Bentō
Bentō | |
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Un bentō servito in un ristorante ad Hanabishi, Koyasan | |
Origini | |
Luogo d'origine | Giappone |
Dettagli | |
Categoria | piatto unico |
Ingredienti principali | vari (piccole porzioni di piatti freddi da mangiare fuori casa) |
Il bentō (
Composizione
[modifica | modifica wikitesto]Il bentō, oltre che un vassoio, è un pranzo preconfezionato, solitamente consumato nella pausa pranzo. La scatola da bentō è dotata di divisori interni atti a separare cibi differenti e viene avvolta in un pezzo di carta, di tessuto o in borse speciali insieme alle bacchette (
Le scatole bentō sono di vari materiali e dimensioni: possono essere di plastica usa e getta, di legno o metallo, semplici, stampate, decorate, oppure addirittura opere artistiche laccate e fatte a mano. Alcuni hanno uno scompartimento thermos, che contiene riso mantenuto caldo o miso, di solito utilizzato come bevanda per il pranzo al posto di acqua o tè. Il bento contiene riso e contorni (おかず?, okazu), ovvero diverse specialità di pesce, carne, verdure, onigiri, tempura, verdure cotte o marinate, tōfu e altri cibi varianti a seconda della stagione.
I bentō possono essere personalizzati e molto elaborati. Nello stile kyaraben (キャラベン? abbreviazione che sta per "bento dei personaggi"), ad esempio, il cibo viene decorato per apparire come i cartoni animati (anime), i fumetti (manga) o videogiochi giapponesi più popolari. Un altro stile per i bentō è l'oekakiben ("bentō-ritratto"), decorato per ritrarre persone, animali, edifici, monumenti o cose come fiori e piante. Vengono organizzate addirittura gare per competere nella realizzazione esteticamente più gradevole.
Il bentō viene dato ai bambini per portarlo a scuola ed agli adulti in ufficio, ma anche ai picnic ed alle feste, perciò deve essere comodo e pratico da mangiare, ad esempio porzionando i cibi in piccole parti. In Giappone il bentō assume anche valenze particolari e sentimentali. Spesso nei manga e negli anime le ragazze portano all'innamorato un bentō preparato in casa, come anche la moglie al marito[1].
Disponibilità
[modifica | modifica wikitesto]Sebbene sia possibile trovare i bentō in moltissimi luoghi in tutto il Giappone (bentō shops (
I bentō sono molto diffusi anche nelle stazioni ferroviarie e in questo caso chiamati ekiben (
In altre culture
[modifica | modifica wikitesto]Esistono contenitori simili al bentō nelle Filippine (detti Baon), Corea (Dosirak) Taiwan (Biadang) e India (Tiffin).
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]La parola "bento" deriva dal termine
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini del bentō risalgono al tardo periodo Kamakura (1185-1333), quando fu inventato il riso chiamato hoshi-ii (
Nel periodo Edo (1603-1867) la cultura del bento si diffuse raffinandosi. I viaggiatori ed i turisti si portavano dietro un semplice koshibentō (
Nel periodo Meiji (1868-1912) venne venduto il primo ekibentō o ekiben (
Nel periodo Taishō (1912-1926) fecero la loro comparsa i bentō in alluminio, considerati un lusso visto il loro aspetto simile all'argento e la semplicità d'uso. Inoltre, poiché le differenze sociali erano molto diffuse in questo periodo, a seguito del boom delle esportazioni durante la prima guerra mondiale e delle carestie di cereali nella regione Tōhoku, vi furono provvedimenti per abolire nelle scuole la pratica del bentō, che spesso rifletteva la ricchezza dello studente. Dopo la seconda guerra mondiale la pratica di portare il bentō a scuola declinò gradualmente e fu rimpiazzata da cibo fornito dalle scuole stesse a studenti ed insegnanti[4].
Il bentō tornò popolare negli anni ottanta, con l'aiuto dei forni a microonde e la diffusione dei convenience store. Inoltre l'alto prezzo delle scatole di legno e metallo favorirono l'utilizzo di scatole in plastica[3]. Dagli anni duemila c'è stato un ritorno del bentō fatto in casa, pratica ormai comune nelle scuole giapponesi e che inizia a diffondersi sporadicamente anche in altri Paesi[5]. I bentō fatti in casa sono talvolta avvolti in furoshiki, che funge sia da borsa che da sottopiatto.
Tipi di bentō
[modifica | modifica wikitesto]- Makunouchi bentō (
幕 の内 弁当 ?) è uno stile classico di bentō con riso, ume sottaceto (umeboshi), una fetta di salmone alla griglia, un uovo in camicia, ecc[6]. - Noriben (
海苔 弁 ? bentō d'alghe) è il bentō più semplice, con riso bollito avvolto in alghe nori, imbevute nella salsa di soia[7]. - Sake bentō (
鮭 弁当 ? bentō al salmone) è un semplice bentō con salmone alla griglia come piatto base[7]. - Shidashi bentō (
仕出 し弁当 ?) è preparato nei ristoranti e consegnato durante il pranzo, è spesso mangiato in occasioni speciali come feste o funerali[8]. - Hinomaru bentō (
日 の丸 弁当 ?) è il nome per un bentō formato da riso bianco con al centro un umeboshi, senza altre pietanze insieme. Il nome deriva da Hinomaru, la bandiera giapponese, che ha uno sfondo bianco con un cerchio rosso al centro. L'origine dell'hinomaru bentō è attribuita all'iniziativa di una studentessa della prefettura di Hiroshima nel 1937, dove questo pasto veniva consumato ogni lunedì dagli studenti in segno di solidarietà con le truppe stanziate in Cina. Dal 1939 questo tipo di bentō si diffuse in tutto il Paese e negli anni a seguire divenne un simbolo dell'unità nazionale e della mobilitazione bellica[9]. - Hokaben (
他 弁 ? "altro" bentō) si riferisce ad ogni tipo di bentō comprato nei negozi da asporto. Il termine si è iniziato a diffondere negli anni '80 del XX secolo, soprattutto tra i giovani[10]. - Hayaben (
早 弁 ?) è un bentō mangiato prima di pranzo, quando si sa che si avrà un pasto poco dopo[11]. Il termine deriva da hayai (早 い?) che significa "presto". - Chūka bentō (
中華 弁当 ?), bento contenente cibo cinese, come involtini primavera, pollo fritto, ecc. Tipico della stazione di Nagano[7]. - Sanshoku bentō (
三 色 弁当 ? bentō dai tre colori), composto da tre sezioni separate contenenti: pollo e riso; sushi su riso; vari ingredienti come gamberi, polpette di pesce, ecc. su riso. Tipico della stazione di Hakata, nella prefettura di Fukuoka[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Robin E. Brenner, Understanding Manga and Anime, Greenwood Publishing Group, 2007, ISBN 0313094489.
- ^ Takayuki Kosaki, Walter Wagner, The Food of Japan, Tuttle Publishing, 2014, ISBN 1462905374.
- ^ a b c d e f Martha Stone, The Bento Cookbook: The Artful Japanese Lunch Box, Martha Stone, 2014.
- ^ Jes Gearing, Bento: The Japanese Art of Lunch, su altalang.com, 14/09/2009 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2015).
- ^ (EN) Samantha Storey, Bento Boxes Win Lunch Fans, in New York Times, 9 agosto 2009.
- ^
語 研 (a cura di),英語 で秋葉原 を紹介 する本 (Guiding you friends around Akihabara in english), Goken Co., Ltd., 2008, ISBN 4876151725. - ^ a b c d Boye Lafayette De Mente, Dining Guide to Japan: Find the Right Restaurant, Order the Right Dish, and Pay the Right Price!, Tuttle Publishing, 2007, ISBN 4805308753.
- ^ Atsushi Ueda, Electric geisha. Tra cultura pop e tradizione in Giappone, Feltrinelli Editore, 1996, ISBN 8807460084.
- ^ Katarzyna Joanna Cwiertka, Modern Japanese Cuisine: Food, Power and National Identity, Reaktion Books, 2006, ISBN 1861892985.
- ^
日本語 ジャーナル, Edizione 5, アルク, 2007. - ^ Tamako Sakamoto, Cook Japanese with Tamako: Hearty Meals for the Whole Family, Marshall Cavendish International Asia Pte Ltd, 2013, ISBN 9814516872.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Martha Stone, The Bento Cookbook. The Artful Japanese Lunch Box., Martha Stone, 2008.
- Boye Lafayette De Mente, Dining Guide to Japan: Find the Right Restaurant, Order the Right Dish, and Pay the Right Price!, Tuttle Publishing, 2007, ISBN 4805308753.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Bento
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