Coordinate: 44°48′09.71″N 10°21′57.26″E

Certosa di Parma

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Certosa di San Girolamo di Parma
Il complesso visto da nord-ovest
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàParma
Indirizzostrada della Certosa 20
Coordinate44°48′09.71″N 10°21′57.26″E
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Girolamo
Ordinecertosini
Diocesi Parma
Sconsacrazione1805
FondatoreRolando Taverna
ArchitettoFrancesco Pescaroli
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1285
Completamento1722
La facciata della chiesa

La certosa di San Girolamo, meglio nota come Certosa di Parma[1], è un complesso di edifici che si trova in strada della Certosa 20, nei pressi di via Mantova, alle porte di Parma.

Per circa 500 anni fu sede di un monastero di Certosini, ma delle costruzioni originarie, edificate fra il 1285 e il 1304 per iniziativa di Rolando Taverna (arcivescovo di Spoleto dal 1278 al 1285), non rimangono quasi tracce.

Divenuta sede di una scuola della Polizia Penitenziaria, ospita circa 200 corsisti.

Il complesso era fin dall'origine imponente: includeva una chiesa, i due chiostri e le celle dei monaci, il tutto cintato da mura perimetrali esterne. Nel suo primo periodo la Certosa era rinomata per le attività scolastiche che si svolgevano al suo interno: i monaci studiavano astronomia, matematica e fisica. I certosini inoltre ospitarono per diversi anni una delle prime stamperie dell'Italia Settentrionale.

Verso la metà del Cinquecento parte del complesso venne distrutto e tra il 1673 e il 1722 venne costruita, su progetto di Francesco Pescaroli, l'attuale chiesa barocca ed un nuovo chiostro, ancora ben conservati. Nel 1769 il monastero certosino fu soppresso e il complesso fu drasticamente ristrutturato per accogliere una manifattura di tabacchi, la "Fabbrica Ducale dei Tabacchi di Parma", una delle più importanti del Nord Italia, che iniziò l'attività nel 1805.

Lo stabilimento fu chiuso nel 1891 e a partire dal 1900 l'antico monastero venne trasformato in un riformatorio, l'unico in Emilia-Romagna. I giovani ospiti della struttura erano piccoli delinquenti o ragazzi con situazioni familiari complicate, che venivano educati alle professioni per essere reinseriti nella società.

Dal dicembre del 1975 ad oggi all'interno della Certosa, nella cosiddetta "Scuola di Dio", ha sede la Scuola di Formazione e Aggiornamento della Polizia Penitenziaria.

Il complesso comprende, oltre alla sede della polizia penitenziaria, la chiesa dedicata a san Girolamo, una sagrestia e il chiostro maggiore (entrambi del XVI secolo), il chiostro minore (del XV secolo). Ospita opere di Francesco Pescaroli, Alessandro Baratta, Gian Battista Natali e Ilario Spolverini.

Le aree monumentali del complesso sono visitabili.[2]

Secondo un'opinione è questa, ubicata nei pressi di Via Mantova, l'unica Certosa di Parma dove vissero per 483 anni i certosini e non l'abbazia di Valserena, chiamata impropriamente "Certosa di Paradigna" e talvolta riferita all'opera di Stendhal. All'epoca in cui Stendhal scrisse La Certosa di Parma (1838) entrambi i conventi erano già stati soppressi: il primo nel 1769 dal Duca Ferdinando Borbone-Parma e il secondo nel 1805/1810 per Decreti Napoleonici[3]

Galleria d'immagini

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  1. ^ Il famoso romanzo storico di Stendhal La Certosa di Parma non contiene indizi su quale delle due certose esistenti a Parma egli intendesse, se questa oppure l'abbazia di Valserena, detta impropriamente certosa di Paradigna. Sembra più probabile tuttavia che si tratti della certosa di Paradigna, in quanto all'epoca in cui fu scritto il romanzo, nell'Ottocento, la certosa di San Girolamo aveva da tempo cessato di essere un monastero certosino.
  2. ^ Bella e misteriosa: entra con noi nella Certosa di Parma - Itinera Emilia, su itineraemilia.it. URL consultato il 31 ottobre 2021.
  3. ^ Mario Calidoni (a cura di), I Monasteri, Parma, Mup editore, 2008, ISBN 978-88-7847-172-6.

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