Cicer arietinum

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Cece
Cicer arietinum
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaFaboideae
TribùCicereae
GenereCicer
SpecieC. arietinum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
GenereCicer
SpecieC. arietinum
Nomenclatura binomiale
Cicer arietinum
L.

Il cece (Cicer arietinum L.) è una pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae[1]. I semi di questa pianta sono i ceci, legumi ampiamente usati nell'alimentazione umana che rappresentano un'ottima fonte proteica.

Origine e storia

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Coltivazione di ceci

Il nome deriva dal latino cicer. È noto che il cognome di Cicerone discendeva da un suo antenato che aveva una caratteristica verruca a forma di cece sul naso.

L'epiteto specifico arietinum si riferisce invece alla somiglianza che hanno i semi con il profilo della testa di un ariete.

È stata una delle prime colture domesticate; il cece coltivato deriva da forme selvatiche del genere Cicer, probabilmente da Cicer reticulatum. Le specie selvatiche si sono originate probabilmente in Turchia, mentre le prime testimonianze archeologiche della coltivazione del cece risalgono all'età del bronzo e sono state rinvenute in Iraq; i ceci si diffusero in tutto il mondo antico: antico Egitto, Grecia antica, Impero romano.

Baccelli e semi
Cicer arietinum noir

La pianta, annuale, presenta una radice ramificata profonda (le più profonde possono arrivare anche a 1,20 m di profondità) che le dona una media resistenza alla siccità. Gli steli sono ramificati, eretti e pelosi con altezza variabile tra i 40 e gli 80 cm. Le foglie sono opposte e composte con 6-7 paia di foglioline ellittiche e denticolate; i fiori possono essere bianchi, rosei o rossi; i semi, rotondeggianti, lisci o rugosi, sono commestibili.

Coltivazione e consumo

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I ceci, semi del Cicer arietinum (a sinistra, la varietà indiana e a destra, la varietà europea), sono tra i legumi più coltivati al mondo

Il cece è la terza leguminosa per produzione mondiale, dopo la soia e il fagiolo; la coltivazione avviene principalmente in India e Australia. In Italia la coltivazione non è molto diffusa a causa delle basse rese e della scarsa richiesta; viene consumato principalmente in Liguria e in Toscana, dove piatti tipici a base di ceci sono la farinata e la panissa, nelle regioni centrali come minestra e nelle regioni meridionali insieme con la pasta.[2]. In Sicilia ne viene utilizzata la farina per produrre le panelle, l'impasto a base di farina di ceci viene fritto nell'olio.

Questa pianta trova le sue condizioni ottimali in ambienti semiaridi, nei climi temperati viene seminato a fine inverno, data la sua scarsa resistenza al freddo, e raccolta durante l'estate. La semina avviene tipicamente con seminatrici di precisione o seminatrici da frumento opportunamente regolate in modo da non spezzare il seme.

Cicer arietinum (Si noti la somiglianza dei semi al profilo della testa di un ariete)

Questo viene disposto a una distanza tra le file di 35–40 cm a una profondità di semina di 5–7 cm e con una densità di 20-30 piante al metro quadro. Per prevenire attacchi crittogamici alla pianta i semi vanno prima conciati. Raggiunta la maturazione il cece può essere raccolto sia con il metodo tradizionale, ormai quasi scomparso, estirpando la pianta e lasciandola essiccare in campo per poi sgranarla a mano o con mietitrebbiatrice con pick-up al posto dell'organo falciante, sia con metodi meccanici con l'intervento di mietitrebbiatrici possibili solo in terreni livellati e su varietà a portamento eretto. Presenta una produzione media di 3.5 tonnellate per ettaro con produzione di paglia dalle scarse qualità nutrizionali per utilizzo zootecnico.

Durante il suo ciclo necessita di una concimazione di 40–60 kg/ettaro di fosforo. Per quanto riguarda il fabbisogno di azoto, esso è fornito dai batteri del genere Rhizobium che, in simbiosi con questa pianta, si occupano della fissazione dell'azoto atmosferico nel terreno.

Il cece non sopporta terreni troppo fertili che gli comportano una bassa allegagione, argillosi per asfissia radicale o ristagni idrici.

I maggiori paesi produttori di ceci
(in tonnellate)
Classifica Nazione 2010 2011
1 India (bandiera) India 7,480,000 8,220,000
2 Australia (bandiera) Australia 602,000 513,338
3 Pakistan (bandiera) Pakistan 561,500 496,000
4 Turchia (bandiera) Turchia 530,634 487,477
5 Birmania (bandiera) Birmania 441,493 473,102
6 Etiopia (bandiera) Etiopia 284,640 322,839
7 Iran (bandiera) Iran 267,768 290,243
8 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 87,952 99,881
9 Canada (bandiera) Canada 128,300 90,800
10 Messico (bandiera) Messico 131,895 72,143
Mondo 10,897,040 11,497,054
Fonte: UN Food & Agriculture Organization[3]

Tra i funghi che colpiscono il cece vi sono l'antracnosi (Ascochyta rabiei), la ruggine (Uromyces cineris-arietini) e il marciume carbonioso (Macrophomina phaseolina).

Gli insetti maggiormente dannosi sono il tonchio dei ceci (Callosobruchus ornatus) e la mosca minatrice del pisello (Phytomiza atricornis).

  1. ^ (EN) Cicer arietinum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 22 aprile 2023.
  2. ^ Pasta e ceci, su ricette-cucina-italiana.blogspot.com.
  3. ^ Production of Chickpea by countries, su faostat.fao.org, UN Food & Agriculture Organization, 2011. URL consultato il 28 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2012).

Voci correlate

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Altri progetti

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