Clifford Gray (bobbista)

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Clifford Gray
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Altezza173 cm
Bob
SpecialitàBob a quattro/cinque
RuoloFrenatore
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Olimpiadi 2 0 0
Mondiali 0 0 1

Vedi maggiori dettagli

 

Clifford Barton "Cliff" Gray noto Tippy (Chicago, 29 gennaio 1892San Diego, aprile 1968[1][2]) è stato un bobbista statunitense, campione olimpico nel bob a quattro a Sankt Moritz 1928 e a Lake Placid 1932.

Nel 1928, mentre era in vacanza a Sankt Moritz, Gray venne reclutato dalla squadra nazionale statunitense di bob e fu inserito nella formazione che avrebbe dovuto partecipare alle Olimpiadi di Sankt Moritz 1928. Gray disputò la gara e il quintetto americano, composto anche dal pilota Billy Fiske e dagli altri tre frenatori Nion Tucker, Geoffrey Mason e Richard Parke vinsero la medaglia d'oro nel bob a quattro.[3] Nell'edizione successiva, a Lake Placid 1932, Gray bissò il titolo olimpico nel bob a quattro con Fiske, Eddie Eagan e Jay O'Brien.

Vinse anche la medaglia di bronzo ai campionati mondiali di Sankt Moritz 1937 con Donald Fox, Bill Dupree e James Bickford.

Il mistero sulla sua identità

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Per circa 60 anni la sua identità era stata confusa con quella dello scrittore e attore britannico Clifford Gray (all'anagrafe Percival Davis) per via del fatto che egli, terminata la carriera bobbistica, si era dedicato a scrivere canzoni e a recitare in piccole commedie, oltre che ad essere a sua volta di origini britanniche. Nel 1978 un giornalista statunitense, Tim Clark, andò a fondo, contattando tra le altre cose una figlia del Gray britannico (lo scrittore), la quale dichiarò lui che suo padre mai ebbe a che fare con il bob. Clark continuò le sue ricerche e riuscì a portare alla luce l'arcano. La storia venne raccontata da Andy Bull, anch'egli giornalista, nel suo libro Speed Kings, scritto nel 2015.[2]

Morì nell'aprile del 1968 in una casa di cura a San Diego, California, dove era ricoverato a causa della malattia di Parkinson di cui soffriva da qualche anno.[1][2]

  1. ^ a b sports-references riporta come data del decesso il 9 novembre 1969
  2. ^ a b c (EN) Andy Bull, The mystery of Clifford Grey, olympic champion who never was, su theguardian.com, The Guardian, 5 maggio 2015 (archiviato il 27 marzo 2016).
  3. ^ Allora potevano partecipare anche equipaggi composti da cinque elementi

Collegamenti esterni

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