Cento Camerelle
Cento Camerelle | |
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Ingresso della struttura | |
Civiltà | Romana |
Utilizzo | Impianto idrico |
Epoca | I secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Bacoli |
Amministrazione | |
Ente | Parco archeologico dei Campi Flegrei |
Visitatori | 731 (2022) |
Sito web | www.pafleg.it/ |
Mappa di localizzazione | |
Il complesso Cento Camerelle è un monumento archeologico romano sito nel comune di Bacoli, nella Città metropolitana di Napoli.
È un impianto idrico dotato di due cisterne, una al piano superiore e l’altra al piano inferiore, costruite in epoche diverse.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Era un edificio appartenente inizialmente al console romano Quinto Ortensio Ortalo[1]. L'edificio fu poi acquistato da Antonia minore, madre dell'imperatore Claudio. Sarebbe in seguito appartenuta a Nerone, ed infine a Vespasiano[2]. Costruito in età repubblicana a Miseno, a picco sul mare del golfo di Napoli. Il nome attuale le fu attribuito nel tardo Seicento e in quello stesso periodo venne riconosciuta col nome di "Prigioni di Nerone".
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio ha una pianta rettangolare e consta di numerosi vani, distribuiti in altezza su tre-quattro piani interamente scavata nel tufo. La complessità della distribuzione delle stanze gli ha valso l'appellativo, nella tradizione locale, di "Prigioni di Nerone"[1]. La struttura muraria è realizzata in opus reticulatum e, così come i pilastri, è rivestita di materiale impermeabilizzante. Strutturato in una serie di cisterne, è caratterizzato da due parti sovrapposte appartenenti ad epoche diverse.
L'edificio superiore presenta un ampio serbatoio di età imperiale, di tipo "a camera con volta a botte"[1]. Le quattro navate, anch'esse con la volta a botte, sono scavate per 2 metri nel tufo. Tutto il piano superiore è databile al I secolo d.C.
Al livello inferiore è possibile individuare una rete di cunicoli per l'approvvigionamento idrico, databile all'età repubblicana[3]. Un corridoio affaccia sul mare del golfo di Pozzuoli. Sul fianco della collina, sono presenti resti di antiche strutture romane (ninfei o altre strutture, in parte sommerse)[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Umberto Pappalardo e Rosaria Ciardiello, Guida geoarcheologica della costa campana ad uso dei naviganti, Valtrend, 2005, p. 35, ISBN 88-88623-11-6, OCLC 68207647. URL consultato il 25 aprile 2020.
- ^ Cento Camerelle - Bacoli — Circuito Informativo Regionale della Campania per i Beni Culturali e Paesaggistici, su cir.campania.beniculturali.it. URL consultato il 19 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2015).
- ^ Assessorato al Turismo e Beni Culturali Regione Campania, Cento Camerelle, su incampania.com, 20/06/2015. URL consultato il 20/06/2015 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2015).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cento Camerelle
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cento Camerelle, su bacoli.it.
- Cento Camerelle, su pafleg.it.
- Parco archeologico dei Campi Flegrei - Cento Camerelle, Bauli, su musei.beniculturali.it.
- Cento Camerelle, su Circuito Informativo Regionale della Campania per i Beni Culturali e Paesaggistici. URL consultato il 20 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2016).