa l'occasione|Punto di vista?}}, per la minoranza italofona, d'accrescere l'impatto culturale della [[lingua italiana]] nella [[Svizzera tedesca]] e [[Svizzera romanda|romanda]].

{{Chiarire|Un'altra causa della perdita di terreno della lingua italiana in Svizzera e, più in generale nel mondo, è lo scarso sostegno che la essa riceve dallo [[Italia|Stato italiano]] fuori dall'Italia.<ref>[https://www.swissinfo.ch/ita/index/L&%238217%20italiano_sui_banchi_di_scuola_.html?cid=3264830 L'italiano sui banchi di scuola - swissinfo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il [[British Council]], a titolo di paragone, riceve dallo [[Gran Bretagna|Stato britannico]], per curare e promuovere l'uso della [[lingua inglese]], circa 220 milioni di euro, il [[Goethe-Institut]] dallo [[Germania|Stato tedesco]] riceve 218 milioni di euro, l'[[Instituto Cervantes]], per promuovere l'uso dello [[lingua spagnola|spagnolo]] riceve dallo [[Spagna|Stato spagnolo]] 90 milioni di euro, l'[[Alliance Française]] riceve quasi 11 milioni dallo [[Francia|Stato francese]] (cui vanno aggiunti 89,2 milioni di euro destinati all'[[francofonia|Organizzazione Internazionale della Francofonia]]),<ref>{{Cita web |url=http://www.francophonie.org/Le-budget.html |titolo=Organisation internationale de la Francophonie<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=21 novembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101202200557/http://www.francophonie.org/Le-budget.html |dataarchivio=2 dicembre 2010 |urlmorto=sì }}</ref> mentre la [[Società Dante Alighieri]], per promuovere e curare l'utilizzo dell'italiano fuori dall'Italia, riceveva 1,2 milioni di euro, dimezzati nel 2010 a {{M|600000}} euro a causa dei risparmi decisi da Roma.<ref>[[Renato Martinoni|R. Martinoni]], Se la politica minaccia l'italiano, in: Corriere del Ticino, 4 novembre 2010, pp. 1-2</ref> (circa un quinto di quanto spende il solo [[Canton Ticino]] per salvaguardare il [[dialetto ticinese]] e l'italianità in Svizzera<ref>{{Cita web |url=http://www3.ti.ch/osservatorioculturale/files/doc/rapporto2008.pdf |titolo=italianità in Svizzera |accesso=21 novembre 2010 |dataarchivio=17 settembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160917105938/http://www3.ti.ch/osservatorioculturale/files/doc/rapporto2008.pdf |urlmorto=sì }}</ref>|Ricerca originale?}}

La comunità italo-svizzera ha aperto numerose scuole nelle principali città del Paese (finanziate in parte dagli stessi immigrati, in parte dalle autorità federali). Due scuole elementari, una scuola media e un liceo a [[Basilea]]; una scuola elementare, una scuola media e un liceo a [[Losanna]]; una scuola media e un liceo a [[Zugo]]; una scuola elementare, una scuola media, un liceo artistico e una scuola superiore a [[Zurigo]]; una scuola elementare, una scuola media e tre licei tecnici a [[San Gallo]].<ref>[http://www.italica.rai.it/principali/lingua/istituti/scuole.htm Le scuole italiane all'estero<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100528142352/http://www.italica.rai.it/principali/lingua/istituti/scuole.htm |data=28 maggio 2010 }}</ref> {{Senza fonte|Vengono inoltre considerate "scuole italiane" anche l'Istituto elvetico (scuola media e liceo, gestiti dai [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|Salesiani]]) di [[Lugano]] e il Liceo L. Da Vinci di [[Lugano]], in quanto seguono un programma di studio più simile a quello italiano che a quello ticinese.}}

=== Integrazione e il rientro dei pensionati ===
Una convenzione tra Svizzera e Italia, ha permesso agli italiani residenti in Svizzera e che hanno fatto richiesta di acquisire la cittadinanza elvetica, di mantenere la cittadinanza italiana, acquisendo la doppia cittadinanza;<ref>{{cita web|url=https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/popolazione/migrazione-integrazione/cittadinanza.html|titolo=La cittadinanza e la doppia cittadinanza in Svizzera}}</ref> questo ha comportato una crescita delle richieste di naturalizzazione, permettendo loro di godere dei diritti civici in entrambe le nazioni ed accelerando così il processo d'integrazione e la partecipazione attiva alla vita politica Svizzera. Secondo l'ufficio di statistica della Confederazione, nel 2017 gli italo-Svizzeri con la doppia cittadinanza erano, con oltre 225.000 individui, i più numerosi tra i naturalizzati che decidono di mantenere la cittadinanza d'origine.<ref>{{cita web|url=https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/popolazione.assetdetail.6026876.html|titolo=Popolazione residente in Svizzera con doppia cittadinanza}}</ref>

I figli dell'emigrazione in Svizzera, iniziata nel dopo guerra fino ai primi 1980, difficilmente decidono di rientrare in patria, al contrario dei loro genitori che a volte riprendono la via del ritorno quando raggiungono l'età della pensione.  La questione del rientro, con l'invecchiamento della popolazione degli emigranti, ha comportato a partire dagli anni 1990 il confronto con nuove problematiche sociali: in molti infatti decidono di restare in Svizzera per stare accanto ai propri figli e nipoti,<ref>{{cita web|url=http://www.unine.ch/files/live/sites/sfm/files/shared/pub/s/s_53.pdf|titolo=condizioni di vita degli italiani anziani in Svizzera}}</ref> altri decidono di tornare nel Paese d'origine, dove spesso hanno costruito la casa del tanto agognato rientro. Coloro che hanno deciso di rientrare, possono ritrovarsi "emigranti" per una seconda volta, quando si rendono conto che le abitudini della loro infanzia e le amicizie di un tempo non ci sono più, in un'Italia che è certamente cambiata.<ref>[http://www.alter-migration.ch/index.cfm?ID=36&l=it Migrazioni e problemi collegati] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081206043157/http://www.alter-migration.ch/index.cfm?ID=36&l=it |data=6 dicembre 2008 }}</ref> {{Senza fonte|In funzione di questi rientri, in quei paesi del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno d'Italia]] dove l'emigrazione ha costituito per decenni un vero tratto distintivo, culturale e di crescita economica, sono nate una serie di associazioni costituite e gestite da ex emigranti, che fanno da corollario a svariate manifestazioni e feste che ripropongono il tema da un profilo storico e sociale.}}

=== Pubblicazioni degli Italo-svizzeri ===
* ''Il Giornalino'', trimestrale ([[Briga-Glis|Briga]], [[1988]]), editore Colonia Italiana di Briga, direttore Cinzia Viscomi Minniti.
* ''Comunità'', mensile ([[San Gallo]], dal [[1975]]), editore e direttore padre Emilio Bernardini (Missione Cattolica Italiana di San Gallo).
* ''Corriere degli Italiani'' ([[Lucerna]]).
* ''Insieme di Affoltern'', bimestrale ([[Affoltern am Albis]], [[1982]]), editore Missione Cattolica Italiana di Affoltern, direttore don Albino Michelin.
* ''Presenza Italiana'', bimestrale della MCL di Ginevra ([[Ginevra]], [[1972]]), editore e direttore Luciano Cocco (Padri Scalabriniani).
* ''La Rivista'', mensile ([[Zurigo]], [[1909]]), editore Andrea G. Lotti (Camera di Commercio Italiana per la Svizzera), direttore Giangi Cretti.
* ''Il Dialogo'', bimestrale (Lugano, 1990), editore ACLI Svizzera (Associazioni cristiane lavoratori italiani), direttore Luigi Zanolli.
* ''L'Eco-Tele7, settimanale'' (Basilea, 1966) editore ITALINFO, redattore capo Stefano Materia.
* ''Tuttoitalia, portale online - Il media italiano in Svizzera'' (Zurigo, 2003) editore [http://www.tuttoitalia.ch Tuttoitalia.ch], direttore [https://www.facebook.com/ciranodesign Cirano Tondi]

=== Film sull'emigrazione italiana in Svizzera ===
*''[[Lo stagionale]]'' [[1972]] di [[Alvaro Bizzarri]]
*''[[Siamo italiani]]'' [[1964]] di [[Alexander J. Seiler]]
*''[[Il treno rosso]]'' di [[Peter Ammann]], CH [[1972]]
*''[[Pane e cioccolata]]'' ([[1973]]), di [[Franco Brusati]], con l'interpretazione di [[Nino Manfredi]]
*''[[Emigration]]'' di [[Nino Jacusso]], CH [[1978]]
*''[[I fabbricasvizzeri]]'' (1978) di [[Rolf Lyssy]]: film satirico sull'integrazione forzata, con l'interpretazione di [[Claudio Caramaschi]]
*''[[Ritorno a casa (film 1980)|Ritorno a casa]]'' di [[Nino Jacusso]], CH [[1980]]
*''[[Azzurro (film)|Azzurro]]'' ([[2000]]), regia di [[Denis Rabaglia]] con [[Paolo Villaggio]]
*''[[Vento di settembre]]'' ([[2002]]), di [[Alexander J. Seiler]]
*''[[Cara moglie]]'' ([[2006]]) Regia di [[Silvano Console]], le lettere inviate dagli emigranti alle proprie famiglie.
*''[[Il resto di una storia-The rest of a story]]'' ([[2007]]) di [[Antonio Prata]], Docu/Diario in cui si rivisita Zurigo, città da cui si fuggiva per sconfiggere la dipendenza dall'eroina. Torino Film Festival 2007 Menzione speciale, Doclisboa 2008 Internat.Best short film,
*''[[Terradentro-Earthinside]]'' ([[2013]]) film-documentario di [[Antonio Prata]]. Lo spaesamento emotivo e la ricerca di un luogo dove mettere radici, tra due terre distrutte. L'Abruzzo, terra d'origine dell'autore, sconvolto dal terremoto che ha cancellato i ricordi e sradicato un'identità che ora si rivela illusoria e la Svizzera, stravolta da una distruzione-ricostruzione programmata, che cancella anche le tracce del suo passato e sembra indolore, nell'apparente indifferenza delle persone. Selezionato al Torino Film Festival del 2013.
*''[[Non ho l'età (film 2017)|Non ho l'età]]'' - il ritornello che ha commosso una generazione di emigranti, documentario di Olmo Cerri, CH 2017

=== Opere teatrali ===
* ''Italiani cìncali - parte prima: minatori in Belgio'' Di [[Mario Perrotta]] scritto insieme a [[Nicola Bonazzi]] pubblicato su ''Hystrio - trimestrale di teatro e spettacolo'', n.2 anno 2008
* ''La turnàta - Italiani cìncali parte seconda'' Di [[Mario Perrotta]] scritto insieme a [[Nicola Bonazzi]]

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
* Berruto, Moretti & Schmid. ''Interlingue italiane nella Svizzera tedesca. Osservazioni generali e note sul sistema dell'articolo'', in E. Banfi e P. Cordin (a cura di). ''Storia dell'italiano e forme dell'italianizzazione''. Bulzoni. Roma, 1990.
* Favero Luigi e Tassello Graziano. ''Cent'anni di emigrazione italiana (1876-1976)''. Cser. Roma, 1978.
* Foerster, Robert Franz. ''The Italian Emigration of Our Times''. Ayer Publishing. New York, 1969 ISBN 0-405-00522-9
* Savoia Sergio e Vitale Ettore. ''Lo Svizzionario''. Edizioni Linguanostra. Bellinzona, 2002.
* Gian Antonio Stella, L'orda quando gli albanesi eravamo noi, Rizzoli editore, 2002.

== Voci correlate ==
* [[Emigrazione italiana]]
* [[Emigrazione]]
* [[Svizzera italiana]]
* [[Lingua italiana in Svizzera]]
* ''[[Un'ora per voi]]''
* [[Sciagura di Mattmark]]
* [[Antitalianismo]]
* [[Voto degli italiani residenti all'estero]]
* [[Cineteca Pollitzer]]

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.swissinfo.org/ita/specials/multietnica/detail/L_Italia_e_un_po_tutti_noi.html?siteSect=3151&sid=5878760&cKey=1147353596000|titolo=L'Italia è un po' tutti noi|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.alter-migration.ch/index.cfm?ID=36&l=it|titolo=Anzianità e migrazione|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081206043157/http://www.alter-migration.ch/index.cfm?ID=36&l=it|dataarchivio=6 dicembre 2008}}
* {{cita web|http://www.fcli.ch/|Colonie libere italiane in Svizzera}}
* {{cita web|http://www.cgie.it/inizio.asp|Consiglio generale italiani all'estero}}
* {{cita web|http://www.italianinelmondo.it/|Italiani nel mondo}}
* {{cita web|https://www.swissinfo.ch/ita/societa/nuova-immigrazione_globalizzazione-e-crisi-spingono-gli-italiani-in-svizzera/40775608|titolo=Nuova emigrazione italiana in Svizzera}}
* {{cita web|http://edizionicafoscari.unive.it/media/pdf/chapter/978-88-6969-017-4/978-88-6969-017-4-ch-07.pdf|titolo=emigrazione italiana in Svizzera nel XXI secolo}}
* {{cita web|url=https://www.repubblica.it/venerdi/reportage/2019/05/24/news/svizzera_immigrati_italiani_referendum_concetto_vecchio_libro_cacciateli-226977475/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P12-S1.4-T1|titolo=Fabrizio Ravelli, Prima gli svizzeri. Quando gli immigrati eravamo noi}}, su ''repubblica.it'', 24 maggio 2019.
* {{cita web|url=https://it.businessinsider.com/la-pandemia-non-ferma-limmigrazione-degli-italiani-in-svizzera-ma-la-cambia-meno-laureati-e-piu-precari/|titolo=Friedrich Magnani, La pandemia non ferma l’immigrazione degli italiani in Svizzera ma la cambia: meno laureati e più precari}}, 21 aprile 2021.

{{Italiani all'estero}}
{{Portale|migrazioni umane|sociologia|Italia|Svizzera}}

[[Categoria:Italo-svizzeri|*]]
[[Categoria:Cultura della Svizzera]]