Battista Rota

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Battista Rota
Rota all'Atalanta
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Calcio
RuoloAllenatore (ex difensore)
Termine carriera1964 - giocatore
1995 - allenatore
Carriera
Giovanili
194?-1950Atalanta
Squadre di club1
1950-1954Atalanta86 (5)
1954-1960Bologna125 (0)
1960-1961SPAL23 (0)
1961-1964Atalanta50 (0)
Nazionale
1952Italia (bandiera) Italia Olimpica2 (0)
Carriera da allenatore
1966Seregno
1966-1970AtalantaGiovanili
1970Atalanta
1970-1976Cremonese
1976-1980Atalanta
1980-1982SPAL
1982-1983Modena
1983-1988Piacenza
1988-1989L.R. Vicenza
1989-1991Palazzolo
1991-1992Lecco
1992-1993Pergocrema
1993-1994Lecco
1995Lecco
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Giovan Battista Rota detto Titta (Bergamo, 18 luglio 1932Bergamo, 10 luglio 2018[1]) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo difensore.

Caratteristiche tecniche

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Pur senza legarsi a precisi moduli di gioco[2], ha impostato le sue squadre all'italiana, puntando più al risultato che allo spettacolo, e per questo è stato spesso tacciato di difensivismo[3][4].

Iniziò nell'Atalanta, società della sua città, con la quale esordì a 19 anni nel campionato 1950-1951: nella sua prima stagione disputò 5 partite realizzando altrettante reti, spostato per necessità dal suo ruolo naturale di terzino a quello di centravanti[5]. Quelle reti furono le uniche realizzate in carriera[5], su un totale complessivo di 284 presenze, tutte nella massima serie.

Disputò altre tre stagioni con la maglia nerazzurra, questa volta nel suo ruolo naturale, per poi approdare al Bologna, in cambio di Giovanni Cattozzo. In rossoblu giocò per sei campionati, fino al novembre del 1960, quando si trasferì per una stagione alla SPAL che non navigava in buone acque ed il suo presidente Paolo Mazza puntò su di lui per raggiungere la salvezza[6]. Compiuta felicemente la missione, tornò a Bergamo, dove chiuse la carriera da giocatore nel 1964, dopo aver vinto una Coppa Italia l'anno precedente[5].

Giocò 2 partite anche in Nazionale durante le Olimpiadi di Helsinki del 1952[7].

Dopo gli inizi nelle giovanili dell'Atalanta[6], nel campionato di Serie B 1969-1970 fu chiamato alla guida della prima squadra, evitando la retrocessione in Serie C[6]. A fine stagione fu ingaggiato dalla Cremonese[8], che guidò per sei campionati consecutivi, ottenendo nel primo la promozione in Serie C e più tardi lanciando in prima squadra il giovane Antonio Cabrini[9], nell'ambito di una politica di valorizzazione del vivaio condotta insieme al presidente Domenico Luzzara e al direttore sportivo Giuseppe Brolis[2].

Nel 1976 tornò a Bergamo, di nuovo in Serie B, conquistando la promozione in Serie A dopo gli spareggi con Cagliari e Pescara[10]. Rimase sulla panchina atalantina per altri tre campionati, due di Serie A e uno di Serie B, prima di accettare l'offerta della SPAL, in Serie B[6]. Dopo una stagione culminata con la salvezza, nel campionato 1981-1982 fu esonerato in favore di Ugo Tomeazzi, che non evitò la retrocessione dei ferraresi[11].

Nel 1982 allenò il Modena, in Serie C1, e l'anno successivo fu chiamato da Leonardo Garilli sulla panchina del Piacenza, appena retrocesso in Serie C2[12]. Rimase in riva al Po per cinque campionati consecutivi, ottenendo una promozione in Serie C1 (1983-1984), due terzi posti in terza serie, una promozione in Serie B (1987) e la salvezza nel campionato di Serie B 1987-1988, la prima della storia della società piacentina[13].

Nel 1988 lasciò il Piacenza, anche in seguito a difficoltà di gestione dello spogliatoio e del rapporto con il pubblico[14], passando ad allenare per qualche mese il Lanerossi Vicenza in Serie C1, in alternanza con Ernesto Galli[15]. Concluse poi nelle categorie minori, alternandosi in società lombarde come Palazzolo (con cui vinse il campionato di Serie C2 1990-1991[16]), Lecco[17] e Pergocrema[18].

È morto a Bergamo, sua città di nascita, il 10 luglio 2018[1].

Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
16-7-1952 Tampere Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 0 – 8 Italia (bandiera) Italia Olimpiadi 1952 -
21-7-1952 Helsinki Ungheria Ungheria (bandiera) 3 – 0 Italia (bandiera) Italia Olimpiadi 1952 -
Totale Presenze 2 Reti 0

Competizioni nazionali

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Atalanta: 1962-1963

Competizioni giovanili

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Atalanta: 1947-1948

Competizioni nazionali

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Cremonese: 1970-1971
Piacenza: 1986-1987
Palazzolo: 1990-1991

Competizioni internazionali

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Piacenza: 1986
  1. ^ a b Morto Titta Rota: addio a un pezzo di storia dell'Atalanta | YSport, su www.ysport.eu. URL consultato il 10 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2018).
  2. ^ a b I loro primi sessant'anni[collegamento interrotto], La Provincia, 13 settembre 1992, pag.38
  3. ^ S.Gavardi, P.Gentilotti, Piacenza, i colori del sogno, ed.Sperling&Kupfer, pag.25
  4. ^ M.Molinaroli, Tra stadio e realtà, ed.Berti, pag.19
  5. ^ a b c Titta Rota, e fanno settantanove. Un atalantino fatto in casa tuttoatalanta.com
  6. ^ a b c d TITTA ROTA, INDIMENTICABILE MISTER DI QUEGLI ANNI IN B E LA GOLEADA DI SPAL-FOGGIA lospallino.com
  7. ^ I nazionali storiapiacenza1919.it
  8. ^ 1967–1978 Inizia l'era Luzzara uscremonese.it
  9. ^ Gli eroi in bianconero: Antonio Cabrini tuttojuve.com
  10. ^ «Finale amaro di una stagione sofferta» Il Corriere della Sera, 3 giugno 2003, pag.52
  11. ^ La storia[collegamento interrotto] almanaccospal.it
  12. ^ Stagione 1983-1984 storiapiacenza1919.it
  13. ^ Stagione 1987-1988 Storiapiacenza1919.it
  14. ^ P.Gentilotti, M.Molinaroli, Lo sai che i papaveri...1919-1991: il Piacenza Calcio tra cronaca e storia, dicembre 1991, pag.201
  15. ^ Stagione 1988-1989 Archiviato il 9 ottobre 2015 in Internet Archive. Museovicenzacalcio1902.it
  16. ^ I primi anni in Serie C[collegamento interrotto] ultrasfiorenzuola.blogspot.com
  17. ^ L'ERA GENTILE Archiviato il 22 settembre 2012 in Internet Archive. aclecco.it
  18. ^ Mantova e Lecco, un punto d'oro Il Corriere della Sera, 6 ottobre 1992, pag.48

Collegamenti esterni

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