Pompeo Venturi: differenze tra le versioni

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L'edizione del Venturi, che si inserisce nella critica verso la figura e l'opera di Dante tipica del [[XVIII secolo|'700]] (da ricordarsi le ''Lettere Virgiliane'' del confratello del Venturi, [[Saverio Bettinelli]]), «privilegia il versante confessionale ai danni di quello filologico-letterario, poiché mira ad un'[[esegesi]] esplicativa "al servizio di [[Dio]]"»<ref name=":1">{{Cita|Spera|p. 180}}</ref>. Difatti, l'opera di Dante è criticata sul piano dottrinale e personale più che su quello della critica<ref>{{Cita|Vallone}}: «Vi si dichiara che dei versi si vuol dare solo il senso letterale "con brevità e sufficienza"...»; {{Cita|Spera|p. 130}}</ref>, in quanto il padre gesuita mira a difendere il [[potere temporale]] dei papi e la loro autorità dalle critiche mosse dal poeta fiorentino<ref>{{Cita|Roda}}: «P[ompeo] Venturi, ostile a Dante Alighieri per le sue critiche al Papato, al potere temporale e alla Chiesa».</ref>. Inoltre, Venturi critica il pluristilismo dantesco, riallacciandosi così alla dottrina [[Pietro Bembo|bembiana]] in quanto critica l'uso di parole non ammesse dall'[[Accademia della Crusca]]<ref name=":1" />.
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L'edizione del Venturi, benché critica verso Dante, otterrà un discreto successo fino all'Ottocento<ref name=":0" />, quando l'edizione curata dal [[Ordine dei frati minori|frate minore]] [[Baldassarre Lombardi]] (la ''Lombardina'', 1791), tesa a rivalutare l'opera dantesca e in polemica aperta con quella di Venturi<ref>{{Cita|Roda}}</ref>, non la soppianterà.
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== Note ==
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Versione delle 02:00, 5 set 2018

Pompeo Venturi (Siena, 1693Ancona, 1752) è stato un letterato, critico letterario e religioso italiano, autore di un'edizione critica della Divina Commedia di Dante Alighieri, verso il quale non risparmiò critiche di natura politica e religiosa.

Biografia

Senese, entrò nella Compagnia di Gesù e fu docente in varie città italiane, tra cui la città natale, Firenze, Prato e Roma. Scrittore e poeta sia in latino che in volgare[1], la figura di Pompeo Venturi fu soprattutto la pubblicazione di un'edizione critica della Divina Commedia, apparsa per la prima volta in forma anonima a Lucca nel 1732 con una dedica a Clemente XII, poi fu edita a Venezia nel 1739[2] ed infine, ufficialmente, a Verona nel 1749.

L'edizione del Venturi, che si inserisce nella critica verso la figura e l'opera di Dante tipica del '700 (da ricordarsi le Lettere Virgiliane del confratello del Venturi, Saverio Bettinelli), «privilegia il versante confessionale ai danni di quello filologico-letterario, poiché mira ad un'esegesi esplicativa "al servizio di Dio[3]. Difatti, l'opera di Dante è criticata sul piano dottrinale e personale più che su quello della critica[4], in quanto il padre gesuita mira a difendere il potere temporale dei papi e la loro autorità dalle critiche mosse dal poeta fiorentino[5]. Inoltre, Venturi critica il pluristilismo dantesco, riallacciandosi così alla dottrina bembiana in quanto critica l'uso di parole non ammesse dall'Accademia della Crusca[3].

L'edizione del Venturi, benché critica verso Dante, ebbe grande fortuna fino agli inizi dell'Ottocento[1], quando l'edizione curata dal frate minore Baldassarre Lombardi (la Lombardina, 1791), tesa a rivalutare l'opera dantesca e in polemica aperta con quella di Venturi[6], non la soppianterà.

Note

  1. ^ a b Treccani
  2. ^ Vallone
  3. ^ a b Spera, p. 180
  4. ^ Vallone: «Vi si dichiara che dei versi si vuol dare solo il senso letterale "con brevità e sufficienza"...»; Spera, p. 130
  5. ^ Roda: «P[ompeo] Venturi, ostile a Dante Alighieri per le sue critiche al Papato, al potere temporale e alla Chiesa».
  6. ^ Roda

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Pompeo Venturi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 12 agosto 2018.
Controllo di autoritàVIAF (EN22491995 · ISNI (EN0000 0000 8101 7621 · SBN RAVV069231 · BAV 495/184364 · CERL cnp00958465 · LCCN (ENn86054285 · GND (DE1055191968 · J9U (ENHE987007280260705171