40 gradi all'ombra del lenzuolo

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40 gradi all'ombra del lenzuolo
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1976
Durata105 min
Generecommedia
RegiaSergio Martino
SoggettoTonino Guerra, Giorgio Salvioni
SceneggiaturaSergio Martino, Tonino Guerra, Giorgio Salvioni
ProduttoreLuciano Martino
Casa di produzioneMedusa
Distribuzione in italianoMedusa
FotografiaGiancarlo Ferrando
MontaggioEugenio Alabiso
MusicheMaurizio De Angelis,
Guido De Angelis
ScenografiaElena Ricci Poccetto
CostumiLuca Sabatelli
TruccoPier Antonio Mecacci,
Alessandro Iacoponi,
Franco Di Girolamo
Interpreti e personaggi
La cavallona

L'attimo fuggente

La guardia del corpo

I soldi in bocca

Un posto tranquillo

Doppiatori italiani
Episodi
  • La cavallona
  • L'attimo fuggente
  • La guardia del corpo
  • I soldi in bocca
  • Un posto tranquillo

40 gradi all'ombra del lenzuolo è un film a episodi del 1976 diretto da Sergio Martino.

Nello stesso anno Martino diresse anche un seguito, intitolato Spogliamoci così, senza pudor....

Edwige Fenech (Emilia) e Tomas Milian (Marelli)

"La cavallona" è il soprannome dato a Emilia Chiapponi, giovane donna prosperosa e affascinante, sposata con un uomo distinto, che vive in una località della Romagna, Faenza, dove tutti gli uomini vorrebbero andare a letto con lei. L'unico a ignorarla pubblicamente nella sua esuberanza è il cavalier Marelli, un uomo molto poco avvenente, che le telefona ripetutamente accusandola di turbarlo nei suoi sogni - dove invero la seduce ricambiato - finché ella, che ne ignora totalmente l'aspetto e l'identità, gli propone un incontro chiarificatore. L'uomo, timidissimo, declina per poi scoprire amaramente di avere perso una splendida occasione poiché al posto suo si presenta per caso un altro uomo, altrettanto brutto e piuttosto corpulento, che si compiacerà poi pubblicamente raccontando il fatto ai compaesani.

L'attimo fuggente

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Giovanna Ralli (Esmeralda) e Alberto Lionello (Filippo)

Due coniugi non riescono ad avere un rapporto sessuale completo a causa del marito, che soffre di disfunzione erettile. All'inizio i coniugi provano ad inscenare la situazione erotica di un autista al servizio di una ricca nobildonna in un picnic sul prato. Non essendo riusciti a concludere niente, restituiscono l'automobile al proprietario dell'autonoleggio, con il quale hanno un litigio. La moglie, esasperata dai continui fallimenti sessuali del marito, gli dà uno schiaffo e l'insulta dandogli del "culattone". A quel punto, l'offesa alla propria virilità sblocca l'inibizione del marito, che raggiunge una normale erezione. Sfortunatamente "l'attimo fuggente" si verifica in auto in mezzo al traffico, e durante il quale nessuno riesce a fermarli, nemmeno il carroattrezzi.

La guardia del corpo

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Marty Feldman (Alex) e Dayle Haddon (Marina)

Una guardia del corpo è incaricata di proteggere la vita di una giovane e avvenente ereditiera. L'uomo, per adempiere al meglio al proprio dovere, non esita a seguirla ovunque: in camera da letto, in bagno e perfino quando è nuda, privandola di ogni riservatezza. Ad accrescere il disagio contribuisce anche l'aspetto fisico dell'uomo, che possiede uno sguardo inquietante con due occhioni strabici fuori dalle orbite. Esasperante è anche il comportamento che egli tiene con gli amici della cliente, che vengono controllati in maniera ossessiva. A causa di questo zelo, avrà uno scontro con lo spasimante della donna dal quale nascerà una situazione ricca di sorprese: alla fine guardia del corpo e cliente diventeranno grandi amici.

I soldi in bocca

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Enrico Montesano (Salvatore) e Barbara Bouchet (Barbara)

A Zurigo Salvatore è un misterioso faccendiere che si presenta a casa di una ricca e avvenente signora sposata e le offre una grossa somma di denaro in cambio di un rapporto sessuale. Quest'ultima, sentendosi offesa perché trattata da prostituta, prima lo caccia, ma poi, convinta dalle sue parole, ci ripensa e accetta. Questa situazione si ripete ancora due volte: prima a casa e poi nel bagno femminile dell'aeroporto, mentre la donna attende l'arrivo del marito, un corpulento industriale. Dopo il coito avvenuto in bagno, la donna scopre con sorpresa che il marito collabora col faccendiere, assunto per esportargli falsamente una grossa somma di denaro. La donna capisce di essere stata imbrogliata, in quanto il denaro consegnatole dal lussurioso faccendiere era, in realtà, il denaro del marito portato in Svizzera illegalmente e che ora deve riconsegnare a quest'ultimo per non dare spiegazioni sull'accaduto.

Un posto tranquillo

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Sydne Rome (Marcella) e Aldo Maccione (Adriano)

Napoli. Adriano è un uomo distinto, che visita un appartamento offerto in affitto. Durante la visita vede dalla finestra un'affascinante ragazza in bilico sul cornicione del condominio, in procinto di suicidarsi. Dopo averla distolta dal suo proposito, cerca di confortarla e, notandone l'avvenenza, tenta anche un approccio sessuale, che fa scattare in lei un'ingenua scintilla d'amore. L'incontro romantico nella casa di lei non riesce però a concretizzarsi per la presenza del cane della ragazza, di nome Otello. L'animale, un pastore tedesco di grossa taglia, feroce e in grado di aprire le porte delle stanze, non tollera che degli sconosciuti si accostino alla padrona e ringhia continuamente verso l'uomo. In un momento di spavento Adriano arriva a defecarsi addosso nel letto della ragazza, cosa che lo convince a desistere dall'amplesso e a salutare la ragazza, che voleva già presentarlo al padre, alla quale svela anche di essere sposato con figli. L'uomo tentando di sfuggire all'ennesima aggressione del cane, finisce a sua volta sul cornicione dove si paralizza per la paura. I passanti credendolo un suicida chiamano i pompieri, che tentano, con un maldestro prete lì sopraggiunto, di distoglierlo dall'intento, mentre dentro casa la ragazza minaccia Otello di portarlo al canile per aver fatto fuggire il suo amore. Notando Adriano sul cornicione, la fanciulla lo raggiunge, ma l'improvvisa ricomparsa del cane fa perdere l'equilibrio all'uomo che precipita, senza conseguenze, sul telone di salvataggio preparato dai vigili del fuoco. L'uomo si salva, ma, appena ripresosi dallo choc, è di nuovo attaccato e messo in fuga dal cane.

Ad ottobre 1975, a poco più di due mesi all'uscita in sala, Martino aveva già girato 4 episodi su 5; il primo episodio avrebbe dovuto essere quello con Giovanna Ralli e Alberto Lionello, col titolo La Rolls-Royce; il secondo l'episodio con Aldo Maccione e Sydne Rome dal titolo 15ª ora; il terzo quello con Tomas Milian ed Edwige Fenech dal titolo Lo stupratore; il quarto l'episodio con Marty Feldman dal titolo La guardia del corpo; il titolo di quest'ultimo episodio è l'unico ad essere confermato nella copia finale. Secondo la cronaca dell'epoca mancava da girare l'ultimo episodio dal titolo L'arabo, con protagonista Ursula Andress;[1] tuttavia questo episodio non vedrà mai la luce, venendo sostituito con l'episodio con Enrico Montesano e Barbara Bouchet.

«Se dopo diversi gialli e film d'azione mi sono deciso al mio primo film comico è perché aspiro a una comicità diversa da quella scurrile che abitualmente si riscontra nelle commedie cosidette all'italiana. Difatti 40 gradi all'ombra del lenzuolo ha potuto contare su due sceneggiatori "diversi", cioè abituati a lavorare in altre direzioni: si tratta di Tonino Guerra e Giorgio Salvioni. Il film ha un sapore piccante in quanto si basa, come tema comune per tutti gli episodi, sull'avventura con una donna che ogni uomo sogna di poter avere. Su questo spunto sono state costruite brevi storie, ciascuna con un sapore particolare. [...] Il cercare una comicità diversa rappresenta un'esigenza in quanto non si può andare avanti con le macchiette o qualche battuta ammiccante per la sua grevità. Penso che il problema è di uscire dalle secche in cui certo cinema comico e di costume si trova. La presenza di Marty Feldman, un attore essenzialmente mimico, credo sia di per sé significativa per indicare le mie intenzioni. Con il suo straordinario viso espressivo cerco una comicità un po' alla Keaton, con un linguaggio, cioè, essenzialmente visivo, fatto di rari gesti. Feldman, che prima di accettare aveva letto il copione e si era mostrato entusiasts di venire in Italia per un ruolo del genere, ha aderito pienamente a questa impostazione. Come il titolo lascia intendere 40 gradi all'ombra del lenzuolo è una sarabanda sul sesso, ma un sesso visto in chiave giocosa, un'allegra presa in giro di situazioni alienanti, in piena nevrosi, di brucianti avventure che si concludono con uno scherzo o uno sberleffo, in un clima di assoluto divertimento. Il tutto svolto ai nostri giorni, in Italia, con uno stile lievemente sofisticato, quasi irreale, che crea un mondo, una società un po' artefatta ma al limite della credibilità, impudica e sorniona.»

Ferruccio Castronuovo lavorò in qualità di aiuto regista.

Il film è stato quasi interamente girato a Roma. Nell'episodio La cavallona, sebbene ambientato a Faenza, di cui è brevemente visibile Palazzo Manfredi e la Torre dell'Orologio, la villa in cui vive Emilia (Fenech) si trova nel quartiere romano della Bufalotta, mentre la biblioteca che fa parte della casa di Marelli (Milian) è quella di Palazzo Primoli. Nell'episodio L'attimo fuggente una scena fu girata di fronte alla fontana dell'Acqua Paola. La scena iniziale dell'episodio I soldi in bocca fu girata a Zurigo sul ponte detto Quaibrücke. L'edificio in cui si svolge l'ultimo episodio, Un posto tranquillo, si trova a Frascati.[2]

Gli interni furono realizzati nei teatri di posa Rizzoli Palatino a Roma.

Colonna sonora

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La colonna sonora fu composta da Guido e Maurizio De Angelis. Fu distribuita il 9 febbraio 1976 su dischi 45 giri prodotto da CBS-Sugar[3] e distribuito da Messaggerie Musicali. Il lato A contiene la traccia intitolata 40 gradi; il lato B la seconda traccia dal titolo All'ombra del lenzuolo. Sulla copertina è presente Barbara Bouchet.[4]

Nel 1979 fu distribuito un 33 giri, prodotto da Cometa Edizioni Musicali, con la colonna sonora del film Mannaja, arrangiata anch'essa dai fratelli De Angelis. Nel lato B è presente la colonna sonora di 40 gradi all'ombra del lenzuolo, contenente 6 tracce.[5]

Nel 2012 fu distribuito un CD, prodotto ancora da Cometa Edizioni Musicali, contenente 28 tracce.[6] Ridistribuito nel 2016 dalla EMI.[7]

Distribuzione

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Due fotogrammi dalle sequenze che colpirono la censura televisiva

La commissione di revisione cinematografica fece alleggerire due scene: nell'episodio La cavallona fu alleggerita la sequenza in cui Marelli (Tomas Milian) denuda Emilia (Edwige Fenech) tagliandole i vestiti; nell'episodio I soldi in bocca furono rimosse alcune brevi sequenze del rapporto carnale nel bagno dell'aeroporto tra Salvatore (Enrico Montesano) e Barbara (Barbara Bouchet).[8]

Con questi tagli fu distribuito, col divieto di visione ai minori di 14 anni, nel gennaio 1976.

Nel 1992 si ebbe una seconda revisione, effettuata per conto di Reteitalia, per poter trasmettere il film in televisione senza alcun divieto. Da questa revisione il film subì un ulteriore taglio di 5 sequenze: nell'episodio La cavallona fu ulteriormente alleggerita la scena del denudamento di Emilia; furono inoltre rimosse alcune sequenze nella scena nell'aula del tribunale, in cui Marelli vestito da carabiniere sfila le mutandine di Emilia con la spada; nello stesso episodio fu infine alleggerita la scena d'amore tra Marelli vestito da Dracula ed Emilia. Nell'episodio I soldi in bocca fu rimossa una breve sequenza di Salvatore (Montesano) che bacia animosamente i seni di Barbara (Bouchet) a letto; nello stesso episodio fu ulteriormente alleggerita la scena del rapporto amoroso tra i due nel bagno dell'aeroporto.[9]

In Gran Bretagna e Stati Uniti fu distribuito doppiato in inglese col titolo Sex with a Smile.[10]

In Irlanda fu distribuito col titolo The Bodyguard censurato dell'intero primo episodio.[11]

«[...] Il lenzuolo, di cui al titolo, non c'entra con il film e non serve nemmeno a coprire le nudità, quando esse non sono poi così piacevoli a vedersi (alludiamo a quelle maschili). Gli spunti più divertenti, relativamente parlando, sono orecchiati da altri film o commedie.»

«Una volta i film a episodi erano di serie A, adesso appartengono a quel cinema del disimpegno che propone storielle di scarsa inventiva e modesto respiro: pretesto, nell'esempio odierno, per far spogliare senza esitazione quattro delle cinque interpreti (l'unica a non seguire l'andazzo con la disinvoltura delle altre è la Ralli). Il prodotto è disuguale: sbracato il primo episodio; sprecati i bravi interpreti del secondo; gustoso il terzo per merito di Feldman (l'Igor di Frankenstein jr.); diluito il quarto; accettabile, tutto sommato, l'ultimo dove Sydne Rome disegna con svagato humour l'arpista troppo ben difesa dal cane.»

  1. ^ a b Sergio Martino, dopo molti film gialli e d'azione. In una sarabanda sul sesso cerca una comicità diversa, in Il Piccolo, 24 ottobre 1975, p. 8.
  2. ^ 40 gradi all'ombra del lenzuolo (1976). Location verificate, su davinotti.com. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  3. ^ (EN) Sound Recordings. Catalog of Copyright Entries: Third Series. January-June 1977, Volume 31, Part 14, Number 1, Library of Congress, 1978, p. 732, ISSN 0094-3592 (WC · ACNP).
  4. ^ Guido And Maurizio De Angelis – 40 Gradi...All'ombra Del Lenzuolo, su discogs.com. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  5. ^ Guido E Maurizio De Angelis* – Mannaja / 40 Gradi All'Ombra Del Lenzuolo, su discogs.com. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  6. ^ 40 Gradi All'Ombra Del Lenzuolo (1976), su soundtrackcollector.com. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  7. ^ 40 Gradi all'ombra del lenzuolo - Remastered., su soundtrack.net. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  8. ^ 40 gradi all'ombra del lenzuolo. 1ª edizione (PDF), su cinecensura.com. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  9. ^ 40 gradi all'ombra del lenzuolo. 2ª edizione (PDF), su cinecensura.com. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  10. ^ (EN) John Elliot, Elliot's Guide to Films on Video, Boxtree, 1990, p. 703, ISBN 1-85283-299-1.
  11. ^ (EN) Kevin Rockett, Irish Film Censorship. A Cultural Journey from Silent Cinema to Internet Pornography, Four Courts Press, 2004, p. 224, ISBN 1-85182-844-3.
  12. ^ Le prime. Cinema. 40 gradi all'ombra del lenzuolo (PDF), in l'Unità, 10 gennaio 1976, p. 9.
  13. ^ a. vald. [Achille Valdata], Igor guardia dei corpi. In "40 gradi all'ombra del lenzuolo" ritorna Marty Feldman, in Stampa Sera, 23 gennaio 1976, p. 6.

Collegamenti esterni

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