Compagnia Italiana di Navigazione: differenze tra le versioni

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'''Compagnia Italiana di Navigazione (CIN)''' era una società di navigazione italiana, presieduta da [[Pietro Manunta]] e con [[Amministratore delegato|AD]] [[Massimo Mura]].
'''Compagnia Italiana di Navigazione (CIN)''' era una società di navigazione italiana, presieduta da [[Pietro Manunta]] e con [[Amministratore delegato|AD]] [[Massimo Mura]].
==Storia==
==Storia==
La società era presieduta dall'[[Amministratore delegato|AD]] [[Ettore Morace]] composta per il 40% da [[Moby Lines]], per il 30% dal [[fondo d'investimento]] ''Clessidra'', 20% dalla [[Genova|genovese]] ''Gruppo Investimenti Portuali (GIP)'' e dall'imprenditore [[Napoli|napoletano]] Francesco Izzo, operante nel settore degli allestimenti navali.
La società era presieduta dall'[[Amministratore delegato|AD]] Ettore Morace composta per il 40% da [[Moby Lines]], per il 30% dal [[fondo d'investimento]] ''Clessidra'', 20% dalla [[Genova|genovese]] ''Gruppo Investimenti Portuali (GIP)'' e dall'imprenditore [[Napoli|napoletano]] Francesco Izzo, operante nel settore degli allestimenti navali.


Il 19 maggio [[2011]] "Compagnia Italiana di Navigazione", nuova società formata da Moby, Clessidra, Negri e Izzo, vince la seconda gara per la privatizzazione della Tirrenia.<ref>http://www.tirrenia.it/it/Pagine/azienda.aspx</ref> La nuova '''CIN''' si è aggiudicata gli asset di [[Tirrenia di Navigazione]] nel luglio [[2012]], a conclusione della seconda procedura di privatizzazione avviata dal [[governo Berlusconi IV]].<ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.lagazzettamarittima.it/?p=11064 |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> La privatizzazione è stata costruita sullo stesso schema di quella di [[Alitalia]], prevedendo la creazione di una ''[[bad company]]''.
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Compagnia Italiana di Navigazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione2011
Chiusura2015
Sede principaleNapoli
SettoreTrasporto
ProdottiTrasporti marittimi

Compagnia Italiana di Navigazione (CIN) era una società di navigazione italiana, presieduta da Pietro Manunta e con AD Massimo Mura.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La società era presieduta dall'AD Ettore Morace composta per il 40% da Moby Lines, per il 30% dal fondo d'investimento Clessidra, 20% dalla genovese Gruppo Investimenti Portuali (GIP) e dall'imprenditore napoletano Francesco Izzo, operante nel settore degli allestimenti navali.

Il 19 maggio 2011 "Compagnia Italiana di Navigazione", nuova società formata da Moby, Clessidra, Negri e Izzo, vince la seconda gara per la privatizzazione della Tirrenia.[1] La nuova CIN si è aggiudicata gli asset di Tirrenia di Navigazione nel luglio 2012, a conclusione della seconda procedura di privatizzazione avviata dal governo Berlusconi IV.[2] La privatizzazione è stata costruita sullo stesso schema di quella di Alitalia, prevedendo la creazione di una bad company.

L'effettivo passaggio di consegne è avvenuto il 19 luglio 2012. Uscirono di scena dopo la sentenza dell'Antitrust UE i colossi Grimaldi, Gianluigi Aponte (Gruppo MSC).

Il 7 luglio 2015, Vincenzo Onorato (proprietario già di Moby), acquista il 100% del capitale della Tirrenia CIN, liquidando gli altri soci e diventando così unico proprietario della storica società di navigazione.[3]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato per 29 milioni di euro Moby Spa e Compagnia Italiana di Navigazione per abuso di posizione dominante nel marzo 2018. Secondo l'autorità, le due aziende avrebbero ostacolato l’operatività di alcune società di logistica, restringendo così gravemente la concorrenza e causando un pregiudizio ai consumatori dei beni oggetto di trasporto. Le aziende hanno annunciato che avrebbero presentato ricorso.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.tirrenia.it/it/Pagine/azienda.aspx
  2. ^ http://www.lagazzettamarittima.it/?p=11064[collegamento interrotto]
  3. ^ http://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/07/07/news/tirrenia_morace_si_dimette_da_ad_dopo_la_salita_di_onorato_al_100_-118562695/
  4. ^ Abuso di posizione dominante, multa Antitrust da 29 milioni a Moby e Cin, in Il Sole 24 Ore, 23 marzo 2018. URL consultato il 30 ottobre 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]