Gryposuchus
Gryposuchus | |
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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Reptilia |
Sottoclasse | Diapsida |
Infraclasse | Archosauromorpha |
Superordine | Crocodylomorpha |
Ordine | Crocodylia |
Sottordine | Eusuchia |
Famiglia | Gavialidae |
Sottofamiglia | Gryposuchinae |
Genere | †Gryposuchus |
Specie | |
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Gryposuchus è un genere estinto di coccodrilli, vissuto nel Miocene medio e superiore (circa 13 - 7 milioni di anni fa). I suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica (Argentina, Colombia, Venezuela, Brasile e Perù), ed è uno dei più grandi coccodrilli noti. Il suo morso era uno dei più potenti mai esistiti in natura, insieme a quello di alcuni altri crocodilomorfi.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questo animale doveva essere piuttosto simile all'attuale gaviale del Gange (Gavialis gangeticus), eccezion fatta per le dimensioni: si stima che la specie più grande (Gryposuchus croizati) possa aver superato i 10 metri di lunghezza. Il peso doveva aggirarsi intorno ai 1700 chilogrammi. Il rostro era allungato, come quello dell'attuale gaviale, e portava un gran numero di denti conici e aguzzi. La specie G. croizati si distingue dalle altre specie del genere Gryposuchus principalmente per il numero ridotto di denti mascellari e per le piccole dimensioni delle finestre palatine.[2]
Il morso di questo rettile era, insieme a quello degli altri crocodilomorfi, il più potente nel regno animale. Le stime per un comune esemplare adulto riportano una forza mascellare di 181000 -- 235000 N e una pressione esercitata dell'ordine di 2 200 kg/cm2, due volte superiore a quella sul fondo della fossa delle Marianne. I maschi più grandi probabilmente erano in grado di esercitare pressioni molto maggiori, finanche il doppio di queste stime, come si vede ad esempio nell'alligatore Purussaurus.[1][3] Per stabilire un confronto, il tirannosauro raggiungeva i 64.000 N, circa quattro volte la potenza di morso dell'attuale coccodrillo marino, mentre il colossale squalo megalodonte si "fermava" a circa 100000 N.[4] Come avviene nel moderno gaviale le mascelle si chiudevano a diverse centinaia di chilometri orari.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Gryposuchus è considerato uno dei più grandi rappresentanti dei gavialidi, forse il più grande. I gavialidi sono attualmente rappresentati dal solo gaviale del Gange, ma nel corso del Terziario erano molto diffusi. Gryposuchus è il genere tipo della sottofamiglia dei griposuchini (Gryposuchinae), diffusa in Sudamerica nel Miocene. La specie tipo è Gryposuchus neogaeus, descritta per la prima volta nel 1885 sulla base di fossili ritrovati in Argentina e dapprima attribuita al genere Rhamphostoma. Solo nel 1912, con la descrizione di una nuova specie, G. jessei, venne istituito il genere Gryposuchus.
![](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c2/Large_crocodyliformes.svg/220px-Large_crocodyliformes.svg.png)
Un'altra specie, G. colombianus, venne ritrovata in depositi della Colombia risalenti al Miocene terminale. Questa specie, descritta nel 1965, fu originariamente riferita al genere Gavialis. Altri resti frammentari attribuiti a Gryposuchus sono stati scoperti in Perù; questi fossili assomigliano a quelli di G. colombianus, ma ne differiscono nelle proporzioni del rostro. La specie G. croizati, proveniente dal Miocene superiore della formazione Urumaco in Venezuela, è stata descritta nel 2008.
Paleoecologia
[modifica | modifica wikitesto]Alcuni generi affini a Gryposuchus, come Siquisiquesuchus e Piscogavialis, sono stati ritrovati in località che si ritiene si siano depositate in ambienti costieri.[5][6] La presenza di Gryposuchus nella formazione Urumaco, che include strati marini, ha portato alla convinzione che i griposuchini vivessero in ambienti costieri.[7] In ogni caso, alcune località dove sono stati ritrovati fossili della specie G. colombianus, come La Venta in Colombia, erano chiaramente depositi non marini; ciò significherebbe che non tutti i griposuchini vivessero in ambienti costieri, ma anche di acqua dolce.
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]- Il Gryposuchus entra nel videogioco Jurassic world: the game.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) George Dvorsky, This Ancient Crocodylian Has Set The Record For The Most Powerful Bite, su io9. URL consultato il 6 agosto 2019.
- ^ (EN) Douglas Riff e Orangel A. Aguilera, The world’s largest gharials Gryposuchus: description of G. croizati n. sp. (Crocodylia, Gavialidae) from the Upper Miocene Urumaco Formation, Venezuela, in Paläontologische Zeitschrift, vol. 82, n. 178, E. Schweizerbart’sche Verlagsbuchhandlung, giugno 2008, pp. 178-195, DOI:10.1007/BF02988408. URL consultato il 25 agosto 2019.
- ^ (EN) Tito Aureliano, Aline M. Ghilardi, Edson Guilherme, Jonas P. Souza-Filho,Mauro Cavalcanti, Douglas Riff, Morphometry, Bite-Force, and Paleobiology of the Late Miocene Caiman Purussaurus brasiliensis, in PLoS ONE, 17 febbraio 2015, DOI:10.1371/journal.pone.0117944. URL consultato il 25 agosto 2019.
- ^ (EN) Charles Q. Choi, Ancient Shark's Bite More Powerful Than T. Rex's, su Live Science, 4 agosto 2008. URL consultato il 25 agosto 2019.
- ^ (EN) Regina Kraus, The cranium of Piscogavialis jugaliperforatus n.gen., n.sp. (Gavialidae, Crocodylia) from the Miocene of Peru, in Paläontologische Zeitschrift, vol. 72, n. 3-4, E. Schweizerbart’sche Verlagsbuchhandlung, novembre 1998, pp. 389-405, DOI:10.1007/BF02988368.
- ^ (EN) Christopher Brochu e Ascanio Rincón, A gavialoid crocodylian from the Lower Miocene of Venezuela, in Special Papers in Palaeontology, vol. 71, dicembre 2004, pp. 61-80. URL consultato il 25 agosto 2019.
- ^ (ES) Omar J. Linares, Bioestratigrafia de la fauna de mamiferos de las Formaciones Socorro, Urumaco y Codore (Mioceno Medio–Plioceno Temprano) de la region de Urumaco, in Paleobiología Neotropical, n. 1, 14 novembre 2004. URL consultato il 25 agosto 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Burmeister, G. (1885). Examen crítico de los mamíferos y los reptiles denominados por Don Augusto Bravard. Anales del Museo Púbtico de Buenos Aires, 3: 95-173.
- Gurich, G. (1912). "Gryposuchus jessei", ein neues schmalsnauziges Krokodil aus den jungeren Ablagerungen des oberen Amazonas-Gebietes. Jahr. Hamburg. Wissensch. Anst. 29:59-71.
- Langston, W. (1965). Fossil Crocodylians from Colombia and the Cenozoic history of the Crocodylia in South America. University of California Publications in Geological Sciences, 52:1–152.
- Kay, R. F. and Madden, R. H. (1997). Paleogeography and paleoecology. In: Kay, R. F., Madden, R. H, Cifelli, R. L., and Flynn, J. J., eds., Vertebrate paleontology in the neotropics: the Miocene fauna of La Venta, Colombia. Smithsonian Institution Press; Washington, DC. pp. 520–550.
- Kraus, R. (1998). The cranium of "Piscogavialis jugaliperforatus" n. gen., n. sp. (Gavialidae, Crocodylia) from the Miocene of Peru. Paläontologische Zeitschrift, 72:389–406.
- Brochu C. A. and Rincon, A. D. (2004). A gavialoid crocodylian from the Lower Miocene of Venezuela. Special Papers in Palaeontology, 71:61–78.
- Linares, O. J. (2004). Bioestratigrafia de la fauna de mamiferos de las Formaciones Socorro, Urumaco y Codore (Mioceno Medio–Plioceno Temprano) de la region de Urumaco, Falcon, Venezuela. Paleobiologia Neotropical, 1:1–26.
- Cozzuol, M. A. (2006). The Acre vertebrate fauna: Age, diversity, and geography. Journal of South American Earth Sciences, 21:185-203.
- Sánchez-Villagra, M. R. and Aguilera, O. A. (2006). Neogene vertebrates from Urumaco, Falcón State, Venezuela: diversity and significance. Journal of Systematic Palaeontology, 4:213–220.
- Salas-Gismondi, R., Antoine, P. O., Baby, P., Brusset, S., Benammi, M., Espurt, N., de Franceschi, D., Pujos, F., Tejada, J. and Urbina, M. (2007). Middle Miocene crocodiles from the Fitzcarrald Arch, Amazonian Peru. In: Díaz-Martínez, E. and Rábano, I. (eds.), 4th European Meeting on the Palaeontology and Stratigraphy of Latin America Cuadernos del Museo Geominero, nº 8. Instituto Geológico y Minero de España, Madrid.
- Riff, D. and Aguilera, O. A. (2008). The world's largest gharials "Gryposuchus": description of "G. croizati" n. sp. (Crocodylia, Gavialidae) from the Upper Miocene Urumaco Formation, Venezuela. Paläontologische Zeitschrift, 82(2):178-195.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gryposuchus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Gryposuchus, su Fossilworks.org.