Chiesa di Santa Lucia della Tinta
Chiesa di Santa Lucia della Tinta | |
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Esterno | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Località | Roma |
Indirizzo | via di Monte Brianzo, 61 - Roma |
Coordinate | 41°54′09″N 12°28′25.61″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Lucia di Roma |
Diocesi | Roma |
Inizio costruzione | medioevo |
Completamento | XVII secolo |
La chiesa di Santa Lucia della Tinta è un luogo di culto cattolico di Roma, nel rione Campo Marzio, posta in via di Monte Brianzo 61.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]È una piccola ed antichissima chiesa posta nell'antica contrada dei Tintori, dai quali prese il nome. Si chiamava anche Santa Lucia delle Quattro Porte (quatuor portarum), perché era vicina al muraglione antico che costeggiava la riva del Tevere dalla porta Flaminia al ponte Elio, sul quale si aprivano quattro posterule o porte minori, tra cui la "posterula santa Lucia" sita di fronte alla chiesa.
La chiesa è dedicata a Santa Lucia, una nobildonna romana, martire sotto Diocleziano, da non confondere con l'omonima santa siracusana. È morta insieme a san Geminiano, suo marito o suo figlio, e i loro corpi erano custoditi nella chiesa, secondo una lettera del parroco Francesco Sordi del 1659.
La più antica menzione di questa chiesa si trova in un'epigrafe del 1002, oggi scomparsa, ritrovata nella chiesa nel corso del XVII secolo. La chiesa fu poi citata in una bolla di Niccolò IV (visibile su una lapide di marmo nella chiesa) in occasione della ricostruzione del complesso nel 1290. In seguito, nel 1580, fu restaurata dalla compagnia di cocchieri. Nel 1664, il Principe Borghese - che ne aveva il giuspatronato - ricostruisce l'edificio su richiesta del parroco Francesco Sordi e della Collegiata Santa Maria Regina Coeli allora titolare della chiesa. Poi, nel 1728 furono fatte delle modifiche e cambiato l'altare maggiore, come si ricorda nella grande lapide murata all'ingresso. Nel 1911 il pavimento della chiesa fu rifatto ed in questa occasione furono ritrovati resti di un pavimento cosmatesco risalendo a Niccolò IV nel 1290, che si trovano oggi davanti all'altare maggiore.
Dal 1824, la chiesa è affidata all'Arcisodalizio della Curia Romana. Nel 1970, la Fraterna Domus - comunità di Sorelle che hanno una casa d'accoglienza attaccata alla chiesa - gestiscono la chiesa e ne hanno curato alcuni lavori di restauro: la facciata (del 1711 circa), il tetto che aveva grosse infiltrazioni d'acqua, il controsoffitto e la tela centrale di Taddeo Kunz "Santa Lucia assiste alla salita in Cielo di sant'Agata" (1781)[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Infatti, non è la Madonna com'è scritto in diversi libri: si ricorda che sant'Agata è morta martire e che le hanno tagliato i seni. Sulla tela, la santa vestita di azzurro ha un seno prominente...
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- M. Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma 1891, pp. 331–333
- C. Hulsen, Le chiese di Roma nel Medio Evo, Firenze 1927, pp. 303–304
- F. Titi, Descrizione delle Pitture, Sculture e Architetture esposte in Roma, Roma 1763, pp. 398–399
- C. Rendina, Le Chiese di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, p. 185
- M. Quercioli, Rione IV Campo Marzio, in AA.VV, I rioni di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, Vol. I, pp. 264–334
- Senekovic, Darko, S. Lucia della Tinta, in: P. C. Claussan, D. Mondini, D. Senekovic, Die Kirchen der Stadt Rom im Mittelalter 1050-1300, Band 3 (G-L), Stuttgart 2010, pp. 543–549
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Lucia della Tinta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La chiesa di Santa Lucia della Tinta, su medioevo.roma.it. URL consultato il 20 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
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