Caganer: differenze tra le versioni

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Versione delle 20:10, 1 feb 2016

Il caganer è una caratteristica statuina folkloristica catalana, raffigurante una persona intenta a defecare. Figura tipica del costume locale, viene posta nei presepi allestiti nella Catalogna e in alcune località della Comunità Valenzana, oltre che nella vicina Andorra.[1] Talvolta viene posizionata anche nei presepi delle isole Canarie, o a Tazacorte, nell'isola della Palma.

In lingua catalana è conosciuta anche con i nomi di l'home que caga o l'home que fa les seves necessitats.[2]

La tradizione ne fa risalire la creazione al XVII e XVIII secolo, ovvero nel pieno dell'epoca del barocco. Originariamente, il caganer raffigurava un abitante della campagna vestito con il costume tradizionale catalano, completo di cintura e berrettina rossa (barretina in catalano). Il suo utilizzo - secondo una visione scaramantica - è fonte di fortuna ed allegria mentre il non collocarlo all'interno di un presepe può essere causa di sventura.

Da tempi più recenti, la statuina è stata attualizzata e resa contemporanea spesso con l'attribuzione delle sembianze di personaggi popolari del mondo della politica e dello sport[3][4][5], ma anche con figure caratteristiche della storia e della società contemporanea.

Origine e significato

Di chiara derivazione latina (cacō, cacāre), si ritiene che la simbologia della figura possa essere ricondotta - al di là delle implicazioni scatologiche, ma soprattutto in ragione della funzione corporale che rappresenta - alla fertilità della terra, quasi come segno di buon auspicio per l'anno a venire.

Un altro significato ad essa attribuito è quello dell'uguaglianza fra le persone la cui funzione del defecare è identica al di là dello status sociale, appartenenza etnica, genere sessuale. Non a caso l'ambientazione è quella del presepe, uno dei maggiori simboli della cristianità e apogeo di un evento sorprendente come quello della nascita del Cristo.

Infine, una terza spiegazione, sicuramente più prosaica, è quella per cui molti catalani trovano questa figurina assai divertente.

Il repentino rinnovamento nello stile dei caganer risale agli anni quaranta: da quell'epoca, infatti, accanto al tradizionale paesano intento a defecare, hanno fatto la loro comparsa sui banchetti dei mercatini di Natale spagnoli figurine caganer con le sembianze di celebrità, alcune delle quali considerabili intoccabili, come ad esempio la più alta carica della chiesa cristiana papa Benedetto XVI, il premier spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero e persino l'uomo che fu più ricercato al mondo: Osama Bin Laden.[6] Riguardo al papa, la Chiesa cattolica locale ha mostrato tolleranza, anche perché sarebbe stato difficile rimuovere le centinaia di statuine poste in vendita in numerosi banchetti allestiti di fronte alla cattedrale di Sant'Eulalia a Barcellona. Per tacere del fatto che i caganer sono nel frattempo diventati dei fenomeni degni di essere esposti in mostre pittoriche, scultoriche e fotografiche.

Altri simbolismi

Il caganer è ovviamente una figura spiritosa con valenza umoristica (apprezzata particolarmente dai bambini) che sembrerebbe, a prima vista, stonare con l'ambientazione sacra della Natività di Gesù Cristo. Nella realtà, pur non avendo intento offensivo, la statuina - per rispetto appunto alla sacralità della rappresentazione - viene posta in un luogo piuttosto appartato (solitamente un angolo non troppo visibile, come del resto si conviene a chi è intento alla funzione defecatoria) rispetto all'ubicazione della mangiatoia nella scenografia complessiva del presepe.

Curiosamente, il caganer non è il solo personaggio della cultura catalana collegabile al Natale di cui vengono raffigurate le funzioni corporali. Esiste anche la tradizione del tió de Nadal (il ciocco di Natale), o cagatió, un tronco d'albero grezzamente lavorato in modo da avere fattezze umane (in questo piuttosto simile al burattino di Pinocchio, ma con i tratti somatici del caganer), protagonista principale di una piccola cerimonia che si svolge nelle case catalane la sera della vigilia di Natale. Il cagatió viene posto al centro dell'abitazione con sopra una coperta di colori vivaci, atta ad occultare le sue "feci" (solitamente dolciumi) e i bimbi sono invitati a bastonarlo affinché "cachi" i dolciumi. Essi lo fanno con gioia, cantando una filastrocca di invocazione della quale esistono molte versioni diverse: "Caga tió, caga torró pel naixement del Nostre Senyor, si no et daré un cop de bastó" (Caca tió, caca torrone, per la nascita di Nostro Signore, sennò ti darò un colpo di bastone), dopodiché viene tolta la coperta e si scoprono i dolciumi che il tió de Nadal ha prodotto dal retro (naturalmente i dolciumi vengono nascosti in precedenza dagli adulti di casa sotto la coperta in un momento di disattenzione dei bambini, che non debbono accorgersene perché da piccoli credono davvero alla magia della defecazione dei dolci). A quel punto i bimbi vengono allontanati con una scusa in un angolo della casa (il tempo necessario a nascondere altri dolci sotto la coperta), e invitati a bastonare ancora il tió, affinché "produca" altri dolci. Tutto ciò si svolge nell'allegria generale della "nochebuena" (la sera della vigilia di Natale in Spagna).

L'augurio che, nella cultura catalana, ci si usa scambiare prima di passare a tavola è un esplicito «Menja bé, caga fort!»[7], la cui traduzione è fin troppo chiara.

Sinonimi

Il tronco d'albero Tió de Nadal, stretto parente del caganer nella cultura popolare della Catalogna legata alle tradizioni natalizie

Sinonimi in altre lingue/culture:

Note

Bibliografia

  • Pep Mañà e Jordi Arruga, El Caganer. La figura més típica del pessebre català (Ed. Alta Fulla, Barcelona, 1992).

Voci correlate

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