Coordinate: 41°53′20.9″N 12°28′31.8″E

Chiesa di Santa Maria della Luce: differenze tra le versioni

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La chiesa, in origine conosciuta con il nome di "San Salvatore in Corte", sarebbe stata fondata da [[santa Bonosa]] nel [[IV secolo]] presso l'''excubitorium'' (acquartieramento) della "VII coorte dei vigili", il corpo per la protezione dagli incendi dislocato da [[Augusto]] nelle [[14 regioni di Roma augustea|14 regioni]] in cui Roma era stata divisa. Nello stesso secolo il [[Papa Giulio I]] elevò la chiesa al rango di parrocchia.
La chiesa, in origine conosciuta con il nome di "San Salvatore in Corte", sarebbe stata fondata da [[santa Bonosa]] nel [[IV secolo]] presso l'''excubitorium'' (acquartieramento) della "VII coorte dei vigili", il corpo per la protezione dagli incendi dislocato da [[Augusto]] nelle [[14 regioni di Roma augustea|14 regioni]] in cui Roma era stata divisa. Nello stesso secolo il [[Papa Giulio I]] elevò la chiesa al rango di parrocchia.


La chiesa venne ricostruita nel [[XII secolo]], insieme al [[campanile]], tuttora conservato. Fino al [[1595]], quando divenne [[parrocchia]], era sotto la giurisdizione della vicina [[basilica di San Crisogono]].
La chiesa venne ricostruita nel [[XII secolo]], insieme al [[campanile]], tuttora conservato. Fino al [[1595]], quando divenne [[parrocchia]], era sotto la giurisdizione della vicina [[basilica di San Crisogono]].


Nel [[1728]] una bolla papale di [[Papa Benedetto XIII]] insediò nella chiesa i Padri Minimi dell'ordine di San Francesco di Paola.
Nel [[1728]] una bolla papale di [[Papa Benedetto XIII]] insediò nella chiesa i Padri Minimi dell'ordine di San Francesco di Paola.


L'attuale nome della chiesa si deve ad una serie di miracoli che si verificarono nel [[1730]] legati ad un'immagine dipinta sulla parete esterna di una casa nelle vicinanze, che venne vista brillare di luce propria. L'immagine venne quindi trasferita nella chiesa, che cambiò la propria denominazione con quella attuale.
L'attuale nome della chiesa si deve ad una serie di miracoli che si verificarono nel [[1730]] legati ad un'immagine dipinta sulla parete esterna di una casa nelle vicinanze, che venne vista brillare di luce propria. L'immagine venne quindi trasferita nella chiesa, che cambiò la propria denominazione con quella attuale.


In occasione del trasferimento dell'immagine vennero risistemati a cura dell'architetto [[Gabriele Valvassori]] la facciata, rimasta incompiuta, e gli interni. Si conserva sul [[catino absidale]], di cui pur nel rifacimento barocco è stata conservata l'impostazione romanica, un affresco di [[Sebastiano Conca]] ("''L'Eterno Padre benedicente fra gli angeli''").
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Versione delle 12:16, 2 giu 2019

Chiesa di Santa Maria della Luce
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Coordinate41°53′20.9″N 12°28′31.8″E
Religionecattolica
TitolareMaria
Diocesi Roma
ArchitettoGabriele Valvassori
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneXII secolo

Santa Maria della Luce è una chiesa di Roma, che si trova nel rione Trastevere, situata in via della Luce.

Storia

La chiesa, in origine conosciuta con il nome di "San Salvatore in Corte", sarebbe stata fondata da santa Bonosa nel IV secolo presso l'excubitorium (acquartieramento) della "VII coorte dei vigili", il corpo per la protezione dagli incendi dislocato da Augusto nelle 14 regioni in cui Roma era stata divisa. Nello stesso secolo il Papa Giulio I elevò la chiesa al rango di parrocchia.

La chiesa venne ricostruita nel XII secolo, insieme al campanile, tuttora conservato. Fino al 1595, quando divenne parrocchia, era sotto la giurisdizione della vicina basilica di San Crisogono.

Nel 1728 una bolla papale di Papa Benedetto XIII insediò nella chiesa i Padri Minimi dell'ordine di San Francesco di Paola.

L'attuale nome della chiesa si deve ad una serie di miracoli che si verificarono nel 1730 legati ad un'immagine dipinta sulla parete esterna di una casa nelle vicinanze, che venne vista brillare di luce propria. L'immagine venne quindi trasferita nella chiesa, che cambiò la propria denominazione con quella attuale.

In occasione del trasferimento dell'immagine vennero risistemati a cura dell'architetto Gabriele Valvassori la facciata, rimasta incompiuta, e gli interni. Si conserva sul catino absidale, di cui pur nel rifacimento barocco è stata conservata l'impostazione romanica, un affresco di Sebastiano Conca ("L'Eterno Padre benedicente fra gli angeli").

La chiesa, di proprietà del Ministero dell'interno tramite il Fondo Edifici di Culto, è data in gestione alla diocesi di Roma.

La Missione Latinoamericana

Dal 2003 la chiesa è sede della missione latinoamericana (eretta con decreto dal Cardinal Vicario Ugo Poletti nel settembre 1996 a servizio dei migranti latinoamericani residenti nella Diocesi di Roma), affidata ai Padri Scalabriniani. Le diverse comunità nazionali vi trovano così anche le immagini che sono oggetto di culto popolare nei diversi paesi. La Missione offre molti servizi alle collettività latinoamericane che vanno dal sociale al religioso, dai bisogni di formazione all'inserimento graduale e positivo nel territorio. Le celebrazioni avvengono nelle lingue dei migranti, in particolare i giovedì in lingua portoghese e spagnolo. La domenica, alle 12.00 in lingua spagnola, alle 17.00 in lingua portoghese per la comunità brasiliana, Nossa Senhora Aparecida.

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