Elogio
L'elogio, o encomio, è un'orazione pubblica tributata a una o più persone. Il più delle volte si tratta di un elogio funebre (un eloquio o un discorso elogiativo pronunciato durante la celebrazione, laica o religiosa, di un funerale), di una menzione testamentaria, di una sentenza giuridica,[1] ma non è raro che lo si usi in occasione di compleanni o eventi speciali, sempre in funzione encomiastica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La parola "elogio" deriva dal greco
Nel corso della storia della letteratura vennero scritti elogi di ispirazione satirica, fantastica e morale. Tra i più celebri si annoverano: l'Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam e l'Elogio degli uccelli di Giacomo Leopardi.
La letteratura ci ha lasciato importanti tracce anche di encomi, quali l'Encomio di Evagora di Isocrate, l'Agesilao di Senofonte, e soprattutto l'Encomio di Roma di Elio Aristide (150 d.C.). Non mancarono persino i trattati, incluso quello di Menandro Retore (IV secolo). Famoso ed apprezzato fu anche l'Encomio di Elena del retore Gorgia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. IV, pag.339
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Agiografia
- Encomio solenne
- Ode
- Versum de Mediolano civitate, un elogio medievale su Milano
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85045556 · GND (DE) 7631700-6 · J9U (EN, HE) 987007557793505171 |
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