Giuseppe Isnardi

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Giuseppe Isnardi (Sanremo, 13 agosto 1886Roma, 7 giugno 1965) è stato uno storico, geografo, educatore e meridionalista italiano.

Prese parte alla lotta contro l'analfabetismo nell'Italia meridionale, in collaborazione con l'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia, e fu autori di numerosi studi storico-geografici, incentrati principalmente sulla Calabria.[1] Scrisse articoli sulla geografia calabra per conto dell'Enciclopedia Treccani.[1]

Laureatosi in lettere all'Università degli Studi di Torino nel 1907, si trasferì a Catanzaro nel 1912 per insegnare al ginnasio, iniziando a interessarsi allo studio della questione meridionale.[2] Per conto dell'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia (ANIMI), divenne dirigente di tutte le scuole gestite dall'ente in Calabria dal 1921 al 1928.[2] Continuò poi l'attività di insegnante a Grosseto, presso il liceo classico "Carducci-Ricasoli", dal 1928 al 1934, e poi a Pisa, fino al 1951.[2]

Stabilitosi a Roma, riprese il suo ruolo di consulente didattico per l'ANIMI e fu anche co-direttore della rivista Archivio Storico per la Calabria e la Lucania insieme a Umberto Zanotti Bianco.[2] Dal 1963 al 1965, anno della sua morte, fu direttore della biblioteca di studi meridionali "Giustino Fortunato".[2]

  1. ^ a b Giuseppe Isnardi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ a b c d e Archivio personale di Giuseppe Isnardi (1886-1965), su Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d'Italia. URL consultato il 6 maggio 2021.
  • Giuseppe Guzzo, La pedagogia di Giuseppe Isnardi. L'apostolato di un educatore nella Calabria del primo Novecento, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005.
  • Saverio Napolitano, Giuseppe Isnardi (1886-1965). Coscienza nazionale e meridionalismo, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2014.

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