Stenelo (figlio di Capaneo): differenze tra le versioni

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Fu uno degli [[Epigoni]] che presero parte alla seconda spedizione contro [[Tebe (città greca antica)|Tebe]]. Partecipò anche alla [[guerra di Troia]] come [[auriga]] di [[Diomede]].
Fu uno degli [[Epigoni]] che presero parte alla seconda spedizione contro [[Tebe (città greca antica)|Tebe]]. Partecipò anche alla [[guerra di Troia]] come [[auriga]] di [[Diomede]].


Nel V canto dell'[[Iliade]] Diomede uccide [[Pandaro]] e ferisce [[Enea]], che cade svenuto. È Stenelo allora che su ordine di Diomede ruba i valenti cavalli di Enea, discendenti dei cavalli offerti da Zeus a [[Troo]].
Secondo il V canto dell'[[Iliade]] Diomede uccise [[Pandaro]] e ferì [[Enea]], che cadde svenuto.Su ordine di Diomede, Stenelo rubò quindi i valenti cavalli di Enea, discendenti dei cavalli offerti da Zeus a [[Troo]].


== Note ==
== Note ==

Versione delle 09:27, 7 ago 2022

Stenelo
Lingua orig.Σθένελος
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
ProfessioneRe di Argo

Stenelo (in greco antico: Σθένελος?, Sthénelos) è un personaggio della mitologia greca. Fu Re di Argo.

Genealogia

Figlio di Capaneo[1], ebbe i figli Comete e Cilarabe[2].

Mitologia

Fu uno degli Epigoni che presero parte alla seconda spedizione contro Tebe. Partecipò anche alla guerra di Troia come auriga di Diomede.

Secondo il V canto dell'Iliade Diomede uccise Pandaro e ferì Enea, che cadde svenuto.Su ordine di Diomede, Stenelo rubò quindi i valenti cavalli di Enea, discendenti dei cavalli offerti da Zeus a Troo.

Note

  1. ^ (EN) Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia II, 16.1, su theoi.com. URL consultato il 10 maggio 2019.
  2. ^ Pausania. Descrizione della Grecia, II, 18, 5.
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