Helen Levitt
Helen Levitt (New York, 31 agosto 1913[1] – New York, 29 marzo 2009[1]) è stata una fotografa e regista statunitense.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata e cresciuta a Brooklyn, figlia di un immigrato ebreo russo il quale gestiva un'attività commerciale di abbigliamento, all'età di 18 anni Helen Levitt abbandonò la scuola superiore e iniziò a lavorare per un fotografo del Bronx specializzato in ritratti[2]. Una mostra di Henri Cartier-Bresson a New York nel 1936 cambiò il suo approccio al mezzo fotografico. Non solo fece amicizia con lo stesso Cartier-Bresson, ma acquistò una fotocamera Leica 35mm, simile a quella usata dal fotografo francese[3]. Helen Levitt è stata spesso reticente riguardo al suo lavoro e al processo creativo. In una delle sue poche interviste, ricollegandosi a Cartier-Bresson, Helen Levitt affermò che una sua preoccupazione era convincere la gente a dimenticare di essere esposta a una macchina fotografica, per cui cercava di nascondere la fotocamera quando lavorava per le strade e fotografava i passanti e soprattutto i bambini[4].
Nel 1937, intrapresa la carriera dell'insegnamento, rimase fortemente affascinata dai chalk drawings, i disegni coi gessetti colorati tipici della cultura di strada newyorkese del tempo. Servendosi della Leica nell'arco di dieci anni scattò un gran numero di fotografie di chalk drawings. Il suo lavoro culminò in un'uscita editoriale soltanto nel 1987 con In The Street: chalk drawings and messages, New York City 1938-1948, una raccolta che ebbe straordinario successo[3].
Tra il 1938 e 1941 Helen Lewitt collaborò con Walker Evans, il maestro dei Subway portraits di New York il quale a sua volta condivideva con Helen Lewitt una camera oscura [5]. Walker Evans la mise in contatto con lo scrittore e critico cinematografico James Agee, che aveva collaborato con Walker Evans alla realizzazione del libro fotografico Sia lode ora a uomini di fama[6], e con la pittrice e storica dell'arte Janice Loeb che qualche anno dopo diventerà anche cognata di Helen Lewitt avendo sposato Bill Levitt, il fratello di Helen[5][1]. Janice Loeb ospitò nella sua abitazione newyorkese Helen Levitt, e la presentò inoltre ad Alfred Barr, direttore del MoMA[5], e al regista Luis Buñuel, il quale, dopo aver visto le fotografie di Levitt, la assunse come aiuto montatrice per alcuni film di propaganda filoamericana che stava girando sotto il patrocinio del MoMA[7]. Successivamente, Levitt ricevette l'incarico da una società indipendente di realizzare un film sulla Cina utilizzando filmati di repertorio, e dal 1944 al 1945 lavorò come assistente al montaggio presso la Divisione Film dell'United States Office of War Information[7]. I soggetti preferiti da Helen Levitt erano i bambini di Harlem, che aveva fotografato in pose che ricordavano quelle di Cartier-Bresson. James Agee era affascinato da queste foto e propose a Helen Levitt di raccoglierle in un libro fotografico di cui Agee avrebbe scritto il testo; il progetto non andò in porto perché l'editore cessò l'attività e il libro, intitolato A Way of Seeing, sarà pubblicato solo nel 1965, circa vent'anni dopo la morte di Agee[8].
Alla fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta Helen Lewitt lavorò a fianco di James Agee e di Janice Loeb, e si cimentò nella regia cinematografica, in particolare nella realizzazione di cortometraggi fra i quali In the street (girato nel 1945-46, diffuso nel 1948 e nel 1951, e scelto nel 2006 per essere conservato nel National Film Registry in quanto "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo"[9][10]), L'escluso (The Quiet One) (girato nel 1945, diffuso nel 1948, premiato a Venezia[11], al National Board of Review Awards 1949[12] e candidato al premio Oscar nel 1949[13] e nel 1950[14]).
Nel 1959 e nel 1960 la Fondazione Guggenheim le commissionò dei portfolio a colori su New York. Gran parte di queste foto fu poi trafugata; le foto rimaste ed alcuni scatti degli anni successivi sono stati raccolti in Slide Show: The Color Photographs of Helen Levitt (maggio 2005).
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- A Way of Seeing, 1965
- Slide Show, 2006
- One, Two, Three, More, 2017
- Manhattan Transit, 2017
- Lirica Urbana, 2017
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]- In the street (1948)
- L'escluso (1948)
- The Stairs (1950)
- Steps of Age (1951)
- Another Light (1952)
- The Savage Eye (1960)
- The Balcony (1963)
- An Affair of the Skin (1963)
- In the Year of the Pig (1968)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Necrologio, NYT, 30 marzo 2009.
- ^ D. Eagan, 2010, p. 423.
- ^ a b Necrologio, The Guardian, 2009.
- ^ S. Boxer, 2004.
- ^ a b c Associated Press, 1993.
- ^ L. Bergreen, 1985, pp. 106-108.
- ^ a b Encyclopedia.com.
- ^ L. Bergreen, 1985, p. 292.
- ^ Librarian of Congress Adds Home Movie, Silent Films and Hollywood Classics to Film Preservation List, su loc.gov, 27 dicembre 2006. URL consultato l'8 giugno 2024.
- ^ D. Eagan, 2010.
- ^ La Biennale di Venezia, Scheda film, The quiet one, su asac.labiennale.org. URL consultato l'8 giugno 2024.
- ^ National Board of Review of Motion Pictures: Awards for 1949, su nbrmp.org. URL consultato l'8 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
- ^ 1949: Oscars.org, Academy of Motion Picture Arts and Sciences, su oscars.org.
- ^ The 22nd Academy Awards, su oscars.org.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Laurence Bergreen, James Agee: a life, New York, Penguin Books, 1985, ISBN 0-14-00-8064-3.
- (EN) Sarah Boxer, Capturing Little Dramas With a Click; Helen Levitt's Pictures Speak for Themselves, in The New York Times, 8 aprile 2004. URL consultato l'8 giugno 2024.
- (EN) Daniel Eagan, In the Street, in America's film legacy : the authoritative guide to the landmark movies in the National Film Registry, New York, Continuum, 2010, pp. 423-24, ISBN 9780826429773.
- (EN) Amanda Hopkinson, Obituary - Helen Levitt: Award-winning New York photographer noted for street scenes and social realism, in The Guardian, 3 aprile 2009. URL consultato l'8 giugno 2024.
- (EN) Margarett Loke, Helen Levitt, Who Froze New York Street Life on Film, Is Dead at 95, in The New York Times, 30 marzo 2009. URL consultato il 6 giugno 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- New York school of photography
- Straight photography
- Street photography
- Surrealismo femminile
- Storia delle donne fotografe
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Helen Levitt
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Helen Levitt, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Helen Levitt, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Helen Levitt, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Helen Levitt, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Helen Levitt, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) In the Street, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Associated Press, Street has changed, but images live on, su Deseret News Publishing Company. URL consultato il 6 giugno 2024.
- Due immagini, su paulkopeikingallery.com. URL consultato il 3 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2005).
- german Helen Levitt - Galerie f 5,6
- (EN) Levitt, Helen, su Encyclopedia.com. URL consultato il 19 marzo 2024.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 100257307 · ISNI (EN) 0000 0001 2283 4661 · Europeana agent/base/70075 · ULAN (EN) 500059803 · LCCN (EN) n79099484 · GND (DE) 119109239 · BNE (ES) XX917277 (data) · BNF (FR) cb14571464m (data) · J9U (EN, HE) 987007264543805171 |
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