Alioth (azienda)
Elektrizitätsgesellschaft Alioth AG | |
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Stato | Svizzera |
Forma societaria | Società anonima |
Fondazione | 1881 a Basilea |
Fondata da | Ludwig Rudolf Alioth |
Chiusura | 1911 |
Sede principale | Basilea poi Münchenstein |
Settore | Industria elettrotecnica |
Prodotti | Veicoli ferrotranviari |
Dipendenti | 374 (1896) |
La Elektrizitätsgesellschaft Alioth AG (letteralmente: "Società di elettricità Alioth SA"), altrimenti nota con il nome di Alioth, era una società svizzera che produceva materiale elettrico e veicoli ferrotranviari.
Fondata come R. Alioth et Cie nel 1883 da Ludwig Rudolf Alioth, pioniere dell'industria elettrica e dell'elettrificazione ferroviaria, nel 1895 la stessa mutò ragione nome e sociale Elektrizitätsgesellschaft Alioth AG fondendosi infine, nel 1911, con la BBC.
Settori di attività
[modifica | modifica wikitesto]La produzione Alioth fu basata inizialmente su motori e macchine elettriche in genere, con un'offerta diversificata che comprendeva materiale sia a corrente continua sia a corrente alternata, nelle possibili tipologie, dando fra l'altro vita negli stabilimenti della società a una nuova generazione di motori industriali di piccole dimensioni[1]; numerose testimonianze di tale produzione, fra cui motori e strumenti di misura, sono conservate in raccolte e musei, così come referenze nella letteratura tecnica del settore.
Fu tuttavia il materiale rotabile, e segnatamente i veicoli tranviari, quello per cui la fabbrica fu rinomata per tutta la sua esistenza[2]; rotabili di tal costruttore furono diffusi in tutta Europa e alcuni di essi risultano ancora in servizio.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prodromi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1824[3] fondò ad Arlesheim, vicino a Basilea da Johann Siegmund Alioth[4] la J.S Alioth & Cie, primo stabilimento in Europa continentale per la filatura di shappe di seta[3]. Tale azienda venne in seguito diretta dal figlio Daniel August Alioth, padre a sua volta di Ludwig Rudolf[2] che dopo gli studi compiuti in Svizzera e negli Stati Uniti collaborò come direttore tecnico e socio del padre alla filatura.
Nel 1881 Ludwig Rudolf Alioth si associò avec Emile Bürgin, allora eminente elettrotecnico e autore di numerosi brevetti relativi ai motori "a organi sferici", da allora commercializzati dalla Bürgin & Alioth[5]; uno di tali oggetti è conservato al Deutsches Museum di Monaco. Un motore "Bürgin" a organi sferici sul rotore fu presentato sul periodico L'Électricité del 1881[6].
Pioniere dell'industria elettrotecnica
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1883 Ludwig Rudolf Alioth era ormai pronto per costituire una propria società per la costruzione di materiale elettrico, che fondò con il nome di R. Alioth et Cie[2].
Nel 1889[7] tale azienda era già nota sul mercato internazionale[8] per le sue numerose realizzazioni nel campo delle reti elettriche industriali e di illuminazione in corrente alternata attuate a partire dall'anno precedente, che apparivano allora innovative rispetto alla corrente continua allora diffuso.
In seguito, grazie all'attività dell'ingegner Georg Meidinger, fra il 1891 e il 1892[1][9], l'azienda riuscì a favorire l'utilizzo estensivo della corrente alternata in ambito industriale[1], aprendo dunque il mercato alla produzione industriale di alternatori, dinamo e motori, apparecchiature per le quali furono depositati dalla "Alioth" diversi brevetti.
Il primitivo stabilimento sorgeva nel quartiere di Claragraben, nel pieno centro di Basilea, arrivando a impiegare fino a 207 persone; malgrado l'ampliamento mediante la costruzione di alcuni piani superiori, nel 1894 lo stesso si mostrava limitato rispetto alle esigenze di produzione: la società acquisì allora, a Münchenstein[10], nella periferia di Basilea, un terreno edificabile raccordato alla ferrovia[1]. I nuovi locali che vennero realizzati, più spaziosi e funzionali, favorirono lo sviluppo dell'impresa presso la quale le maestranze aumentarono nel giro di due anni a 374[11].
Internazionalizzazione e cessione
[modifica | modifica wikitesto]Dopo lo spostamento a Münchenstein la significativa espansione nel mercato francese suggerì di creare, nel 1896, la Société d'applications industrielles (SAI), appoggio finanziario locale che permise di ottenere numerose commesse in tale Paese[12] portando altresì nel 1898 alla fondazione della filiale Société d'électricité Alioth, con sede a Lione.
Nel 1911 tutte le attività della Alioth furono incorporate nella Brown, Boveri & Cie, antesignana della futura ABB, pur rimanendo il marchio in uso per qualche anno. La filiale francese, in particolare, fu rilevata dalla Compagnie Électro-Mécanique (CEM), in seguito acquisita dall'Alsthom.
Dati societari
[modifica | modifica wikitesto]L'apporto di capitali provenienti dalla finanza di Basilea portò nel 1894 al cambio di nome e dello statuto dell'impresa che, a far data dal 1 gennaio 1895, divenne una Società anonima denominata Elektrizitäts-Gesellschaft Alioth, con capitale pari a un milione di franchi e sede ad Arlesheim[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (FR) Serge Paquier, Histoire de l'électricité en Suisse – La dynamique d'un petit pays européen, 1875-1939, Éditions Passé Présent, Genève, 1998, pp. 634-636. ISBN 9782940014156. Parzialmente consultabile su www.persee.fr..
- ^ a b c Kaspar Birkhäuser, Alioth, Ludwig Rudolf, su Dizionario storico della Svizzera, URL consultato nel dicembre 2015.
- ^ a b Thomas Schibler, Alioth., su Dizionario storico della Svizzera, 7 febbraio 2005. URL consultato nel dicembre 2015.
- ^ Kaspar Birkhäuser, Alioth, Johann Siegmund., su Dizionario storico della Svizzera, URL consultato nel dicembre 2015.
- ^ (FR) Brochure aziendale ABB (PDF) (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2007).. URL consultato nel dicembre 2015.
- ^ L'Électricité, settembre 1881, pp. 461-464.
- ^ L'Électricité, 1889, numeri vari.
- ^ (FR) Lettre de l'exposition de Paris, 19 agosto 1889 (PDF), in La liberté, Friburgo, n. 196, 24 agosto 1889. URL consultato nel febbraio 2009.
- ^ André Salvisberg, Meidinger, Georg, su Dizionario storico della Svizzera, URL consultato nel dicembre 2015.
- ^ Archives de l'Etat de Fribourg, su fr.ch. URL consultato il 12 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
- ^ (FR) L'électricité industrielle, in Revue de l'électricité et de l'éclairage en général, n. 5, 1896, p. 44 e n. 7, 1898, p. 178.
- ^ (FR) Serge Paquier, Histoire de l'électricité en Suisse, volume 2, p. 638.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 462145858175023022420 · GND (DE) 108591187X |
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