Redenzione (religione): differenze tra le versioni

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[[File:Heusler Allegory of Salvation.JPG|thumb|''Allegoria della Redenzione'' di Antonius Heusler (ca. [[1555]]), Museo Nazionale di [[Varsavia]]]]
[[File:Heusler Allegory of Salvation.JPG|thumb|''Allegoria della Redenzione'' di Antonius Heusler (ca. [[1555]]), Museo Nazionale di [[Varsavia]]]]
'''Redenzione''' è un termine che indica il concetto religioso riferentesi al perdono o [[Assoluzione (religione)|assoluzione]] dei [[peccato|peccati]] o errori commessi, e protezione dalla [[dannazione]] e disgrazia, eterna o temporanea.<ref>Cfr. definizione su [http://www.treccani.it/vocabolario/tag/redenzione/ ''Treccani'': ''s.v.'' "Redenzione" ecc.]</ref> La ''redenzione'' è quindi una materia trattata da molte [[Religioni maggiori|religioni del mondo]], tra cui [[Religioni in India|quelle indiane]] e tutte le [[religioni abramitiche]], specialmente [[Cristianesimo]] e [[Islam]].
In [[religione]] la '''redenzione''' è il perdono o l'[[Assoluzione (religione)|assoluzione]] dei [[peccato|peccati]] o errori commessi e la protezione dalla [[dannazione]] e disgrazia, eterna o temporanea.<ref>Cfr. definizione su [http://www.treccani.it/vocabolario/tag/redenzione/ ''Treccani'': ''s.v.'' "Redenzione" ecc.]</ref> La ''redenzione'' è quindi una materia trattata da molte [[Religioni maggiori|religioni del mondo]], tra cui [[Religioni in India|quelle indiane]] e tutte le [[religioni abramitiche]], specialmente [[Cristianesimo]] e [[Islam]].


Un altro termine religioso spesso usato in questa materia è '''salvezza''' ([[lingua latina|latino]] ''salvatio''; [[lingua greca|greco]] ''sōtēria''; [[ebraico]] ''yeshu'ah'') che significa essere salvati o protetti dal pericolo, o salvati o scampati da un situazione disastrosa, e quindi ''redenti''.<ref name=EBS>[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/520007/salvation "Salvation"] su ''[[Encyclopedia Britannica]]''.</ref> La redenzione è parte della salvezza.<ref>{{en}} [http://dictionary.reference.com/browse/Salvation "Salvation"] su ''Dictionary.com'', Random House; {{it}} [http://www.wordreference.com/definizione/salvezza "Salvezza"] su ''Wordreference''; {{it}} [http://www.treccani.it/vocabolario/salvezza/ "Salvezza"] su ''Treccani.it''URL consultati 02/09/2013</ref> Nelle [[religioni abramitiche]], la salvezza viene definita come il salvare l'[[anima]] dal [[peccato]] e dalle sue conseguenze.<ref>"The saving of the soul; the deliverance from sin and its consequences", [[Oxford English Dictionary]], 2ª ed. 1989.</ref> Lo studio accademico della ''salvezza'' si chiama [[soteriologia]] e si occupa dello studio comparativo di come differenti tradizioni religiose concepiscono la salvezza e come la si ottiene.
Un altro termine religioso spesso usato in questa materia è '''salvezza''' ([[lingua latina|latino]] ''salvatio''; [[lingua greca|greco]] ''sōtēria''; [[ebraico]] ''yeshu'ah'') che significa essere salvati o protetti dal pericolo, o salvati o scampati da una situazione disastrosa, e quindi ''redenti''.<ref name=EBS>[https://www.britannica.com/EBchecked/topic/520007/salvation "Salvation"] su ''[[Encyclopedia Britannica]]''.</ref> La redenzione è parte della salvezza.<ref>{{en}} [http://dictionary.reference.com/browse/Salvation "Salvation"] su ''Dictionary.com'', Random House; {{it}} [https://www.wordreference.com/definizione/salvezza "Salvezza"] su ''Wordreference''; {{it}} [http://www.treccani.it/vocabolario/salvezza/ "Salvezza"] su ''Treccani.it''URL consultati 02/09/2013</ref> Nelle [[religioni abramitiche]], la salvezza viene definita come il salvare l'[[anima]] dal [[peccato]] e dalle sue conseguenze.<ref>"The saving of the soul; the deliverance from sin and its consequences", [[Oxford English Dictionary]], 2ª ed. 1989.</ref> Lo studio accademico della ''salvezza'' si chiama [[soteriologia]] e si occupa dello studio comparativo di come differenti tradizioni religiose concepiscono la salvezza e come la si ottiene.


Nell'[[Ebraismo]] la redenzione si riferisce a [[Dio (ebraismo)|Dio]] che redime gli [[Israeliti]] dai loro vari esili.<ref name="kolel.org">{{Cita web|url=http://www.kolel.org/pages/reb_on_the_web/redemption.html |titolo=Reb on the Web |editore=Kolel: The Adult Centre for Liberal Jewish Learning |accesso=2 settembre 2013}}</ref> Ciò include la [[escatologia ebraica|redenzione finale]] dall'esilio corrente. Quale termine [[teologia cristiana|teologico cristiano]], [[Redenzione (Cristianesimo)|redenzione]] si riferisce alla liberazione dei [[cristiani]] dal [[peccato]].<ref>{{Cita libro|nome= Leon |cognome= Morris |titolo= Redeemer, Redemption, 'The New Bible Dictionary' |editore= William B. Eerdmans Publishing Company |data= 1962 |città= Grand Rapids |pp= 1078-1079}}</ref> Assume una posizione di rilievo, tuttavia, solo quando i mali in questione formano parte di un più grande sistema contro il quale il potere umano è impotente.<ref>[http://www.ccel.org/s/schaff/encyc/encyc09/htm/iv.vii.lxxxv.htm "Redemption": ''Christian Classics Ethereal Library''] a Calvin College, 02/07/2009.</ref> Nella teologia [[Buddhismo|buddhista]] comprende un rilascio dai desideri mondani.
Nell'[[Ebraismo]] la redenzione si riferisce a [[Dio (ebraismo)|Dio]] che redime gli [[Israeliti]] dai loro vari esili.<ref name="kolel.org">{{Cita web |url=http://www.kolel.org/pages/reb_on_the_web/redemption.html |titolo=Reb on the Web |editore=Kolel: The Adult Centre for Liberal Jewish Learning |accesso=2 settembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150721211633/http://www.kolel.org/pages/reb_on_the_web/redemption.html |dataarchivio=21 luglio 2015 |urlmorto=sì }}</ref> Ciò include la [[escatologia ebraica|redenzione finale]] dall'esilio corrente. Quale termine [[teologia cristiana|teologico cristiano]], [[Redenzione (Cristianesimo)|redenzione]] si riferisce alla liberazione dei [[cristiani]] dal [[peccato]].<ref>{{Cita libro|nome= Leon |cognome= Morris |titolo= Redeemer, Redemption, 'The New Bible Dictionary' |editore= William B. Eerdmans Publishing Company |data= 1962 |città= Grand Rapids |pp= 1078-1079}}</ref> Assume una posizione di rilievo, tuttavia, solo quando i mali in questione formano parte di un più grande sistema contro il quale il potere umano è impotente.<ref>[http://www.ccel.org/s/schaff/encyc/encyc09/htm/iv.vii.lxxxv.htm "Redemption": ''Christian Classics Ethereal Library''] a Calvin College, 02/07/2009.</ref> Nella teologia [[Buddismo|buddista]] comprende un rilascio dai desideri mondani.


== Redenzione nel Cristianesimo ==
== Redenzione nel Cristianesimo ==
{{vedi anche|Redenzione (Cristianesimo)|Salvezza (Bibbia)}}
{{vedi anche|Redenzione (Cristianesimo)|Salvezza (religione)}}
La redenzione, nel [[Cristianesimo]], indica il sacrificio di [[Gesù]] per liberare gli uomini dalla schiavitù del peccato e del male<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/tag/redenzione/ "Redenzione"], su ''Treccani.it''.</ref>.
[[File:Redentore Nuoro.JPG|thumb|Nuoro - il Redentore - opera di Vincenzo Ierace]]
La '''redenzione''', nel [[Cristianesimo]], indica il sacrificio di [[Gesù|Cristo]] per liberare gli uomini dalla schiavitù del peccato e del male<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/tag/redenzione/ "Redenzione"], su ''Treccani.it''.</ref>.


L'idea di ''redenzione'' deriva dalle transazioni legali e religiose della vita nell'[[Antico Testamento]].
L'idea di ''redenzione'' deriva dalle transazioni legali e religiose della vita nell'[[Antico Testamento]].


=== Antico Testamento ===
=== Antico Testamento ===
L'[[Antico Testamento]] riconosce che qualsiasi atto di redenzione, realizzato con ciò che un qualsiasi essere umano abbia da offrire, anche se dà del suo meglio, è totalmente inadeguato per soddisfare i bisogni più profondi di una persona ("...nessun uomo può riscattare il fratello, né pagare a Dio il prezzo del suo riscatto. Il riscatto dell'anima sua è troppo alto, e il denaro sarà sempre insufficiente" ([[Salmi]] 49:7,8). Dio è però pronto a elargire generosamente quel che Egli ha, non importa quale ne sia il costo ([[Isaia]] 43:3ss) per riconquistarsi il Suo popolo. È in questo contesto che il [[Nuovo Testamento]] parla del [[sangue]] di [[Cristo]], cioè dell'offerta della Sua vita ubbidiente elargita nella Sua stessa morte, come il costo della nostra redenzione (''[[Prima lettera di Pietro]]'' 1:18,19; ''[[Lettera ai Romani]]'' 3:24,25; ''[[Lettera agli Ebrei]]'' 9:14), per aver commesso il peccato originale.
L'[[Antico Testamento]] riconosce che qualsiasi atto di redenzione, realizzato con ciò che un qualsiasi essere umano abbia da offrire, anche se dà del suo meglio, è totalmente inadeguato per soddisfare i bisogni più profondi di una persona ("...nessun uomo può riscattare il fratello, né pagare a Dio il prezzo del suo riscatto. Il riscatto dell'anima sua è troppo alto, e il denaro sarà sempre insufficiente" ([[Salmi]] 49:7,8). Dio è però pronto a elargire generosamente quel che ha, non importa quale ne sia il costo (''[[Libro di Isaia|Isaia]]'' 43:3ss) per riconquistarsi il Suo popolo. È in questo contesto che il [[Nuovo Testamento]] parla del sangue di Gesù, cioè dell'offerta della sua vita ubbidiente elargita nella sua stessa morte, come il costo della nostra redenzione (''[[Prima lettera di Pietro]]'' 1:18,19; ''[[Lettera ai Romani]]'' 3:24,25; ''[[Lettera agli Ebrei]]'' 9:14), per aver commesso il peccato originale.


=== Nuovo Testamento ===
=== Nuovo Testamento ===
La redenzione nel [[Nuovo Testamento]] descrive un aspetto della [[salvezza (Bibbia)|salvezza]]. L'uso di questa parola ci rammenta come [[Cristo]] è venuto per liberare la creatura umana dalla schiavitù di potenze del male, che opprime l'individuo e pregiudica la sua libertà e la sua vita, come pure da ogni iniquità (''Lettera a Tito'' 2:14; cfr. ''Lettera ai Romani'' 7). Essa include la redenzione del corpo ([[Lettera ai Romani|Romani]] 8:23; cfr. [[Lettera ai Filippesi|Filippesi]] 3:4). Sebbene il prezzo di questa redenzione sia stato pagato completamente, e i frutti immediati di questo pagamento sono pienamente goduti nella [[riconciliazione]] con Dio, il pieno godimento dei frutti ultimi della redenzione dovrà attendere il [[secondo avvento]] (''[[Lettera agli Efesini]]'' 4:30; ''[[Lettera ai Romani]]'' 8:23)
La redenzione nel [[Nuovo Testamento]] descrive un aspetto della [[salvezza (religione)|salvezza]]. L'uso di questa parola ci rammenta come Gesù sia venuto per liberare la creatura umana dalla schiavitù di potenze del male, che opprime l'individuo e pregiudica la sua libertà e la sua vita, come pure da ogni iniquità (''Lettera a Tito'' 2:14; cfr. ''Lettera ai Romani'' 7). Essa include la redenzione del corpo ([[Lettera ai Romani|Romani]] 8:23; cfr. [[Lettera ai Filippesi|Filippesi]] 3:4). Sebbene il prezzo di questa redenzione sia stato pagato completamente, e i frutti immediati di questo pagamento sono pienamente goduti nella [[riconciliazione]] con Dio, il pieno godimento dei frutti ultimi della redenzione dovrà attendere il [[secondo avvento]] (''[[Lettera agli Efesini]]'' 4:30; ''[[Lettera ai Romani]]'' 8:23)


[[Gesù]] considerava le guarigioni e gli [[esorcismo|esorcismi]] che Egli operava, come segni dell'aspetto redentore della Sua opera. Così Egli descriveva la Sua opera: ''"il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti"'' ([[Matteo]] 20:28). In questa descrizione Egli sembra avere in mente il [[Servo sofferente]] di [[Isaia]] {{passo biblico|Isaia|53}}, la cui vita viene offerta come [[espiazione]] al fine di portare libertà a molti. Essa suggerisce come le sofferenze e la morte di Gesù siano un [[sacrificio]] sostitutivo, vicario, per pagare il costo della redenzione umana.
[[Gesù]] considerava le guarigioni e gli [[esorcismo|esorcismi]] che operava, come segni dell'aspetto redentore della sua opera. Così descriveva la sua opera: "il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti" ([[Matteo]] 20:28). In questa descrizione, Gesù sembra avere in mente il [[Servo sofferente]] di ''[[Libro di Isaia|Isaia]]'' {{passo biblico|Isaia|53|libro=no}}, la cui vita viene offerta come [[espiazione]] al fine di portare libertà a molti. Essa suggerisce come le sofferenze e la morte di Gesù siano un [[sacrificio]] sostitutivo, vicario, per pagare il costo della redenzione umana.


== Redenzione nel Buddhismo ==
== Redenzione nel Buddismo ==
{{vedi anche|Nirvana}}
{{vedi anche|Nirvana}}
La '''redenzione''' o '''auto-redenzione''', nel [[Buddhismo]], è invece un'azione dell'uomo che rispettando gli insegnamenti dei [[Buddha]] o dei [[Bodhisattva]] si libera dalla natura del [[Saṃsāra]] accedendo al [[Nirvana]].
La '''redenzione''' o '''auto-redenzione''', nel [[Buddismo]], è invece un'azione dell'uomo che rispettando gli insegnamenti dei [[Buddha]] o dei [[Bodhisattva]] si libera dalla natura del [[Saṃsāra]] accedendo al [[Nirvana]].


Il Buddhismo crede che solo questo posto qui e questo momento adesso sono reali e che il resto, passato e avvenire, non hanno esistenza reale. Ne deriva che l'unico posto dove la condotta possa essere buona o cattiva è qui e adesso. Il Buddhismo afferma che il bene e il male hanno un rapporto diretto col momento presente, qui e adesso. Agire moralmente significa agire correttamente a quel momento preciso. Agire correttamente in questo momento stesso è l'unica vera moralità. Evidentemente, possiamo discutere del bene e del male in quanto concetti astratti, però quelle astrazioni sono sempre separate della situazione reale cui siamo al confronto qui e adesso, e sono quindi parziali, e non potranno mai fungere da guida completa per la nostra azione al presente.
Il Buddismo crede che solo questo posto qui e questo momento adesso sono reali e che il resto, passato e avvenire, non hanno esistenza reale. Ne deriva che l'unico posto dove la condotta possa essere buona o cattiva è qui e adesso. Il Buddismo afferma che il bene e il male hanno un rapporto diretto col momento presente, qui e adesso. Agire moralmente significa agire correttamente a quel momento preciso. Agire correttamente in questo momento stesso è l'unica vera moralità. Evidentemente, possiamo discutere del bene e del male in quanto concetti astratti, però quelle astrazioni sono sempre separate della situazione reale cui siamo al confronto qui e adesso, e sono quindi parziali, e non potranno mai fungere da guida completa per la nostra azione al presente.
Nelle situazioni reali, però, il nostro comportamento si decide a secondo dello stato del nostro corpo/mente al momento dell'agire, e non a secondo dei Precetti presi isolatamente. Proviamo sinceramente a seguire i precetti, però se infrangiamo uno di essi, il Buddhismo ci incita a ritrovare lo stato di equilibrio e agire correttamente al presente, piuttosto che fare penitenza per la cattiva condotta passata, ch'è passata e non potrà mai venire cambiata.<ref name="JE">Joseph Edkins, ''Chinese Buddhism'', 1893, p. 364.</ref>
Nelle situazioni reali, però, il nostro comportamento si decide a seconda dello stato del nostro corpo/mente al momento dell'agire, e non a seconda dei Precetti presi isolatamente. Proviamo sinceramente a seguire i precetti, però se infrangiamo uno di essi, il Buddismo ci incita a ritrovare lo stato di equilibrio e agire correttamente al presente, piuttosto che fare penitenza per la cattiva condotta passata, ch'è passata e non potrà mai venire cambiata.<ref name="JE">Joseph Edkins, ''Chinese Buddhism'', 1893, p. 364.</ref>
Il Buddhismo insegna anche che esistono che le nostre azioni hanno sempre conseguenze, sia nella nostra attuale vita sia in quella prossima, perciò bisogna cercare di compiere del bene e di meditare sulla vacuità affinché non dopo la morte ma qui ed ora si possa realizzare lo stato Paradisiaco del Nirvana.
Il Buddismo insegna anche che esistono che le nostre azioni hanno sempre conseguenze, sia nella nostra attuale vita sia in quella prossima, perciò bisogna cercare di compiere del bene e di meditare sulla vacuità affinché non dopo la morte ma qui ed ora si possa realizzare lo stato Paradisiaco del Nirvana.
L'Inferno buddhista è la vita ordinaria, lo stato non realizzato della mente-corpo in preda alle convulsioni dei desideri e alle fermentazioni della mente, il paradiso è il loro superamento.
L'Inferno buddista è la vita ordinaria, lo stato non realizzato della mente-corpo in preda alle convulsioni dei desideri e alle fermentazioni della mente, il paradiso è il loro superamento.
Le azioni positive ci permettono di vivere bene e raggiungere il Paradiso, ciò significa che la vita sarà libera dal dolore perché il dolore viene superato dall'attingimento del Nirvana o Illuminazione.
Le azioni positive ci permettono di vivere bene e raggiungere il Paradiso, ciò significa che la vita sarà libera dal dolore perché il dolore viene superato dall'attingimento del Nirvana o Illuminazione.
Perciò è necessario meditare per raggiungere il Nirvana.<ref>Per questa breve sezione, cfr. {{Cita libro|nome= Melford |cognome= Spiro |titolo= Buddhism and Society: A Great Tradition and Its Burmese Vicissitudes |editore= |data= 1982 |città= |pp= xiv}}</ref>
Perciò è necessario meditare per raggiungere il Nirvana.<ref>Per questa breve sezione, cfr. {{Cita libro|nome= Melford |cognome= Spiro |titolo= Buddhism and Society: A Great Tradition and Its Burmese Vicissitudes |editore= |data= 1982 |città= |pp= xiv}}</ref>


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Nell'[[Ebraismo]] la redenzione ([[ebraico]] ''ge'ulah'') si riferisce a [[Dio (ebraismo)|Dio]] che redime il popolo di [[Israeliti|Israele]] dai vari esili.<ref name="kolel.org"/> Ciò include la [[escatologia ebraica|redenzione finale]] dall'esilio presente. Nella [[filosofia chassidica]] si fanno paralleli tra la redenzione dall'esilio e la redenzione personale che si ottiene quando una persona raffina i suoi tratti caratteriali. Nell'[[escatologia ebraica]] si esaminano alcuni temi della [[religione ebraica]], concernenti il [[messianismo giudaico]], la [[Aldilà|vita oltre la vita]], e la [[risurrezione dei morti]]. La parola [[escatologia]] (intesa come "discorso sulla fine"), genericamente, è l'area della [[teologia]] e della [[filosofia]] che tratta di [[Ipotesi|ipotetici]] [[Fine del mondo|eventi finali]] nella storia del mondo, del destino ultimo dell'umanità, e dei relativi concetti, tra cui la ''redenzione'' da condizioni di oppressione individuale e collettiva.<ref>Yitzchak Blau "Body and Soul: Tehiyyat ha-Metim and Gilgulim in Medieval and Modern Philosophy", ''The Torah U-Madda Journal'', Volume 10, 2001.</ref>
Nell'[[Ebraismo]] la redenzione ([[ebraico]] ''ge'ulah'') si riferisce a [[Dio (ebraismo)|Dio]] che redime il popolo di [[Israeliti|Israele]] dai vari esili.<ref name="kolel.org"/> Ciò include la [[escatologia ebraica|redenzione finale]] dall'esilio presente. Nella [[filosofia chassidica]] si fanno paralleli tra la redenzione dall'esilio e la redenzione personale che si ottiene quando una persona raffina i suoi tratti caratteriali. Nell'[[escatologia ebraica]] si esaminano alcuni temi della [[religione ebraica]], concernenti il [[messianismo giudaico]], la [[Aldilà|vita oltre la vita]], e la [[risurrezione dei morti]]. La parola [[escatologia]] (intesa come "discorso sulla fine"), genericamente, è l'area della [[teologia]] e della [[filosofia]] che tratta di [[Ipotesi|ipotetici]] [[Fine del mondo|eventi finali]] nella storia del mondo, del destino ultimo dell'umanità, e dei relativi concetti, tra cui la ''redenzione'' da condizioni di oppressione individuale e collettiva.<ref>Yitzchak Blau "Body and Soul: Tehiyyat ha-Metim and Gilgulim in Medieval and Modern Philosophy", ''The Torah U-Madda Journal'', Volume 10, 2001.</ref>


Nell'ambito di una [[famiglia]] la redenzione (radice ''ga'al'') era un processo mediante il quale, se un uomo si era pregiudicato una proprietà od era caduto in schiavitù, quel che aveva perduto poteva ritornare al suo vero proprietario o la [[libertà]] avrebbe potuto essere ricomprata ([[Levitico]] 25:25; [[Ruth]] 4:4-6). In questo caso il "redentore" era il parente più prossimo che così poteva proteggere e appoggiare i diritti dello sfortunato parente. Talvolta, l'obbligo del parente più vicino poteva così significare il vendicarsi dei torti che gli erano stati fatti. Lo scopo essenziale della redenzione era quindi la liberazione dalla perdita o dalla [[schiavitù]]. Quando nell'[[Antico Testamento]] si parla di [[Dio]] come di Colui che opera redenzione per [[Israele]], la frase deve essere interpretata attraverso le citate analogie, specialmente quella del redentore-parente più prossimo. È in questo ruolo che Dio effettua la redenzione del suo popolo dall'[[Egitto]] ([[Deuteronomio]] 9:26) e da [[Babilonia]] ([[Isaia]] 43:1). Senza dubbio è appropriato parlare di Dio come del "Redentore". L'azione redentrice di Dio in questi grandi avvenimenti storici è considerato il segno che la Sua mano redentrice può estendersi allo stesso modo sul [[peccato]], sulle potenze demoniache e persino sulla [[morte]] ([[Isaia]] 33:22ss; [[Salmi]] 130:8). Si riconosce pure che la Sua attività redentrice si estende anche verso l'individuo quando egli è coinvolto a lottare contro i mali della vita (2 [[Samuele]] 4:9,10; [[Salmi]] 34:22).
Nell'ambito di una [[famiglia]] la redenzione (radice ''ga'al'') era un processo mediante il quale, se un uomo si era pregiudicato una proprietà od era caduto in schiavitù, quel che aveva perduto poteva ritornare al suo vero proprietario o la [[libertà]] avrebbe potuto essere ricomprata ([[Levitico]] 25:25; [[Ruth]] 4:4-6). In questo caso il "redentore" era il parente più prossimo che così poteva proteggere e appoggiare i diritti dello sfortunato parente. Talvolta, l'obbligo del parente più vicino poteva così significare il vendicarsi dei torti che gli erano stati fatti. Lo scopo essenziale della redenzione era quindi la liberazione dalla perdita o dalla [[schiavitù]]. Quando nell'[[Antico Testamento]] si parla di [[Dio]] come di Colui che opera redenzione per [[Israele]], la frase deve essere interpretata attraverso le citate analogie, specialmente quella del redentore-parente più prossimo. È in questo ruolo che Dio effettua la redenzione del suo popolo dall'[[Egitto]] ([[Deuteronomio]] 9:26) e da [[Babilonia (regione storica)|Babilonia]] (''[[Libro di Isaia|Isaia]]'' 43:1). Senza dubbio è appropriato parlare di Dio come del "Redentore". L'azione redentrice di Dio in questi grandi avvenimenti storici è considerato il segno che la sua mano redentrice può estendersi allo stesso modo sul [[peccato]], sulle potenze demoniache e persino sulla [[morte]] (''[[Libro di Isaia|Isaia]]'' 33:22ss; [[Salmi]] 130:8). Si riconosce pure che la sua attività redentrice si estende anche verso l'individuo quando egli è coinvolto a lottare contro i mali della vita ([[Libri di Samuele|2 Samuele]] 4:9,10; [[Salmi]] 34:22).


=== Figlio primogenito ===
=== Figlio primogenito ===
Il figlio primogenito era considerato appartenente unicamente a Dio, fintanto che non fosse redento da un qualche tipo di [[sacrificio]]. Il termine ebraico usato per questo sacrificio di redenzione era ''padah'' ([[Libro dell'Esodo|Esodo]] 13:13; [[Libro dei Numeri|Numeri]] 18:25ss). Ne deriva il ''[[Pidyon HaBen]]'', ({{lang-he|'''פדיון הבן'''}}) o "riscatto del primogenito",<ref>Eugene Joseph Cohen, ''Guide to ritual circumcision and redemption of the first-born son'', Volume 1, 1984.</ref><ref name="pid">Nella [[Tanakh|Bibbia ebraica]] le leggi che si riferiscono al riscatto del figlio primogenito si trovano nel [[Libro dell'Esodo]] {{passo biblico|Esodo|13:12-15}}, {{passo biblico|Esodo|22:29}}, {{passo biblico|Esodo|34:20}}; [[Libro dei Numeri]] {{passo biblico|Numeri|3:45}}, {{passo biblico|Numeri|8:17|HE}}, {{passo biblico|Numeri|18:16}}; nel [[Levitico]] {{passo biblico|Levitico|12:2-4}}; e nello [[Yoreh De'ah]] 305.Cfr. anche Eugene Joseph Cohen, ''Guide to ritual circumcision and redemption of the first-born son'' Vol. 1 - 1984: "Riscatto del primogenito - Il primogenito di una madre deve essere dedicato al servizio di Dio, secondo il passo, "Santifica il primogenito che ti apre il ventre."; Michele Klein ''A Time to Be Born: Customs and Folklore of Jewish Birth'' 2000, p. 224; Mark Washofsky ''Jewish living: a guide to contemporary reform practice'' 2001, p. 148: "Riscatto del primogenito (Pidyon Haben)- Nella tradizione ebraica il figlio primogenito deve esser ''riscattato'' da Dio. Ciò ha origine dalla credenza che Dio "acquisì" i primogeniti israeliti risparmiandoli dal ''makkat bekhorot''"; Ruth Langer ''To Worship To Worship God Properly: Tensions Between Liturgical Custom and Halakhah in Judaism (Monographs of the Hebrew Union College Series) 2005, p. 73 "Redemption of the First Born".</ref> è una [[mitzvah]] dell'[[ebraismo]] dove il figlio primogenito israelita viene ''redento'' con cinque [[shekel]] d'argento dal suo stato di santità genetliaca. Le monete del riscatto vengono offerte in dono al [[Kohen]] ([[sacerdote (ebraismo)|sacerdote ebraico]]). Pagando un prezzo di redenzione, un risarcimento, un uomo poteva riscattare la propria vita: ''"Se gli s'impone un risarcimento, egli dovrà pagare, come riscatto della propria vita, tutto quello che gli sarà imposto"'' ({{passo biblico2|Esodo|21:30}}).
Il figlio primogenito era considerato appartenente unicamente a Dio, fintanto che non fosse redento da un qualche tipo di [[sacrificio]]. Il termine ebraico usato per questo sacrificio di redenzione era ''padah'' ([[Libro dell'Esodo|Esodo]] 13:13; [[Libro dei Numeri|Numeri]] 18:25ss). Ne deriva il ''[[Pidyon HaBen]]'', ({{lang-he|פדיון הבן}}) o "riscatto del primogenito",<ref>Eugene Joseph Cohen, ''Guide to ritual circumcision and redemption of the first-born son'', Volume 1, 1984.</ref><ref name="pid">Nella [[Tanakh|Bibbia ebraica]] le leggi che si riferiscono al riscatto del figlio primogenito si trovano nel [[Libro dell'Esodo]] {{Cita passo biblico|Esodo|13:12-15}}, {{Cita passo biblico|Esodo|22:29}}, {{Cita passo biblico|Esodo|34:20}}; [[Libro dei Numeri]] {{Cita passo biblico|Numeri|3:45}}, {{Cita passo biblico|Numeri|8:17|HE}}, {{Cita passo biblico|Numeri|18:16}}; nel [[Levitico]] {{Cita passo biblico|Levitico|12:2-4}}; e nello [[Yoreh De'ah]] 305.Cfr. anche Eugene Joseph Cohen, ''Guide to ritual circumcision and redemption of the first-born son'' Vol. 1 - 1984: "Riscatto del primogenito - Il primogenito di una madre deve essere dedicato al servizio di Dio, secondo il passo, "Santifica il primogenito che ti apre il ventre."; Michele Klein ''A Time to Be Born: Customs and Folklore of Jewish Birth'' 2000, p. 224; Mark Washofsky ''Jewish living: a guide to contemporary reform practice'' 2001, p. 148: "Riscatto del primogenito (Pidyon Haben)- Nella tradizione ebraica il figlio primogenito deve esser ''riscattato'' da Dio. Ciò ha origine dalla credenza che Dio "acquisì" i primogeniti israeliti risparmiandoli dal ''makkat bekhorot''"; Ruth Langer ''To Worship God Properly: Tensions Between Liturgical Custom and Halakhah in Judaism'' (Monographs of the Hebrew Union College Series) 2005, p. 73 "Redemption of the First Born".</ref> è una [[mitzvah]] dell'[[ebraismo]] dove il figlio primogenito israelita viene ''redento'' con cinque [[sicli]] d'argento dal suo stato di santità genetliaca. Le monete del riscatto vengono offerte in dono al [[Kohen]] ([[sacerdote (ebraismo)|sacerdote ebraico]]). Pagando un prezzo di redenzione, un risarcimento, un uomo poteva riscattare la propria vita: "Se gli s'impone un risarcimento, egli dovrà pagare, come riscatto della propria vita, tutto quello che gli sarà imposto" ({{passo biblico|Esodo|21:30}}).


== Redenzione nell'Islam ==
== Redenzione nell'Islam ==
Nell'[[Islam]] piuttosto che redenzione, si considera la "salvezza" per l'entrata in [[cielo (religione)|cielo]]. La parola non copre la possibile condanna all'inferno, o dei diversi livelli di inferno e di cielo. L'Islam insegna che le persone che muoiono non credendo in Dio, non ricevono la salvezza. Si insegna anche che i non musulmani che muoiono credendo in Dio, ma non credendo nel suo messaggio (l'Islam), sono lasciati alla decisione alla Sua volontà. Coloro che muoiono credendo nel "unico Dio" e il suo messaggio "Islam" ricevono la salvezza.<ref>John Ankerberg, John Weldon, Dillon Burroughs, [http://books.google.com.pk/books?id=B_hndUQ1_40C&pg=PA37&dq=salvation+islam&hl=en&sa=X&ei=jdTIT4l-weo5_snwCA&redir_esc=y#v=onepage&q=salvation%20islam&f=false ''The Facts On Islam'', p. 37].</ref>
Nell'[[Islam]] piuttosto che redenzione, si considera la "salvezza" per l'entrata in [[cielo (religione)|cielo]]. La parola non copre la possibile condanna all'inferno, o dei diversi livelli di inferno e di cielo. L'Islam insegna che le persone che muoiono non credendo in Dio, non ricevono la salvezza. Si insegna anche che i non musulmani che muoiono credendo in Dio, ma non credendo nel suo messaggio (l'Islam), sono lasciati alla decisione alla sua volontà. Coloro che muoiono credendo nel "unico Dio" e il suo messaggio "Islam" ricevono la salvezza.<ref>John Ankerberg, John Weldon, Dillon Burroughs, [http://books.google.com.pk/books?id=B_hndUQ1_40C&pg=PA37&dq=salvation+islam&hl=en&sa=X&ei=jdTIT4l-weo5_snwCA&redir_esc=y#v=onepage&q=salvation%20islam&f=false ''The Facts On Islam'', p. 37].</ref>


L'Islam insegna che tutti i cristiani, ebrei, sabei vissuti rettamente prima della venuta di Maometto entreranno in [[Paradiso]], ma coloro che sono vissuti dopo Maometto devono accettare l'Islam per esser salvati.<ref>[http://books.google.com.pk/books?id=p-NBqOkvfoEC&pg=PA27&dq=salvation+islam&hl=en&sa=X&ei=jdTIT4l-weo5_snwCA&redir_esc=y#v=onepage&q=salvation%20islam&f=false ''Fast Facts on Islam'', di John Ankerberg, John Weldon, p.28]</ref>
L'Islam insegna che tutti i cristiani, ebrei, sabei vissuti rettamente prima della venuta di Maometto entreranno in [[Paradiso]], ma coloro che sono vissuti dopo Maometto devono accettare l'Islam per esser salvati.<ref>[http://books.google.com.pk/books?id=p-NBqOkvfoEC&pg=PA27&dq=salvation+islam&hl=en&sa=X&ei=jdTIT4l-weo5_snwCA&redir_esc=y#v=onepage&q=salvation%20islam&f=false ''Fast Facts on Islam'', di John Ankerberg, John Weldon, p.28]</ref>


{{quote|Chi vuole una religione diversa dall'Islàm, il suo culto non sarà accettato, e nell'altra vita sarà tra i perdenti.|[[Corano]], sura 3 (''Âl 'Imrân''), [[ayat]] 85 [http://www.sufi.it/corano/3.htm]}}
{{citazione|Chi vuole una religione diversa dall'Islàm, il suo culto non sarà accettato, e nell'altra vita sarà tra i perdenti.|[[Corano]], sura 3 (''Âl 'Imrân''), [[āyāt]] 85 [http://www.sufi.it/corano/3.htm]}}


L'Islam sottolinea inoltre che, al fine di ottenere la salvezza, bisogna evitare di peccare ed eseguire opere buone. L'Islam riconosce l'inclinazione dell'umanità verso il peccato,<ref>[[Corano]] [http://www.sufi.it/corano/12.htm 12:51-53]</ref> quindi ai musulmani viene costantemente ingiunto di cercare il perdono di Dio e pentirsi. L'Islam insegna che nessuno può ottenere la salvezza semplicemente in virtù della fede o delle azioni, invece è la Misericordia di Dio che procura la salvezza.<ref>Norman L. Geisler, Abdul Saleeb, ''Answering Islam: The Crescent in Light of the Cross'', [http://books.google.com.pk/books?id=jB1SNwAM_FQC&pg=PA128&dq=salvation+islam&hl=en&sa=X&ei=jdTIT4l-weo5_snwCA&redir_esc=y#v=onepage&q=salvation%20islam&f=false p. 128]</ref> Tuttavia tale pentimento non deve essere usato per peccare ulteriormente. L'Islam insegna che Dio è misericordioso, ma anche [[ubiquità|onnipresente]]. Il Corano afferma:
L'Islam sottolinea inoltre che, al fine di ottenere la salvezza, bisogna evitare di peccare ed eseguire opere buone. L'Islam riconosce l'inclinazione dell'umanità verso il peccato,<ref>[[Corano]] [http://www.sufi.it/corano/12.htm 12:51-53]</ref> quindi ai musulmani viene costantemente ingiunto di cercare il perdono di Dio e pentirsi. L'Islam insegna che nessuno può ottenere la salvezza semplicemente in virtù della fede o delle azioni, invece è la Misericordia di Dio che procura la salvezza.<ref>Norman L. Geisler, Abdul Saleeb, ''Answering Islam: The Crescent in Light of the Cross'', [http://books.google.com.pk/books?id=jB1SNwAM_FQC&pg=PA128&dq=salvation+islam&hl=en&sa=X&ei=jdTIT4l-weo5_snwCA&redir_esc=y#v=onepage&q=salvation%20islam&f=false p. 128]</ref> Tuttavia tale pentimento non deve essere usato per peccare ulteriormente. L'Islam insegna che Dio è misericordioso, ma anche [[ubiquità|onnipresente]]. Il Corano afferma:


{{quote|Allah accoglie il pentimento di coloro che fanno il male per ignoranza e che poco dopo si pentono: ecco da chi Allah accetta il pentimento. Allah è saggio, sapiente. Ma non c'è perdono per coloro che continuano a fare il male e che, quando si presenta loro la morte, gridano: "Adesso sono pentito!"; e neanche per coloro che muoiono da miscredenti. Per costoro abbiamo preparato doloroso castigo.| [[Corano]], sura 4 (''An-Nisâ`''), [[ayat]] 17 [http://www.sufi.it/corano/4.htm]}}
{{citazione|Allah accoglie il pentimento di coloro che fanno il male per ignoranza e che poco dopo si pentono: ecco da chi Allah accetta il pentimento. Allah è saggio, sapiente. Ma non c'è perdono per coloro che continuano a fare il male e che, quando si presenta loro la morte, gridano: "Adesso sono pentito!"; e neanche per coloro che muoiono da miscredenti. Per costoro abbiamo preparato doloroso castigo.| [[Corano]], sura 4 (''An-Nisâ`''), [[āyāt]] 17 [http://www.sufi.it/corano/4.htm]}}

== Note ==
<references/>


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|cognome1=Braden |nome1=Charles Samuel |titolo=Man's Quest for Salvation: An Historical and Comparative Study of the Idea of Salvation in the World's Great Living Religions |anno=1941 |editore=Willett, Clark & Company |città=Chicago & New York}}
* {{Cita libro|cognome1=Braden |nome1=Charles Samuel |titolo=Man's Quest for Salvation: An Historical and Comparative Study of the Idea of Salvation in the World's Great Living Religions |url=https://archive.org/details/mansquestforsalv0000brad |anno=1941 |editore=Willett, Clark & Company |città=Chicago & New York}}
* {{Cita libro|curatore-nome1=S. G. F. |curatore-cognome1=Brandon |wkcuratore1=S. G. F. Brandon |titolo=The Saviour God: Comparative studies in the concept of salvation presented to Edwin Oliver James by colleagues and friends |anno=1963 |editore=[[Barnes & Noble]] |città=New York}}
* {{Cita libro|curatore-nome1=S. G. F. |curatore-cognome1=Brandon |wkcuratore1=S. G. F. Brandon |titolo=The Saviour God: Comparative studies in the concept of salvation presented to Edwin Oliver James by colleagues and friends |anno=1963 |editore=[[Barnes & Noble]] |città=New York}}
* {{Cita libro|cognome1=Brueggemann |nome1=Walter |titolo=Reverberations of Faith: A Theological Handbook of Old Testament Themes |url=http://books.google.com.au/books?id=dBJQ71RIpdMC |data=30 settembre 2002 |editore=Westminster John Knox Press |città=Louisville |pp=184–6 |capitolo=Salvation |urlcapitolo=http://books.google.com.au/books?id=dBJQ71RIpdMC&pg=PA184&dq=Brueggemann+salvation#v=onepage&q=Brueggemann%20salvation&f=false}} <small>([http://www.wjkbooks.com/Products/0664222315/reverberations-of-faith.aspx Presentation])</small>
* {{Cita libro|cognome1=Brueggemann |nome1=Walter |titolo=Reverberations of Faith: A Theological Handbook of Old Testament Themes |url=http://books.google.com.au/books?id=dBJQ71RIpdMC |data=30 settembre 2002 |editore=Westminster John Knox Press |città=Louisville |pp=184–6 |capitolo=Salvation |urlcapitolo=http://books.google.com.au/books?id=dBJQ71RIpdMC&pg=PA184&dq=Brueggemann+salvation#v=onepage&q=Brueggemann%20salvation&f=false}} <small>([http://www.wjkbooks.com/Products/0664222315/reverberations-of-faith.aspx Presentation])</small>
* {{Cita libro|curatore-nome1=Eric J. |curatore-cognome1=Sharpe |wkcuratore1= Eric J. Sharpe |curatore-nome2=John R. |curatore-cognome2=Hinnells |titolo=Man and his salvation: Studies in memory of S. G. F. Brandon |anno=1973 |editore=Manchester University Press |città=Manchester |isbn=0-7190-0537-X}}
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== Note ==
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== Voci correlate ==
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* [[Rinascita (religione)]]
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* [[Risveglio (movimento evangelico)]]
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* [[Salvezza (Bibbia)]]
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* [[Soteriologia]]
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* [[Venerdì Santo]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
* A. J. Wallace and R. D. Rusk, ''[https://www.createspace.com/3508977 "Moral Transformation: the Original Christian Paradigm of Salvation"]'', difesa della prospettiva di trasformazione morale
* A. J. Wallace and R. D. Rusk, ''[https://www.createspace.com/3508977 "Moral Transformation: the Original Christian Paradigm of Salvation"]'', difesa della prospettiva di trasformazione morale.
* [http://gbgm-umc.org/umhistory/wesley/sermons/serm-043.stm "The Scripture Way to Salvation"], sermone di [[John Wesley]] (Prospettiva [[metodismo|metodista]])
* [http://webarchive.loc.gov/all/20011120113909/http://gbgm-umc.org/umhistory/wesley/sermons/serm-043.stm "The Scripture Way to Salvation"], sermone di [[John Wesley]] (Prospettiva [[metodismo|metodista]]).
* [http://passiontolearn.com/index.php/items/show/27 "On the Conversion of the Sinner"] di [[Blaise Pascal]]
* [https://web.archive.org/web/20130410041939/http://passiontolearn.com/index.php/items/show/27 "On the Conversion of the Sinner"] di [[Blaise Pascal]].
* [http://www.bible.org/page.asp?page_id=276 "God's Plan of Salvation"] (prospettiva conservatrice [[Evangelicalismo|evangelica]])
* [http://www.bible.org/page.asp?page_id=276 "God's Plan of Salvation"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20040906170044/http://www.bible.org/page.asp?page_id=276 |data=6 settembre 2004 }} (prospettiva conservatrice [[Evangelicalismo|evangelica]])
* [http://www.islamawareness.net/Salvation/salvation1.html Salvezza e redenzione nell'Islam]
* {{cita web|http://www.islamawareness.net/Salvation/salvation1.html|Salvezza e redenzione nell'Islam}}
* [http://www.biblicalperspectives.com/books/immortality_resurrection/6.htm "''Immortality Or Resurrection?'' Chapter VI Hell: Eternal Torment or Annihilation?"] di Samuele Bacchiocchi, Ph. D., Andrews University
* [https://web.archive.org/web/20150216040008/http://www.biblicalperspectives.com/books/immortality_resurrection/6.htm "''Immortality Or Resurrection?'' Chapter VI Hell: Eternal Torment or Annihilation?"] di [[Samuele Bacchiocchi]], Ph. D., Andrews University.
* [http://www.archive.org/details/redemptionafterd0420brig ''Redemption after Death''] articolo di Charles Augustus Briggs, del dicembre 1889 sulla rivista ''The Magazine of Christian Literature'' Vol 1. No. 3
* [https://www.archive.org/details/redemptionafterd0420brig ''Redemption after Death''] articolo di Charles Augustus Briggs, del dicembre 1889 sulla rivista ''The Magazine of Christian Literature'', vol 1, n. 3.
* [http://www.columbia.edu/cu/augustine/arch/cdffeeney.txt "Outside the Church there is no salvation"], interpretazione del dogma cattolico
* [https://web.archive.org/web/20000311121352/http://www.columbia.edu/cu/augustine/arch/cdffeeney.txt "Outside the Church there is no salvation"], interpretazione del dogma cattolico.


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Disambiguazione – "Redentore" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Redentore (disambigua).
Allegoria della Redenzione di Antonius Heusler (ca. 1555), Museo Nazionale di Varsavia

In religione la redenzione è il perdono o l'assoluzione dei peccati o errori commessi e la protezione dalla dannazione e disgrazia, eterna o temporanea.[1] La redenzione è quindi una materia trattata da molte religioni del mondo, tra cui quelle indiane e tutte le religioni abramitiche, specialmente Cristianesimo e Islam.

Un altro termine religioso spesso usato in questa materia è salvezza (latino salvatio; greco sōtēria; ebraico yeshu'ah) che significa essere salvati o protetti dal pericolo, o salvati o scampati da una situazione disastrosa, e quindi redenti.[2] La redenzione è parte della salvezza.[3] Nelle religioni abramitiche, la salvezza viene definita come il salvare l'anima dal peccato e dalle sue conseguenze.[4] Lo studio accademico della salvezza si chiama soteriologia e si occupa dello studio comparativo di come differenti tradizioni religiose concepiscono la salvezza e come la si ottiene.

Nell'Ebraismo la redenzione si riferisce a Dio che redime gli Israeliti dai loro vari esili.[5] Ciò include la redenzione finale dall'esilio corrente. Quale termine teologico cristiano, redenzione si riferisce alla liberazione dei cristiani dal peccato.[6] Assume una posizione di rilievo, tuttavia, solo quando i mali in questione formano parte di un più grande sistema contro il quale il potere umano è impotente.[7] Nella teologia buddista comprende un rilascio dai desideri mondani.

Redenzione nel Cristianesimo

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Lo stesso argomento in dettaglio: Redenzione (Cristianesimo) e Salvezza (religione).

La redenzione, nel Cristianesimo, indica il sacrificio di Gesù per liberare gli uomini dalla schiavitù del peccato e del male[8].

L'idea di redenzione deriva dalle transazioni legali e religiose della vita nell'Antico Testamento.

Antico Testamento

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L'Antico Testamento riconosce che qualsiasi atto di redenzione, realizzato con ciò che un qualsiasi essere umano abbia da offrire, anche se dà del suo meglio, è totalmente inadeguato per soddisfare i bisogni più profondi di una persona ("...nessun uomo può riscattare il fratello, né pagare a Dio il prezzo del suo riscatto. Il riscatto dell'anima sua è troppo alto, e il denaro sarà sempre insufficiente" (Salmi 49:7,8). Dio è però pronto a elargire generosamente quel che ha, non importa quale ne sia il costo (Isaia 43:3ss) per riconquistarsi il Suo popolo. È in questo contesto che il Nuovo Testamento parla del sangue di Gesù, cioè dell'offerta della sua vita ubbidiente elargita nella sua stessa morte, come il costo della nostra redenzione (Prima lettera di Pietro 1:18,19; Lettera ai Romani 3:24,25; Lettera agli Ebrei 9:14), per aver commesso il peccato originale.

Nuovo Testamento

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La redenzione nel Nuovo Testamento descrive un aspetto della salvezza. L'uso di questa parola ci rammenta come Gesù sia venuto per liberare la creatura umana dalla schiavitù di potenze del male, che opprime l'individuo e pregiudica la sua libertà e la sua vita, come pure da ogni iniquità (Lettera a Tito 2:14; cfr. Lettera ai Romani 7). Essa include la redenzione del corpo (Romani 8:23; cfr. Filippesi 3:4). Sebbene il prezzo di questa redenzione sia stato pagato completamente, e i frutti immediati di questo pagamento sono pienamente goduti nella riconciliazione con Dio, il pieno godimento dei frutti ultimi della redenzione dovrà attendere il secondo avvento (Lettera agli Efesini 4:30; Lettera ai Romani 8:23)

Gesù considerava le guarigioni e gli esorcismi che operava, come segni dell'aspetto redentore della sua opera. Così descriveva la sua opera: "il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti" (Matteo 20:28). In questa descrizione, Gesù sembra avere in mente il Servo sofferente di Isaia 53[9], la cui vita viene offerta come espiazione al fine di portare libertà a molti. Essa suggerisce come le sofferenze e la morte di Gesù siano un sacrificio sostitutivo, vicario, per pagare il costo della redenzione umana.

Redenzione nel Buddismo

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Lo stesso argomento in dettaglio: Nirvana.

La redenzione o auto-redenzione, nel Buddismo, è invece un'azione dell'uomo che rispettando gli insegnamenti dei Buddha o dei Bodhisattva si libera dalla natura del Saṃsāra accedendo al Nirvana.

Il Buddismo crede che solo questo posto qui e questo momento adesso sono reali e che il resto, passato e avvenire, non hanno esistenza reale. Ne deriva che l'unico posto dove la condotta possa essere buona o cattiva è qui e adesso. Il Buddismo afferma che il bene e il male hanno un rapporto diretto col momento presente, qui e adesso. Agire moralmente significa agire correttamente a quel momento preciso. Agire correttamente in questo momento stesso è l'unica vera moralità. Evidentemente, possiamo discutere del bene e del male in quanto concetti astratti, però quelle astrazioni sono sempre separate della situazione reale cui siamo al confronto qui e adesso, e sono quindi parziali, e non potranno mai fungere da guida completa per la nostra azione al presente. Nelle situazioni reali, però, il nostro comportamento si decide a seconda dello stato del nostro corpo/mente al momento dell'agire, e non a seconda dei Precetti presi isolatamente. Proviamo sinceramente a seguire i precetti, però se infrangiamo uno di essi, il Buddismo ci incita a ritrovare lo stato di equilibrio e agire correttamente al presente, piuttosto che fare penitenza per la cattiva condotta passata, ch'è passata e non potrà mai venire cambiata.[10] Il Buddismo insegna anche che esistono che le nostre azioni hanno sempre conseguenze, sia nella nostra attuale vita sia in quella prossima, perciò bisogna cercare di compiere del bene e di meditare sulla vacuità affinché non dopo la morte ma qui ed ora si possa realizzare lo stato Paradisiaco del Nirvana. L'Inferno buddista è la vita ordinaria, lo stato non realizzato della mente-corpo in preda alle convulsioni dei desideri e alle fermentazioni della mente, il paradiso è il loro superamento. Le azioni positive ci permettono di vivere bene e raggiungere il Paradiso, ciò significa che la vita sarà libera dal dolore perché il dolore viene superato dall'attingimento del Nirvana o Illuminazione. Perciò è necessario meditare per raggiungere il Nirvana.[11]

Redenzione nell'Ebraismo

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Lo stesso argomento in dettaglio: Redenzione (ebraismo) e Pidyon HaBen.

Nell'Ebraismo la redenzione (ebraico ge'ulah) si riferisce a Dio che redime il popolo di Israele dai vari esili.[5] Ciò include la redenzione finale dall'esilio presente. Nella filosofia chassidica si fanno paralleli tra la redenzione dall'esilio e la redenzione personale che si ottiene quando una persona raffina i suoi tratti caratteriali. Nell'escatologia ebraica si esaminano alcuni temi della religione ebraica, concernenti il messianismo giudaico, la vita oltre la vita, e la risurrezione dei morti. La parola escatologia (intesa come "discorso sulla fine"), genericamente, è l'area della teologia e della filosofia che tratta di ipotetici eventi finali nella storia del mondo, del destino ultimo dell'umanità, e dei relativi concetti, tra cui la redenzione da condizioni di oppressione individuale e collettiva.[12]

Nell'ambito di una famiglia la redenzione (radice ga'al) era un processo mediante il quale, se un uomo si era pregiudicato una proprietà od era caduto in schiavitù, quel che aveva perduto poteva ritornare al suo vero proprietario o la libertà avrebbe potuto essere ricomprata (Levitico 25:25; Ruth 4:4-6). In questo caso il "redentore" era il parente più prossimo che così poteva proteggere e appoggiare i diritti dello sfortunato parente. Talvolta, l'obbligo del parente più vicino poteva così significare il vendicarsi dei torti che gli erano stati fatti. Lo scopo essenziale della redenzione era quindi la liberazione dalla perdita o dalla schiavitù. Quando nell'Antico Testamento si parla di Dio come di Colui che opera redenzione per Israele, la frase deve essere interpretata attraverso le citate analogie, specialmente quella del redentore-parente più prossimo. È in questo ruolo che Dio effettua la redenzione del suo popolo dall'Egitto (Deuteronomio 9:26) e da Babilonia (Isaia 43:1). Senza dubbio è appropriato parlare di Dio come del "Redentore". L'azione redentrice di Dio in questi grandi avvenimenti storici è considerato il segno che la sua mano redentrice può estendersi allo stesso modo sul peccato, sulle potenze demoniache e persino sulla morte (Isaia 33:22ss; Salmi 130:8). Si riconosce pure che la sua attività redentrice si estende anche verso l'individuo quando egli è coinvolto a lottare contro i mali della vita (2 Samuele 4:9,10; Salmi 34:22).

Figlio primogenito

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Il figlio primogenito era considerato appartenente unicamente a Dio, fintanto che non fosse redento da un qualche tipo di sacrificio. Il termine ebraico usato per questo sacrificio di redenzione era padah (Esodo 13:13; Numeri 18:25ss). Ne deriva il Pidyon HaBen, (in ebraico פדיון הבן?) o "riscatto del primogenito",[13][14] è una mitzvah dell'ebraismo dove il figlio primogenito israelita viene redento con cinque sicli d'argento dal suo stato di santità genetliaca. Le monete del riscatto vengono offerte in dono al Kohen (sacerdote ebraico). Pagando un prezzo di redenzione, un risarcimento, un uomo poteva riscattare la propria vita: "Se gli s'impone un risarcimento, egli dovrà pagare, come riscatto della propria vita, tutto quello che gli sarà imposto" (Esodo 21:30[15]).

Redenzione nell'Islam

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Nell'Islam piuttosto che redenzione, si considera la "salvezza" per l'entrata in cielo. La parola non copre la possibile condanna all'inferno, o dei diversi livelli di inferno e di cielo. L'Islam insegna che le persone che muoiono non credendo in Dio, non ricevono la salvezza. Si insegna anche che i non musulmani che muoiono credendo in Dio, ma non credendo nel suo messaggio (l'Islam), sono lasciati alla decisione alla sua volontà. Coloro che muoiono credendo nel "unico Dio" e il suo messaggio "Islam" ricevono la salvezza.[16]

L'Islam insegna che tutti i cristiani, ebrei, sabei vissuti rettamente prima della venuta di Maometto entreranno in Paradiso, ma coloro che sono vissuti dopo Maometto devono accettare l'Islam per esser salvati.[17]

«Chi vuole una religione diversa dall'Islàm, il suo culto non sarà accettato, e nell'altra vita sarà tra i perdenti.»

L'Islam sottolinea inoltre che, al fine di ottenere la salvezza, bisogna evitare di peccare ed eseguire opere buone. L'Islam riconosce l'inclinazione dell'umanità verso il peccato,[18] quindi ai musulmani viene costantemente ingiunto di cercare il perdono di Dio e pentirsi. L'Islam insegna che nessuno può ottenere la salvezza semplicemente in virtù della fede o delle azioni, invece è la Misericordia di Dio che procura la salvezza.[19] Tuttavia tale pentimento non deve essere usato per peccare ulteriormente. L'Islam insegna che Dio è misericordioso, ma anche onnipresente. Il Corano afferma:

«Allah accoglie il pentimento di coloro che fanno il male per ignoranza e che poco dopo si pentono: ecco da chi Allah accetta il pentimento. Allah è saggio, sapiente. Ma non c'è perdono per coloro che continuano a fare il male e che, quando si presenta loro la morte, gridano: "Adesso sono pentito!"; e neanche per coloro che muoiono da miscredenti. Per costoro abbiamo preparato doloroso castigo.»

  1. ^ Cfr. definizione su Treccani: s.v. "Redenzione" ecc.
  2. ^ "Salvation" su Encyclopedia Britannica.
  3. ^ (EN) "Salvation" su Dictionary.com, Random House; (IT) "Salvezza" su Wordreference; (IT) "Salvezza" su Treccani.itURL consultati 02/09/2013
  4. ^ "The saving of the soul; the deliverance from sin and its consequences", Oxford English Dictionary, 2ª ed. 1989.
  5. ^ a b Reb on the Web, su kolel.org, Kolel: The Adult Centre for Liberal Jewish Learning. URL consultato il 2 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2015).
  6. ^ Leon Morris, Redeemer, Redemption, 'The New Bible Dictionary', Grand Rapids, William B. Eerdmans Publishing Company, 1962, pp. 1078-1079.
  7. ^ "Redemption": Christian Classics Ethereal Library a Calvin College, 02/07/2009.
  8. ^ "Redenzione", su Treccani.it.
  9. ^ Isaia 53, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  10. ^ Joseph Edkins, Chinese Buddhism, 1893, p. 364.
  11. ^ Per questa breve sezione, cfr. Melford Spiro, Buddhism and Society: A Great Tradition and Its Burmese Vicissitudes, 1982, pp. xiv.
  12. ^ Yitzchak Blau "Body and Soul: Tehiyyat ha-Metim and Gilgulim in Medieval and Modern Philosophy", The Torah U-Madda Journal, Volume 10, 2001.
  13. ^ Eugene Joseph Cohen, Guide to ritual circumcision and redemption of the first-born son, Volume 1, 1984.
  14. ^ Nella Bibbia ebraica le leggi che si riferiscono al riscatto del figlio primogenito si trovano nel Libro dell'Esodo Esodo 13:12-15, su laparola.net., Esodo 22:29, su laparola.net., Esodo 34:20, su laparola.net.; Libro dei Numeri Numeri 3:45, su laparola.net., Numeri 8:17, su laparola.net., Numeri 18:16, su laparola.net.; nel Levitico Levitico 12:2-4, su laparola.net.; e nello Yoreh De'ah 305.Cfr. anche Eugene Joseph Cohen, Guide to ritual circumcision and redemption of the first-born son Vol. 1 - 1984: "Riscatto del primogenito - Il primogenito di una madre deve essere dedicato al servizio di Dio, secondo il passo, "Santifica il primogenito che ti apre il ventre."; Michele Klein A Time to Be Born: Customs and Folklore of Jewish Birth 2000, p. 224; Mark Washofsky Jewish living: a guide to contemporary reform practice 2001, p. 148: "Riscatto del primogenito (Pidyon Haben)- Nella tradizione ebraica il figlio primogenito deve esser riscattato da Dio. Ciò ha origine dalla credenza che Dio "acquisì" i primogeniti israeliti risparmiandoli dal makkat bekhorot"; Ruth Langer To Worship God Properly: Tensions Between Liturgical Custom and Halakhah in Judaism (Monographs of the Hebrew Union College Series) 2005, p. 73 "Redemption of the First Born".
  15. ^ Esodo 21:30, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  16. ^ John Ankerberg, John Weldon, Dillon Burroughs, The Facts On Islam, p. 37.
  17. ^ Fast Facts on Islam, di John Ankerberg, John Weldon, p.28
  18. ^ Corano 12:51-53
  19. ^ Norman L. Geisler, Abdul Saleeb, Answering Islam: The Crescent in Light of the Cross, p. 128

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