Discussione:Sciti

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"si ritiene possano aver introdotto in Europa (III- IV secolo D.C.) attraverso un loro ceppo dominante - i Sarmati - il concetto di cavalleria, sviluppatosi poi con il condottiero britanno-celtico Artù (Artorius)."

Voi guardte troppi DVD!!!

--81.118.220.33 16:21, 11 gen 2006 (CET)Copronimo[rispondi]

Gli sciti zoroastriani???

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Questa mi giunge nuova. Forse qualcuno ha recentemente scoperto un tempio del fuoco zoroastriano (scita s'intende non delle truppe persiane che sono giunte fin lì, intendo merv non hotan) a merv o ad hotan, non si può mai sapere... fremente per queste nuove scoperte che distrattamente sconosco attendo le fonti. Infatti iranici non vuol dire automaticamente zoroastriani, zoroastro ha riformato la religione di una 'parte' dei popoli iranici che non vivevano esattamente nei territori degli sciti. --Xinstalker (msg) 17:39, 31 mar 2009 (CEST)[rispondi]

Grazie! :) --ARCHEOLOGO 18:07, 7 ott 2012 (CEST)[rispondi]

Contenuto privo di fonte

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Integrando la voce, ho notato che ci sono cospicui contenuti privi di fonte. Nell'attesa che arrivi qualcuno con un po' di fonti (o che gli autori delle precedenti modifiche le inseriscano) inserisco il tutto qui di seguito, così sarà più facile recuperare il tutto poi. Revares (make it quick!) 23:30, 5 dic 2012 (CET)[rispondi]

Da: origini

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Tuttavia da fonti assire sembrerebbe che provenissero dalla Media e dall'Iran, e che anzi fossero strettamente imparentati con i Medi (cosa del resto probabile visto la comune origine nel ceppo linguistico iranico) e solo in seguito siano andati ad abitare nell'area pontico-caspica, provenienti da Sud e non da Nord.

Pare che il nome Sciti debba intendersi come l'iranico Skuδでるたa, con il significato di arcieri dalla radice Proto-Indo-Europea skeud- "gettare, lanciare", che è anche consistente con il fatto che gli Sciti erano utilizzati come arcieri nell'esercito persiano achemenide.

Il vasto territorio che va dalla pianura del fiume Giallo alle regioni pianeggianti, in Cina, a nord del Mar Nero, nell'attuale Ucraina, fu, fra il VIII secolo a.C. e il III secolo d.C., la zona di produzione della cosiddetta arte delle steppe, ovvero una enorme produzione figurativa, raggruppabile in base all'ambito culturale di produzione e ad alcune caratteristiche artistiche.

Le prime conoscenze dell'arte animalistica risalgono al 1712, quando oggetti in oro, provenienti dalla violazione di tombe siberiane, vennero offerti in dono a Pietro il Grande, imperatore di Russia. Nacque così la famosa "Collezione siberiana", oggi conservata all'Ermitage di San Pietroburgo. Fra gli oggetti che costituiscono il corredo funerario di queste necropoli abbiamo fibbie, placche di cinture, terminali di mazze, finimenti di cavalli, di vario materiale (oro, bronzo, legno, feltro).

L'origine dell'arte delle steppe è rintracciabile nella cultura di Karasuk, databile fra il XIV secolo a.C. ed il VII secolo a.C. Per la produzione successiva, gli archeologi riconobbero tre correnti stilistiche, raggruppate per aree storico-geografiche: la Scizia, l'Altai e l'Ordos. Tale produzione fu da sempre collegata ai gruppi nomadi dell'Asia Centrale, anche se non mancano esempi attribuibili a tribù sedentarizzate.

Da: società

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Il loro territorio si collocava tra il Mar Nero settentrionale, le pendici meridionali dei Monti Urali e a oriente le steppe dell'attuale Kazakistan. Erodoto (V secolo a.C.) ne descrisse doviziosamente gli usi e le consuetudini e, ammirandoli, arrivò persino a raggiungerne i territori di passaggio per poterne testimoniare direttamente le attività.

Ebbero frequenti contatti da una parte con la Cina e dall'altra con la Grecia. Definiti dagli abitanti di quest'ultima barbari, mostrarono al contrario un'apprezzatissima vitalità artistica e una notevole complessità organizzativa e logistica, oltre a un'indubbia valenza militare della quale i loro vicini (tra i quali i Medi) fecero spesso dolorosa esperienza.

Frammentati in vari ceppi vennero sterminati o assimilati in Europa orientale dai Goti orientali (ostrogoti) e successivamente dall'orda Unna tra il IV e il VI secolo d.C.

Gli ultimi loro discendenti si possono oggi trovare tra le popolazioni dell'Ossezia e della Ceceno-Inguscezia.

Da: lo scenario

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Gli Sciti non furono una civiltà monumentale sebbene le evidenze archeologiche hanno provato che le aree occupate dagli Sciti coltivatori avevano città fortificate dall'alto tenore economico in contatto con il mondo ellenico.

Gli scambi commerciali con l'Ellade, di cui il loro territorio costituiva il granaio, contribuirono all'aumento della ricchezza delle loro aristocrazie, già molto ingente per le razzie e i tributi che imponevano ai popoli assoggettati.

Gli Sciti svolsero anche la funzione di intermediazione tra il mondo ellenico e i popoli delle steppe, i Sauromati prima, i Sarmati e i Massageti dopo.

Il permanere di questi rapporti internazionali ridimensiona l'idea di nomadismo come caratteristica tipica della società scita.

Questa operazione non è corretta. Da Wikipedia:Uso delle fonti#Cosa comporta l'assenza di fonti, linea guida, la rimozione di testi è prevista solo in alcune, ben definite circostanze, alle quali i passi tagliati non possono essere ricondotti: sono tutti casi da {{cn}}. Procedo pertanto al loro ripristino in voce; ovviamente l'integrazione di questi passi con le successive aggiunte/riformulazioni potrebbe necessitare di ulteriori revisioni.--CastaÑa 01:06, 7 dic 2012 (CET)[rispondi]

I Sarmati avevano una cavalleria pesante, come detto correttamente, ma non usavano staffe che non utilizzavano nemmeno gli Unni o i cavalieri Germani in epoca tardo antica e all'inizio del Medioevo. I Sarmati erano soliti legare i cavalieri alla sella. http://it.wikipedia.org/wiki/Staffa_%28equitazione%29

Collegamenti esterni modificati

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