Bugonia

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La bugonia indica la credenza, molto comune dall'antichità fino al XVII secolo, della generazione spontanea della vita.

Il termine è citato nelle Georgiche di Virgilio dove è raccontato un episodio in cui, dalla carcassa di un animale morto, nasce uno sciame di api. Il fenomeno della bugonia compare nel libro IV delle Georgiche e fa da spunto per collegarsi all'epillio su Orfeo ed Euridice.

Virgilio narra la storia del pastore Aristeo, apicoltore, cui morivano le api. Allora chiede aiuto alla madre, che gli rivela essere una punizione dagli dei perchè egli, seppur involontariamente, aveva causato la morte della bella Euridice. Ella era la promessa sposa del cantore Orfeo, morta perchè morsa de un serpente durante la fuga dal pastore Aristeo, che se n'era innamorato appena l'aveva scorta. Orfeo, sconvolto dalla sua morte, decide di scendere negli Inferi dove, grazie al suo canto, ottiene la restituzione dell'amata, a patto che non si volti per guardare lei, alle sue spalle, durante la risalita nel mondo dei vivi. Ma la tentazione è troppo forte, così egli si gira a un passo dall'uscita, ma così facendo la perde per la seconda volta e per sempre. L'epillio si conclude con il racconto della morte di Orfeo, ucciso dalle baccanti che egli aveva rifiutato, rimanendo fedele a Euridice. Nuovamente interviene la madre di Aristeo che lo invita a fare un rito purificatorio sacrificando un bue in modo da chiedere il perdono agli dei. Aristeo compie il sacrificio e dopo il rito assiste al fenomeno della bugonia: le api rinascono dalla carcassa del bue morto.

Una storia simile è narrata nella Bibbia, (Giudici; 14,14) in cui Sansone pone il seguente enigma: "Dal mangiatore è uscito del cibo, e dal forte è uscito il dolce" riferito allo sciame delle api (che producono il miele, sostanza dolce) trovato all'interno del corpo di un leone morto.

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